giovedì 24 luglio 2014

TRA FRANCOFORTE E DUSSELDORF by Rastigat parte 5



Tutta 'sta rullata di parole e ho parlato solo del sabato, cioè il mio primo giorno di FKK. Ma faceva parte del piano scopo-è-innamorato-e-bisogna-riempire-il-blog. Niente, la domenica torno al World, anche se in realtà torno perchè so che c'è Mimì (glielo avevo chiesto). E' la seconda volta nella mia vita che vado in un FKK di domenica; la prima volta è stato nel mio primo week-end di FKK, nel 2009, quando ero un absolute beginner, e - spinto da questo blog - avevo deciso di andare ad esplorare questi mondi che sembravano meravigliosi, e non sapevo ancora che la domenica era un giorno lofi (ancora oggi mi sento in debito con il blog per la dritta che mi diede 5 anni fa). Intanto le cose iniziano bene, ovvero la tipa alla cassa mi restituisce 20 dei 70 euro che le porgo, facendomi notare, in tedesco, che nel cartello, tedesco, che c'è a 10 cm da me c'è scritto, in tedesco, che la domenica si paga 50. E poi, negli spogliatoi, mentre mi sto svestendo arriva un panzone, tedesco, con una tipella bionda, pagamento, bacetto, e poi - lui - mi guarda e fa: "Uffffff". Ma è un Uffff di soddisfazione, tipo "questa mi ha sfinito". La tipella l'avevo notata il giorno prima, e ci avevo anche scambiato due battute veloci mentre ero nella fase in cui rimbalzavo tutte; poi l'avevo rinotata la sera quando mi gustavo con gli occhi il locale, e un tizio se l'era accarezzata per 20 minuti buoni, ovunque, mentre lei cercava di convincerlo ad andare in camera. Mi piaceva la tipella, non tanto di faccia, quanto per il corpo ben fatto, ben proporzionato, e quell'idea che fosse molto morbido, senza che lei fosse grassottella; dava una idea di consistenza soffice.

Così casualmente passo nella zona da cui le ragazze riemergono dopo essersi riassettate, proprio mentre esce lei, la quale mi si propone subito. Cincischio un po' anche se ho già deciso che ci andrò, e la scelta si rivela buona. Si chiama Victoria/Viktoria, bulgara anche lei come Mimì, sebbene venga il sospetto che tutte 'ste bulgare non siano altro che rumene. Ha la pelle chiarissima, e quando si corica le tette belle si spalmano come budini morbidi. In camera parte subito con la proposta di fare un'ora, rispondo "vediamo". Non mi sbagliavo su di lei, pelle setosa, consistenza paffuta, sebbene da vedere sia abbastanza slim. Digressione: abbiamo tutti 2 occhi, 1 naso, 1 bocca, e quelle cose lì, eppure siamo abbastanza certi che in questo momento ci siano 6miliardi di combinazioni tutte diverse; considerando anche quelli passati a miglior vita, potremmo dire che ben altre decine di miliardi di facce, tutte diverse, somiglianti forse, ma diverse. Il motivo è che ognuno degli elementi che ci compongono, seppure alla fine sia sè stesso (un occhio è pur sempre un occhio), ognuno di questi elementi ha migliaia di variazioni, e ognuna di queste, anche la più insignificante, ha invece il suo peso. Basta quindi che due occhi siano più vicini di 1 mm per cambiare un'espressione, o che le sopracciglia siano più inclinate di una inezia per trasformare un viso. E così è per i corpi, e - in particolare - per i corpi di queste ragazze. In fondo questa Victoria, basta che abbia quale millimetro, anche solo un paio di mm, di grasso sottocutaneo in più di Mimì, per sembrare già di una consistenza completamente diversa; basta che la pelle sia di una tessitura un po' meno compatta per risultare più cedevole e meno elastica di un'altra. Insomma, è diversa da Mimì, la quale - come avete capito - in quel momento è un po' il centro di gravità, la pietra di paragone, eppure anche questa ragazza quando te la trovi tra le mani, pensi che sia un miracolo. Bacia profondamente, anche lei, ma visto questo bijoux di corpicino che mi offre, ne approfitto e mi fiondo su quello. Ha un bel fighino chiaro morbido, rosa, splendido; mi dedico soprattutto a quello. Quando faccio per introdurre una falange mi dice che non vuole. Dopo 2 minuti ho dentro indice e medio fino in fondo, e non dice niente. Le spalanco le cosce da supina e la digitalizzo profondamente, poi la faccio mettere a pecora, facendola stare giù giù finchè sta appoggiata con le spalle, e la digitalizzo, poi - visto che ha le mani libere poichè è appoggiata sulle spalle - gliele faccio usare per tenersi aperto (spalancato) tutto l'ambaradan posteriore, e la digitalizzo. Boh, mi lascia fare tutto, allora, intanto che la digitalizzo, le offro il mio cazzo da succhiare, e lei succhia. Credo che mi lasci fare tutto perchè in questo modo è più facile cincischiare con i preliminari e sforare la mezzora, comunque non ci penso più di tanto. La scopo abbondantemente, con lei non spreco tempo in smancerie e sbaciucchiamenti, e lei tende ad offrirsi come PSE, con grandansimate, e risucchi d'aria tra i denti, e la cosa mi intrippa, così ci do giù abbastanza peso. Quando vengo, capto nell'aere la sua preoccupazione sul tempo, e difatti mi viene sopra, si struscia, fa la gatta, mi dice che mi vuole ancora, che mi voleva di più, ecc... poi però ci alziamo (il caldo che si crea in camera è sempre una buona scusa per levarsi dai coglioni in questi casi), e ad un rapido check di orologio, una delle pochissime volte che mi ricordo a che ora eravamo entrati in camera, noto che abbiamo sforato quasi di una decina di minuti. Lei mi dice che siamo andati lunghi, ma io ci provo, e rubacchiando qualche minuto, le dico "ma no, eravamo entrati alle ... " sparando un orario non arrotondato, una specie di 5 e 17, qualcosa che insomma faccia credere che io sappia con precisione di cosa sto parlando. Incredibilmente non insiste e accetta la mia versione, e il mio 50ino. In realtà la beccherò un paio d'ore più tardi quando mi dirà che l'ho fregata e che aveva ragione lei. Pazienza.

