giovedì 3 marzo 2011

RENDEZ VOUS

Nella mia piu' che decennale carriera di blacks stradali in quel di Figogna Vice, mi sono innamorato uhmm.. diciamo infatuato, direi almeno tre volte sicuro, ma solo in un caso ho pensato di "portarmela a casa", e sto parlando esattamente di Isaura, 3 anni fa.
Ricordo che in quel periodo capitò una gita in germania, organizzata da tempo, con un nuovo amico. Arrivati al momento della partenza per il viaggio ero così  cotto, che non sarei sicuramente partito se fossi stato da solo, ma non me la sentii di tirare il bidone al compagno di viaggio, comunque mi sentii piuttosto in colpa in germania e non mi divertii tantissimo perchè stavo tradendo la mia Isaura, lei che nel frattempo aveva preso molti piu' cazzi di quante fighe mi ero scopato, ma lo so.. il discorso che io la tradivo per piacere, lei perchè costretta...Ovviamente si fa per dire, perchè quando scopava con me non lo faceva per suo piacere.. ma fu lo stesso divertente giocare per un po' ai fidanzatini, con lei che alla fine si giocò male le sue carte: una piu' scaltra e smaliziata mi avrebbe inculato alla grandissima.
A un certo punto rinsavii, sbottai urlandogli in faccia tutto il mio rancore e chiudendo di fatto la nostra pseudostoria, poi ogni tanto tornavo da lei ma non fu mai piu' come prima. Finchè finii col passarci sempre piu' raramente, tipo passavo a salutarla una volta ogni due-tre mesi, e l'ultima volta che passai da lei, parecchi mesi fa, era estate, mi chiese che voleva affittare una casa, ma da irregolare non ci riusciva, e voleva che le facessi da prestanome, fra l'altro dicendolo come se fosse una cosa normalissima... pensai che era completamente sbroccata!!!
E veniamo all'altra sera. Sento Blackman, che non sentivo da un pezzo, e ci mettiamo d'accordo per un putan's tour: ottimo, così univo il dilettevole (il fare quattro chiacchiere con un amico che non si vede da un po') al... sempre dilettevole (il putan's tour). 
Di putan's tour quest'inverno ne avrò fatti.. boh, si contano sulle dita di una mano (al massimo di due mani), infatti le poche volte che ho consumato qui in città sono sempre andato a colpo sicuro, o dalla (ex)favorita,  o dal muletto-pompinara nel caso volessi solo un'onesta svuotata di palle + ditaculo.
Solo che nelle prime battute del putan's tour (avevamo appena intervistato una new entry) il discorso parlando del piu' e del meno passa ad Isaura, chissà che fine ha fatto o non ha fatto, ma sì, passiamo a salutarla, dai.
Pessimissima idea.
Lei sempre bellissima, nonostante siano direi quasi cinque anni che è sulla strada, sempre con quel modo di fare dolce, femminile, e anche brillante, con battute leggere, simpatiche, mai volgari. 
Prima mi chiama il suo fidanzato, alle nostre esclamazioni corregge il tiro in ex-fidanzato, ed ex-fidanzato mi suona bene, mi piace credere che in passato siamo stati insieme.
Con i suoi occhioni dolci e il suo fare ammaliante cerca di farsi accompagnare a casa sua, perchè fuori è freddo: peccato che casa sua sia a circa 60 km! Nooo, non ce la posso fare. Al che patteggiamo per un passaggio in stazione.
Ma vuole i soldi, i soldi per il taxi dalla stazione di arrivo a casa sua. O forse vuole semplicemente guadagnare qualche soldo per giustificare una serata di merda che poteva passare davanti alla tv, anzichè prendere freddo per strada in una notte scevra di clienti (ora è libera imprenditrice di se stessa).
Io sarei per regalarle un decino, oltre che a darle il passaggio, ma lei vuole di piu'. Io non ne voglio mezza... lei insiste.. alla fine le vengo incontro: le darò i soldi che chiede in cambio della prestazione sessuale.  Ma ero davvero poco convinto. Il cazzo funziona, ma mi fa veramente strano far sesso con lei. Non vengo. Lei insiste. Le dico che va bene così: una scopata così di merda, per colpa mia non sua, era da un bel pezzo che non la facevo. Le do 30 anzichè 20. Potrebbe chiedermi le chiavi della macchina con quel tono di voce e quel modo di fare, e gliele darei.
Ecco perchè dico che è stata una pessima idea. Dopo che sono andato a recuperare Blackman (lasciato per un po' di tempo ad assiderarsi  sotto la tettoia di un benzinaio, brutta serata anche per lui) e insieme accompagnato Isaura in stazione, lui mi chiede se le ho chiesto il numero di telefono.
"MA VA LA', FOSSI MATTO!!!!"



