giovedì 7 maggio 2020

THAI 5 DI ENVING - DAY 5 : ERRORI MADORNALI E FRENESIA DELLA ZONA CESARINI - by Enving


Al mattino ci svegliamo tardi e la prima cosa che facciamo è iniziare a ravanare il corpo altrui. Avviene in pratica una riedizione della notte prima, se possibile con ancora più foga. Un’altra bella scopata, in cui do tutto me stesso. Sono galvanizzato anche perché ho notato come l’uccello non stia peggiorando la sua situazione nonostante il duro lavoro a cui l’abbia richiamato. La situazione è stabile o forse addirittura in miglioramento. Quella crema è davvero una manna dal cielo e mi sta aiutando e lenire la situazione, anche se cura la manifestazione del problema, non certo la sua causa!
Saluto Anna che mi chiede con insistenza il mio numero di telefono. È quello thailandese, quindi posso darglielo senza problemi. Mi scriverà molto spesso nei giorni successivi ma io non sempre le risponderò e la cosa andrà un po’ a perdersi!
Salutata Anna, aspettiamo lo Stratega davanti al nostro hotel. Oggi c’è il suo check out perché si sposterà qualche giorno in solitaria su altri lidi ma, avendo il van per l’aeroporto nel pomeriggio, lascerà in stanza da me il bagaglio per qualche ora. Andiamo a fare l’ultimo pranzo insieme tutti e tre e decidiamo per l’ultimo piano del Central Festival. Tra le infinite proposte, scegliamo l’hot-pot a prezzo fisso di 420 baht. È un rullo sul quale passano diverse pietanze crude che vanno bollite nel bollitore grosso che c’è su ogni tavolo. Il bollitore può contenere diversi tipi di acqua con diverse spezie e noi optiamo per dividerlo in due con due diversi tipi di miscele. Buttiamo poi dentro carne pesce e verdure a volontà e quando reputiamo siano cotti li togliamo e assaggiamo, accompagnando il tutto con varie salse. Mangiamo a dismisura e ci alziamo da lì che facciamo fatica a camminare. Passeggiata sgrassante sulla beach road e andiamo poi a riprendere le cose dello Stratega nel mio hotel. Prima di dirigerci a fare un po’ di shopping, lo accompagniamo alla fermata del van e ci salutiamo. Non è un addio, ma solo un arrivederci perché tra sei giorni esatti ci incontreremo nuovamente a Patong. Lui aveva programmato la vacanza ben prima di incontrare noi ed è stata solo una coincidenza il fatto che le mete e i tempi coincidessero quasi alla perfezione.
Io e il Londinese, rimasti soli, andiamo al bazar della second road e ci diamo ad un po’ di shopping e souvenir per amici e parenti. Tra le varie cose andiamo anche nella farmacia di fiducia della Buakhao a comprare il Kamagra. Confezione da 50 bustine, gusto banana, costo di 1500 baht. Con 2300 baht ce ne dà anche un’altra confezione, ma siamo ingenui e non lo compriamo, il che sarà un errore. Osservando le bustine noto che non sono le stesse dello scorso anno, ma è cambiata sia la confezione che le bustine al suo interno. Lo scorso anno avevo provato il kamagra già a Pattaya, ma quest’anno non ho notato alcun cedimento strutturale del cazzo e non c’è stato alcun bisogno di usarlo, quindi meglio ancora! Mentre sono intento a comprare, mi rendo conto che sarà la mia ultima notte lì e, come mia antica abitudine, non voglio prendere rischi e inculate proprio l’ultima notte a Pattaya.
Vado quindi sul sicuro e decido che vorrei avere di nuovo Pi, la migliore di questi giorni Pattayani. Le scrivo e mi risponde subito, dandomi purtroppo pessime notizie : alle 21 inizierà il turno a lavoro e per dieci ore sarà impegnata. Mi informo se sia possibile pagare una penale per non presentarsi, ma mi spiega di come non funzioni così nel suo campo lavorativo: le uniche assenze tollerate sono quelle per malattia o per ferie, tutto il resto è assolutamente escluso. Sono un po’ nello sconforto e capisco di aver commesso già alcuni grossi errori in questa vacanza. Pi è una gran figa e avrei dovuto tenerla molto più in considerazione durante questa vacanza. E’ la classica figa da portarsi in spiaggia e perché no anche da passarci 3-4 giorni in qualche paradiso terrestre come le varie isole del golfo della Thailandia. Con il senno di poi avrei voluto davvero portarmela un po’ a spasso e godere dell’estetica, della fisicità e dell’ottima testa che mi ha dimostrato di avere quella stupenda ragazza.
Tutto all’improvviso mi sento davvero un coglione ai massimi livelli: la mia stupida foga di scopare a destra e sinistra come un pazzo e di chiavarne il più possibile, mi ha fatto perdere di vista e mancare di considerazione quella che era di gran lunga la migliore scopata che avessi fatto in questa e probabilmente anche in altre vacanze. Il fatto di essermela scopata per prima la prima notte a Pattaya, me l’ha fatta considerare ben al di sotto di quello che avrebbe meritato. Sono abbattuto dalla notizia, ma almeno voglio vederla ancora una volta prima di partire. Mi informo un attimo sui suoi piani e lei mi dice che ci possiamo vedere per le 18 e passare insieme un paio d’ore. Inizialmente valuto di vederla in giro e andare da qualche parte, ma poi penso sia meglio farla venire in hotel e spupazzarmela come si deve. Accetta felice e ci diamo appuntamento alle 18 al mio hotel.
Alle 17 e qualcosa saluto il Londinese e mi reco in stanza, dove mi faccio una doccia e sistemo il casino che c’è in giro. Le donne delle pulizie fortunatamente hanno fatto un buon lavoro (Laksana chiaramente non sarebbe d’accordo, ma sti cazzi!) e la stanza si presenta bene. Alle 18 scendo nella hall e lei arriva puntualissima con un mototaxi. È semplicemente stupenda: anche vestita in abiti civili è di una bellezza impressionante. Noto nuovamente la sua altezza e quanto sia snella e slanciata. Indossa scarpe bianche da ginnastica molto semplici ma alla moda, pantaloncini corti di jeans neri sfrangiati sulle cosce tatuate e una canottierina scollata rossa sulla quale ha tenuto un giubbotto di jeans chiaro a maniche lunghe. Ci salutiamo calorosamente e in 30 secondi siamo in stanza. Stiamo almeno una mezz’ora di chiacchiere e coccole sul letto, abbracciati uno all’altra a parlare delle nostre vite in generale. Il tempo vola e sto benissimo così anche senza bisogno di scoparla. L’idea mi sfiora per un attimo ma poi capisco subito che la voglio assolutamente scopare. Glielo faccio capire perché mentre parla, all’improvviso e senza dirle nulla, mi avvicino e la bacio molto profondamente. Ricambia alla grande e parte una limonata davvero passionale ai massimi livelli. Non è facile staccarsi, ma lei deve andare a fare la doccia e con un gesto di estrema forza di volontà si alza e va.