Dopo bagno turco e doccia gelata, giro e conosco varie ragazze; una Maria con un bel viso che ha un nonsochè di aristocratico, ma troppo magra, fa un po' effetto lager; una Giuliana, gazzella rumena, alta e slanciata, un cerotto su una chiappa di quelli per non fumare, mora, occhi grigio verde bellissimi, veramente bellissimi; una Carla che va come un treno facendo camere su camere, corpo curvilineo da bambola sessuale, viso tondo, abbronzata, una ragazza che - una volta tornato a casa - mi farà dare le testate contro i muri per non esserci andato; insomma di ragazze c'è pieno, non ci sono le iperfighe del sabato, me le altre ci sono tutte, e di uomini pochissimi. Alla fine il World si dimostra validissimo anche di domenica, niente ressa, niente tappo di fumo, facilities sempre libere e disponibili, tranquillità, e scelta di ragazze praticamente quasi uguale al sabato. Bene.

E' inutile dire che il mio girovagare, seppure casuale, prima o poi andrà a sbattere contro colei per cui sono qui. E la becco e mi becca sulle scale interne. Braccia alzate a Y mentre mi viene incontro; braccia attorno al collo mentre mi bacia, per sul serio, sul pianerottolo. Le faccio presente che mentre io la amo, lei non mi ama affatto perché è sempre occupata con altri uomini; mi mostra l'anulare della sinistra e mi dice: "where is my ring?". Sbatte le ciglia e sorride dolcissima mentre lo dice, col suo musetto vispo e gli occhi neri che brillano; ce l'ho addosso e profuma di Mimì da ogni poro. Ci faccio un'altra sessione da 1.5 ore come il giorno prima. E' inutile che vi stia a raccontare quanto ci siamo lappati ovunque e quanto non mi bastasse mai. E' inutile dire che mai, mai, avrei immaginato che ci potessere essere una simile intesa con una ragazza che, fondamentalmente... pagherò. Dopo una doccia andiamo anche a mangiare insieme. Mi racconta tutto della sua vita, del suo essere lì, dei suo progetti e delle sue speranze. E' da rammolliti, ma fa di più effetto quel tempo lì, mentre lei mi srotola davanti tutto quello che è veramente, che le tre ore di sesso (e che sesso) passate insieme. Mi passa completamente la voglia di rimanere nel locale dopo di lei, e dopo quella cena insieme, e così dopo esserci salutati, augurandoci reciprocamente tutto il meglio possibile, me ne vado che la sera è ancora giovane.

Arrivo in vista della skyline di Frakfurt con "City of blinding lights" sparata a palla dalla chiavetta MP3... e Mimì nei pensieri.

Che fesso.

