“Così non va bene”, mi dice scuotendo
la testa mentre, appoggiata a me sul divano, lecca il cucchiaino con cui stava
mangiando il suo budino al cioccolato.
“Così non va bene, perché mi è
piaciuto DORMIRE CON TE”, mi ripete.
“Non dobbiamo più farlo”, “hai ragione”,
le rispondo io, “ per me è un problema dormire fuori casa, poi devo inventare
mille scuse ed è un gran casino”.
“Va bene, non dormiamo più
insieme PER QUESTA SETTIMANA”, sorride lei,
“ma TORNI A DORMIRE CON ME PRIMA DI NATALE?”
Sono circa le 12 di un sabato
mattina qualunque e oltre 14 ore che io e L. siamo insieme.
Sono andato la sera prima, come
sempre, per passare qualche momento di piacere, sapendo esattamente cosa
avremmo fatto insieme.
Quando vado da lei ho voglia di
“fare l’amore” più che di “scopare”, cerco quel sesso che si fa normalmente con
le fidanzate o con le amanti, fatto di baci appassionati e ricerca del piacere
reciproco, senza mai guardare l’orologio.
Dopo mesi che non la vedevo mi ha
chiamato un paio di settimane fa, mandandomi il solito messaggio “in codice” da
un numero di cellulare che non era memorizzato sul mio telefono.
Quella particolare parola, quasi
una parola d’ordine che mi scrive tutte le volte che mi messaggia, non mi
lasciava dubbi circa l’identità del mittente: era LEI che dopo tanto tempo mi
chiedeva di andarla a trovare.
Di L. ho parlato altre volte,
descrivendo un nostro incontro in un post ormai disperso nei meandri della
rete, forse nella copia del vecchio blog conservata dallo Spina in qualche
anfratto virtuale a me sconosciuto e al quale non ho libero accesso per
controllare.
E’ brasiliana ma talvolta negli
annunci che mette su bakeca si spaccia per argentina, bionda (ma a volte nelle
foto appare mora), con due peroni da paura e la pelle leggermente ambrata.
Mette annunci di tanto in tanto
ma evito di dare riferimenti diretti per evitare che qualcuno si presenti alla
sua porta pretendendo lo stesso trattamento a me solitamente riservato, che non
dico non dia anche ad altri ma che di sicuro non può essere contrattato e va invece
“conquistato”.
Prima di quella sera ci eravamo
visti anche la settimana precedente, una serata infrasettimanale iniziata alle
21 e terminata quasi alle 3 di notte, con l’ultima ora insieme passata a
cercare di farle capire che non sarei potuto restare a dormire da lei visto che
la mattina seguente dovevo lavorare (a dire il vero questo era il minore dei miei
problemi ;-) )
e lei che per convincermi sfoderava le armi che una che fa il suo mestiere sa
usare molto bene :-P
Dopo quella sera però, ed in
seguito alla sua inaspettata richiesta di dormire insieme, avevo iniziato ad
immaginare come sarebbe stato “dormire con lei”, anche e soprattutto perché era
una cosa che non ero stato io a voler “comprare” ma lei a volermi “offrire” e
se lo faceva doveva essere per un motivo, visto il grado di intimità che
dividere con qualcuno il proprio letto richiede.
Anche se nei nostri precedenti
incontri mai avevo avuto l’impressione di stare con una che pagavo, visto
quello che mi concedeva ed il modo in cui lo faceva, apparentemente appagante
anche per lei, lo avevo sempre fatto (pagarla) e anche per questo, se devo
essere sincero, la sua richiesta mi aveva un attimo spiazzato.
Non per il timore di richieste
economiche esorbitanti, quelle non me le ha mai fatte e con lei non ho mai
contrattato “questo per 50, quell’altro per 100, quell’altro ancora per 150” .
Con lei è sempre stato tutto
molto spontaneo e naturale, fin troppo “al naturale” a dire il vero, come
qualche lettore che ha letto il vecchio post forse ricorderà.
Anche il versamento del rate,
solita cifra urbana o di poco superiore, che appoggio su un comodino quando lei
non mi vede e che quindi prende dopo che me ne sono andato, è sempre stato
molto spontaneo proprio per questo piccolo stratagemma, del non farmi vedere
mentre la pago, che ho iniziato ad usare dopo quella volta in cui si è offesa
perché al termine del nostro incontro le avevo messo i soldi nelle mutandine
mentre mi stava abbracciando prima di uscire dalla porta.
Un gesto normalissimo per chi
frequenta loft, ma che doveva averla offesa perché era la prima volta che lo
facevo e che forse aveva riportato l’atmosfera che si era creata fino a quel
momento ad un mero scambio commerciale cliente/prostituta soldi/sesso, come poi
in effetti era.
