sabato 21 luglio 2012
GIRONE DANTESCO.. LA LUSSURIA! by Conte Eiacula
Avete presente nel film "I Simpson" la scena in cui Homer viene avvisato che stanno distribuendo gratis ciambelle al negozio?
venerdì 20 luglio 2012
ULTIMA PARTE DELL'OASE by Rastigat
Sarah. L'anno scorso me
l'ero fatta per il discorso di "almeno una volta nella vita"
perchè aveva quel corpo lì a cui non avrei cambiato una virgola e
una pelle di madreperla, ma era stata un po' lessa, inoltre - come
avevo descritto - ha quel difetto tremendo di avere un visto da brava
ragazza che ti smonta completamente il desiderio sessuale, è la
ragazza che ogni madre vorrebbe per il proprio figliolo, però so che
è simpatica, non si fa mai problemi a passare tanto tempo con te
anche quando capisce che non cederai, e quindi ci accomodiamo sui
divanetti per fare due chiacchiere. La prendo un po' in giro, le
spiego che con quel viso dovrebbe cambiare lavoro e andare ad
insegnare catechismo ai bimbi crucchi, lei sta al gioco, fa l'offesa,
poi la gentile, poi di nuovo l'offesa, ci divertiamo insomma, e passa
veramente tanto tempo, senza che lei accenni minimamente ad andare in
camera. Chiacchieriamo di tante cose, e visto che parliamo senza
filtri la rimprovero - sempre giocosamente - anche per essere stata
troppo passiva quando siamo stati assieme, ma nel frattempo la
accarezzo molto, ma senza malizia, non me ne sto approfittando, la
sto accarezzando con gentilezza, le spalle, le braccia, la schiena
quando siamo più vicini, insomma mi piace stare lì, e credo di non
esagerare se vi dico che avremo passato un paio d'ore su quei cazzo
di divanetti, al punto tale che a me è tornata la voglia, ho
consumato i polpastrelli su quella pelle di ventenne e mi è
piaciuta, so che in camera non sarà un granchè, ma mi sento anche
un po' in debito per tutto il tempo che mi ha dedicato. Così, quando
ormai lei pensa che ha buttato via il suo tempo con me, le dico di
aspettarmi lì, che vado a fare una doccia e poi tornerò a prenderla
come un fidanzato che va a prendere la sua bella davanti a casa, e
andremo in camera. Lei non ci crede, il solito italiano bugiardo che
si allontana con una scusa e poi non torna più. Che fama da
fedifraghi che abbiamo. Invece faccio sul serio e quando torno,
tagliando la sala principale, scansando un paio di "amore ti
faccio un bello pompino al cinema", e lei mi vede arrivare, mi
sento come Richard Gere che va a prendere Julia Roberts quando ormai
lei non se lo aspetta più, le porgo la mano come se la invitassi a
ballare un Valzer viennese e fossimo negli anni '50, e poi mano nella
mano, andiamo a cercare una camera. Poi sarà che s'è sentita
pungolata sul vivo quando le ho detto che non è tagliata per quel
lavoro, o che era stata troppo passiva, ma rispetto all'anno scorso
mi cambia da così a cosà. Mi chiede cosa e come mi piace, si
impegna, ci mette una sacco di buona volontà e iniziativa, non è
che le piaccio anche un po'? (eheheheheh). Insomma, una sessione da
approfondire, così anche con lei invoco il bis, e tra la prima e la
seconda parte un altro film allucinante di chiacchiere, solo sue
stavolta perchè io ascolto e basta questa ragazza che si sfoga, sul
suo passato, su quello che pensa dell'amore, mi chiede di parlarle
delle volte che mi sono innamorato, poi si lancia in una invettiva
contro gli uomini non sono mai fedeli e lei non si sposerà mai
perchè non vuole essere tradita, mi racconta un lunghissimo episodio
di una sua amica e del suo fidanzato che non sto qui a riportarvi
perchè è veramente infinito. Poi mi racconta di quando con una sua
amica è partita dalla Romania per venire in Germania a lavorare in
questi posti, che a casa dice che fa la cameriera in un ristorante,
che se sua madre sa cosa fa l'ammazza, mi racconta che poi è rimasta
da sola e spendeva 35 euro di taxi per venire all'Oase, più 65 di
entrata, più 35 di taxi per tornare a casa, e così 135 euro al
giorno solo di spese fisse, il che significa che le prime tre volte
ti servono solo per fare pari e patta con le spese, poi della sua
passione per i gatti, per quello che ha e per quello bianco che
vorrebbe, mi racconta degli episodi gatteschi che le sono successi
nella vita, e quando parla dei gatti si illumina come una ragazzina
(in effetti la è). Io sono travolto da questa ragazza che vuota il
sacco, le dico la mia sull'amore e le altre cose che mi chiede, ma il
tempo corre e io ogni tanto penso che qui se mi fa pagare anche le
sue confessioni non mi bastano i cinquantini che ho nel portafogli.