mercoledì 23 luglio 2014

TRA FRANCOFORTE E DUSSELDORF by Rastigat parte 4



Eravamo rimasti che giravo, facevo km a piedi, conoscevo ragazze, le valutavo, le rimbalzavo, alla ricerca di non so cosa, o forse sì, alla ricerca di una che mi facesse venire voglia di andare con lei senza alcun dubbio. Schivo tutte, continuando la mia ricerca, finchè in un corridoio, stretto e scuro incrocio un ragazza. Occhi vispi, sorriso dolcissimo, fisichetto slim che mi piace un casino, ci incrociamo, mi passa. Mi chiedo che cazzo sto facendo, e questa ? Cos'ha che non va ? Niente ! Mi giro e la chiamo. Mi viene incontro, sorride ancora, dolcissima, mi mette le braccia al collo, la cingo attorno ai fianchi e me la stringo addosso, lei si lascia appoggiare, tette, pancino, ventre, mi dice il nome, e mi alita il suo respiro caldo in un orecchio. Sono fottuto. Andiamo in camera, e appena dentro, quando siamo ancora in piedi mi butta ancora le braccia al collo, stringe e mi bacia profondamente, con la bocca calda da cui è uscito il respiro bollente di prima, un bacio vero, di quelli veri, peso. Sono fottuto. Fece così una volta Judith, la più GFE della mia vita da puttaniere, una ragazza ungherese che batteva all'Oase, una ragazza che quando ho saputo che si era ritirata mi si è stretto il cuore al pensiero di non poterla più trovare, di non potere più rifugiarmi in lei per rifarmi di qualche sessione andata male. Con Mimì faccio un'ora e mezza indimenticabile. E' bulgara, ha la carnagione scuretta e la pelle tesa, elastica, reattiva, ha 24 anni, potrebbe averne 18 con quella pelle incredibile. Sbiello completamente. Come si fa ? Come si fa ad essere ricoperte di quel materiale lì, avere quel corpo lì e avere bisogno di fare la puttana ? Dovrebbero contendersela le rockstar e i divi di Hollywood, e invece è qui in camera con me. Sbiello. L'ho già scritto ? Beh, lo scrivo ancora: sbiello. La scopo due volte, e tranne i momenti in cui non è possibile farlo, cioè quando mi succhia il cazzo e quando la sto scopando a pecorina, non passa un secondo che non siamo a baciarci in bocca con la foga di due che non staccavano un bacio da secoli. Le lecco la bocca, le labbra, la faccia, mi mangio il suo make-up, non c'è un bacio a cui lei rifugga, anzi è lei spesso che mi prende e mi incolla alla sua bocca. Sbiello. Sono fottuto. Dopo la prima scopata, dopo un periodo di riposo di circa 30 secondi, mi fiondo sulla sua figa e le caccio una leccata da crampi alla mandibola, le infilo prima un dito, poi due, non mi mette alcun veto, poi la bacio, e intanto la ravano dentro con le dita, poi le lecco la passera, poi la bacio, poi... La scopo prevalentemente alla missionaria perchè non mi stanco mai di avere il mio viso vicino al suo, se non ci stiamo baciando mi respira con la bocca ad un centimetro dalla sua, poi mi lecca il collo, mi lecca le orecchie, io le faccio altrettanto. Potrei andare avanti all'infinito, sia con lei in quella camera, sia con questo racconto. Se avessi la password del blog la cambierei con una che so solo io e poi scriverei solo di lei fino a stremarvi tutti, fino a che il contatore delle visite sia zero. Poi, scusate eh, ma io capisco me che faccio così, ma lei come fa ? Non penso nemmeno per un secondo che faccia così con me, è ovvio che può fare così con tutti, ma come fa ? Come può ? Judith per esempio, era leggendaria la sua GFE, era GFE con chiunque e anche per lei mi chiedevo la stessa cosa, mi chiedevo come potesse metterci quell'ardore con tutti, giovani, vecchi, belli, brutti. C'era gente che telefonava per sapere se c'era e gente che la prendeva e se la teneva in camera per ore. E come fa questa ? Forse c'è un talento anche in questo, anzi senza forse, deve essere così: c'è chi ha un talento per la musica, per lo sport, per la scienza, e queste ragazze hanno un talento per fare l'amore, per darsi totalmente così.



Prendo una tranvata con questa Mimì, io poi che anche se vado a puttane sono fondamentalmente un sentimentalone, esco da quell'ora e mezza... sbiellato. Fottuto.



Sono decisamente a posto e appagato quando esco da quella camera, ma decido di non andare via dal locale. Se esco subito passo tutto il resto della sera in camera in albergo, solo come un cane, e per di più a pensare alla sballata che mi ha dato 'sta ragazza. Allora rimango; il sabato sera del World, il sabato sera discotecaro e casinaro del World è più che iniziato nel frattempo, musica a palla, fumo, casino, fighe nude ovunque; se volessi stare un po' in pace potrei scendere e andare nella zona lounge, tranquilla e silenziosa, magari con della musichetta ambient in sottofondo, invece mi impongo di stare lì. Non che sia un grande sforzo, visto che c'è un totale di gnocca nuda che gira sui trampoli. Butto un occhio al cinema. Al pomeriggio era un posto tranquillo e buio dove riposarsi, adesso entro e ci sono tre coppie che scopano lì davanti a tutti. Che spettacolo! Il tedescone che pompa come un ossesso una bionda alla pecorina, altre due coppie avvinghiate, una sta succhiando il cazzo al suo cliente, e mentre lui è coricato lei è accucciata e ha il culo e la figa giusto in direzione di chi entra nel cinema, entri e ti trovi a mezzo metro dalla faccia quello spettacolo lì, sapendo che lei è impegnata dalla parte opposta a succhiare un uccello, e ti viene voglia di metterci la faccia o il cazzo in quello spettacolo. Altri due stanno scopando a poca distanza, pompini, ansimate, culi all'aria, e non sto mica parlando del film che proiettano, no è tutto lì, dal vero, un baccanale, una festa del sesso, che meraviglia, che libertà. La sensazione di essere a posto e appagato comincia un po' a passarmi a quella visione.