Cinque minuti dopo è di nuovo tra le mie braccia e inizia a una scopata davvero molto passionale, esattamente come se lei fosse la mia fidanzata da anni. C’è un feeling pazzesco e mi sento davvero alla grande. Andiamo avanti parecchio tempo perché mi voglio godere quel fiorellino fino all’ultimo e quando vengo lei mi fa capire che vuole che le venga in bocca. Non è l’epilogo che avrei immaginato io per quella scopata così “sentimentale”, ma la cosa mi sta bene ed eseguo, con sommo godimento. Con il senno di poi valuto che non è una ragazza indicata per fare certe porcherie e trashate perché ispira purezza e bellezza intrinseca. Non è una ragazza volgare ma, a quanto pare, quando si lascia andare, si sente porca a sufficienza per proporre lei una cosa così. Comunque sia non se ne perde una goccia e continua a succhiare con la bocca piena anche dopo che sono venuto, con soddisfazione e sensibilità estrema da parte mia. Va poi in bagno a sistemarsi e torna dopo qualche minuto. Abbiamo ancora una ventina di minuti e stiamo sul letto a coccolarci, in parte in silenzio e in parte parlando un po’. E’ un momento speciale per me, mi sento davvero bene e mi accorgo di essermi preso una mezza sbandata per Pi. Ormai riconosco le mie cottarelle e lei è decisamente una di quelle. Il tempo è purtroppo tiranno e lei deve andare via. Le do 1200 baht ed è contenta di intascarli prima di andare a lavorare. La accompagno nella hall e ci diamo un bacio profondissimo, lungo e passionale davanti all’hotel, noncuranti delle decine di persone che passano ed assistono alla scena. La guardo andare via con un mototaxi e, alla faccia della mia conclamata empatia, mi verrebbe quasi da piangere.
Salendo in ascensore mi rendo ancora conto di quanto sia bella e quanto io mi sia trovato bene con lei, maledicendomi ulteriormente per essermi voluto ingozzare a destra e a manca con cibo di media qualità quando la prima sera in Thailandia avevo mangiato in uno stellato Michelin, senza neanche quasi accorgermene. Pattaya dà e Pattaya toglie e in quel momento a me aveva tolto tutto. E’ chiaro che si tratta pur sempre di una prostituta che costruisce una situazione perfetta perché mossa dal denaro, ma è altrettanto chiaro che siamo esseri umani, con le nostre debolezze e le nostre sensibilità. Chi pensa che queste cose non possano mai accadere a Pattaya, perché tanto è solo pieno di puttane, o non ci è mai stato, o è un coglione.
Vado a dormire un pochino per provare a scacciare i pensieri, ma è un sonno agitato e poco sereno. Mi sveglio alle 22.30 e vado con il Londinese a mangiare al Kiss Food. Non sono molto di buon umore e gli confesso le mie problematiche sentimentali. Conviene con me su alcune questioni e nota che mi sono preso una bella cotta per Pi. Sono giù di morale e andrei anche a dormire, ma lui insiste per andare all’Insomnia un’ultima volta. È l’ultima notte a Pattaya e bisogna assolutamente dare tutto. Pur non essendo nel mood mentale migliore, convengo con lui e ci rechiamo in walking. Solito slalom speciale tra topi e puttanazze della Beach road e ci ritroviamo sulla solita Walking. Facciamo qualche vasca e qualche dentro-fuori dai locali, ma di andare a figa al momento non ne ho voglia. Sono sazio e se penso alla figa la mia testa si dirige esclusivamente su Pi. Decido quindi di buttarla sull’alcool e inizio a bere pesantemente, tanto sai che novità! il Londinese mi sta dietro senza problemi e ci ritroviamo abbastanza storti alle 2 all’Ibar. Come al solito ci sono cose e situazioni varie e interagiamo con diverse tipe. Tante quelle carine, ma nessuna che mi sconfinfera a tal punto da proseguire un eventuale discorso. Saliamo all’Insomnia e la musica non cambia, stesso discorso di sotto, ovviamente il tutto accompagnato da alcool su alcool. Quando mi rendo conto che sono le 4, mi ritrovo piombato come una merda e in stato psicofisico devastante. Ho un sonno allucinante e sono sbronzo che metà sarebbe più che eccessivo. Il Londinese non è messo meglio e decidiamo di andarcene a casa. Durante la serata di fighe ingaggiabili c’è n’erano parecchie ma, non essendo interessato a quello, ho deciso di lasciar perdere e di andare in hotel. In walking street veniamo molestati da innumerevoli ragazze che cercano il cliente last second. Indomiti riusciamo a raggiungere il bahtbus e siamo in hotel verso le 5. Entro in stanza e mi butto vestito sul letto. Metto un attimo a fuoco la situazione e in un improvviso momento di rara lucidità mi rendo conto del fatto grave al quale sto andando incontro: non sto scopando la mia ultima notte a Pattaya. E’ un delitto imperdonabile, di quelli di cui vergognarsi ad uscire di casa. Potrei portarmi dietro a lungo questo infinito rimpianto. Voglio invertire la sorte, all’istante.
Prendo il cellulare e apro Tinder e Line. Tutte le possibili concubine a quell’ora saranno impegnate a prendere cazzi per ogni dove e non mi resta che la mossa della disperazione, la pesca randomica tra i nuovi match di Tinder. Metto qualche like e chiaramente si aprono tutte le relative chat. Tra le varie options proposte scrivo ad a tale Aom che fortunatamente mi risponde subito. Passiamo a Line già dal messaggio successivo e senza perderci in fronzoli chiariamo rapidamente la questione tecnica ed economica. C’è accordo tra le parti con il seguente contratto non vincolante: 1200 baht short time con tutto incluso, ad eccezione del sesso anale. Completa possibilità da parte mie di chiedere cose e modalità con le quali avvengono. Dalle foto non sembra male. Il viso non si vede bene ma fisicamente mi pare più che discreta. Le do appuntamento il prima possibile, ma la signorina in questione si presenterà alle 6.30 dopo aver ritardato tre volte l’orario di incontro di quarto d’ora in quarto d’ora, roba da uscir di testa e che mi indispone in giusta misura. Fai con calma, tanto è presto, no?
Quando arriva sono nella hall sono lì da 30 secondi che la sto aspettando e scende dal mototaxi con una birra in mano. Pago io 40 baht di corsa al tizio del mototaxi e saliamo in camera dove la guardo bene alla luce della stanza. Di faccia non mi piace, mai visto un viso più squadrato di quello. Mandibola assolutamente rettangolare a tal punto che pare la motrice di un tir. Fisicamente compensa il volto perché è tutta curve, con delle belle pere sode naturali e un bel culo rotondo e abbondante. Penso faccia palestra perché ha braccia e spalle muscolose e ben poco grasso sul corpo, che è molto tonico. Io vorrei scopare alla svelta ma questa inizia a parlare. Parla, parla, parla ancora. Mai vista una thai parlare tanto come questa. Nel frattempo mi chiede il permesso di svuotarmi il frigo-bar in stanza e si apre (steccandosi di conseguenza) ben due Singha. Fortunatamente so che costano 40 baht l’una quindi nessun problema. Dopo una mezz’ora di suoi sproloqui a senso unico, le faccio capire che è ora di smettere di parlare e occupare meglio il tempo con la bocca. Capisce il messaggio e va a lavarsi.
