venerdì 10 maggio 2019

LA THAI DI ENVING - by Enving - parte 7

Arriviamo a Patong nel primo pomeriggio di lunedì  e so nella mia testa che non c’è molto tempo da perdere poiché staremo qua solo quattro giorni striminziti. 
Andiamo subito a posare i bagagli nel nostro ottimo tre stelle in soi Sansabai (30 euro a notte una stanza doppia matrimoniale superior). L’hotel è assolutamente valido, in posizione strategica, e sembra tenuto molto bene. ottimi la possibilità di farsi portare cibo in camera 24/7 senza aggiunte di soldi rispetto a quelli del ristorante convenzionato, ma soprattutto ottimo che ti passano a rifare le stanze fino alle 17 di pomeriggio, così puoi fare davvero tutte le cose con calma. Siamo affamati e ci rechiamo quindi in un ristorante thai nella medesima via dell’hotel, ordinando un bel po’ di cose e spendendo circa 450 thb a testa. 
Patong è un po’ più cara di pattaya, ed è decisamente più cara di Sud di Phuket, ma i prezzi rimangono comunque bassi se comparati a quelli europei. A portare il cibo sono piuttosto lenti, e ne approfitto quindi per farmi un giro su Tinder. Impressionante come io sia lì da circa un’ora e ad ogni “like” che metto ne esca sempre o quasi uno indietro di rimando. Morale della storia è che in qualche minuto mi ritrovo con quindici chat aperte e millemila messaggi a cui far fronte. Il 90% li ignoro apertamente, ciò che è più interessante lo coltivo invece con più cura. 
Dopo pranzo sbrighiamo qualche faccenda burocratica e di cortesia (alias comprare qualche souvenir e pensierino per i miei tristi e ottusi amici itaiani) e poi ci avviamo verso la spiaggia. La spiaggia di Patong è tutt’altro che paradisiaca : affollata, inquinata, incasinata, piena di venditori ambulanti e promoter di sport acquatici, insomma non proprio il luogo migliore del mondo per rilassarsi. Stiamo un po’ sdraiati a prendere il sole e nel tardo pomeriggio ci rechiamo a giocare al nostro solito, infinito biliardo. Quest’anno sono partito fortissimo io, stracciando il Londinese fino a un clamoroso 9-2, ma Patong ha visto una bella rimonta del mio opponent e la sfida rimarrà equilibratissima fino all’ultimo giorno, dove la spunterò al pelo io per un finale di 24-22 in mio favore. Andiamo quindi in hotel, doccia, pisolino, e via che si esce per cena.
Andiamo in un ristorante già frequentato diverse volte gli scorsi anni, Song Pe Nong 2, famoso in zona per le porzioni abbondantissime e per il menu quasi interamente a base di ottimo pesce. Mangeremo qua anche l’ultima sera, poiché ci piace davvero e il menù è vasto e molto ben dettagliato. Dopo cena andiamo a berci un paio di birrette nei locali del complesso del Tiger, quelli al piano terra. Le ragazze sono davvero molte, ma la qualità anche abbastanza bassa a mio parere. Tantissime quelle un po’ sovrappeso, e smagliature a destra e sinistra. Qualche rara perla qua e là ci sarà pure, ma stasera faccio fatica a trovarla. Beviamo comunque un po’ qua e là, paghiamo qualche consumazione e tocchiamo un po’ tra culi e tette, il tutto in un clima molto disteso e senza pretese di tipo alcuno. 
Finito lì, propongo al londinese di fare un tour delle disco della Bangla, anche per vedere com’è l’aria che tira. Andiamo al white room, bello ma piccolino. Musica da niggah, tipo r&b e non troppe thai-lady. Direi eccesso di turiste anglosassoni, cicciottelle, sudaticce e paonazze per il clima e l’alcool ingurgitato. Vengo pressato un po’ da una grassoccia inglese con le trecce e un vestito a quadretti, ma è più alta di me, sfonda tranquillamente gli 80kg e non mi da l’idea di curare troppo l’igiene personale. No grazie. ma no a prescindere, anche se fosse lei a dare a me 100 euro. Una cosa così non la farei neanche in condizioni disperate, piuttosto mi faccio una sega a bordo pista guarda. Il white room ha il wifi e quindi ne approfitto per un rapido check di internet. Notifiche a fiumi da Tinder, e almeno 10 proposte di incontro. Lascio stare, vorrei tastare dal vivo se possibile e non me la sento di rischiare la scatola chiusa. 