Poi come se mi leggesse nel pensiero, quasi mi chiede scusa e mi dice
che non sta facendo la furba per fare passare il tempo e che non lo
considererà. Non so che dire, si vede che aveva bisogno di parlare
con qualcuno, probabilmente passa molte ore qui dentro dove ha solo
contatti professionali, e fuori da qui è sola, o le persone con cui
parla non sanno quello che fa e quindi deve sempre stare su un
livello molto superficiale di conversazione. Boh, io quasi le voglio
un po' bene dopo che mi ha raccontato metà della sua vita,
sicuramente un po' mi ci affeziono, e poi non dimentichiamo che tutto
il resto di lei è da "almeno una volta nella vita", quindi
stiamo parlando di un bel po' di tempo trascorso insieme, oltre ai
divanetti anche in camera, a volte più vicini, a volte più lontani,
a volte mezzi abbracciati, a volte lei in ginocchio, con le mani sul
grembo mentre io la guardo, e mentre lei mi parla di tutto e di più,
quindi dai miei occhi di bellezza ne è passata a fiumi e un po' per
desiderio e un po' per l'intimità che si è venuta a creare le salto
addosso per la seconda volta, e ne viene fuori una bella scopata
dolce e tranquilla. Povera Saretta, esempio di come si può fare un
lavoro che "ti ruba la vita" (cit. AVV) senza perdere un
certo candore dell'anima. D'altra parte c'era da aspettarselo, con
quel viso da brava ragazza che evidentemente non è altro che
l'espressione di quello che ha dentro. Mi porta via mezza giornata da
sola, la Sarah, poi mi trascino un po' ancora per il locale, ad orari
in cui non l'ho mai frequentato. Quando è molto presto e ci sono
pochi clienti, ti dà l'impressione che ci sia poca gente. Quando è
molto tardi e sono rimasti pochi clienti, ti dà l'impressione di
quando finisce una festa.
Mentre cincischio seduto
ad un tavolo si siede una ragazza per sfumacchiare una sigaretta;
l'ho vista varie volte nel corso dei due giorni e non mi ha mai
cagato neanche di striscio, non che ma la sia presa, anzi in genere
si guardano le ragazze per valutarle (mi piace, non mi piace, è un
missile, non lo è), ma bisogna farlo senza incrociare troppo i loro
occhi altrimenti attaccano delle pezze da paura e poi le devi
scacciare con il forcone. Con questa non ce n'è stato bisogno,
sebbene abbia incrociato i suoi occhi non mi hai mai preso in
considerazione, e nemmeno ha cercato di tenere il contatto visivo per
capire se ero interessato. Visto che ce l'ho a 30 cm la guardo bene:
ha degli occhi da paura. Sono dolci, dolcissimi, intensi, e nello
stesso tempo sono perfidi e sprezzanti, sembrano occhi di chi ha
vissuto molto e ne ha viste tante, e anche gli occhi di chi ha preso
delle bastonate, ma anche gli occhi di chi ne ha date via un bel po',
di bastonate. Le chiedo come si chiama: Amelia. Ahi ahi ahi, ho letto
di lei su ISG tutto il bene e tutto il male possibile. Puoi trovarti
benissimo oppure può rovinarti una giornata. I suoi occhi sono la
seconda polaroid che mi porto a casa. Anzi, con il senno di poi nei
2-3 giorni successivi al mio rientro gli occhi di questa Amelia sono
stati la cosa a cui ho pensato di più, di più che alle belle
gnocche che mi sono fatto, di più che alle scopate goduriose in
ambiente godurioso, di più di tutto; nei due minuti che li ho
guardati mi hanno scombussolato l'anima, mi hanno fatto quasi paura.
