venerdì 3 settembre 2010

OPERAZIONE CENA A FIGOGNA VICE by RASTIGAT

Davanti a me un camioncino e tre macchine che lo sèguono. Potrei bruciarli ruotando impercettibilmente il polso destro, ma c'è una rotatoria là avanti e temo di arrivarci un po' troppo allegro. Che faccio? Sorpasso o no? Sorpasso. Comincio a frenare che sono all'altezza del muso del camioncino, e in effetti la rotatoria mi aspetta avanti pochi metri. Freno, ma non mi sembra che basti. Però non voglio stringere troppo sui freni, allora scalo due marce in un colpo, e mollo un po' brutalmente la frizione, vediamo cosa succede. Pèssima scelta. Succede che la ruota dietro, già alleggerita dalla frenata, si inchioda e la moto scodinzola. Bello spettacolo per l'autista del camioncino che mi sègue, ma sudorino freddo e battito accelerato per me. Perchè sto andando così forte? Sono in ritardo. Sono in ritardo per cambiarmi d'abito, o meglio ho fretta di cambiare identità. E' venerdì, sono uscito tardi dal lavoro, e il bravo ragazzo, al di sopra di ogni sospetto, deve entrare nei panni di un... puttaniere.

Eheheh, quanto la faccio lunga. In realtà devo solo fare un giro a Figogna Vice, dove per una sera sarò òspite di Paride e della sua Corte dei Miracoli. Però la storia del cambio di identità non è una cazzata. Veramente nessuno, conoscendomi, potrebbe pensare che ho saltuariamente l'hobby di intrattenermi con una ... non saprei come definirla. "Puttana" proprio no; non se ne parla neanche. Ho più rispetto per la peggiore puttanaccia stradale che per la migliore ragazza che va agli appelli del Colonnello Gheddafi, o che si presenta a una qualsiasi selezione per veline, letterine, trojettine. Quindi come? Mi vengono in mente solo parole che portano con loro un certo disprezzo e quindi non le voglio usare. Che parola uso? Ho trovato: "ragazza non ipòcrita". Cosa sono se non ragazze meno ipocrite delle altre? Allora dicevo che nessuno direbbe mai che ho saltuariamente, ma questa estate meno saltuariamente del sòlito, l'hobby di giocare con una ragazza non ipocrita, preferibilmente bella e giovane, meglio se bellissima, profumata, gentile e GFE quando possibile, che gusti strani eh? E così Henry Jekyll, lascia il posto a Edward Hyde, come nel romanzo di Stevenson, che il cinema e la tv hanno spacciato per un raccontino horror, ma che in realtà parla un po' di tutti noi, che ad un certo punto mettiamo via gli abiti borghesi che portiamo in ufficio e nella vita quotidiana, gettiamo la maschera di persone integerrime, che al più superano qualche limite di velocità, e ci lasciamo andare alla sana, genuina e meritata voglia di peccare. Quella voglia che in tutto il resto della nostra vita nascondiamo e teniamo a freno. ("Quante volte hai peccato figliolo?", "Vede padre, non voglio farle fare le ore piccole, quindi la aggiornerò solo sull'ultima infornata" (Sin City)). E così lasciamo le nostre famiglie, le nostre mogli e fidanzate, e andiamo a puttane. Ops...

Non si tratta di un peccato? Non è niente di cui vergognarsi? Non ci rende meno integerrimi? Forse, ma è fuori dubbio che una parte del piacere è proprio quello di fare "cosa proibita", e farla di nascosto, e nello scriverlo sento quel leggero pizzicore che mi prende ogni qual volta lascio la casetta per dirigere la macchina dove so io. Anche se so che farò solo un giro, non importa, il pizzicore c'è lo stesso perchè è Hyde che guida la macchina stasera. Nel mio caso Edward Hyde è un più prosaico Rastigat, ma poco cambia dal punto di vista della trasformazione.

Così Rastigat e Paride si sbafano primo e un secondo annaffiato con acqua frizzante (che peccatori da strapazzo). Siamo in un posto gremito di gente vociferante, veramente assortito; si va dai gruppi di ragazoi caciaroni che cenano prima di una serata di bevute e discoteca, alla tavolata mista, ma non mancano le coppie, le doppie e triple coppie. Ad una coppia mi appassiono in modo particolare, perchè la si trova un po' in tutti i locali. Non si guardano. Non si parlano. Lui manda mail con il cellulare, lei guarda come sono vestite "le altre". Lui cincischia con i grissini, lei guarda come sono arredate le pareti. Per un attimo tornano nei loro panni quando devono ordinare: "Tu cosa prendi?" "Prendiamo questo in due?" "Che dici, mi farà peso la struttata di lardo?". Poi lui finisce la mail, lei si arriccia una ciocca di capelli. Lui controlla quanto tempo manca prima che finisca quello strazio, lei maledice le scarpe che le fanno un male boja. Finita la cena andranno a farsi una trombata uguale a quella della settimana scorsa, e poi forse lui andrà a rilassarsi veramente con quella sua amica non ipocrita che sosta al km...