Quando torna sul letto limoniamo pigramente e con poca passione perché vorrei che quella bocca chiacchierona finisse spalancata sul mio cazzo. Si toglie l’asciugamano e rivela un fisico davvero notevole che mi fa venire voglia di scoparmela. Prima però si mette a ciucciare e devo dire che lo fa davvero bene. Le avevo chiesto una pompa lenta, profonda, ritmata e senza mani. Fa esattamente quello che le ho chiesto e va bello profondo. Le vengono dei conati e ci sono bave un po’ ovunque. La cosa mi arrapa e dopo diversi minuti così potrei anche sborrare se lo volessi. Trattengo il tutto perché quel fisichetto me lo voglio scopare. Ci diamo abbastanza secco per quelli che valuto come circa 20 minuti ma, in un cambio posizione, noto il preservativo abbastanza sporco di sangue. Subito mi impanico perché penso sia roba mia e il cazzo abbia definitivamente mollato, ma lei con nonchalance sostiene sia roba sua e non si dice affatto preoccupata. Dice che aspetta le mestruazioni tra qualche giorno ma che molto spesso le vengono prima del previsto. Mentre va a lavarsi si scusa e sostiene che mi risarcirà con un gran lavoro di bocca. Mi lavo anche io e torno a riscuotere quanto promesso. Mi sdraio a fondo letto e si inginocchia lei. Ci da bene come prima per altri minuti e quando sono pronto le spruzzo un po’ ovunque su faccia e tette. Sono soddisfatto di quello che è successo e per un totale di 36 euro ritengo sia stato un ottimo affare. Ho sonno e questa ricomincia a parlare di cose di dubbia utilità, ma mi vede totalmente assente e capisce che sono stanco e se ne va. Mi perdonerà se l’ho cacciata un po’ malamente, ma faticavo a tenere gli occhi aperti. Visto che sono certissimo che non la vedrò mai più, faccio il kiniao e non le do manco i soldi per il mototaxi, ma d’altronde l’ha scelto lei, bevendosi le mie birre.
Crollo addormentato che sono ben le 8 del mattino e sono così stanco che non riesco a pensare a nulla prima di addormentarmi. Mi sveglio alle 11 con la sensazione che un treno merci mi sia passato sopra la notte prima, ma questi sono i postumi della sbornia e della stanchezza accumulata. Tempo un’oretta faccio la valigia un po’ alla rinfusa e a mezzogiorno preciso siamo nella hall per il check out. Lasciamo valigie in hotel e andiamo sulla Buakhao a mangiare qualcosa.
Sono triste. Triste esattamente come quando ti accorgi che la tua vacanza a Pattaya è assolutamente finita. Torniamo in hotel e prendiamo i nostri bagagli perché il taxi è lì che ci aspetta. Mille baht e ci porterà al Suvarnabhumi dove nel tardo pomeriggio avremo il nostro volo della thai-Smile (35 euro a testa) per Phuket. Nella prima parte del viaggio io e il Londinese tiriamo le somme economiche e scoperecce di questa intensa 5 giorni a Pattaya. Lui ha scopato 3 tipe (2 long time e uno short time) per un totale di 5 sborrate. Io ho scopato 6 tipe (Pi, Laksana, Lek, Fai, Anna, Aom), tre long time e quattro short time per un totale di 10 sborrate.
Mentre il taxi prosegue spedito verso Bangkok, il Londinese si addormenta e io ne sono anche un po’ felice perché voglio rimanere un po’ da solo. Voglio ripensare a Pattaya e all’intensità mostruosa con la quale l’ho vissuta. È stata una Pattaya in chiaroscuro e uno esigente e perfezionista come me vorrebbe sempre il meglio. Mi lascia più dolce o più amaro in bocca? Sicuramente tutti e due, ma poi vedremo alla fine. Per ora non ci penso perché Bangkok si staglia maestosa sullo sfondo ma, anche quest’anno, non è tra le destinazioni prescelte.
Phuket, preparati che io e il Londinese stiamo arrivando ad ampie falcate!

mercoledì 6 maggio 2020

THAI 5 DI ENVING - DAY 4 : POMERIGGI ALTERNATIVI E INVERSIONI DI TENDENZA - by Enving


Alle 12 suona la mia sveglia e come al solito la stacco subito. Lek sta ancora dormendo e quindi la sveglio iniziando a toccarla un po’. Prima ravano per bene quelle pere interessanti, poi passo alla figa e lei pian piano dà segni di vita. Tutto procede alla grande e stiamo qualche minuto a giocare così, con molta calma visto che siamo ancora nel tepore del sonno. Tutto cambia quando lei prende il suo cellulare e controlla i messaggi. La sua amica ha già finito da mezz’ora ed è stata velocemente cacciata dalla stanza.
E qua devo contestare il modo di fare del Londinese, anche se chiaramente ognuno è libero di fare quel che vuole con le proprie troie. Lui, per sua stessa ammissione, ha difficoltà ad interagire con persone dell’altro sesso. Non sa bene cosa dire e come comportarsi per cui, finita la scopata di rito, vuole che se ne vadano fuori dai coglioni il prima possibile. Essenzialmente è molto pragmatica questa cosa. Abbiamo scopato. Ho goduto. Ti ho pagata. Io e te non abbiamo più nulla da dirci e più nessun valore da estrarre dall’altra persona, quindi arrivederci il prima possibile. Io non sono così e quindi fatico a capire come mai tutta questa fretta al mattino, con quasi tutte le ragazze. È come se provasse fastidio a tenersele in camera se in quel preciso istante non stanno scopando. Anche per quel che riguarda il dormire o il chiacchierare, lui non tollera questi tempi morti e bada solo all’essenziale. La cosa non mi disturberebbe minimamente se non rovinasse la mia scopata.
Lek legge i messaggi dell’amica che si trova nella hall e vuole condividere con lei il mototaxi per andare a casa visto che vivono insieme. Lek prova a prendere tempo e le dice che scenderà tra poco più di mezz’ora, ma l’altra fa i capricci e le mette fretta. Lek potrebbe anche battersene il cazzo allegramente, ma l’altra ha dieci anni più di lei ed è un po’ la sua “amica di riferimento” a Pattaya, quindi lascia perdere i discorsi con lei e mi comunica che è tardi e deve andare. A me un po’ dispiace perché non è che sto perdendo la scopata della vita, però un’altra bella incannata l’avrei tirata volentieri, per vari motivi. Ci rimango un po’ male e mi rivesto, celando in parte il mio malcontento. Al momento di pagarla le allungo 1.5k anziché i 2k pattuiti. Lei fa qualche rimostranza e mi dice che ci eravamo accordati per 2k. Pacatamente ma con fermezza le spiego che 2k sono per il long time e lì è stato fatto uno short time, non certo per colpa mia che l’avrei scopata nuovamente piuttosto volentieri. Fa un sorriso e mi da un bacio, segno del fatto che ha capito benissimo la mia posizione. Ci sta che la furbetta abbia provato comunque a prendersi i 2k, ma non sono certo un pivellino dei long time! Unica buona notizia di questa riduzione è che l’uccello si è risparmiato una scopata e dunque tempo prezioso in più per rimarginare i problemi precedenti. Ovviamente faccio seguire la solita immancabile passata di crema miracolosa cicatrizzante a base di acido ialuronico.
Usciamo a pranzo io e il Londinese perché lo Stratega è impegnato altrove in imprecisate questioni. Andiamo a mangiare sulla second e gli faccio presente il mio malcontento di come, ancora una volta, mi sia rovinato e giocato una scopata per reazioni a catena partite da lui. Non voglio parlare di colpe perché non si tratta certo di tali, bensì conseguenze delle sue legittime azioni. Conviene con me riguardo la questione, ma non troviamo una vera soluzione al problema. L’unica via percorribile è non prendere più due amiche. Ci mettiamo d’accordo che non avremmo più dovuto tirare su in stanza due ragazze che si conoscono e che possano parlarsi al mattino. Riusciremo nel nostro intento? Ovviamente neanche per scherzo.