Esco e giro per il salone-bar-disco-puttanaio. C'è un tizio che se non è ubriaco perso allora è drogato marcio. Balla come un forsennato, completamente fuori tempo, come se ballare fosse muoversi il più sguaiatamente possibile, ma anche il più energicamente possibile, con tutto il corpo. Fa decisamente spettacolo, fa ridere più che altro perchè quello che fa non c'entra niente con la musica, ma credo che quello che ha preso gli abbia dato una specie di sbotto di energia che in quel momento sfoga così. Si forma un capannello di gente attorno a lui, a qualche metro da lui a dire il vero, perchè se ti avvicini rischi che ti arrivi un cartone o un calcio in bocca. Mi siedo per godermi lo spettacolo, e mi accorgo che poco distante c'è la iperfiga numero 2 del giorno. Mora, capelli curly, alta, una clessidra perfetta, non una imperfezione, un culetto a svariati metri da terra perfetto, un rapporto spalle-vita-anche perfetti. Rimango un bel po' imbambolato a guardarla. Forse di viso perde un po' rispetto alla iperfiga bionda del mio ingresso, ma come corpo fanno a gara a chi è la più iperfiga del locale. Ad un certo punto, lei esce dal cerchio magico di gente che si è formato attorno al tizio che si dimena in preda a chissà quale trip, e si addentra nello spazio racchiuso dal cerchio. In condizioni normali significherebbe andare a ballare insieme a questo tipo; in quel momento significa stargli comunque ad una certa distanza visto che questo si sbraccia lanciando pugni e calci ad un avversario invisibile. La iperfiga numero 2, che già da ferma era iperfiga, inizia a sballicchiare, un po' limitata dai trampoli sui cui si trova, che potrebbero distorcerle una caviglia alla minima distrazione, col risultato che queste mossette dolci e accennate, moltiplicano la sua iperfigaggine, facendo muovere quel corpo, ondeggiare appena le sue tette, tremolare il suo culetto. E' la differenza che c'è tra guardare una foto di una bella gnocca e guardare il filmato di lei in movimento. E' iperfiga al cubo.



Esco e torno in albergo. Il giorno dopo sarei dovuto andare all'Oase, ma ho già deciso che tornerò al World.

martedì 22 luglio 2014

TRA FRANCOFORTE E DUSSELDORF by Rastigat parte 3



Boh, speriamo che stavolta Rastigat non usi un post per raccontarci della doccia e degli armedietti del World. Due post interi e ancora non si è vista una figa. E' questo che penseranno i beceri che vengono qui perchè vogliono leggere di fighe sbrodolanti, cazzi sborranti e tette debordanti. Beceri che non siete altro. E invece questo post parte dal mio ingresso negli spogliatoi del World, della porta che apro e la prima cosa che vedo è una bionda allucinante, altissima, biondissima, con la pelle chiarissima, fighissima, e NUDISSIMA. 300 km di strada, più il volo che li ha preceduti, più l'ora in aeroporto che ha preceduto il volo, più le 2 ore di macchina per arrivare all'aeroporto, più una levataccia mattutina, più un topolino che alla fiera dell'est mio padre comprò, tutto questo sbattimento iniziato svariate ore prima, sparisce in quella visione, nel suo corpo pazzesco, nel suo pancino piatto, nelle sue tette chiare, nelle sue curve meravigliose, nel profumo e nel tepore che quella cosa bellissima che mi viene incontro emana ad ogni passo. Non sta venendo da me ovviamente, sta andando a prendere gli asciugamani che stanno dietro alla porta che io ho appena varcato, ma è sufficiente per tenerle la porta aperta, per inspirare con la narici spalancate ogni molecola di ragazza che lei spande nell'aria che la circonda, e per sapere che non volevo altro che essere qui, adesso.

E' sicuramente la più figa del World di quel sabato al World, insieme ad un'altra figa incredibile del World che vedrò al World verso sera e che vi racconterò. Beceri che non siete altro :)

Mi doccio ed entro nel salone. L'impatto è sempre quello di entrare in un mondo parallelo dove le ragazze non sanno cosa siano i vestiti, e dove l'effetto di ciò è moltiplicato da quelle benedette scarpe da lap-dancer che fanno sembrare irresistibile anche la ragazzotta più mediocre. Prendo una coca al bar centrale e faccio un giro, scambio due chiacchiere (sempre le stesse "ammoooore andiamo in camera ???") con le ragazze che incontro, ed è impossibile per un cervellotico frullatore di pensieri, come sono io, non frullare pensieri su pensieri su questi posti. Sarà anche che viaggio sempre da solo, e che quindi - tolti gli approcci delle ragazze, e qualche chiacchiera fugace e casuale con qualche altro avventore - di spaziotempo per pensare ne ho in abbondanza, ma come è possibile che ci siano posti così ? Come è possibile che io li debba frequentare con il contagocce ? Com'è possibile che questo mondo non possa essere la normalità dove vivere ogni giorno ? Un mondo in cui non si lavora, e si passa tutto il tempo a passeggiare con un bicchiere di coca in mano, un asciugamano in vita, in mezzo a ragazze ventenni nude, disponibili, un mondo dove se ti corichi su un divano dopo 1 minuto una ragazza nuda ti si corica addosso, un mondo dove a 10 metri c'è sempre un letto libero per rotolarsi con una di queste ragazze. Se votate per me giuro che vi farò vivere in questo mondo, oltre a 1 milione di posti di lavoro e 80 euro in busta paga.