martedì 1 marzo 2011

FEEDBACK

Questo blog, il blog www.scopopagando.blogspot.com.
A volte ci sono dei periodi che mi annoia, ma devo ammettere che il piu' delle volte mi diverte: ovviamente intendo dire "scriverlo".
E voi a leggerlo? 
Non ho molti feedback, sia perchè lo considero - in quanto lo è - un blog e non un forum, e perchè ho deciso anche di moderare i commenti in quanto i cagazzo trolli e trolle da quando i commenti sono moderati non si sono fatti piu' sentire, e se sicuramente chi legge preferirebbe i commenti pubblicati instantaneamente e liberi, star dietro a tutto quello che in libertà veniva scritto da altri, in un posto alla cui fin fine sono io l'unico responsabile, era troppo oneroso e la fatica superava il gusto.
Dai vari contatori piazzati qua e là nel blog sembra che da queste parti bazzichino qualcuno in piu' dei cari quattro compagni di merende che mi commentano, e ogni tanto mi chiedo: ma chissà chi saranno, amici o nemici? Mah!
Cmq sia, questo post ha un duplice scopo. 
Invitare i lettori silenti a dir tranquillamente la loro sull'argomento "sesso pay" e il suo corollario, che tanto qua nessuno ci mette la faccia, nè vado ad aspettare nessuno sotto casa sua: la peggior cosa che può capitarvi è quella di venire censurati dal sottoscritto... che poi ne approfitto per specificare che il piu' delle volte che qualcuno viene censurato non è perchè dice cazzate ma perchè volontariamente o involontariamente va fuori dal binario della privacy che è una delle poche ma imprescindibili regole su cui ho impostato questo blog: privacy che deve valere sia per il sottoscritto, sia per i lettori e sia per le ragazze che frequentiamo.
L'altro invito che vorrei fare è verso i commentatori abituali dei post, chiedendogli  stavolta cosa ne pensano del blog in generale, sentire le loro critiche e i loro consigli per cercare di migliorare e rendere piu' gradevole  questo piccolo spazio virtuale.
Chi vuole è libero di dire la sua... e chi tace adesso, taccia per sempre! ;-)))

lunedì 28 febbraio 2011

CARICO

Come un torero prima di scendere nell'arena.
Come un pugile prima di salire sul ring.
Adrenalina. Concentrazione. Carica. Sentirsi a mille.
E dire che fino a poco tempo fa un mantello invisibile di apatia mi era calato sulle spalle, e mi stava asfissiando lentamente come un boa fa con le sue prede.
Mancanza di stimoli, mancanza di obiettivi: tutto scorre, niente piu' interessa.
Se mi fossi tirato indietro di fronte al viaggio imminente e se avessi accettato l'abbraccio asfissiante dell'apatia è probabile che sarei caduto in depressione, o quantomeno in esaurimento nervoso.
L'elettricità che invece ora respiro è pura energia per i miei neuroni, i sensi si acuiscono, e tutto mi sembra piu' colorato, non solo il viaggio.
Non mi pesa, anzi è puro godimento stare in questi giorni 3-4 ore di media al giorno su internet a caccia di informazioni di tutti i tipi sul prossimo viaggio, la preparazione per me significa prolungare il piacere dell'avventura, così come dopo rivedere le foto o rileggere quello che si è scritto.
Non credo in nessun dio (e anzi mi definisco un ateo integralista) e mi sento ancora molto lontano dall'idea e dalla voglia di voler condividere la mia vita con qualcun altro.
Il non dovere rendere conto a nessuno di se stessi per certi aspetti è positivo, per altri negativo. Tra quelli negativi c'è quello che a volte si è tentati di lasciarsi andare alla deriva: "tanto, di come coltivo il mio orticello, a chi importa, a parte me?"
La carenza di motivazioni, di stimoli, il non volersi mettere in gioco per quieto vivere, per paura. Ma senza sfide, senza emozioni forti, accontentandosi delle routines, alla fine, almeno per quanto mi riguarda, ci si finisce per rammollirsi e provare un sottile senso di insofferenza.
Eh sì, era proprio ora di organizzare un bel viaggetto tosto.