Dopo pranzo facciamo un po’ di shopping e compro qualche pensierino per i miei ottusi amici italici. Decidiamo di passare parte del pomeriggio in un club e, su spinta di Spina e degli altri ragazzi del blog, optiamo per il Babylon. Lo raggiungiamo a piedi dirigendoci verso l’interno di Pattaya e ci arriviamo in circa 15 minuti. È un ibrido tra un baretto e un vero proprio club, avendo caratteristiche miste di entrambi i posti. Quando entriamo però notiamo che è pieno di clienti e ci saranno almeno una quindicina di avventori, quasi tutti dall’accento britannico. Capiamo che sono clienti abituali e probabilmente vacanzieri pattayani di lunga data.
Ci sono ben poche ragazze libere, ma decidiamo comunque di accomodarci sui divanetti in fondo al locale. Fuori fa un caldo insopportabile e dentro l’aereazione è ottima e si sta davvero bene. Prendiamo due birre e ce le portano due tipe che si siedono poi con noi. La mia è onestamente inchiavabile, per cui non le proferisco quasi parola. Quella del Londinese è piacevole a livello estetico, ma pare abbastanza timida e sulla sue, seppure sembra simpatica. Quando proferisce il nome mi ricordo immediatamente che quella è una delle predilette del dottor Spina, nonché sua vittima della precedente thai (la trovate sicuramente nelle cronache del dottore, non so se con vero nome o no, indi per cui non lo faccio). Comunque sia la chiamo vicino a me, tanto il Londinese non è interessato. Parliamo un po’ e poi le faccio vedere una foto del dottore. Si ricorda di lui e mi dice di salutarlo quando lo vedo. Allora scatto un selfie con lei e lo mando nel gruppo. Il doc apprezza e ricambia il saluto. Lei è una bella ragazza con un gran bel telaio, anche se non di primissimo pelo e con gravidanze alle spalle, ma si mantiene fisicamente in modo egregio. Non la trovo troppo adatta a lavorare in quel locale sinceramente. Pare quasi timida o un pesce fuor d’acqua in quel posto. Mi parla un po’ del suo passato lavorativo e di dove è stata. Ottimo inglese e ragazza interessante anche per una chiacchierata, mi fa una buona impressione. Me la scoperei anche parlando per ipotesi, ma non mi passa neanche in testa in quel momento perché sto benissimo così.
A cinque metri da noi una tizia (bruttarella e un pochino chiatta) rimane totalmente nuda. Si mette a pecora sul bancone e inizia a succhiare il cazzo in modo scenografico a un panciuto britannico in piedi a bordo bancone. La scena dura qualche minuto, ma non vedo nessuno imbarazzato dalla cosa. Siamo a Pattaya, ci manca ancora che qualcuno sia imbarazzato per un pompino in pubblico! La prediletta del doc mi spiega che è una cosa normale per quella ragazza perché è fatta cosi (immagino intendesse dire che è proprio una puttana di suo, a prescindere dalla professione) e che si esibisce spesso in questo spettacolo folkloristico molto elegante. Finiamo la birra, paghiamo e usciamo nel caldo pomeriggio pattayano.
Lo Stratega ci da appuntamento per le 17.30 e ci dice che vuole provare un thai massage. Gli mando su Google la posizione del o-ring e noi ci incamminiamo. Arriviamo con sommo anticipo e allora andiamo nel bar attiguo per una birretta più tre partite a biliardo. Il Londinese stavolta mi batte di misura, ma ho la testa altrove e non ci metto impegno. Arrivato lo Stratega paghiamo e andiamo a fare il thai massage. Solo noi tre clienti al piano rialzato del negozio e tre massaggiatrici arrivano da noi dopo che ci siamo messi il kimono. Grassa e vecchia quella del Londinese, una giovane e paffuta cessa per me, una bella figa slim per lo Stratega. Il massaggio scorre via liscio e ci facciamo anche tante risate. La mia massaggiatrice a prescindere dalla scarsa avvenenza sa il fatto suo e mi scrocchia qualsiasi osso e tendine possibile. Lo Stratega è forse intenzionato a chiedere il contatto Line alla sua massaggiatrice, ma poi desiste per non farsi figure barbine. Io sinceramente fossi in lui lo avrei chiesto se fossi stato interessato. A Pattaya quasi tutto è noleggiabile per qualche ora, previo pagamento di cifra pattuita. Desiste e lo capisco, è comunque all’esordio in Thailandia, bisogna tenerlo sempre a mente.
Usciamo che sono poco oltre le 18.30 e dove vuoi andare a quest’ora? Ovviamente soi 6, manco a dirlo. Ci avviamo con il bahtbus e 5 minuti dopo siamo già in vasca-time. Solita qualità e solite ragazze urlanti. Ci fermano in almeno una ventina di ragazze e una di loro si ricordava del colore delle mie magliette dei giorni precedenti. Saranno solo delle zoccole eh, ma sono zoccole con un’incredibile memoria fotografica, onori a voi. Facciamo due vasche molto lente e valutiamo attentamente i prodotti e di conseguenza in quale bar entrare. Alla fine su spinta mia e dello Stratega optiamo per un bar dove la fa da padrone il nostro fenotipo di donna ideale: giovane, skinny e con culetto piccolo e sodo.
Il prescelto è “Where Angels Play”, a metà via sulla destra andando verso il mare. Una decina abbondante di ragazze, tutte molto simili. Vestono con divise a quadretti bianchi e neri tipo scacchiera, con dei dettagli rossi: pantaloncini aderentissimi corti ma a vita alta e top super striminzito con scollatura. Individuo fin dal principio la mia prescelta e mentre entro sulla soglia la fisso con insistenza. Difatti è proprio lei che mi prende per mano e mi accompagna ad un tavolino. Seguono gli altri due che si mettono di fronte a me. C’è solo un altro avventore oltre a noi 3, un asiatico che beve e pastrugna una in un angolo. Ordiniamo tre birre che arrivano in un nanosecondo. La tipa che avevo notato mi chiede se i miei amici vogliono delle ragazze. Chiedo a loro e mi dicono che per ora prendono tempo, e quindi riferisco. Lei, con fare probabilmente indagatore e provocatorio, chiede a me se voglio una ragazza ma le rispondo a tono che la ragazza più interessante del locale è già lì davanti a me. Dopo una frase del genere non può che seguire richiesta di lady drink, che infatti arriva puntuale. Accetto.
Si presenta: tale Fai, 23 anni dall’Isaan. Sinceramente una gran bella ragazza. Viso splendido, senza imperfezioni. Capelli stranissimi, non saprei come definirli, ma finemente lavorati con treccine blu di media lunghezza. Trucco leggero, sguardo profondo e arrapante. Tette zero, ma un culo indescrivibile. Oserei dire la perfezione. Lo Stratega rosica ai massimi livelli e mi dice subito che se non la scopo io, lo farà sicuramente lui. Mi prendo del tempo per valutare. Nei quindici minuti successivi chiacchiero e mi coccolo Fai. Non è un mostro di simpatia e coinvolgimento, ma è talmente bella che posso soprassedere. Lascia fare e partecipa in modo minimo. Non c’è un feeling pazzesco, ma è comunque ben disposta. Giochiamo un po’ e inizio seriamente a valutare l’idea di portarla sopra. Mi informo sui prezzi. 1000 (per lei) più 400 (per la stanza) per portarla un’oretta sopra, 1000 (barfine)+ 3000 (per lei) per portarla nel mio hotel in long-time. Direi che il messaggio “non voglio venire in hotel, ma preferisco essere scopata qua sopra adesso” mi è giunto abbastanza chiaro. Tergiverso ancora un po’ sul da farsi e quando le dico che sono indeciso lei di tutta risposta mi infila la lingua in bocca e mi strizza l’uccello. Non sono più indeciso sul da farsi. Dove si paga?
