lunedì 11 aprile 2011

LA MIA COLOMBIA by BUK

Dopo 3-4 giorni passati nella stanchezza fisica (e un po' di malinconia mentale) da post-viaggio, ho appena finito di parlare con un amico in partenza per la Colombia. Tutti i miei sensi si sono risvegliati nel ricordo dei tanti momenti intensi vissuti in tale paese, nel quale ho avuto davvero una vacanza totale. Dalle montagne alle spiagge caraibiche, da Medellin citta' moderna e organizzata alle jungla del Cocora, dalle super-fighette Zone Rosa dei locali di Bogota' fino ai bassifondi scoperecci della Mayorista, dalle tante scopate pay a quelle free con la novia locale...la Colombia ha davvero offerto di tutto. Non staro' a raccontare le singole avventure gia' ben descritte nei post del Dott. Spina, ma voglio dare il mio punto di vista per bilanciare un po' la versione negativa che abbiamo letto finora.
Per cominciare, diciamo che in Colombia la vita non e' facile, non esiste la classe media quindi la gente o se la passa bene in Zona Rosa la sera, oppure vive in strada elemosinando e probabilmente rubando (e chi puo' biasimare..). Per strada bisogna andare sempre con le tasche semi-vuote e avere l'occhio vigile, almeno nelle grandi citta' dove la poverta' e forte e si vede tutta. Nei paesini di mare e montagna tutto diventa piu' rilassato, quasi senza pericolo e ci si puo' pure rilassare a volte! Insomma, la Colombia non ti regala nulla, tutto va sudato e guadagnato ma il ritorno puo' essere davvero notevole. Personalmente ho amato la gente, sempre cordiale che mai tenta di fregarti (come ad esempio gli asiatici). Parlare spagnolo per sostenere una conversazione cordiale e' fondamentale (l'inglese non lo conoscono e comunque parlarlo ti fa considerare gringo-americano, cosa da evitare), la gente subito ti tratta in una maniera piu' cordiale e ho sempre avuto l'impressione di essere piu' al sicuro come turista, insomma non un riccone da derubare alla prima occasione. Di tante storie note e certamente non piacevoli riguardo alla sicurezza, non abbiamo visto nulla (se non un taxi fermo con un vetro rotto, forse sparatoria, nei sobborghi di Medellin, cosa che capita a volte in tante capitali europee ad esempio) e nemmeno sentito nessuna esperienza negativa parlando con vari viaggiatori incontrati negli ostelli/hotel. Insomma, casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza (sempre) portano a una vacanza avventurosa ma piu' che possibile dal punto di vista della sicurezza. Certo se il paragone torna sempre alla Thailandia e Pattaya, allora abbiamo un problema. In Colombia non si troveranno Walking Street o Sukumvith Road, dove anche i rincoglioniti possono camminare nella notte con banconote in mano senza rischiare nulla. Ecco diciamo che il paragone e' questo: a Pattaya trombano (e piuttosto bene) anche i pirla da viaggi organizzati tipo pulmann di Fantozzi, mentre in Colombia (e immagino Sud America in generale) bisogna essere svegli e sgamati se si vuole portare a casa divertimento e pellaccia. Ma allora perche' andare a rischiare in un posto del genere? Beh, per me le risposte sono multiple: donne latine (mi sciolgo solo a sentirle parlare..), viaggiare in un paese ancora senza turismo e quindi verace, conoscere la cultura locale parlando la lingua e apprezzare come i Colombiani siano amabili e per bene (se non ridotti alla poverta' assoluta che e' davvero una brutta bestia, e mi ha fatto capire come siamo fortunati ad essere nati dalla parte giusta del mondo, sebbene con problemi che per noi sembrano enormi). Insomma, il senso di liberta' ed avventura nell'essere davvero uno dei pochissimi stranieri in citta', non sempre trattato come un bancomat da mungere fino all'ultimo euro. Avendo avuto piu' tempo sono sicuro che si sarebbero intrecciate piu' storie con ragazze colombiane locali a cui piace uscire, ballare e divertirsi tutta la notte, incuriosite e attirate da uno straniero di passaggio. A sentire le ragazze, a prima vista sono sempre stato considerato gringo per via della mia faccia non colombiana e lo zainetto da turista, ma appena aperto bocca per parlare diventavo spagnolo per via della conoscenza della lingua e del mio accento, infine quando accettavo di buon grado di ballare Salsa (e non male!) allora davvero restavano senza parole e la strada era tutta in discesa... C'e' molta curiosita' per stranieri NON-gringo e con un po' di faccia tosta la Colombia puo' davvero regalare belle sorprese. La gente lavora sodo dal lunedi' al venerdi', ma nel weekend vogliono la rumba finoa ll'alba con tutti annessi e connessi! Insomma, la Colombia mi e' rimasta nel cuore e purtroppo non posso che dissentire dal parere negativo del Dott. Spina. Purtroppo a lui ha preso male per vari motivi, in primis il discorso sicurezza che va tenuto d'occhio. Certo non e' stato un viaggio per rilassarsi, come detto tante tappe senza tregua per vedere tanti posti, ma per me e' andato benissimo e non posso che ringraziare per l'ottimo itinerario studiato a tavolino da Spina. Forse e' stato un po' pesante per lui andando a incidere sulla stanchezza fisica che poi si porta via anche le motivazioni. Io stanco lo ero quasi sempre, ma con tanta curiosita' di vedere sempre qualcosa di nuovo. Concludendo, la Colombia non e' per tutti, ma per chi se la sente ed e' attrezzato a dovere allora puo' riservare davvero piacevoli sorprese. Personalmente, prima o poi ci tornero'! :-)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel racconto, complimenti.

Rastigat

P.S. Ma insomma, una Aida Yespica ve la siete trombata o no??? :)))))))

Vitellone ha detto...

Buk ha colto il vero spirito latino! Posso confermarlo a ragion veduta, avendo girato tutto il Sudamerica in lungo e in largo, a più riprese, sia in solitaria che accompagnato da "amigovias" locali. In quel periodo lo spagnolo era diventata la mia lingua-madre, tanto che non pensavo nemmeno più in italiano. L'unico aspetto che ho trascurato è il sesso pay, ma in quella zona del mondo dà molto più gusto la fidanzatina (possibilmente un paio in ogni città)

BC ha detto...

"ho pagato molto di piu' per non scopare che per scopare"

Come San Silvio, insomma!

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...