Mi trovo sul divanone che c'è giù, tra le camere e la piscina coperta quando sbuca una coppia da infarto: la bionda iperfiga che ho visto all'ingresso e una sua amica, forse meno stunning, meno modella, ma con un corpo che è stato fatto per peccare, per peccare duramente, di quelle cose che ti condannano veramente agli inferi per sempre. Mi chiedono se voglio fare un trio con loro due. Seee, trovarmi su un letto con quelle due tope da paura, come incipit della giornata inoltre, significa che quando mi tolgo l'asciugamano se distrattamente un lembo mi sfiora l'uccello vengo lì, seduta stante, dopo un secondo. Potrei giocarmela se mi fossi già fatto un paio di ragazze, o se fosse il secondo giorno, ma così è un suicidio. Inoltre la bionda iperfiga quando mi approccia in tedesco mi fa un effetto durezza che non mi ispira tanto; sarà quella cazzo di lingua teutonica in cui c'è una vocale ogni venti consonanti, ma quando parlano sembrano tutte dei nazisti che ordinano la tua fucilazione. Passano avanti, ma dopo un po' l'amica torna e mi si corica di fianco. Si chiama Samira, ha 25 anni, è ovviamente rumena e vagamente nel taglio degli occhi ricorda Eva Henger. Mi puzza un po' di missile, ma le mie difese sono deboli, debolissime. Mi si appoggia addosso, è calda e profumata, la accarezzo, schiena, cosce, culo, capisco all'istante che cederò, ho superato il punto di non ritorno; è formosa al punto giusto e ha due tette che sono... che sono... niente, non sono tette, sono poppe, gonfie e dure e calde e morbide e dure e morbide e calde. Io non sono un fanatico del genere, ma quando sono così, quando te le trovi tra le mani, sotto il naso e ne senti l'aroma tiepido, non c'è niente da fare. Quando me le appoggia addosso, le dico andiamo all'istante. Andiamo in camera e, come da copione, lei fa un po' di voltafaccia; buona parte della gattosità e delle fusa che mi faceva prima sono rimaste sul divano dove eravamo. Bacia superficialmente, e allora mi spupazzo un po' quel corpo, le succhio quelle poppe e penso a come le tette naturali possano essere ancora più dure di quelle finte, e al momento di grazia che lei sta attraversando nella sua vita: difficilmente potrà essere meglio di così, difficilmente quelle due meraviglie potrebbero migliorare. E' un frutto pienamente maturo che sta emanando il massimo della sua polpa. Sarebbe da passarci una giornata intera se non avesse quel modo di fare da rumena, peccato. Succhiare succhia bene, ma mi incappuccia prima che io lo chieda, e questo non mi va; voglio decidere io quando ne ho abbastanza, invece mi trovo incappucciato con lei che mi viene sopra. Mi accontento, si fa per dire, stando sotto mi trovo ancora quelle due cose nelle mani e nella bocca, e se accontentarsi è questo allora voglio sempre accontentarmi. Dopo un po' la metto sotto e la pompo energicamente, perchè non mi va che conduca lei il gioco. Ovvio che il mio concetto di energicamente è una carezza rispetto a quello che le faranno certi teteschi di 120 kg, ma è quello che mi viene. Me la gioco così Samira. A dire il vero non mi ricordo il momento del pagamento, e il fatto che io mi scordi qualche fotogramma è indice della mia insoddisfazione. Insoddisfazione relativa ovviamente; sono stato con una figa che nel mondo reale non avrei mai.

Dopo di lei giro un bel po' per il locale, tra il su e il giù, mi schiocco sui divanoni, mi lascio approcciare da tutte, per il gusto di sentirmele addosso e accarezzare i loro corpi profumati. Giro ancora, conosco una tizia, Giuliana, una gazzella rumena, mora, occhi verdi che fanno paura da tanto sono belli, e un cerotto sul culo di quelli per non fumare. Sto a chiacchierare un po' con lei per perdermi in quei laghi verdi, bella ragazza, veramente, ma troppo nervosa, troppo secca. Mentre sono su uno sgabello una tipetta mi fa cenno di andare da lei, ma faccio venire lei da me; mentre si avvicina la riconosco, è Katia, Katia la cerbiatta, occhioni, nasino all'insù, boccuccia, un musetto bellissimo, te la ricordi Scopo? l'hai fatta anche tu. E' ancora lì, con delle calze di pizzo a metà coscia molto sexy, e tutto il resto nudo, spettacolo. Mi ricordo che succhiava di brutto, non la farò, ma forse sbaglio.