Mi dirigo verso le stanze superiori e lei mi guida. Andiamo al secondo piano e sembra la stanza delle torture che ho visto da piccolo da Madame Tussauds a Londra. Corridoi con luci sinistre sul quale affacciano cubicoli con letti sfondati. Vecchi rumorosi condizionatori e luci al neon con bagliori a intermittenza. Bagni al limite del grottesco dove è già notevole se non mi becco scabbia o piattole che siano. La situazione mi arrapa da morire e se non ci tenessi disperatamente alla mia vita le chiederei quasi di scoparmela a crudo. Francamente potrebbe anche dire di si, ma non mi passa neanche per l’anticamera del cervello.
Mi lava lei e lascio fare. È più delicata di come lo avrei fatto io. Cinque minuti dopo siamo stesi a letto a porcheggiare e gli asciugamani bucati e lisi sono solo un ricordo a bordo letto. Lei a livello di tette sta a zero o quasi, del tipo che ho più pettorali io. Cicatrice leggermente visibile sulla pancia, segno di gravidanza di qualche anno prima. Ma quel culo si conferma stellare e mi dedico a lui. Facciamo le consuete varie porcherie e sono soddisfatto del suo bocchino. Non eccezionale, ma comunque si vede che è del mestiere perché le pivelle sono fatte diversamente. Mentre mi metto l’impermeabile si mette quella fastidiosa crema bianca sulla figa e mi assicuro che ne metta una quantità molto limitata. Mentre salgo sul letto per scoparla con una mossa sapiente do un colpo alla crema e la faccio rotolare sotto il letto. Si lascia scopare bene e le assesto dei colpi notevoli. Cambiamo quattro o cinque posizioni e quando la metto a pecora per il gran finale (nonché piatto forte della casa), Fai sa che ci darò come un fabbro e cerca la sua cremina. Ovviamente non la trova e quindi si continua senza. La pompo a dovere per buoni minuti in un crescendo di ritmo. Mi metto in piedi a bordo letto e batto davvero secco nella stessa posizione. Al momento di sborrare mi siedo sul letto con la schiena supina e lei si mette in ginocchio al fondo a succhiare. Vengo abbondantemente in bocca a lei asseconda il movimento con la testa alla perfezione, senza perderne neanche una goccia. Hai capito la puttanella della cremina? Chi l’avrebbe mai detto che quel visino angelico faceva ste porcherie? Ovviamente un po’ tutti, lavora in un bar sulla soi 6. Se non sei così, qua non ci lavori. Espletati i lavaggi di rito e riso con lei per l’ennesima volta perché non si ricordava il mio nome dopo che glie l’avrò ripetuto dieci volte, ci facciamo una bella risata e scendiamo. Pago il dovuto e torno dagli altri, che stavano finendo due nuove birre e stavano pigramente pasturando due ragazze sedute con loro. Non hanno intenzioni bellicose, quindi pagano e andiamo a cena.
Decidiamo di nuovo per il Kiss Food sulla Second perché hanno molto gradito la sera precedente. Questa sera mi sento stanco, ma sicuramente un po’ meglio della sera precedente. Riesco a godermi meglio la cena e sono più di compagnia. Terminato per le 22, sento la palpebra molto cadente e non voglio rovinarmi la nottata girando come uno zombie. Quindi saluto la combriccola e mi dirigo in hotel a riposare un po’. Stavolta anche loro optano per un po’ di riposo e ciascuno torna nel suo letto.
Mentre mi incammino verso la mia stanza penso a come in questi giorni io abbia scopato tipe quasi tutte simili: bel viso, alte, slanciate, con grandissimi culi e poche tette. Stasera vorrei cambiare un po’ e tirare su una con due belle bombe. Ho proprio voglia di due belle pere abbondanti con cui giocare per bene. Vediamo cosa riesco a trovare di questa tipologia!
Sveglia a mezzanotte e ci si prepara per la Walking Street. Mentre siamo sulla Beach road per la consueta vasca tra topi e puttane, puttane e topi, mi chiama lo Stratega su Line per dirmi che non parteciperà alla serata. Si è svegliato un po’ rintronato e non ha voglia di vestirsi e uscire. Vuole però scopare e ci informa quindi che farà un easy short time con uno dei suoi contatti Line per 1000 baht ed è già tutto concordato. Gli auguriamo buona serata e ci dirigiamo decisi in Walking. Entriamo in qualche pub/locale per giri esplorativi, ma troviamo musica live e tipe oltre i trent’anni. Il Londinese strizza l’occhio alla situazione, io per nulla. Facciamo poi qualche disco preliminare come 808 e Lucifer, ma sappiamo bene che il vero movimento è altrove. Andiamo all’Ibar e stasera iniziamo a tutta. Interagisco con parecchie tipe e faccio due battute con tutte. Non trovo però nulla che mi convinca davvero e che si allinei ai miei progetti iniziali, ma è ancora molto presto, le ragazze non sono ancora agguerrite nel cercare un merlo. Il Londinese è sempre a rimorchio e lo vedo poco propositivo. Ad un certo punto però una lo aggancia e parte una conoscenza. La cosa si fa seria e allora me ne vado in solitaria. L’ibar comincia a svuotarsi e molti salgono al piano superiore. Li imito e mi metto a girare.I giri non durano tanto perché vedo un prodotto di mio interesse, proprio accanto alla scala di accesso esterno al locale. È lì con tre amiche, ma non capisco se sono appena arrivate o se ne stanno andando. Mi avvicino per delucidazioni e mi metto a parlare con la più carina del gruppetto che è del resto quella che mi interessa.
Si chiama Anna, 26 anni, proveniente dal Laos. Mi dice che due sue amiche stanno andando via perché lavorano sul presto il giorno dopo e che rimangono lei e la sua amica. Parliamo appena qualche secondo e poi ci spostiamo in una zona un po’ più comoda dove la guardo per bene. E’ piuttosto bassa, direi 150 centimetri, ma snella pur essendo tutta curve. Indossa un jeans lungo con tacco alto e sopra un top nero non troppo scollato ma con strani intrecci sul davanti. Non riesco a guardarla molto in faccia perché ho lo sguardo fisso sulle pere: sono davvero grosse. Non voglio perdere tempo e ce ne andiamo a ballare a bordo pista. Mi sembra simpatica e socievole, inoltre balla molto bene. In pubblico non si lascia eccessivamente andare e balliamo in modo composto qualche minuto. Non riesco a capire se queste tette siano naturali o fake perché, essendo ancora in fase di conoscenza, non sono ancora così spregiudicato dal toccare o chiedere. Noto che l’amica è sempre appiccicata a lei e le chiedo spiegazioni. Mi dice che è una sua cara amica appena arrivata dal Laos e che è molto timida. Non ha molta esperienza nel campo e sta cercando un koreano per la notte perché le piacciono quel tipo di asiatici.