Andiamo poi allo Shark, nuovo locale verso fine bangla verso l’interno, ma è pessimo poiché totalmente vuoto. Locale bello e potenziale infinito, ma sempre desolatamente vuoto. Il Seduction è ormai chiuso da tempo, l’Hollywood non mi ispira molto e non rimane che andare nel tempio delle serate e ella musica a patong : Illuzion. 
Digressione sull’Illuzion : discoteca tra le più belle viste in vita mia, impianto stereo sensazionale, giochi di luci e musica degni di Tomorrowland e giro di soldi da fare paura. Frequentato al 70% da turisti da tutto il mondo, il restante sono thai lady stile super-pro, con rate minimo da 3k a salire. Il londinese si sentirà sparare un 7k short time e un 10k long time. Funziona molto al clubbing all’Europea, con tavoli con privè e bottiglie di champagne a 500 euro. I cocktail stessi costano in media 7-8 euro, e far serata lì dentro è dispendioso da tutti i punti di vista. Però la musica è dannatamente bella e io, che sono anche amante del ballare e delle discoteche, non resisto a buttarmi nella calca per godermi musica e serata! Il londinese mi segue e trascorriamo almeno un’oretta lì dentro. Qualche timido approccio avviene, sia attivo che passivo nei nostri confronti, ma sono per lo più turiste e io non voglio perdere tempo per una cosa incerta. 
Fattesi le tre proviamo a fare un salto al tiger sopra, nella disco, ma non pare esserci molto. Facciamo un’altra vasca più lenta ma bisognerebbe accontentarsi di quello che c’è, sinceramente non penso sia il caso e demordiamo presto. Ci avviamo verso casa, sono le 4 e il Londinese inizia a percularmi poiché sta fallendo il mio intento di fare 14 scopate in 14 notti di vacanza. Gli sto per dare ragione, ma propongo un salto al Tai Pan disco prima di andare a casa, tanto è sulla strada dell’hotel. 
Il Tai Pan è il classico locale da pesca dell’ultimo istante. Si anima molto sul tardi, è abbastanza economico e l’età media è spesso molto elevata, più verso gli “anta” che sotto. Molte ragazze di colore sempre presenti, è il regno del prezzo di saldo e dell’affare low cost last second. Giretto esplorativo, ma non c’è proprio una fava di interessante. Anche ben volendo essere ben disposti, bisognerebbe fare un atto di carità verso sè stessi. Mi sto per rassegnare ad andare in bianco quando vedo qualcosa. Vedo un musino molto interessante, chiuso in un vestitino a tubino nero. Passo vicino per vedere meglio la situazione, ci fissiamo reciprocamente per qualche secondo e poi passo oltre. Dico al Londinese che potrei aver trovato una interessante e non mi crede, pensando che lo stia prendendo in giro come vendetta. Faccio un altro giro ed è ancora lì sullo sgabello; è tempo di agire. Mi avvicino e mi presento, ma proprio in quel momento sta andando verso la pista con la sua amica. La seguo e ci mettiamo ad un tavolino a bordo pista, presentazioni di rito. Yammy, 25 anni, bar girl di Soi Dragon, una traversa della Bangla. Ha finito di lavorare alle 3 ed è passata al Tai Pan a salutare qualche amico. Mi sembra un po’ ubriaca e non troppo coordinata, ma vuole bere e ordino e pago due birre. Il Londinese scruta la situazione, anche l’amica di Yammy non è affatto male. Glie la proponiamo, ma il solito Londinese fa il difficile e dichiara di andare a casa. Saluto e ci abbandona. Arrivano le birre, calde e imbevibili. Mollo la mia birra e mi siedo a pasturare con le mani questa Yammy, capisco al volo che quel corpo è uno spettacolo della natura. Morbidissimo, soda, bianchissima di carnagione (è originaria di Bangkok, non un’isaaniana) , mi arrapa molto. Non è molto coinvolta, non bacia, sembra stare sulle sue e si allontana anche a salutare qualche amico. Valuto il da farsi e decido la strategia. 