E' tardi, esco, guido
piano verso Hahn nel cuore della notte, e pensando alle ragazze con
cui sono stato mi accorgo che erano tutte mie vecchie conoscenze,
sono stato solo con ragazze con cui ero già stato almeno una volta.
Non mi sembra un buon segno, forse le altre non mi hanno convinto, o
forse - a causa del fatto che era un anno che non passavo di qui -
non ero in vena di rischi missili, e quindi mi sono comportato in
modo poco esplorativo, ho preferito andare sul sicuro. Penso tanto ai
due giorni che ho trascorso, viaggiando sempre da solo, due giorni
durante i quali sciolgo ogni legame con il mondo in cui vivo sempre,
due giorni in cui nessuno sa dove sono, e un po' per questi motivi, e
un po' per il modo più profondo di pensare che si ha di notte, mi
sembra di essere stato due giorni in un mondo parallelo dove anch'io
sono un altro.
mercoledì 18 luglio 2012
SEMPRE RASTIGAT ALL'OASE
Day two.
Entro. Doccia. Esco dagli spogliatoi.
Incoccio subito in Maria. No, non è Scopopagando che s'è sbagliato
e ha rimesso il post del Day 1, è che anche il secondo giorno
incoccio subito in Maria.
Stavolta ho deciso di adottare la formula
"faccio un dritto", che significa che poichè il mio volo
di ritorno è domenica mattina presto, ho fatto in albergo solo la
notte tra venerdì e sabato, mentre quella tra sabato e domenica la
salto, cioè starò all'Oase più tardi che posso, poi me ne andrò
verso Hahn con tutta la calma possibile, e se comunque arriverò
troppo in anticipo farò un pisolo in macchina nel parcheggio della
Hertz. Ho fatto così solo un'altra volta e la domenica ero
abbastanza sconvolto, ma con il 50ino che risparmio magari mi faccio
una trombata in più, oppure potrò pensare che una scopata me la
regala la notte in albergo che non farò. Per questo "dritto"
sono in un certo senso costretto a passare un sacco di ore all'Oase;
un po' perchè devo rimanere fino a tardi, come già detto, ma anche
perchè devo lasciare l'albergo dove ho dormito verso le 10 del
mattino, il tempo non è un granchè bello per fare un giro a
Frankfurt e quindi all'Oase arriverò anche bello presto. Dovendo
passare molte ore nel locale devo diluire il budget e la stamina in
un ampio arco di ore e quindi non posso buttarmi subito in una camera
2 secondi dopo che sono arrivato.
Solo che Maria mi si appiccica
addosso, frontalmente; siamo in piedi uno davanti all'altro ma mi sta
talmente addosso e spiggne con il suo corpo, che è come se io fossi
orizzontale e lei sopra di me con il suo peso. Le mie mani vanno da
sole, scendono in parallelo lungo la sua schiena asciutta e
vellutata, si fermano sulle sue natiche, e poi stanno lì. Lei
allunga dei bacetti, poi dei linguini appena accennati, poi dei
linguoni intrusivi. Siamo davanti al bancone del bar. Mi chiedo
spesso come cazzo fanno i baristi dell'Oase a stare tutto il giorno
in un posto pieno di fighe nude, e in più vedendo un sacco di uomini
che se le portano in camera. Vabeh che ci si abitua a tutto, ma come
fanno? Sparo le solite cazzate dicendole che l'ho vista che il giorno
prima mi ha tradito con altri uomini, mentre io le sono rimasto
fedele per tutto il tempo (vero), che l'ho sognata tutta la notte,
che dovevo già essere in Italia a quest'ora ma ho rinviato il volo
per venire a chiederle di sposarmi, che ho un cavallo bianco qui
fuori che mangia biada come un cavallo, in attesa che io la porti al
mio castello... resisti Rastigat, hai ore in doppia cifra da passare
qui, spenditi bene, diluisci le tue forze. E infatti cedo subito,
andiamo in camera immediatamente, non sono mica un monaco buddista
che deve superare le 7 prove di resistenza alle tentazioni e ai vizi,
e comunque anche lui non riuscirebbe a stare con le mani sul culo di
Maria per più di un minuto senza portarsela in camera. La rimetto
ancora a culo-in-sù e mi fiondo ancora su quella meraviglia di
passera con contorno di popò, altra bella scopata, ma stavolta
niente bis, altrimenti finisco come un maratoneta che parte con lo
scatto di un centometrista.
