Certo che se me lo avessero detto
alcuni anni fa, che sarei diventato un puttaniere, non ci avrei creduto.
Meno ancora avrei creduto che ne
sarei stato quasi orgoglioso, ma se in effetti adesso mi guardo e penso alle
volte che sono andato a puttane non riesco a trovare nulla di male in questo
fatto, anzi ne vedo solo l'aspetto positivo, e mi sembra una sciocca
costrizione il doverlo fare di nascosto.
Visti poi gli esordi, non proprio
facili, di questa attività parallela, mi stupisce ancora di più la naturalezza
con cui tutto ciò invece accade in quegli ambienti meravigliosi che sono gli
FKK. Perché in effetti quando ti fermi lungo una strada a contrattare con una
ragazza, quando scendi dalla macchina con lei e, a piedi, insieme, ci si avvia
verso l'ingresso del suo palazzo (io vado solo con OTR loftizzate), quando sali
le scale, percorri un corridoio, prendi un ascensore, in tutti questi momenti
in cui è palese agli occhi del mondo che sei un puttaniere, poichè lei è
visibilmente una puttana, un minimo di disagio credo che alberghi in ognuno di
noi, forse di più in me che in altri, ma sono comunque momenti in cui ci si
sente non-a-posto. Prima che questo "non-a-posto" susciti significati
estremi ed estreme ribellioni nei lettori, prima cioè che qualche sputasentenze
cominci a pregustare il commento in cui mi liquiderà con l'epiteto di
"complessato", o qualche variazione più truculenta di questo
concetto, chiedo a tutti voi che credete di farlo senza alcun timore nei
confronti di ciò che vi circonda, se andate a puttane con la stessa naturalezza
con cui andate al supermercato o a fare una corsa al parco dopo il lavoro. Se
qualcuno sta pensando di sì, allora immagino lo racconterà a tutti, agli amici,
ma anche ai conoscenti, ai colleghi, ai parenti, così come nessuno si
sognerebbe mai di tenere nascosto il fatto che va a fare jogging al parco.
Magari per qualcuno, e forse qualche volta anche per me, questi attimi di
brivido in cui ci si sente "fuori posto" aggiungono quel tocco di
pepe che rende la cosa ancora più divertente, il gusto di trasgredire, ma nel
momento stesso in cui si parla di trasgressione si ammette che si tratti di una
uscita dalle regole comuni, e quindi una cosa non naturale.
Quando vado in un FKK questa
sensazione di essere fuori posto per me dura fino ad un secondo dopo avere
pagato l'ingresso del locale, dura durante il viaggio in aereo, durante la
presa di possesso della camera di albergo, durante il tragitto in macchina per
raggiungere l'FKK di destinazione, cresce man mano che mi avvicino, quando le
macchine che mi precedono e mi seguono mi sembrano tutte dirette nello stesso
posto dove vado io, e quando mi sembra che tutti gli altri - solo perché ho
imboccato la strada che porta a Skronzel, che magari è 15 km prima - leggano nelle
mie manovre, nel microadesivo che identifica l'auto a noleggio (che nessuno
nota ovviamente, ma io so che c'è), nel navigatore appiccicato al parabrezza,
che sto percorrendo quelle strade per andare in un FKK. Non sto dicendo che
questa cosa mi dia da fare (che nella mia lingua significa "che questa
cosa mi crei dei problemi"), anzi tipicamente sono di buonissimo umore,
viaggio sereno e filato, canto la musica che mi porto da casa, ma la rotellina
che gira c'è, la sento, e arriva al culmine quando svolto, abbandonando la
strada, per entrare nel parcheggio dell'FKK, quando scendo dalla macchina e
magari nel parcheggio ci sono altri uomini come me che scendono dalle loro
macchine, quando entro e pago i soldi alla signora che sta all'ingresso. E poi
svanisce tutto.
Sì perché fino ad un attimo prima
c'è sempre una possibilità che io non stia andando in un FKK, magari sto
veramente andando a Skronzel e ci sto andando per lavoro, ma poi esco da
Skronzel, e allora forse sto andando in qualche posto che è solo nei pressi dell'FKK,
ma poi entro proprio nel parcheggio dell'FKK, ma magari è solo per fare una
manovra e tornare indietro, ma scendo dall'auto, magari mi sto solo fermando a
chiedere indicazioni perché sto cercando un ristorante vegano e non lo trovo.
Insomma c'è sempre una possibilità, che affievolisce sempre di più, che io non
sia diretto proprio lì, ma una volta che hai pagato, allora quella possibilità
è a zero, sei un puttaniere, sei circondato solo da puttanieri e da puttane...
ed è bellissimo ! È bellissimo perché tutto è palese, tutto è chiaro a tutti,
la trasformazione si è completata, ed è come se ci fosse solo luce e niente più
ombre.
E sapete di cosa mi sono accorto
? Mi sono accorto che quando incidentalmente incrocio un/una inserviente del
locale, di quelle che puliscono, raccolgono gli asciugamani, mettono quelli
nuovi, riordinano, ecc..., ebbene quando incoccio in uno/una di loro, ecco che
il pizzicorino riappare; cioè sono nudo che sto facendo la doccia, in mezzo ad
altri uomini perché le docce non sono certo singole, mi lavo e come è giusto
indulgo nel lavarmi il codino (visto che lo dovrò usare con qualche donzella),
nello stesso stanzone doccia ci sono altri uomini di tutte le fattezze che si
lavano, non c'è imbarazzo, siamo tutti lì per quello, chi lo fa più o meno
sfacciatamente, chi si asciuga passandosi l'asciugamano sulla schiena esibendo
la sua parte frontale, il suo Lato A, nella totale ostentata nudità, magari
passano delle ragazze, nude anche loro, ovviamente, che seguono un cliente per
riscuotere la paghetta, o semplicemente passano di lì, ci si guarda, si fa
l'occhiolino, un sorriso, è naturale... poi all'improvviso sbuca una signora,
vestita, con i vestiti che identificano il crew del locale, che raccoglie gli
asciugamani usati, e - cazzo - mi viene istintivo coprirmi, girarmi, un moto di
vergogna nell'essere nudo come un verme mentre lei passa di lì. Vi è mai
successo ? Un attimo prima ero nudo che mi asciugavo i coglioni come il
peggiore dei camionisti, e questo in mezzo ad altre persone, e non mi dava da
fare, poi passa lei e mi sento a disagio. Forse è perché lei è vestita e io no
? Forse è perché lei non fa parte del gioco ? Perché è diversa da noi ? Boh,
chi lo sa.
Comunque sono stato in un FKK, e
per poco mi innamoro.