Le faccio presente che è tardi e che sono stanco, vorrei quindi andare in camera il prima possibile, ovviamente solo se le va. Mi dice di si, e 2mila baht sono un buon incentivo. Accordati. Beve ancora un po’ quella birra calda come il piscio, giusto per dare un senso all’ordine fatto, poi saluta e usciamo. I tacchi sono altissimi e lei molto più ubriaca di ciò che avevo preventivato. Incespica numerose volte ma dice di voler camminare, anche se fa fatica ad andare dritta e barcolla abbastanza. Inizio a pensare di aver fatto una cazzata ad arruolarla. Arrivati sotto l’hotel con calma più che estrema, dichiara di voler mangiare. E me lo dici adesso? Insiste….eh va beh, dove cazzo andiamo? Qua intorno è tutto chiuso e con quei tacchi lì ci impieghi due ore a fare 50 metri. Insiste. Andiamo a un ristorante 24/7 all’angolo con una via più interna e ordina pollo con riso, facendoselo incartare per il take away. Nel mentre che aspettiamo mi rompe il cazzo su cose generiche, ma è visibilmente ubriaca e cambia umore di continuo. Le chiedo di vedere il suo documento, manco fossi un agente della stradale, e mi a là carta d’identità. Leggo nome, cognome e data di nascita, sulla quale ha mentito. Due anni più del dichiarato, è del 1991. La metto sul ridere, siamo praticamente coetanei. Ride anche lei e mi dice che lo fa sempre. Arriva sto pollo e ce ne andiamo in camera, ma ho il presentimento che sarà una scopata di merda. Mi sbaglio. 
Entrati in camera diventa molto professionale; si sveste, doccia,  denti e mi dice che mangerà dopo. Ben lieto di ciò, mi doccio anche io e iniziamo porcate a bordo letto. Bacia poco, ma la pelle è clamorosa e le curve anche. Seno proporzionato, non grosso, ma bello morbido e alto. Culo da favola, uno dei migliori di questa vacanza. Le scatterò anche qualche foto in perizoma a pecora il mattino dopo. Venendo ai tecnicismi : succhia il cazzo proprio bene, molto brava, poca mano e bello profondo. Le piace succhiare e si vede, la lascio fare un bel po’. da sopra cavalca che è un piacere e a pecora ci do bello secco. Quando la metto sotto e spingo forte gode apertamente e la cosa mi arrapa da matti. È un bel darci e mi sto proprio divertendo. Momento quasi di sborrare mi ricordo di quella cosina che sapeva fare proprio bene : succhiarmi il cazzo. Gli faccio presente la cosa esattamente come l’ho scritta qua, ride e si inginocchia a fondo letto. Mi pianto in piedi davanti a lei, le scopo la bocca qualche minuto e sborro copiosamente in faccia. Ride e va a lavarsi. Vado poi io a lavarmi e lei si mette al tavolo a mangiare. Esco e mi butto a letto, lei insiste tipo un milione di volte per farmi mangiare qualcosa, ma ho zero voglia. Finisce in fretta (ne butta più di metà), si lava i denti e torna a letto. Si mette addosso a me e vuole dormire abbracciata, cercherà di farlo tutta la notte anche quando io sarò girato dalla parte opposta. Si sveglia alle 11 senza problemi e si fa scopare di buona voglia. Anzi, mi sembra lei intenzionata a chiedere il mio cazzo e quando sarei pronto a sborrare mi chiede di aspettare che vuole scopare ancora. Accontentata : non ho problemi a controllare la sborrata dopo 11 giorni di Thailandia. Andiamo avanti per buoni altri 20 minuti e, dopo che si sente soddisfatta, mi dice di sborrarle in faccia di nuovo. Non credo che mi opporrò. La metto su un fianco e mi faccio spompinare stando in ginocchio sul letto. Quando sono pronto a sborrarle in faccia stendo un asciugamano sotto la testa, le raccolgo i capelli, e mi smanetto qualche secondo fino a riempirle la faccia di sborra. Sembra gradire. Gioca ancora un po’ con il cazzo e poi si riveste, ma non prima dell’ennesima doccia. Confermo le mie impressioni della sera prima, ottima pompinara e anche molto simpatica come ragazza, forse solo un pochino lunatica. Pago il pattuito, la saluto, ma ci scambiamo i numeri di telefono.

mercoledì 8 maggio 2019

LA THAI DI ENVING - by Enving - parte 6

Iniziano le ultime 24 ore a sud di Phuket. Passo una serena giornata di mare, godendomi per l’ultima volta del 2018 la mia spiaggia preferita dell’intera Thailandia, anche se ne ho viste al massimo una quindicina e sono ancora molte quelle inesplorate. Questa mi piace molto perché è larga, lunga, poco affollata  e ha molti servizi poco distanti. La gente è tranquilla e riservata, la sabbia soffice e morbida e il mare bello, caldo, calmo e quando faccio il bagno mi sento molto coccolato e rilassato. Insomma è un gran bel vivere. Durante la giornata mi godo gli ultimi momenti di relax prima di trasferirmi nella caotica e frenetica Patong.