Il tempo inoltre è bruttino e piovoso,
quindi senza il mega-giardino a disposizione sarà dura passare così
tante ore. Faccio amicizia con degli italiani molto simpatici, e
stando con loro a chiacchierare è più facile respingere gli assalti
delle truppe rumene. Devo dire che è la quarta estate che vengo
all'Oase, la prima è stata nel 2009, e all'inizio c'era più
assortimento: un nutrito gruppo di ungheresi, poi polacche, russe,
bulgare (le bulgare sono una declinazione delle rumene secondo me) e
tedesche. Queste ultime ci sono ancora, ma non ne ho mai provata una,
mi danno tutte una impressione troppo professionale. Per il resto il
dominio è rumeno assoluto, un po' come un ecosistema in cui immetti
una nuova specie dominante che si espande, mangia e scaccia le altre
e alla fine si impossessa del territorio. Però c'è anche da dire
che - sebbene con molte di loro non andrei mai in quanto si vede da
km di distanza che sono missili - 'ste rumene sono delle granfighe,
poi c'è sempre l'effetto di quelle scarpe da lap-dancer che da una
spinta globale. Su quelle scarpe, oltre al già citato Effetto
Minifiga, tutto il corpo assume una postura provocante; per esempio
la schiena si incurva di più, il culo ruota di conseguenza e sale,
le gambe sembrano più lunghe, ma talvolta - quando le ragazze stanno
tanto tempo in camera con dei clienti danarosi che le bookano per ore
- succede che escano e vadano al bar a prendere qualcosa da bere per
loro e per il loro amante del momento. Talvolta, per fare prima, non
stanno a mettersi quei tacchi allucinanti che le costringerebbero a
camminare lentamente e in equilibrio precario, mettendoci tanto tempo
e quindi rischiando di fare intedere al cliente che gli tocca pagare
minuti di solitudine, e quindi escono con le ciabatte di lui.
Talvolta succede che giù da quei tacchi i culi caschino un po' a
terra e certe pulzelle diventino improvvisamente molto più terrene,
per non dire terra terra.