Finita la nostra cena invece saliamo in macchina; Paride apre uno sportellino che prima non avevo notato, sotto c'è un tastierino i cui tasti non hanno numeri o lettere ma strani simboli, ne preme alcuni con una sequenza ben precisa e la macchina si trasforma nella mitica trombomobile. E' ora. Paride dòmina il territorio da vero ras del quartiere, ora siamo in Via R* e un attimo dopo alla C*, per poi inoltrarci nei viali più cittadini. Ci fermiamo a salutare alcune amiche, e tutte rivedono Paride con malcelata gioia. Conosco Cip (o forse Ciop), ma di sicuro uno dei due scojattoli stasera non si fa trovare. Poi facciamo un giro a cercare un po' di pelle chiara, visto che a me, che sono Rastigat, le coloured non piacciono più di tanto, Paride lo sa, e da un buon Caronte mi traghetta negli inferi che io preferisco, smazzando quà e là battute farcite della sua ben nota ironia. Ci sono delle pulzelle white che andrebbero provate accuratamente, devo ammetterlo, ne vedo un trio tra le quali non saprei chi scegliere, sono decisioni difficili, anche se con certe bellezze il pericolo di missili è altissimo. E poi conosco la Favorita. Ci fermiamo dal lato opposto della strada dove lei chiacchiera con due sue amiche. Appena ci vede si stacca dal gruppo e abborda la trombomobile, facendo due chiacchiere e chiedendo a Paride se vuole stare con lei. Io mi intrometto e propongo: "Prima stai con lui e poi con me, va bene?". Voglio solo vedere cosa dice, io non sono da coloured, sebbene devo dire che la Favorita è una bella ragazza. La scena è che Paride si gira verso di me e con l'espressione di chi pensa: "Ma che cazzo stai dicendo?". Ma la Favorita è lesta come una faina e risponde come meglio non avrebbe potuto fare: "Io sto con lui (Paride, ndr), e tu puoi andare con una mia amica". Non posso che farle i complimenti per come si è districata dall'imbroglio.

Continuiamo il giro, e stavolta la destinazione è un altro nome noto: Isaura. Io non sono da coloured, ve l'ho già detto no? Aspetta che rileggo... sì l'ho già detto, e quindi le conosco tutte volentieri, anzi una ci ha ricevuto con il sedere di fuori ed era un signor sedere, la mia mano destra se glielo chiedete, non vi dirà il contrario, ma io non sono da coloured, giusto? Solo che quando arriviamo da Isaura, già da lontano, noto che ha qualcosa di diverso. Ci fermiamo dalla parte opposta della strada e lei ci raggiunge. Isaura ha decisamente qualcosa di diverso. Vacca s'è bella! Io l'avrei chiamata Angèlica. Non mi sdilinquisco più di tanto in complimenti, non vorrei - involontariamente - girare il coltello nella piaga, ma ne meriterebbe assai. Intanto che lei si intrattiene in chiacchiere con Paride, come due buoni amici, io ne approfitto per guardarmela per benino e quando lei chiede di fare un giro in macchina con noi, io vorrei che Paride dicesse di sì, così, per fare un giretto in macchina con lei, ma non lo facciamo. Angèlica dice che sta lì ancora un po', ma ha voglia di tornarsene a casa. La salutiamo e dopo poco Jeoffrey de Peyrac la chiama, le dice che tornerà a breve, e la porterà a casa lui. Io sono contento di non saperla abbandonata là fuori.

5 commenti:

Bastian contrario ha detto...

Frenate come quella all'inizio del racconto me ne sono andate bene 100? 1000? Ma ne è bastata una sola andata male per disfare l'Alfa. Attenzione! Ci vuol poco a passare tra i "fu".

Anonimo ha detto...

Beh,e che aspetti a comprar una Giulietta e a tornar Alfista ? ;-)

Anonimo ha detto...

Un post solo per dire che sono tornato, dopo lunghe vacanze e terribili scazzi con la jena (mia moglie).
E aggiungere che anche la mia serata con il Dott. Spina è stata più o meno come quella di Rastigat, a parte il rischio in moto (sono venuto in macchina, 150 km andata e altrettanti al ritorno, ma ne è valsa la pena....., anche se io non ho visto né la favorita, nè Isaura).
Ad maiora!
AVV.

Bastian contrario ha detto...

@ anonimo.
Non comprerei mai la Giulietta. Ma dato che questo è un blog dove si parla di puttane e non un forum di macchine, non sto qua a spiegare i motivi.

Anonimo ha detto...

Ma avete pucciato il biscotto quella sera o avete solo ammirato le gazzelle?

roy

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