Il tempo non è dei migliori a dire il vero, anche perché verso le 17 scoppia un fortissimo temporale che ci costringe ad abbandonare di corsa la spiaggia e trovare riparo in un baracchino che vende creme solari e giochi da spiaggia. Piove a dirotto per un bel po’ e mi siedo annoiato su uno scalino. Già che ci sono mi soffermo anche a pensare alla serata che arriverà e ad una mia piccola fissazione che ormai si ripete immutata da un po’ di tempo : ho il timore di andare in bianco o di prendere un missile l’ultima notte che faccio in un posto. Ho fatto caso che tutte le “ultime notti” fatte in un posto tendo a voler ripetere un long time già fatto in precedenza e, nella fattispecie, quello in cui sono stato meglio. È un meccanismo che mi garantisce di avere una buona prestazione l’ultima notte e congedarmi con un ottimo ricordo di quel posto. Le cose possono chiaramente andare poi storte in qualche modo, ma prendere una che hai già scopato e con la quale ti sei trovato bene è spesso garanzia che la cosa si ripeterà. Sfoglio mentalmente le 4 precedenti notti e, andando per esclusione, non è che rimanga molto! KJ esclusa a priori, la tossica ammalata manco a parlarne, non rimane che valutare la candidatura della signora. Appena aggancio un wifi la contatto e le chiedo lumi per la serata in arrivo e mi dice che deve chiudere il suo bar (abbastanza distante!) alle 2.30 e che può valutare di essere da me alle 3, perché deve prima aspettare che una dipendente le riporti lo scooter dopo essere andata in nottata a fare un’imprecisata commissione a Patong. La convoco quindi alle 3 in albergo, ma mentalmente mi metto in opzione di possibile pacco nel caso io trovi qualcosa di meglio e che mi ispiri fiducia. Nel frattempo sento qualche altra freelance della zona e qualche altro numero di telefono raccolto nei giorni precedenti, a scopo di sondaggio!
Nel tardo pomeriggio mi reco con il Londinese ad una festa in un resort da poco aperto non lontano dal nostro hotel; la festa è noiosa, poca figa e atmosfera piatta, ce ne andiamo a breve. Alle 20 ho appuntamento con KJ. Le devo ridare le scarpe con il tacco e riprendermi le infradito. Mi secca molto dover fare questa cosa perché vuol dire metterci la faccia in una situazione che mi fa sentire a disagio ma, come ribadito a più riprese, la colpa è mia. Mi presento puntuale in scooter, con le scarpe sotto la sella. Lei è sulla sua moto e decidiamo per due passi sul molo dopo esserci scambiati i reciproci averi. L’atmosfera è molto pesante e cupa, come il cielo che ci sovrasta. Parliamo un po’, all’inizio in generale, ma poi in pochi minuti arriviamo al punto nodale della questione, era inevitabile finisse così. Sono abbastanza sincero e onesto con lei : le dico che mi spiace, che ho sbagliato a illuderla, che non ci può essere mai un’ipotesi di futuro insieme e che mi sento in colpa per averle promesso cose che non sono stato in grado di mantenere. Ometto ovviamente di dire il mio mancato e non rinnovato interesse per lei e il fatto che l’ho trovata fuori forma e appiccicosa. Lei ha uno sguardo velatamente triste e spento e questa cosa mi ammazza dentro. Sono così giù di morale che, mentre parlo, mi metto letteralmente a piangere. Ma proprio come un bambino del cazzo. Lacrimoni a tutto andare mi bagnano il viso e non riesco neanche a parlare linearmente. Pazzesco. Io sono sempre uno che se ne batte il cazzo di tutto, e mi ritrovo qua in questa situazione. Penso sia il senso di colpa e di tenerezza che provo nei confronti di questa povera ragazza. Non è una puttana, si fa un culo come una casa per guadagnare due spicci da mandare su in Isaan e, una volta che si fida di uno e fa qualche sacrificio per lui, questo (cioè io) arriva e glie lo mette nel culo, figurativamente e non. Frigno per qualche minuto, poi mi consola un po’ e mi fa sentire meno in colpa. Al di là di tutto, è una ragazza speciale e non meritava tutto ciò. Ci separiamo con un abbraccio e mi riprometto di non fare più delle puttanate del genere, soprattutto gratuitamente a chi non lo merita.