Comunque a proposito di rumene che si
fingono altro, quando è di nuovo ora di trombare vengo a contatto
con Jennifer, che vidi un paio d'anni fa, quando non ci andai perchè
intimorito dal suo aspetto da bambola sessuale, ma a quei tempi mi
disse serenamente di essere rumena. Dopo quella volta, cominciò a
fingersi pateticamente spagnola, precisando ogni volta di essere di
Madrid, commettendo anche questa ingenuità, poichè se si volesse
rafforzare una bugia fornendo dei dettagli all'interlocutore,
bisognerebbe scegliere una località nativa meno famosa, che so,
Valencia, Siviglia, ma scegliere proprio la capitale è un po' come
scegliere quella in quanto non se ne conoscono delle altre. Comunque,
dopo la prima volta, mi si è sempre rivolta parlando spagnolo, e non
parlando io spagnolo non saprei dire se lei lo parli bene o male, ma
di sicuro lo parla. Solo che, per il puro gusto di metterla con le
spalle al muro, ogni volta che parlo con lei le rivelo che so - senza
ulteriori dubbi - che è rumena, le ricordo che lei stessa me lo
disse, e le ricordo che più o meno in autunno del 2010, quando
doveva essere arrivata da poco, diceva di essere rumena. Malgrado
ciò, ogni volta viene imbastito un allegro siparietto con lei che,
parlandomi in spagnolo, mi dice che sono "mentiroso" e mi
snocciola i suoi natali iberici. Comunque rumena o spagnola è una
bella figa, tutta curvilinea, giovane, abbronzata come si addice ad
una spagnolera, sempre con un fiore nei capelli e quintali di
lucidalabbra che fanno sembrare quella cavità come un frutto che
vorresti succhiare. Ci vado in camera, ricordando che l'estate scorsa
mi aveva baciato con calore. E ricordavo bene, infatti - tranne
pochissimi casi - ho sempre trovato ragazze abbastanza baciose, ma
così come ci sono 1000 modi di praticarti la fellatio, ce ne sono
altrettanti di praticare questa nobile arte. Jennifer, anzichè
metterci una timida punta della lingua, come fanno molte, bacia come
dovrebbe baciare una ragazza con cui si è instaurato un buon livello
di confidenza nel mondo reale, cioè in modo profondo e lento. Poi
non è che ci stia delle ore, ma quei pochi baci che mi concede, se
mi venissero comminati da una non-pagata, li giudicherei veramente
colmi di ardore. Poi, fedele alla sua immagine da bambola sessuale,
si pone sempre in pose che escono da quelle canoniche, ravvivando la
sessione con fantasia e iniziativa. Se la scopi a missionaria puoi
stare certo che applicherà qualche variante, oppure mentre la sto
scopando a pecorina mi propone, per esempio, di seguirla senza uscire
da lei mentre si distende sul ventre, poi appena è giù, ruota un
po' il culo in modo da agevolare l'accesso alla sua splendida gnocca,
e in quella posizione mi viene veramente da sbatterla senza tanti
riguardi, forse perchè mi trasmette un'idea di sottomissione. Tutto
sommato è una trombata abbastanza standard, non travolge ma non
delude, è come uscire a mangiare una pizza il martedì sera: sai che
non sarà un tripudio di cucina, ma nemmeno avrai brutte sorprese.
Nel post-trombata mi faccio ancora qualche ghignata sulla storia
rumena-spagnola, ma almeno lei la prende simpaticamente e ci facciamo
due risate; è chiaro che sa che so, ma regge la parte fino alla
fine. Intanto passano le ore, mi diverto assistendo allo spettacolo
di un italiano che, sul palchetto della lap-dance con una mia ex
conoscenza, anima un po' il locale, sbevazzo qualche coca, mangio
quello che passa la parca mensa, e incontro Sarah.
DISQUISENDO CON RASTIGAT
Rastigat commenta così il mio precedente post:
Per il punto 1): anch'io sono felice di avere fatto un viaggio
negli States che mi è piaciuto molto e quando ci ripenso mi viene il
sorrisetto a pensare a certi episodi, ma stiamo parlando di una
esperienza che fai, ti metti in saccoccia e te la porti sempre con te.
Scopare delle gran-gnocche è invece una cosa più simile ad una droga:
cioè la fai, ti godi il momento, ma poi dopo un po' ne hai bisogno
ancora, non è che campi sul ricordo di quella volta.
Oppure ti
faccio un altro esempio, che poi è roba reale, è la sindrome dei
famosetti da reality: prendi un ragazzo di 18 anni, che dopo le medie è
andato a lavorare e fa il saldatore.
Caso 1) fa il saldatore, ha i
suoi amici, la sua ragazza non è un granchè ma si accontenta, vive in
un paesotto di provincia dove il sabato si sbevazza qualcosa all'unico
bar. Vive la sua vita tranquilla, a 22 si sposa la sua ragazza che non è
un granchè ma si accontenta, fa un par di figli, tira degli accidenti
per campare e starci dentro con i soldi.