Passa un bel po' di tempo, giro e rigiro, conosco ragazze, le rimbalzo. Se penso adesso a certe che ho rimbalzato, mi viene da spaccarmi la testa contro il muro. Chi se ne frega se sono missili, perchè non ci sei andato Rastigat ? Quando ti ricapita ? E' sempre così quando torno a casa, quando torno nel mondo in cui viviamo ogni giorno, penso ai lavori a cui ho detto di no e non capisco come ho fatto. C'è una che va come un treno, la bookano in continuazione, anche lei corpo da infarto, gommosissima nel modo giusto, tette che puntano al soffitto, un'altra è una stanga che sembra tedesca, bionda, occhioni azzurri, scambio due parole con lei, è croata o giù di lì, ma è troppo alta per me; glielo dico, scende dai tacchi, è ancora più alta di me, mi intimorisce, la salto.

Poi becco Mimì. E sono fottuto.

lunedì 21 luglio 2014

TRA FRANCOFORTE E DUSSELDORF by Rastigat parte 2



In pratica è come se avessi saltato 7 mesi di vita.

Visto che Scopopagando era in semicrisi amorosa, e di conseguenza semicrisi bloggosa, e quindi i post scarseggiavano, mi sono dilungato un po' con questi racconti, per nulla preoccupato di tediarvi, essendo che o i miei noiosi o niente, almeno avrete qualcosa da leggere.

Ho iniziato un tour de force lavorativo in autunno, a ottobre circa e fino alla fine di aprile non ho fatto altro che lavorare e dormire, mi alzavo prestissimo, tornavo a casa tardissimo, andavo a letto, questa era la mia vita. Spesso anche di sabato o domenica. Mettiamoci anche qualche problema familiare e il gioco era fatto, vita annullata.

In più, nel 2013, un cambiamento di orari della Ryanair mi aveva lasciato senza i miei voli perfetti, che consistevano nel partire per la Germania, Hahn, il venerdì mattina prestissimo, e avere così tutta la giornata di venerdì a disposizione, tutto il sabato, e poi tornare in Italia la domenica mattina prestissimo (saltando la notte tra sabato e domenica), e avere ancora tutta la domenica a diposizione a casa mia per ripigliarmi. Il volo di andata al mattino presto c'era anche il sabato e questo permetteva di fare la cosidetta "zingarata", ovvero partire il sabato mattina, passare la giornata in FKK, uscire verso le 3 di notte, fiondarsi in aeroporto ad Hahn ed essere in Italia la domenica mattina presto, 24 ore piene, una toccata e fuga fisicamente impegnativa ma di quelle che ti fanno pensare "fallo, si vive una volta sola".

Così, stando il fatto che nel 2013 non ero mai stato in un FKK, e che uscivo da un tunnel di lavoro che aveva annientato la mia vita privata, ma che mi aveva fatto anche intascare qualche soldino in più (non in proporzione all'effort erogato ovviamente e non in proporzione alle autobotti di stress ingoiato), era il momento di tornare in Tedeschia.

Senza i miei voli perfetti, non avevo trovato altro che un volo per Weeze, ma non di quelli che arrivano di sera, quelli non li sopporto, arrivi ed è tardi per tutto, sono voli che ti fanno solo spendere i soldi di una notte in più in albergo, avevo trovato un volo il sabato mattina presto, e rientro il lunedì sera tardi, 3 giorni pieni in Germania.

Weeze però non è Hahn, è altra zona, zona comunque di FKK e bordelli famosi, quali il Golden Time e l'Acapulco, più una miriade di altri posti (pauschal e partytreff) che comunque al momento non considero papabili nemmeno di striscio. Ero comunque disposto a fare un po' di km per spostarmi in zona Francoforte; sì perchè - non so se lo sapete - ma quando sei in Germania e non te ne frega un cazzo di vedere delle città perchè sei lì solo per andare a mignotte, tipicamente la mattina non sai cosa fare, è un momento vuoto che è perfetto per gli spostamenti, qualora ve ne fossero, quindi avevo deciso che atterrare a Weeze non mi precludeva Francoforte e dovevo decidere quando giocarmi cosa. L'unico vincolo che avevo era che il lunedì, il giorno del volo di rientro dovevo per forza essere nei dintorni di Dusseldorf, perchè partire da zona Francoforte, per andare a prendere un aereo a Weeze era troppo rischioso, troppa strada, troppo rischio che tutta quella strada - per di più in un giorno lavorativo e quindi potenzialmente soggetto a traffico intenso - potesse diventare una sequela di intoppi, cosa non piacevole se devi andare a prendere un aereo, e quindi sul lunedì non c'erano dubbi: quel giorno sarei andato al Golden Time.