Torno in hotel, doccia e mangiamo nel nostro hotel dal gestore italiano che, tra l’altro, fa un’ottima pizza e una cucina davvero valida. Dopo cena usciamo e vorremmo andare per baretti, ma il Londinese mi fa una testa così perché vuole a tutti i costi andare a salutare PN prima di andarsene a Patong. Non sappiamo dove cazzo abita sta tizia, non sappiamo neanche dove lavora, non abbiamo internet se non con wifi e lei non gli sta rispondendo agli ultimi messaggi da più di 24 ore. Insiste fino a sfinirmi e allora partiamo in un’impresa pressochè disperata. Lui diceva di ricordarsi il nome del posto dove lavora lei, o quantomeno le indicazioni sommarie che lei pareva avergli dato. Ci pigliamo lo scooter e proviamo a cercare sta cazzo di strada a qualche km dal nostro hotel, ma è buio pesto, non si vede un cazzo, finiamo in stradine sterrate e veniamo anche parzialmente aggrediti da un branco di cani randagi. Sto per perdere la pazienza, stiamo perdendo tempo visto che non è neanche sicuro che sia a lavoro visto che sono le 23 passate. Lui insiste, ci perdiamo continuamente e giriamo quasi mezz’ora su sto motorino. Scopro poi che il suo proposito è ancora più folle del preventivato : il Londinese si è portato dietro pastigliette e preservativi perché vuole trovare posto di lavoro/casa di lei, farsi lasciare vicino lì e raggiungerla a piedi. Lei a quel punto (nei folli progetti del Londinese), non avrebbe altra scelta che farsi scopare a casa di lei o sul posto di lavoro, oppure portarlo a casa e salire in hotel da lui. Appena sento questa storia assurda inchiodo, spengo lo scooter, scendo e gli dico che torno a casa a piedi se necessario, di tenersi lo scooter che io in questa cosa assurda non ci voglio assolutamente rientrare. Lui non è molto capace a guidarlo, oltretutto di notte in strade sterrate in mezzo al nulla, quindi rinsavisce e capisce che il suo progetto è una follia autentica. Amico mio, lasciatelo dire, tu sei davvero un pazzo scatenato! 
Preso atto di ciò, invertiamo la marcia e andiamo per baretti, girandone 3-4. Nell’ultimo di questi arriviamo molto tardi, direi quasi all’una. È un baretto deserto, in mezzo al nulla cosmico, sciatto, trasandato, anonimo e mi chiedo come cazzo faccia a campare. Dentro ci sono due bariste, due puttane che intrattengono i clienti e due tizi francesi sulla settantina che si spupazzano altre due puttane mentre giocano tutti e 4 a biliardo.  Ordiniamo due cocktail e aspettiamo qualche minuto che finiscano con il biliardo, nel mentre parliamo con una delle bue bariste, carina ma non esaltante. Finito di giocare i quattro, iniziamo io e il Londinese e, tra una partita e l’altra beviamo parecchia roba. Nel frattempo i due vecchi francesi prima pasturano un po’ le due puttane e poi, quando pensavo che se la portassero a scopare, salutano e se ne vanno asserendo fosse molto tardi per fare altre cose. Parlando con la barista ci dice che le due puttane dei francesi non lavorano lì, ma sono due clienti arrivate appunto con i francesi. Il londinese allora, drizzate le antenne, inizia ad attaccare bottone con una delle due e dopo qualche minuto è avvinghiato a lei a limonarla duro al bancone. L’altra mi guarda con una faccia palese come per dire “sah, allora, vieni qua e mi spupazzi anche tu o mi lasci qua da sola?”. Beh, ti lascio lì da sola. Brutta non sei certo brutta, ma hai l’aria un po’ da stronza e non mi prendo rischi l’ultima sera. Allora va a casa a cambiarsi perché poi sarebbero andate tutte (bariste comprese) al LC a fare serata, proprio come nelle intenzioni mie e del Londinese. Alle 2.30 il bar chiude e noi prendiamo lo scooter e in 5 minuti siamo davanti al LC. 