Caso 2) durante una
vacanza a Rimini lo buttano dentro nei provini del GF XYZ, lo prendono,
per 4 mesi è sotto i riflettori, per i 4 successivi va in televisione,
sui giornali gossippari, va alle feste al Billionare, sugli Yacht di
Lele Mora, feste in un mare di gnocca, qualcuna riesce anche a
scoparsela, lo pagano per andare 1 ora in discoteca a fare lo scemo, poi
si spengono i riflettori, non lo caga più nessuno e torna al paesello a
fare il saldatore. Da 18 a 19 anni ha vissuto alla grande (alla grande
secondo i canoni imposti da questo modo di ragionare). Quanto sarà dura
ricominciare a fare la vita di prima? Sposarsi a 22 con la la sua
ragazza che non è un granchè ma si deve accontentare, fare un par di
figli, tirare degli accidenti per campare e starci dentro con i soldi,
sapendo che c'è chi vive in quell'altro modo e avendolo provato sulla
sua pelle? Ok, ha vissuto 1 anno alla grande, ma poi nel caso 2) i
successivi 50 sono uno strazio, non sarebbe stato meglio nel caso 1) ?
Non so, chiedo.
Io - come hai precisato - mi sono risposto da solo, meglio trombare una stragnocca una volta sola nella vita che non averla trombata mai, ma comunque sapere che c'è chi ne ha nel letto una tutta le sere un po' di tarlo te lo mette.
Non so, chiedo.
Io - come hai precisato - mi sono risposto da solo, meglio trombare una stragnocca una volta sola nella vita che non averla trombata mai, ma comunque sapere che c'è chi ne ha nel letto una tutta le sere un po' di tarlo te lo mette.
E io ribatto così :
Ma non c'era paragone migliore del GF? ;-)
Scherzi a parte, direi che l'esempio da te riportato centri come il cavolo a merenda.
Nel caso da te presentato stai infatti parlando di un soggetto che è arrivato a sentirsi parte integrante di un certo mondo, ma che poi viene digerito e cagato: è ovvio che chiunque perda lo status che aveva raggiunto, lo rimpianga per il resto della vita!
tanto per intenderci, il tizio che diventa famoso con il gf e fa la bella vita per qualche mese, dovresti paragonarlo a un imprenditore che fa festini tutti i finesettimana con modelle, e che poi per la crisi perda tutti i soldi e si possa concedere solo una pompa ditaculo on the road da una nigeriana ;-)
Non è il nostro caso. Noi siamo gente comune che sappiamo non appartenere a un certo mondo, e quando andiamo a fare un weekend in un fkk sappiamo che è uno strappo alla nostra vita, come il viaggio che hai fatto negli states: sappiamo che è una cosa ben limitata e definita nel tempo, che non ci appartiene, è fuori dalla nostra portata, dal nostro vivere quotidiano, ed è per questo che il lunedì, una volta rientrato in italia, non ti metti ad ingrassare la corda per impiccarti :-)
Noi, per fare il tuo esempio delle feste al billionare (bleah, personalmente non ci andrei manco se m'invitassero!), siamo uno che si è imbucato ad una di queste serate, e riuscendo a spacciarci per "figli di" riusciamo a scoparci una velina per una notte, sapendo che le bugie hanno le gambe corte e che il giorno seguente ritorneremo alla nostra solita vita.
Riepilogando: un conto è appartenere ad un certo mondo, e perderlo, allora sì che è drammatico. Se invece sei ben consapevole di appartenere ad un livello inferiore, è bello ogni tanto riuscire a dare un piccolo morso al livello superiore, per provarne l'ebbrezza, senza rimpianti per quando il film finisce e le luci si riaccendono, ma al contrario conservare un dolce ricordo dentro di noi....
Caro Rastigat, se poi invece per te come dici lo scopare gran-gnocche è come una droga, beh, come direbbe Cetto La Qualunque: SON CAZZI TOI! :-PPP
Scherzi a parte, direi che l'esempio da te riportato centri come il cavolo a merenda.