domenica 27 febbraio 2011

LA TERZA VIA

Credo che a molte persone adulte che non abbiano ancora formato una propria famiglia (o al contrario, proprio perchè ce l'hanno...) sia venuto il dubbio, magari in una mattina nebbiosa, imbottigliati nel traffico di un'arteria stradale di un'anonima periferia, mentre si sta cercando di raggiungere l'ufficio: "ma che ci sto a fare qui?".
Mollo tutto! Le solite routines, i soliti amici al bar, il solito lavoro e quelle merde dei capi, le solite faccie tirate e incazzate, le fighe – comprese le cesse – che se la tirano....BASTA!
Personalmente, nella mia routine ci sto abbastanza bene, quel tanto che basta per non prendere in considerazione l'ipotesi di andare a vivere dall'altra parte del mondo se per farlo dovrei continuare a lavorare.
Già, se uno volesse andare a vivere là (con là intendo una qualsiasi località che si affacci su un mare tropicale), che lavoro potrebbe fare?
O lavori per una società europea/americana e ti spediscono là - ma nessuno mi offrirà mai un posto del genere - oppure i lavori degli "indigeni", considerato il loro tenore di vita, mi fa pensare che non siano così redditizi: fare ad esempio il pescatore può essere una visione esistenziale molto poetica, ma in pratica c'è da farsi un culo tanto da rimpiangere la catena di montaggio della fiat.
Non ci ho pensato su molto e probabilmente ci saranno altre possibilità, ma a me ne vengono in mente solo due di possibilità lavorative : introdursi nel settore del turismo o in quello del commercio, magari con import-export.
Massima stima per gli animatori turistici: forse non prenderanno molto in termini di denari, ma con vitto e alloggio spesato, oltre al benefit di quasi tutte le villeggiatrici occidentali, che da bravi mogliettine nei villaggi si trasformano - non si sa bene perchè - in ninfomani assatanate di carne fresca.
Ma certo, è un lavoro che a meno che non diventi capo villaggio può durare solo qualche stagione della nostra gioventù, e comunque io ormai sono out.
Ristorazione o alberghiero? Mah, l'idea che ho è che in entrambi i casi ti devi far un gran culo lavorando il doppio di quanto non stia facendo oggi in italia, per sperare di sopravvivere. Poi forse dopo vent'anni potrò permettermi di non lavorare come un somaro tutti i santi giorni nella mia attività per non rischiare di vederla finire fallita, ma penso che arrivato a quel punto avrò già la nausea dei tropici.
Non sarebbe male mettere su una scuderia di mignottoni locali per danarosi turisti, ma dubito ci siano paesi dove tale attività sia legale, e se anche tale pratica fosse tollerata la malavita locale mi accorcerebbe drasticamente la mia speranza di vita.
L'unico businness per me interessante rimarrebbe quello dell'import-export, e qualche ideuzza (legale!!!!) l'avrei, peccato che mi manchi totalmente esperienza in tale ambito e pertanto anche qui il rischio d'impresa sarebbe elevatissimo.
No, potrei prendere in considerazione il grande salto del cambiar vita solo se fossi sicuro di non dovermi fare un culo così o rischiare un investimento che in caso di fallimento significherebbe far la fame là oppure qua, e la fame è sempre brutta in qualunque latitudine tu ti trova. Il passo di licenziarmi lo farei solo sapendo di non correre il rischio di rimpiangere la mia scelta... quindi per forza di cose dovrei disporre di una rendita che mi permetta di campare dignitosamente là, togliendomi anche qualche sfizio.
In molti posti tropicali la vita costa 1/3 o anche meno di quanto costi in italia.. ma comunque costa sempre! Ricordo quando per un paio di gg in thailandia mi trovai per un disguido con pochi soldi in tasca e fui trattato come un appestato.. "I'm sorry, no money no honey"! I soldi non ti daranno la felicità, ma ti possono far vivere molto bene e realizzare i tuoi sogni.
Ma poi, ripensandoci, che bisogno ho di andarmene da qua? Non sta abbastanza male per dare una svolta drastica alla mia vita, e poi non è che alla fine della fiera mi romperei i coglioni anche là . Infine non avrò moglie e figli, ma ho tanti cari affetti qui che mi dispiacerebbe perdere.
Ed ecco farsi sempre piu' spazio quella che chiamerò LA TERZA VIA: un piede qua e un piede là.
Salutare amici, familiari e puttane verso metà novembre, partire, e tornare verso metà marzo, dopo 4 mesetti.
8 mesi di lavoro in italia, accontentandosi nel frattempo di visitare italia ed europa, e poi via, a novembre si riparte!
Guarda caso, climaticamente parlando, il nostro periodo invernale corrisponde al miglior periodo di molte località tropicali...

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...