L’amica è molto giovane, ma non è molto bella. Dovrebbe perdere qualche kg e anche di faccia non è nulla di che, non sembra inoltre neanche troppo sveglia o propositiva. Dice che la vuole aiutare a trovare il giusto cliente per lasciarla in buone mani. La cosa non mi secca troppo me la faccio capire che non voglio fare troppo tardi. Stiamo ancora lì qualche minuto e la tizia a rimorchio non pare muoversi di mezzo centimetro, neanche ci prova con i numerosi koreani del locale perché è troppo timida. Una puttana timida, che fantastico ossimoro! A sorpresa dal nulla arriva il Londinsese e provo prontamente ad accollargli temporaneamente l’amica lessa di Anna. So che non c’è alcuna possibilità che la cosa vada in porto per svariate ragioni, ma distrarla qualche minuto per portarmi via Anna mi pareva una buona idea. Ovviamente non se ne fa niente anche perché Londinese non è dell’umore di scopare altro visto che la sua pastura di mezz’ora prima era andata male. C’è stato scarso feeling e non se l’è sentita di concluderci nulla. Dichiara di fare ancora un po’ di serata e poi di andare a dormire da solo, cosa che accadrà a breve. Continuo a ballare con Anna e quando ci accordiamo per la notte a 2k long time si lascia andare di più e smaialeggia il giusto. Questo a palese dimostrazione di come siano le motivazioni a la differenza. Il ballo inizia a farsi più caldo e scomposto, ma ancora non riesco a capire la naturalezza o meno di quelle pere grosse, nonostante le strusciate e qualche rapida palpatina. Mi riprometto di scoprirlo il prima possibile perché la faccenda mi intriga moltissimo. È tutta la vacanza che voglio farmi una bella tettona e, se possibile, la vorrei naturale. Ovviamente però c’è sempre l’amica lessa in mezzo ai coglioni e la cosa inizia a tediarmi. Faccio presente la cosa ad Anna e conviene con me sulla questione, chiedendomi ancora un po’ di tempo per aiutarla a piazzarsi. Qualche koreano interessato c’è, ma lei ha un atteggiamento che non aiuta l’incrocio di intenti e la trattativa non viene mai neanche imbastita.
Dalla zona del deejay iniziano a tirare magliette e gadget e Anna mi dice che ne vorrebbe uno. Le dico una cosa del tipo “se riesco a prenderti qualcosa, andiamo subito da me in hotel ok?”. Ridacchia e accetta. Tempo un minuto, nuovo giro di lanci e quando vedo arrivare una maglietta in zona mi sposto rapidamente e salto più alto che riesco. Forte del mio passato da calciatore dilettante, ma di grande presenza fisica in aerea di rigore, mi ricordo di saltare con i gomiti ben larghi e infatti, pur non avendone diritto, mi accaparro facilmente la maglietta. Torno da Anna con lo sguardo del cacciatore che sta portando a casa la cena cacciata e lei si arrende alla dura realtà dei fatti : la sua amica lessa non troverà un cazzo koreano stasera. Usciamo dall’Insomnia e andiamo in Walking Street. È parecchio tardi quando mette la lessa su un mototaxi. Si dai, fai la brava lessa, vai a fanculo che mi hai fatto perdere almeno un’ora e accetta un consiglio da Enving : se vuoi fare la puttana freelance devi avere molta più iniziativa e intraprendenza! Sono cliente da lunga data e se hai questo atteggiamento passivo e spento, ne trovi ben pochi che ti caricheranno!
Io e Anna saliamo su un altro mototaxi e in qualche minuto siamo nella mia stanza. Lascia il passaporto laotiano in reception e saliamo di sopra. Un po’ di brevi chiacchiere e poi iniziamo a darci da fare, ancora mezzi vestiti. In camera Anna è molto più sciolta rispetto a quanto visto in pubblico. Quando la spoglio noto un corpo notevolissimo con una pelle perfetta. È davvero liscia e piacevolissima al tatto. Non ha mezzo pelo sul corpo ad eccezione di capelli e sopracciglia e sempre appena uscita da una spa. È pur vero che quelle tette sono enormi, ma purtroppo sono siliconate. Devo chiaramente complimentarmi con il chirurgo per il lavoro svolto ma, appena liberate dal reggiseno, si nota subito come siano troppo sode per essere reali. Il tatto fa il resto, purtroppo sono fake. Non me ne cruccio oltremodo.
Andiamo separatamente a farci la doccia e quando torna iniziamo a limonare duro sul letto. Qualche secondo dopo inizia a succhiarmi il cazzo: discreta, ma nulla di più. Lo fa perché deve farlo, ma non perché le piace. Non va troppo profonda e usa troppa mano. Meglio, anzi molto meglio quando scende sulle palle e affini. Ci mette impegno ed esce un discreto lavoro totale, quantificabile in una piena sufficienza, direi abbondante, 6.5 per lei. La scopata va decisamente bene. Anna è piccolina e molto maneggevole. Si lascia girare e rigirare secondo il mio gusto e le piace essere scopata duro. Le do tutto quello di cui dispongo e riesco a spingere decisamente forte, nonostante le condizioni precarie in cui versa il mio sfortunato arnese. La scopata mi piace molto ma durante l’atto capisco come lei non gradirebbe una mia sborrata in bocca/faccia, per cui lascio perdere l’intento e mi concentro sulla dura battaglia in atto. La giro in 3-4 diverse posizioni e mi lascio andare totalmente. Quelle tette sono belle e divertenti ma io non gradisco il seno rifatto per cui non riesco a godermelo troppo. Ho per l’ennesima volta la conferma che preferisco un seno più piccolo ma ben fatto rispetto a due meloni simili ma palesemente fake. Quando la metto sopra e spingo con tutta la forza che ho, noto come quei due peroni siano incollati al corpo e non si muovano se non minimamente. Non apprezzo molto tutta quella staticità per cui mi limito a fruirne al minimo sindacale. La metto poi a pecora e sono pronto agli ultimi minuti di stantuffo prima di sborrare. Come da copione le vengo dentro a pecora mentre la sculaccio secco e le tiro i capelli. Mi sono divertito con lei e pare che anche Anna la pensi uguale.
Prima di addormentarci me la metto vicina, rigorosamente nuda. Quel corpo è notevolissimo e la pelle è liscia e profumata in maniera impressionante. Accarezzarla è un ottimo modo per crollare nel sonno ed ho tutte le intenzioni di godermela al meglio…...

lunedì 4 maggio 2020

THAI 5 DI ENVING - DAY 3 : GITE FUORI PORTA E SCHERZETTI DEL DESTINO - by Enving


Mi sveglio alle 8 e “sapone di Marsiglia Laksana” non sembra troppo intenzionata a riprendere una passata di cazzo già così di buon mattino. Io devo essere al molo per il traghetto alle 9 e quindi le propongo di convertire il Long in Short time alla cifra di 1.5k baht. In realtà lei vorrebbe dormire ancora 3 ore, prendere il mio cazzo di nuovo e i miei ulteriori 500 baht andando via all’ora di pranzo ma, vedendomi già vestito, desiste e accetta la mia proposta. Ci scambiamo i numeri, ma non ci scriveremo una singola sillaba. Conservo un discreto ricordo di Laksana, ma più del suo corpo che della sua attitudine.
Salutata la tizia, scendo con calma e mi becco con il Londinese nella hall. Facciamo colazione itinerante comprata da Starbucks e arriviamo puntuali al molo, dove ci sta aspettando lo Stratega. Ci imbarchiamo (costo 30 baht) e in mezz’ora siamo a Koh Larn, che è una gran bella isoletta, con belle spiagge e ottimamente organizzata, direi estremamente funzionale. Ci sono cinque o sei spiagge tra cui scegliere e per tutte ci sono dei comodi ed efficienti bahtbus che ti portano in pochi minuti.