Mi rimaneva da decidere cosa fare il sabato e la domenica, e in conseguenza di questo dove prenotare gli alberghi per le due notti tedesche. Dunque, dunque, soprattutto bisognava decidere bene per il sabato che sarebbe stato il giorno clou: del GT (dove non ero mai stato) al sabato avevo letto molto bene, forse un po' troppo affollato di clienti, ma gnocca in quantità, e serata divertente (è lì, al GT, Scopo che bevevi lo champagne che colava da una passera che se lo versava addosso ?); d'altra parte anche il sabato del World era una tentazione forte. Quello che era certo era che una capatina a Francoforte l'avrei fatta comunque, e se avessi avuto un giorno solo sarei andato al World, tradendo l'Oase, quindi avrei potuto fare così: Sabato GT, Domenica World, Lunedì GT. Il problema di questa sequenza era che se il GT mi avesse deluso avrei avuto un solo giorno per rifarmi (la domenica al World) e per di più sapendo che il lunedì sarei dovuto tornare in un posto deludente. L'alternativa era giocarmi il Sabato al World e magari svisare la domenica, giorno solitamente abbastanza morto, per vedere l'Oase ristrutturato, un posto che conosco come le mie tasche e che quindi se anche fosse stato moscio non avrebbe rappresentato un problema, per cui una seconda possibilità era: Sabato World, Domenica Oase, Lunedì GT. Mille pensieri - di quelli belli però, di quelli progettuali, di quelli che ti tengono vivo - si affollavano nel cercare di decidere la sequenza migliore.
Alla fine la decisione è ricaduta sulla seconda sequenza: Sabato World, Domenica Oase, Lunedì GT, per un motivo molto semplice: dopo più di un anno di assenza avevo una gran voglia di trovarmi in un posto dove le fighe girano NUDE !!!!


Noleggio auto: visto che dovevo fare un bel po' di strada e visto che un Segmento A (tipo Hunday i10), per tre giorni mi costava 58 euro e un Segmento C (tipo Astra) mi costava 68 euro, ho ovviamente optato per il Segmento C. Ogni volta che sono sul sito della Hertz ho sempre la tentazione di togliermi lo sfizio di spendere considerevolmente di più e noleggiarmi una bella macchina, una macchina da stronzo per la precisione, che ne so, questa volta mi stuzzicava la Mercedes CLA, cioè la Classe A nuova, però con il terzo volume, una specie di piccola coupè con quella coda spiovente, forse più adatta alla moglie giovane di un vecchio industriale che a me, ma mi ci vedevo bene a scorrazzare per le veloci autostrade Tetesche con quel gioiellino, solo che poi è automatico convertire il costo di quell'auto in scopate o extra-scopate, e alla fine vince sempre il pisello, e quindi opto per una macchina normale. Solitamente noleggio sempre la più piccola, sapendo che se poi non c'è te ne danno una più grande per gli stessi soldi, e spesso è successo così (mitica la volta che mi hanno dato una macchina cabrio e me ne giravo per Francoforte cabriolettato, in piena estate, con gli occhiali da sole e il vento nei capelli), mentre stavolta il tizio della Hertz mi dice che la macchina della mia categoria non c'è e me ne devono dare una più piccola. S'è capito che sono già atterrato a Weeze ed è sabato mattina. Protesto ovviamente, la regola (forse anche scritta sul sito) è l'opposto, me ne devono dare una più grande. Mi spiega, tizio, che quella più grande è di varie categorie più grandi, e non ci sta proprio dentro; chissà cosa sarà ? Una Classe S, magari proprio la CLA che agognavo. Protesto ancora un po' ma si capisce che non ce n'è, allora mi dice che me ne dà una che è sì più piccola, ma è nuova di zecca, ha il cambio automatico, e il navigatore integrato. Vabeh, forse se avessi insistito avrei potuto farmi dare qualcosa, un cazzo di buono sconto per la prossima volta, accetto la macchina più piccola accessoriata, intanto che me lo dice vedo che maneggia le chiavi di una Ford, quindi sarà un Fiesta, e la Fiesta nuova mi soddisfa. Oltre alle solite posizioni P-R-N-D, c'è anche la S in questo cambio automatico, cosa sarà mai ? Cerco sul manuale tutto scritto in tedesco, e meno male che la parola Sport non è tradotta in nessuna lingua, mentre il GPS integrato non mi soddisfa, racconta le svolte in inglese, le capisco, ok, ma quando sei su un mega-svincolo tedesco, devi guardare la strada, i cartelli, cosa fanno le altre macchine, lo schermo del navigatore e devi ascoltare cosa ti dice, e mettere insieme tutte queste cose, beh avere le indicazioni vocali in italiano snellisce abbastanza il lavoro di confronto di tutte queste info che il cervellino deve fare, senza dovere passare anche dal circuito traduttore; monto il mio che mi ha sempre fedelmente guidato in giro a puttane senza tradirmi mai.