Tornando ai giorni nostri,
comunque, devo dire che per fortuna tutti questi miei dubbi, come pure quelli
sollevati da alcuni commentatori prima del post, si sono rivelati del tutto
infondati:
L. non scoreggia di notte, non
russa, ma in compenso SCOPA DIVINAMENTE ALLE 6 DI MATTINA :-)
L’appuntamento è per le 21:30 a
casa sua e ci arrivo puntuale.
La chiamo ma devo aspettare
qualche minuto visto che “sta finendo” con un cliente, così mi dice via sms
qualche minuto prima che io arrivi.
“Ok, dimmi tu quando sei libera e
posso chiamarti”, le rispondo.
Passano circa 10 minuti e mi richiama:
“ciao, xxx72, sei già qua? Puoi salire adesso, sono libera”.
Mi apre la porta nuda con i
tacchi a spillo, “vestito” che slancia ulteriormente la sua già esile figura e
mette ancora più in evidenza quel corpo che, anche se ormai conosco quasi come
il mio, mi fa sempre una certa impressione.
Soliti convenevoli, quasi da
vecchi amici che non si vedono da tempo, passaggio di rito in bagno per la
seconda regola del perfetto punter (presentarsi sempre pulitissimi!) e verso le
22:30 siamo già sul suo lettone a baciarci come due adolescenti.
Rapporto senza limite di tempo in
tutto e per tutto simile a quello che si può avere con una fidanzatina nei
primi mesi in cui si sta insieme, sicuramente appagante per entrambi visto il
suo grado di coinvolgimento e le sue richieste di DONNA, che in quel momento
cerca anche il suo piacere.
Per gli amanti delle sigle
riporto FK a profusione, BBJ, daty, rai1, rai2, AR, CIM voluto da lei con la
solita esclamazione finale: “il tuo mi piace perché è dolce” J
Finito il tutto, dopo circa 2
ore, mi rinnova la richiesta fatta la volta prima: “quando stai a dormire con
me?”
Io non glielo avrei mai chiesto,
ma visto che era stata lei per la seconda volta a farlo, non senza prima
pensare alle possibili conseguenze, le rispondo: “STASERA”.
Subito sembra incredula, poi
assume la stessa espressione di una bambina che ha appena ricevuto a Natale il
regalo che tanto aspettava e mi salta addosso per abbracciarmi, apparentemente
felice della mia decisione...
Passiamo un’altra mezz’oretta sul
letto a parlare di noi, con lei che contrariamente a quello che ha sempre fatto
mi inizia a fare domande personali.
Che lavoro faccio, con chi vivo,
se sono fidanzato, tutte cose che sebbene la conoscessi da diversi anni non mi
aveva mai chiesto.
Il telefono suona, ci sono
clienti che le chiedono se sia libera ma lei dice di essere impegnata e li
invita a richiamare l’indomani.
Anche qualche “innamorato” la
chiama, e provo un po’ di sadico piacere nel sapere che l’oggetto del loro
amore sta per dormire con me gratis J e che, a giudicare
dalle espressioni del viso mentre li ascolta parlare, li considera solo degli
scocciatori.
Vivere a stretto contatto con una
zoccola è una cosa molto istruttiva e la consiglio a tutti: di sicuro tutti
quelli che pensano di essere “unici” o credono all’amore incondizionato della
ragazza in questione stanno sprecando il loro tempo: non nego che, come nel
nostro caso, ci possa essere attrazione, ma non mi ritengo sicuramente “l’unico
per lei” perché non credo che una che esercita, quindi soggetta ad entrare in
contatto intimo con tante persone, possa appartenere solo ad uno.
Per quanto speciale sia il
rapporto che si può arrivare ad instaurare con lei, arriverà sempre prima o poi
qualcun altro che saprà coinvolgerla come te e più di te e che prenderò nel suo
cuore il posto che fino a quel momento lei aveva riservato per te.
Questi sono tutti discorsi
rivolti esclusivamente a quelli che pensano di “farsi una storia” con una
zoccola per scoparla gratis e l’unico consiglio che mi sento di dare a queste
persone, frutto di anni di esperienza, è quello di “godersi l’attimo”, PAGANDO però
SEMPRE la prestazione per evitare coinvolgimenti che sicuramente distruggeranno
quanto di bello si è costruito nel rapporto, seppur pay.
La pay free era un caso a parte,
ma come ho detto lei non era fatta per fare la puttana ed infatti ha
“esercitato” per 4 mesi poi se ne è tornata a casa.
Chiusa parentesi J
Mentre siamo abbracciati a parlare,
L. improvvisamente realizza di avere fame, ed insiste per cucinare “solo però
se le faccio compagnia e mangio anch’io”.
Se di lei posso dire tutto il
bene possibile per quanto riguarda il lato sessuale, non posso fare altrettanto
per le sue doti in cucina.
Che non sono neanche malvagie, a
dire il vero, ma che fanno acqua nella discutibile scelta degli ingredienti per
uno spuntino a quell’ora:
cipolla e olio per friggere due
di questi.