Mi metto le infradito, compro un ice-shake alla frutta e via verso la spiaggia. Il posto è molto valido, mare molto bello e tantissime coppie sulla spiaggia. Sembra incredibile di essere a mezz’ora da Pattaya. L’inquinamento e i topi della Beach Road sembrano un ricordo di 200 anni fa. La giornata scorre liscia e rilassante tra mie continue applicazioni di crema protettiva 50 sul corpo, bagni in mare, camminate, risate e chiacchierate tra noi tre. Pranziamo thai sulla spiaggia a prezzi leggermente gonfiati rispetto alla terraferma e poi mi appisolo un’oretta sul mio lettino, noleggiato con l’ombrellone per 100 baht totali. Con il senno di poi, una volta conclusa Pattaya, realizzerò di come su quella spiaggia sarei dovuto venirci con una bella figa. Avrei dovuto assolutamente prendere Pi, quella della prima notte, e portarmela tutto il giorno a Koh Larn, ovviamente scopandomela in acqua. Quella ragazza in bikini striminzito su questa spiaggia bianca avrebbe assolutamente fatto una figura incredibile e io sarei stato molto contento di potermela pasturare tutto il giorno! Ovviamente per inesperienza ci sono venuto con Londinese e Stratega, senza nulla togliere a loro, sia chiaro!
A una decina di metri dal nostro ombrellone c’è una scena particolare, ma perfettamente in linea con Pattaya. Un attempato direi over 70, esibisce fiero in spiaggia il suo ladyboy. Ad onore della cronaca debbo dire che il ladyboy è davvero di notevole qualità. Magro/a, alto/a, tette rifatte e viso anche discreto, molto femminile nei modi. A tradirlo ci sono le spalle larghe e una leggera mascolinità di alcuni tratti facciali, ma ci metto qualche minuto a mettere a fuoco il fatto che non sia una donna. Fatto sta che il simpatico stagionato farang sembra molto orgoglioso della sua scelta e ostenta con soddisfazione il suo frocetto. Fanno un romantico bagnetto insieme e li vedo limonare pesante in acqua bassa.
Tornando a noi, la giornata si conclude liscia e prendiamo l’ultimo traghetto di ritorno delle 18 per Pattaya. I miei compagni di merende vogliono andare a giocare a biliardo ma io, a differenza loro, ho scopato anche ieri sera e quindi sono letteralmente sfatto dalla nottata insonne e vorrei fare un bel pisolino. Vado giusto al 7/11 a comprare qualcosina e alle 20 sono in stanza. Dormo circa un’oretta, ma mi sveglio in condizioni ancora peggiori di come mi ero coricato. Faccio uno sforzo per riuscire ad alzarmi e mi presento in ritardo al kiss food sulla Second, dove loro sono già seduti ad aspettarmi. Mangio discretamente bene (fried rice con seafood e poi prawns in oyster sauce), ma non mi sento affatto in forma. Faccio fatica e tenere gli occhi aperti e la mia testa è così pesante che rimbomba tutto. Non riesco a star dietro alla conversazione e mi si appanna la vista. Sento l’atmosfera pesante e vado giù con la testa. Loro si accorgono del mio stato comatoso e mi chiedono se sto bene. In realtà sto bene, ma ho solo un fottuto bisogno di dormire che non riesco neanche a spiegare. Sono partito stanchissimo per la vacanza, non ho dormito una fava in aereo e a Pattaya ho subito iniziato a martellare come un fabbro. Aggiungiamoci poi ancora il fatto della gita all’isola con la sveglia presto. Morale? Sono a pezzi, non riesco neanche a camminare! Al kiss food si mangia bene e non costa davvero un cazzo. Lascio 200 baht al Londinese e vado dritto a dormire, dicendogli che ci saremmo visti più tardi in Walking. Li lascio da soli a finire cena e vedo che quei due se la intendono bene, mi fa piacere, soprattutto per il mio amico Londinese.
Vado dritto a letto e mi butto sotto le coperte ancora mezzo vestito. Crollo in un sonno profondo ma non sereno, con incubi e scenari apocalittici, specialmente sulle condizioni del mio uccello. Mi sveglio all’1 tutto sudato, con la sveglia che fa un casino notevole poiché sarà al terzo o quarto squillo. Doccia rapida e mi preparo per la serata. Sarò pure stanco come non so cosa, ma non rinuncio alla nightlife pattayana. Uscendo mi bevo una redbull di quelle thai, quelle in botticino piccolo di vetro. Io non so cosa ci sia là dentro, ma mi dà una botta clamorosa tutte le volte!
Alle 2 meno un quarto raggiungo Londinese e Stratega all’ibar. In realtà con lo Stratega ci beviamo solo una birra veloce perché lui sta scappando. Ha appuntamento alle 2 alla fine della Walking con una tipa del dating online e si sono accordati per uno shortino multishots in appartamento dallo Stratega per 2k. Rimaniamo io e il mio fido compagno di viaggio. Come al solito balliamo e beviamo fino a quando lui viene accalappiato da una ballerina del locale. Iniziano a parlare ad un tavolo e vedendo che la faccenda si faceva seria li lascio da soli e salgo all’insomnia.
Tempo zero mi aggancio con una bella puledra a bordo pista. Mi porta al suo tavolo e mi offre da bere. Bevo un vodka lemon e sto con lei e le sue amiche. Parliamo un po’ ma c’è casino nel locale e non capisco un cazzo di quello che dice, quindi balliamo e beviamo senza spenderci troppo in chiacchiere. Ad un certo punto lei mi tira un limone pesante, che contraccambio con piacere. La tizia non è male, ma c’è qualcosa che non mi convince pienamente. Parla continuamente con l’amica e guardano il telefono dell’altra con regolarità. Quando lo fanno lei mi tiene costantemente una mano dietro la schiena come se volesse accertarsi che non scappi o che non venga preso da altre ragazze.
Mi guardo intorno e vedo che le alternative non mancano di certo. Ho già deciso che questa non la carico perché mi pare un po’ troppo furbetta e arrivista ma, già che ci sono ed è gratis, ne approfitto: bevo altri due cocktails a sue spese, limono a manetta e ravano sotto la gonna a volontà. Ad una certa le dico che sono stanco, che cerco il mio amico e che andremo a casa a dormire per stasera. Per non passare per la merda di turno, le chiedo anche il numero, segnandomelo a caso sul telefono, tanto non la contatterò mai. Me lo dà ma anche lei ha capito che non ci sono chances e non se la prende più di tanto.
Mentre mi allontano da lei vedo spuntare dal mucchio il Londinese. È da solo e sta cercando la tipa di prima. Mi dice che mezz’ora fa gli ha detto che doveva andare a ballare all’Insomnia e che si sarebbero visti dopo in zona bar, ma adesso non la trova più. Non si ricorda il nome e non ha il numero, l’unica cosa che si ricorda è un tatuaggio di un animale strano, posizionato tra spalla e braccio. È pieno di tipe tatuate e oltretutto le cubiste sono tutte vestite uguali. Ad un certo punto pare averla individuata, si avvicina per riprendersela e dopo aver fatto un po’ il brillante si accorge che è un’altra. Epic fail, ma poco male, tanto siamo lì per fare queste e altre cose.