Nel caso da te presentato stai infatti parlando di un soggetto che è arrivato a sentirsi parte integrante di un certo mondo, ma che poi viene digerito e cagato: è ovvio che chiunque perda lo status che aveva raggiunto, lo rimpianga per il resto della vita!
tanto per intenderci, il tizio che diventa famoso con il gf e fa la bella vita per qualche mese, dovresti paragonarlo a un imprenditore che fa festini tutti i finesettimana con modelle, e che poi per la crisi perda tutti i soldi e si possa concedere solo una pompa ditaculo on the road da una nigeriana ;-)
Non è il nostro caso. Noi siamo gente comune che sappiamo non appartenere a un certo mondo, e quando andiamo a fare un weekend in un fkk sappiamo che è uno strappo alla nostra vita, come il viaggio che hai fatto negli states: sappiamo che è una cosa ben limitata e definita nel tempo, che non ci appartiene, è fuori dalla nostra portata, dal nostro vivere quotidiano, ed è per questo che il lunedì, una volta rientrato in italia, non ti metti ad ingrassare la corda per impiccarti :-)
Noi, per fare il tuo esempio delle feste al billionare (bleah, personalmente non ci andrei manco se m'invitassero!), siamo uno che si è imbucato ad una di queste serate, e riuscendo a spacciarci per "figli di" riusciamo a scoparci una velina per una notte, sapendo che le bugie hanno le gambe corte e che il giorno seguente ritorneremo alla nostra solita vita.
Riepilogando: un conto è appartenere ad un certo mondo, e perderlo, allora sì che è drammatico. Se invece sei ben consapevole di appartenere ad un livello inferiore, è bello ogni tanto riuscire a dare un piccolo morso al livello superiore, per provarne l'ebbrezza, senza rimpianti per quando il film finisce e le luci si riaccendono, ma al contrario conservare un dolce ricordo dentro di noi....
Caro Rastigat, se poi invece per te come dici lo scopare gran-gnocche è come una droga, beh, come direbbe Cetto La Qualunque: SON CAZZI TOI! :-PPP
lunedì 16 luglio 2012
COSE BELLISSIME
In attesa
che Rastigat si decida a raccontare cosa ha combinato all'Oase il
secondo giorno, utilizzo parte del suo articolo per ricamarci sopra un
post.
"... i miei amici che sognavano quella
beltade ormai non più raggiungibile
(ndr. ventenni appetitose) non-sanno-che-esistono-questi-posti (ndr. gli FKK). E' terribile. E non lo
immaginano nemmeno! E allo stesso modo io ne ero all'oscuro solo
pochi anni fa. Questa ovvietà, per me ha un significato devastante.
Quante altre cose bellissime ci sono e io ne sono all'oscuro? Quanti
altri piaceri esistono, e svariate persone ne usufruiscono, e io non
lo so e nemmeno riesco ad immaginare? Quanta gente, negli anni in cui
io un posto come un FKK non sapevo nemmeno figurarmelo, si sollazzava
tra gli ozi, gli agi e i piaceri sessuali? E in quanti altri modi che
io non conosco questo sta avvenendo anche adesso, in questo momento
esatto in cui scrivo, e domani quando sarò in ufficio, quante altre
cose mi sto perdendo? E, per noi persone tristemente normali, dalle
possibilità limitate, quanto è bene sapere che esistono queste
possibilità a cui possiamo accedere con il contagocce? Non si sta
meglio essendo all'oscuro di tutto? E' meglio vivere non sapendo che
esistono certe cose, non godendone i vantaggi e i piaceri, ma
preservandosi dai morsi di un desiderio che non è mai pago? O è
meglio non saperlo neanche, vivere tranquilli senza sapere cosa ci si
perde, ma non togliendosi mai certi piaceri? Stanno meglio i miei
amici che non sanno che ci sono gli FKK? O sto meglio io che ne
usufruisco rare volte?
Meno
male che poi si è dato risposta da solo in un successivo commento
"meglio provarlo anche una sola volta che non provarlo mai"" perchè
pensavo che si fosse fuso il cervello a causa dell'afa di quest'estate.
La
paura di fondo che si percepisce dal suo scritto è questa: "se vengo a
conoscenza di una cosa che mi piace parecchio, ma a cui posso accedere
raramente (ndr. immagino per mezzi economici perchè il resto è solo
questione di volontà), non è meglio esserne all'oscuro dell'esistenza, e
vivere nell'ignoranza?"
