Mi presento: sono Titsman (il
soprannome non me lo sono dato da solo, ma mi è stato affibbiato da
qualcuno – in verità non ricordo nemmeno piu’ chi - per ovvi
motivi di smaccata preferenza da parte mia per il lato “A” delle
donne, e ormai me lo porto dietro da tempo).
Dopo mesi di
frequentazione giornaliera di questo blog, che ormai e’ diventato
un’abitudine quotidiana visitare, ho deciso, dopo un paio di post
di commento, di dare un mio piccolo contributo, raccontando la mia
miglior avventura in terra transalpina, capitatami ormai tre anni
fa.
Come ogni anno organizziamo con gli amici la gita in Scopolandia
in occasione dell’ Oktoberfest, che rappresenta ovviamente solo una
scusa per evadere dalla routine di tutto l’anno e fare qualche
goliardata tra amici scopopaganti.
Io e il fido Cloaca, che quella
volta avevamo deciso di viaggiare autonomamente rispetto ad altri
nostri amici birraioli camperisti, pianifichiamo il percorso e
quest’anno decidiamo di saltare la solita tappa scopereccia appena
oltre confine (a queste esperienze ormai avevamo preso confidenza e
avevamo capito che questi locali sono troppo “drogati” dalla
vicinanza del nostro paese), e desideriamo osare di piu’, visto che
ci avevano parlato di locali leggendari dove si entra, si paga un
forfait e si scopa tutto quello che si muove, a piacimento….
All’epoca non sapevamo ancora cos’erano gli FKK, i Pauschalclub e
i partytreff. Allunghiamo un po’ il tragitto e raggiungiamo con una
certa difficolta’, nel cuore della nazione neutrale per
antonomasia, questo locale (trovato non so come, su internet), sito
in un ameno paesino di collina, parecchio fuori mano e assolutamente
“fuori posto” in quel contesto, in mezzo a prati, mucche e
profumo di fieno.
Entriamo con una certa titubanza e dopo aver pagato
la fee d’ingresso, ci accorgiamo che nel locale ci sono piu’
signorine che avventori, ma il vedere un tipo, tranquillamente
svaccato su un divanetto in compagnia di 2 ragazze che lo
sollazzavano contemporaneamente, ci ha subito confortato facendoci
capire che eravamo nel posto giusto.
La line up è formata da una
decina di ragazze, tutte nella media, senza nessuna “perla” e
senza cofani inguardabili; danno l’idea di una compagine dai modi
semplici e molto caserecci.
Per cominciare, dopo un passaggio negli
spogliatoi, (attigui a una zona sauna e relax che non abbiamo
minimamente considerato), e indossato un micro-asciugamano con
chiusura a strappo e ciabatte, ci rechiamo al bar per prendere
contatto con l’ambiente e immediatamente veniamo avvicinati da 2
donzelle: Cloaca è preso di mira da una iper tettonissima rumena,
suscitando subito la mia invidia, mentre io vengo irretito da una
simpatica cubana, anch’essa ben carrozzata e con 2 capezzoli che
sembravano delle antenne radar.
Dopo qualche minuto di conversazione
vedo che il mio compagno di merende si avvia alle camere del piano
superiore, e penso anch’io che sarebbe inutile indugiare, visto che
qui si deve massimizzare il tempo, e scegliere con calma ha poco
senso.
Dopo alcuni minuti decido di aprire anch’io le danze e seguo
la cubana sulle scale: con mio stupore vedo che le stanze delle
camere sono tutte senza porte e passando nel corridoio noto il Cloaca
che si sta prendendo a smorza la rumena con le tette da sballo.
Inizio anch’io a darmi da fare nella stanza attigua e dopo svariate
posizioni mi accorgo che faccio fatica a sparare la prima cartuccia
(sara’ la timidezza?); incredibilmente in quel momento vedo entrare
la Rumena (che nel frattempo aveva finito con il mio amico) che
spontaneamente si unisce a noi, ritrovandomi per la prima volta
nella mia vita come sul set di un film porno, sbattendo a pecora la
cubana e contemporaneamente ciucciando le tettone della rumena. Questa situazione mi sballa a tal punto da sbloccarmi e in poco tempo
concludo in bellezza la prima sessione.
Io e Cloaca non crediamo ai
nostri occhi: ma in che posto siamo capitati? Qui e’ veramente il
paese dei balocchi!. Inizialmente pensavamo che in un posto come
questo dove le ragazze non sono pagate a singola prestazione, non
fosse cosi’ scontato averle tutte addosso spontaneamente, invece è
proprio così! Fanno di tutto per proporsi loro e se sono inoperose
a causa di poca clientela, non restano con le mani in mano, ma si
uniscono volentieri in triangoli da paura.
Notiamo, sempre con
stupore, che ogni parte del locale è valida per trombare, e vediamo
gente che scopa tranquillamente anche nell’area del bar e dove ci
sono i divanetti.
Dopo una mezz’oretta facciamo amicizia con due
ragazze locali, che ci invitano a una partita a freccette !!??!! Ci
divertiamo moltissimo perché le tipe si divertono a farci sbagliare
i lanci infilandoci la mano sotto l’asciugamano proprio mentre
tiriamo, titillandoci gli zebedei. Naturalmente stiamo al gioco
facendo la stessa cosa con loro, e alla fine ce le prendiamo entrambe
a pecora davanti al palo della lap dance (che risulta situato su un
palco, pertanto le tipe stanno appoggiate con le braccia al pavimento
rialzato di quest’ultimo, dandoci la schiena) e mentre affondiamo
i nostri colpi, io e Cloaca, uno a fianco all’altro, ci guardiamo
facendoci le linguacce, increduli dell’esperienza che stiamo
vivendo.
Dopo un’ altra pausa, e qualche drink, mi ritrovo sullo
sgabello davanti al bancone del bar, tenuto sotto pompa dalla
tettona, mentre sul bancone stesso un'altra tipa si mette a ballare e
ad un certo punto inizia a spararsi la panna spray tra le cosce ,
invitandomi a un D.A.T.Y .Indimenticabile.
Quasi stanco e dopo
qualche altro drink, decido di riposarmi sui divanetti guardando un
film porno, ma mi rendo conto di non essermi ancora trombato la super
tettona, che nel frattempo mi guarda da lontano chiedendomi a gesti
se ero “cotto”.
Io le faccio un cenno con la mano indicandole di
avvicinarsi, che ce n’era anche per lei… sfortunatamente non
parla ne’ italiano ne’ inglese, ma solo la sua lingua e un po’
di tedesco; la conversazione risulta un po’ sterile quindi decido
di passare ai fatti.
Essendo io effettivamente un po’ “alla
frutta”, la scopata si prolunga un po’ oltre il dovuto, allora
interviene un’altra biondona ( che non avevo ancora avvicinato) che
si inserisce nell’ennesimo triangolo della giornata.
Usciamo dal
locale dopo circa quattro ore, e ci convinciamo immediatamente che
quell’esperienza rimarra’ un ricordo indelebile nella nostra
vita. In effetti, a tutt’oggi, dopo anni di frequentazioni in posti
similari, ma molto piu’ “professionali” e dopo aver scoperto
che sono moltissimi i locali di quel tipo in Nord Europa, non ho piu’
trovato un posto cosi’ “easy” e godereccio, oserei dire
“bucolico”. Per la serie: “il primo amore non si scorda mai”
:-)