Ci mettiamo a ballare a bordo pista e mi sento già un po’ in botta perché comunque quei cocktail me li sono fatti io e li ho caricati notevolmente. Ad un certo punto vedo Lamai sul cubo, sono sicurissimo sia lei. Per chi non lo sapesse, Lamai è una mia vecchia fiamma di thai4, davvero una figa epica ma matta come un cavallo. Non faccio in tempo a metterla a fuoco che lei mi vede, mi riconosce, salta giù dal cubo e viene da me. Già nel vederla arrivare barcollando capisco che, come suo solito, è stra-ubriaca e solo Dio sa cos’altro, ma due chiacchiere non glie le nego. Non capisco un cazzo di cosa dice: già lei di per se parla un inglese che manco si può definire tale, in più è ubriaca e sbiascica. Non mi frega sinceramente un cazzo di cosa stia dicendo, faccio cenni con la testa, rido, dico yes a caso e la abbraccio. Ovviamente il tutto è volto a pastrugnarmi quel corpo perfetto. Con tutta la vita di merda che fa e ciò che ingurgita, non so come faccia onestamente ad avere un fisico di una simile perfezione e tonicità. Me la lavoro almeno 10 minuti e, nell’ombra di un pilastro, infilo le mani davvero ovunque, nel vestito e sotto di esso. Lei lascia fare, è così storta che manco si accorge di cosa sto facendo. Dopo un po’ la cosa inizia a diventare triste perché mi sto approfittando di una in condizioni psicofisiche abbastanza compromesse e decido che può bastare sto teatrino, tanto non me la caricherei neanche gratis. Lei è la palese dimostrazione di come essere belle e fisicamente perfette non sia sufficiente a scalare le gerarchie nel mondo del meretricio. Testa e autocontrollo zero. Ignorante come una scarpa, sempre costantemente oltre il limite, una professionista scarsamente professionale. E’ un po’ come il Balotelli delle puttane. Un grandissimo talento, ma non supportato da una testa all’altezza. Povera Lamai, quanta roba sprecata.
Torno e ballare con il Londinese e dopo pochissimi istanti ci chiama una tipa. Mi dice che mi vuole presentare la sua amica perché mi ha addocchiato e le piaccio. Va beh, vediamo quest’amica com’è! Ci porta ad un tavolo rialzato e mi presenta Lek, che dichiara 24 anni. Lek è molto carina in viso, bellezza pulita, nessun tatuaggio e truccata molto sobria. Veste un pantalone lungo e largo, di colore bianco, ma con diversi grossi fiori verdi sopra. Ha poi un top elegante nero di simil pizzo e una giacchetta sopra con le maniche tirate su. Onestamente pare tutto tranne che una puttana. Anche i tacchi sono abbastanza bassi e molto sobri. Potrebbe tranquillamente venire ad una cena con me nella mia città quest’estate così vestita e nessuno avrebbe assolutamente niente da obiettare. È alta ma, toccandola bene sui fianchi noto una leggera rilassatezza e un filo di adipe in quella zona. Per avere un fisico perfetto dovrebbe perdere quattro o cinque kg.
Lek è simpatica e beve succo di frutta, quindi zero rischi ubriahcezza. Il Londinese si appioppa la sua amica del cuore o “sister” come la chiama lei. Lek continua a ripetere a caso la parola “halooooo” con la tipica cadenza con cui loro rispondono al telefono e la cosa è buffa e divertente. Nei giorni a seguire la useremo spesso sia io che Londinese, ridendo come due matti quando rispondiamo così a qualsivoglia telefonata. Io e Lek parliamo un po’, scopro che è isaaniana di Ubon, non ha figli e lavora a Pattaya come freelance, dice da poche settimane. Onestamente se la cosa sia vera o meno, me ne importa un po’ meno che un cazzo. Beviamo un po’, qualche bacetto abbastanza timido e poi ci accordiamo per 2k Long time, esattamente come Londinese ha fatto con la sua.
Andiamo a prendere un mototaxi in una via parallela e tempo 10 minuti siamo in hotel. Nella hall prima di salire lei lascia il documento e noto che mi ha palesemente mentito. 18 dicembre 1999 è la sua data di nascita, quindi altro che 24 anni! Gli anni sono appena 20, che è ben diverso da 24. Onestamente però poco mi importa, me la sarei presa a prescindere! Il vero motivo per cui l’ho presa non l’ho ancora rivelato. Lek è’ UGUALE, ma davvero IDENTICA a una ragazza che conosco e che per me è totalmente inaccessibile da scopare, per palesi motivi miei personali. La somiglianza l’ho notata immediatamente, al punto che all’Insomnia subito pensavo fosse lei e ho anche pensato di nascondermi per non farmi beccare. Poi ho avuto un attimo di estrema lucidità e ho capito immediatamente che si trattava di una pura e totale suggestione personale. Ovviamente non poteva essere lei: quella persona in Thailandia c’è sicuramente stata in passato, ma ora probabilmente sono dieci anni che non ci mette piede. Tuttavia la somiglianza era davvero spaventosa. Quindi dopo un secondo dalla realizzazione del tutto, avevo già deciso che sta Lek dovevo tirarla nel letto a qualsiasi costo, anche solo per la somiglianza! E ci ritroviamo infatti in camera ad amoreggiare a bordo letto.
Come da ipotesi iniziale, è assolutamente sobria e si dimostra anche abbastanza simpatica. Dopo la consueta doccia reciproca ci diamo da fare: succhia il cazzo con discreta abilità se teniamo conto della giovane età e anche nella scopata non va male. È forse un po’ troppo passiva, ma ho anche alti standard qualitativi e i paragoni con le top maiale di Pattaya non aiutano di certo. Si lascia fare tutto di buon grado e non si lamenta anche quando oso qualcosa in più. Non è particolarmente propositiva, ma compensa con un viso davvero molto bello e due tette di tutto rispetto. Ha uno strano modo di godere. In realtà non so se godere sia la parola giusta, perché fa delle indecifrabili smorfie che potrebbero benissimo essere dolore. Mi ricorda quei porno giapponesi dove non si capisce mai bene se le tipe stiano godendo o soffrendo. La questione in realtà mi sta a cuore perché non sono così bestia da scoparmi una che sta patendo la situazione. Mi accerto a più riprese che tutto sia ok e, quando mi ripete che va tutto alla grande, smetto di pormi questioni e ci do con la solita carica agonistica di chi sta giocando una partita importante per il campionato. Andiamo avanti a lungo: non essendo lei troppo scatenata, posso organizzare la cosa a piacere e gestirmi i tempi come piace a me. Me la godo per bene e la incanno in diverse posizioni e con diversi ritmi. Non si lamenta mai e lascia fare tutto.
Al momento di sborrare, decido di osare la mia classica: la sborrata in faccia con lei in ginocchio. Le comunico la cosa mentre stiamo scopando a tutta, in modo tale che, presa dal momento di godimento massimo, non sia in grado di dirmi di no. E infatti accetta la cosa di buon grado e si mette in posizione. Succhia per qualche minuto e quando vengo prende in faccia i primi schizzi, salvo poi muoversi un po’ e prendersi su tette e collo la restante parte. Ci facciamo una risata e va in bagno a darsi una lavata. Vado poi io a darmi una sistemata che ho sudato come un beduino e necessito di una doccia.
Ci mettiamo a letto che si è fatto davvero molto tardi. Chiacchieriamo un pochino e poi tra una carezza e l’altra ci addormentiamo appiccicati. Dormo molto bene quelle poche perché lei sta ferma tutta la notte e non mi disturba. Prima di prendere sonno penso alla persona alla quale somiglia molto questa Lek e cosa io proverei se potessi davvero scoparmela. Ai posteri ardua sentenza…..

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...