Così mi sparo 300 km di strada, il sabato mattina, con la radio a balla che suona la mia chiavetta di MP3 portata da casa, mi fermo solo una volta in un autogrill, prendo un panino e torno in macchina, riparto, mangio mentre guido, non perchè ne ho bisogno, ma perchè mi va così, mi piace vedere come cambia il paesaggio, le pianure susseguirsi alle colline, le foreste alle pale eoliche, passare un megaponte nei pressi di qualche città, su un fiume pieno di battelloni e navoni, e vedere come questi teteschi usano il trasporto fluviale, prendo il possesso dell'albergo, metto giù il mio misero bagaglio, misero perchè per tre giorni le uniche cose che mi metterò addosso saranno un asciugamano e qualche ragazza giovane e bella, mi prendo una pausa di riflessione, riparto, dirigo il navigateur per il World, e alle 4 del pomeriggio, con i pensieri che vi ho raccontato nel prologo precedente, pago, apro la porta ed il mio viso si illumina, come quando John Travolta in Pulp Fiction apre la valigetta e gli arriva sul faccione il bagliore di ciò che vede.

domenica 20 luglio 2014

A TUTTE LE SIGNORINE IN CERCA DI UN CAGNOLINO...

Finchè esisteranno le Puttane (SANTE DONNE, CHE DIO VI ABBIA IN GLORIA!)  l'osso che mi lanciate.. I'm sorry, ma ve lo potete ficcare in culo!!! :-)

E ripassiamo la metafora.. se per prendere un pescegatto macilento e spinoso nello stagno, mi devo immerdare fino ai capelli, mentre piove forte e rischio pure di rimanere fulminato... ma chi cazzo me lo fa fare! Vado in pescheria e mi prendo una bella spigola fresca! :-) Voi fate pure come cazzo vi pare! ;-)

UN BISOGNO ANCESTRALE

Interrompo il racconto di Rastigat per dare risalto a uno dei commenti piu' belli che abbia mai visto sul blog, quello di Er Sor Fabio, che non conosco di persona, e che  fino ad oggi consideravo un coatto borgataro, età massima 20 anni.
E invece è in grado di stupirmi con un commento al post introduttivo di Rastigat, sull'imbarazzo nell'andare a puttane, che userò a mia discolpa quando finirò di fronte al tribunale dell'Inquisizione!

Bisognerebbe essere "de fero" per non provare un minimo di disagio andando a puttane: siamo nati e cresciuti in una società che stigmatizza il meretricio in sé.
La società comune, generale, è per l'ordinario, il non uscire dai canoni, per un lavoro sicuro, per passioni non troppo forti, per pensare poco e tirare avanti, per non porsi domande.
Così non è importante che da qualche parte nel mondo - sia la salaria, la camera da letto d'un appartamentino o un bordello straniero - possa esistere qualcuno che può renderti felice. Fossero 5 minuti o 5 ore, spendendo 5 euro o 500, per la morale bigotta che circonda le nostre vite, nella quale siamo risucchiati fin da bambini - che ci impone cosa dire, cosa fare, cosa pensare, cosa provare, per chi, come e perché - non importa che ci sia qualcuno che può farti felice con un pugno di banconote.
Bisognerebbe soffrire, rigar dritto nel grigiore d’un esistenza sempre uguale a se stessa. Sposarsi(!!!). Sei un puttaniere? Sei un fallito. Sei una puttana? Sei una puttana. Vi meritate tutto ciò che vi accade e ancor peggio. “ve la siete cercata”.
La nostra è una ricerca della felicità. È l’esser bambini andando a scoprire tesori sepolti nelle giungle di cemento delle città, nelle curve pericolose delle strade abbandonate, nelle terre straniere di cui abbiamo letto in qualche mappa del tesoro (il blog di Spina per esempio). Siamo moderni avventurieri alla ricerca dell’ignoto (la GFE/PSE definitiva, quella che ricorderai sul letto di morte).
Il pensar comune, come anche il nostro - di noi che andiamo a puttane - dovrà progredir molto nei valori dell’etica sociale per capire che le puttane, i puttanieri, il vender se stessi o, meglio, il comprar tempo di qualcuno che ci dona se stesso, vuol dire appagare un sentimento ancestrale. Dovrebbe esser normale come fare jogging. Non è così.
La prima volta che sono andato a puttane, a 17 anni, in autobus perché neppure il motorino avevo qui a Roma, mi sentivo davvero in imbarazzo e ho combinato poco. Ci sono voluti anni e tanti, tanti sforzi per ridurre un po’ quel sentimento d’inadeguatezza che si prova quando sai davvero che stai facendo qualcosa che non si dovrebbe fare.
E più sei sensibile e peggio sarà. Sempre.
A volte mi piace immaginare che, come si faceva una volta (o almeno così si racconta), se avessi un figlio, sarei io stesso, suo padre, a portarlo dalla prima puttana. Non si può schiacciare e imprigionare in rigidi binari un bisogno primario maschile come quello di riprodursi, far sesso, possedere una donna. E tutto nel nome del “corretto ben pensare”.

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...