Qualsiasi cosa ci si mischierà in
mezzo, rimarrà sempre la stessa base di cipolla fritta o soffritta che per me,
abituato a mangiare nel pre-nanna uno yogurt greco o un beverone proteico, risulterà
essere un po’ pesante da digerire.
Per galanteria mi sforzerò di
mangiare tutto quello che mi mette nel piatto, dal gusto devo dire anche abbastanza
piacevole, ma più adatto ad un pranzo piuttosto che ad un pasto notturno.
Finito di “cenare”, eccoci
finalmente, intorno alle 2 di notte, nel suo letto per “dormire insieme”.
“Così non va bene”,
perché più che con una zoccola mi
è sembrato di passare la notte con la fidanzata.
Baci, coccole, per tutta la notte
abbiamo dormito abbracciati l’uno all’altra, nudi.
Quando mi giravo sul lato destro
era lei che mi abbracciava da dietro, quando invece si girava lei su quello
sinistro mi prendeva prima le braccia per farsi abbracciare, portandosele al
seno.
Difficile dormire in quelle
condizioni.
Sia per la vista del suo corpo
nudo, sia per il contatto con il suo seno ed il suo sederino che mi spingeva
sempre contro… sia per i pensieri che ammetto mi passavano per la testa mentre
me ne stavo nel letto con una puttana che però in quel momento era come la più
dolce ed innamorata delle fidanzate.
Verso le 6 di mattina siamo
entrambi svegli, sempre abbracciati, io contro di lei.
Il contatto con il suo corpo
liscio e profumato mi provoca subito una reazione.
Lei se ne accorge e me lo prende subito
in mano dolcemente, con infinita dolcezza, poi si gira verso di me e mi bacia
con passione.
Il sesso che stiamo per fare non
ha nulla di mercenario, ma è solo una reciproca ricerca del piacere.
Si è sempre lasciata andare con
me ma mai in quel modo, e per rispetto delle sensazioni che ho provato non mi
dilungo nella descrizione dei particolari.
Facciamo l’amore più che scopare,
fino al raggiungimento di un suo travolgente orgasmo che la lascia senza forze:
“era tanto che non venivo così, grazie…adesso voglio stare abbracciata a te per
10 minuti”.
Ci coccoliamo ancora e mentre
stiamo lì abbracciati non posso fare a meno di continuare a pensare.
“Così non va bene”.
Rimaniamo ancora un po’ nel
letto, a parlare di noi, e lei mi racconta dei suoi amori, spesso sbagliati e
finiti spesso per la gelosia del malcapitato di turno che mal sopportava il suo
continuare a lavorare nonostante la relazione in essere.
Più che parlare la ascolto, e
mentre lo faccio non posso fare altro che darmi del coglione per tutte quelle
volte (un paio a dire la verità) in cui anche io mi sono innamorato di una
prostituta, smettendo sì di pagarla ma facendo miei i suoi problemi senza avere
in cambio neanche 1/10 di quello che mi stava dando in quel momento L., che
invece pagavo.
Come la migliore delle
mogliettine, verso le 9 insiste per prepararmi la colazione, che per fortuna
consiste in normale pane burro e marmellata, accompagnati da un ottimo caffè
preparato miscelando un ingrediente segreto sul quale avevo serissimo dubbi, prontamente
smentiti non appena lo ho assaggiato: davvero ottimo!
Finito di mangiare penso che sia ormai
giunta l’ora di andarmene a casa ma ecco che L., di tutt’altra idea, inizia a
farmi vedere le sue foto, farmi
ascoltare dei suoi ciddì, poi accende la tv e si prende dal frigo un budino al
cioccolato che inizia a mangiare sul divano appoggiata a me.
Le sue intenzioni sembrano tutto
tranne che mettermi fuori casa.
Per due o tre volte le dico che
devo andare, ma quando lo faccio cambia discorso fino a quando mi chiede
apertamente di uscire insieme alla sera per andare a ballare o a cena insieme…
Poi si fa pensierosa, e tutto ad
un tratto:
“Così non va bene”, mi dice scuotendo la testa mentre, appoggiata a me sul divano, lecca il cucchiaino con cui stava mangiando il suo budino al cioccolato.
“Così non va bene, perché mi è
piaciuto DORMIRE CON TE”, mi ripete.
“Non dobbiamo più farlo”, “hai
ragione”, le rispondo io, “ per me è un problema dormire fuori casa, poi devo
inventare mille scuse ed è un gran casino”.
“Va bene, non dormiamo più
insieme PER QUESTA SETTIMANA”, sorride lei,
“ma TORNI A DORMIRE CON ME PRIMA DI NATALE?”
“Mi piacerebbe tanto, ma non
credo di farcela, comunque ne parliamo la prossima volta che ci vediamo”.
“Si, però ci vediamo prima di
Natale?”
“Sicuramente”, le dico mentre, uscendo,
le lascio di nascosto le solite 3 banconote da 20 sul comodino e penso tra me e me:
“COSI’ NON VA BENE”.
Xxx72