Ovviamente, almeno per come la vedo io, la risposta è un NO grande come una casa, per almeno tre motivi:
1)
ci sono esperienze così belle, che anche se fatte una sola volta (e che
magari addirittura sappiamo non potremo mai piu' ripetere!) a distanza
di anni ce le ricordiamo ancora con enorme piacere e che sono una fonte
inesauribile di energia mentale positiva. Basti pensare alla vacanza
piu' bella della nostra vita, o alle emozioni del primo amore, etc magari sono passati decenni, ma ci basta farci soffermare sopra il pensiero che in un attimo ci compare un sorriso sul volto;
2)
ci sono esperienze così belle che abbiamo provato ( o che non abbiamo
mai provato ma che sappiamo che volendo le potremmo provare anche noi)
che ci danno anch'esse una bella carica positiva.
Basti
pensare al fatto che siete qua a leggere di scopate di altra gente, in
italia o in giro per il mondo, e che non conoscete neppure di colui che
sta narrando il racconto... per cui, che cazzo ve ne frega di stare qui
a leggere? Semplice: inconsciamente vi immedesimate nel protagonista
dei racconti, in genere il narratore, e vi sentite bene sapendo che
volendo anche voi potreste rivivere le stesse esperienze, perchè non vi
serve una macchina da 100.000 € o essere palestrato, ma molto piu'
semplicemente solo qualche euro in tasca.
3)
Le esperienze belle di cui abbiamo avuto la fortuna di provare o
quantomeno di esserne a conoscenza sono anche ottime valvole di sfogo,
vie di fuga.
Andare
a puttane sulle strade della città non è una via di fuga, perchè è una
cosa molto breve, che si risolve in una serata se non in pochi minuti.
Già un weekend in germania è meglio, si riesce già a staccare
mentalmente dalla nostra vita quotidiana (ecco perchè dico non ha senso
paragonare quanto speso in 3 giorni in germania rispetto alle scopate
che con gli stessi soldi si sarebbero potute fare in italia). Ma ancora
meglio è se si riesce a fare una vacanza sessuale di due-tre settimane,
che ci rigenera completamente e torniamo a casa con un'energia mentale a
mille, anche se con i ritmi che si sono tenuti in vacanza si dovrebbe
essere ridotti a uno straccio (qualcuno si ricorderà che avevo quasi
smesso di dormire nel corso della mia prima vacanza in thailandia,
eppure non mi sentivo stanco, mentre qua in italia se dormo una o due
ore per notte non sono neanche in grado di camminare).
Da
quando ho scoperto pattaya, non ho mai pensato al suicidio. Dovessero
andarmi male le cose in italia, rompermi veramente il cazzo di tutto e
di tutti, beh, anzichè ammazzarmi realmente, mi ammazzerei qui
"virtualmente", per poi rinascere e provare a rifarmi una vita in quel
bengodi, luna park per adulti, "paradiso infernale", che è pattaya!
Ecco
perchè ritengo che le "cose bellissime" di questo mondo citate da
Rastigat vadano assaporate, e quando questo non sia immediamente
possibile (ma "nulla è impossibile!", basta volerlo...), anche solo il
saperne l'esistenza è molto meglio rispetto al fatto di esserne
all'oscuro.. perchè è meglio avere un sogno, piuttosto che non averne!
"Chi si accontenta gode", è un motto che va bene per i bravi cristiani, ossia per gente repressa!
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SCOPOPAGANDO IS BACKING!
Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...
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... fare un lavoro che ti piace molto e ti paga benissimo, uscire tutte le sere a far serata con gli amici e spendere tutti i soldi in cazz...
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Già che sono in ritardo sulla tabella di marcia, in piu' me l'han fatto sudare questo secondo orgasmo della serie, in tutti i sensi...
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Su e giu'. Sarei sempre giu', se non fosse per l'antidepressivo. L'effetto è alquanto surreale. Ho mollato gli ormeggi...