I baretti attigui hanno già chiuso da poco, e qualche persona sta entrando dentro. Davanti all’entrata vediamo arrivare le due troie dei francesi e il Londinese, come suo solito, vuole subito andare a scopare e fare il Long time, anche se un po’ di serata con me avrebbe anche potuto farla. Va beh, ma lo capisco alla fine, ci sta assolutamente! La sua troia è un attimo restia sul da farsi perché non vorrebbe lasciare da sola la sua amica a dover cercare un cliente al LC. La troia del Londinese mi chiede se può parlarmi un attimo in privato. Acconsento e ci allontaniamo di qualche metro. Mi dice che la sua amica è una vera maiala, che le piace farsi sborrare in bocca e che fa dei pompini incredibili. Sto un po’ al gioco, fingendomi interessato e lei continua a elencare le somme doti da suina della sua amica, il tutto contornato da decantazioni di prezzi bassi e soddisfazione garantita. In realtà è una mera sponsorizzazione della sua amica, volta a non farsi rompere il cazzo per averla lasciata sola. Ringrazio ma rifiuto, al che mi fa la solita raccomandazione di “please take care about her”; si, come no, vado a fare la balia della tua amica troia dentro al LC pur non volendomela poi scopare, come no! 
Entro al LC da solo ed è ancora presto, ma il locale è davvero poco frequentato stasera. Londinese come detto assente, ma anche i liguri assenti poiché il mattino dopo alle 5 avrebbero avuto il taxi che li portava all’aeroporto di Phuket per 4 giorni di escursione in paese confinante con la Thailandia. Avrebbero potuto fare gli eroi e venire a fare serata con noi, per poi fare shortino e partire direttamente in after. Non se la sono sentita e sono andati a dormire subito dopo cena. Ci siamo salutati con entusiasmo con la promessa di fare serata a Patong tutti insieme quando loro torneranno dalla trasferta e in quella che per noi sarà la nostra ultima notte Thailandese. Piano rispettato? Si e no, poi vedremo! 
Nel giro di qualche minuto arriva un po’ di gente, e anche un bel po’ di figa. Controllo il cellulare (il LC è dotato di wifi per fortuna) e vedo che la signora mi dice che ci sono contrattempi sulla restituzione dello scooter, e che tarderà sicuramente, fissando l’ora di arrivo tra le tre e le quattro. Valuto quindi le opzioni. Alzo lo sguardo e riesco a dominare praticamente tutto il LC : due-tre ragazze carine, molto giovani e molto “vivaci”, ballano con entusiasmo e in maniera piuttosto sexy. Sono praticamente vestite in tuta e infradito, truccate pochissimo e sembrano tutte una la copia dell’altra. Nei tavoli alla destra ho tutto il bar dove c’erano i francesi; ci sono le due bariste, le due puttane, e la puttana orfana di quella del Londinese. Girando lo sguardo a sinistra vedo a un tavolo, da sola, un’altra freelance con la quale avevo già messaggiato nel pomeriggio.  Guardandola bene e avvicinandomi noto che io quella puttana lì in realtà la conosco già bene! Me la sono scopata in un long time lo scorso anno a Patong! Tale “Sopa”, questo il nome d’arte, me la sono presa lo scorso anno all’illuzion a Patong quando lei  era in trasferta lavorativa là! Di lei ricordo i capezzoli giganteschi anche su seno piccolo, gli ottimi bocchini con sborrate in faccia e le pecorine perfette con un corpo flessibile e morbido! L’avevo colta come una pro di discreto livello che non guardava in faccia nessuno se non il dio denaro. La scopata era andata bene lo scorso anno, ma non avevo percepito un feeling pazzesco. Per non compromettermi ulteriormente, visto che sta usando il cellulare le scrivo su whatsapp facendo finta di niente. Mi risponde al volo e mi dice che è dentro il LC, ma mi dice che si sta annoiando perché ci sono pochi clienti e che probabilmente si getterà sull’alcool. In effetti vedo che ha davanti una bottiglia di Sang Som e  se lo sta scolando a buon ritmo. Le chiedo quanto vuole per un long time e mi dice 2500 thb! Le confesso che già ci conosciamo perché abbiamo scopato lo scorso anno e mi aveva chiesto 2000. 
Mi dice che la mia foto profilo di whatsapp non le dice nulla di che e che pensa io stia mentendo solo per spendere meno, ma io sono certissimo che sia lei e le dico che mi ricordo dei suoi capezzoli enormi. Lei allora, stupita di questa particolare affermazione, mi dice che mi crede, ma che sono comunque 2500 thb. Scusami un attimo, troia; lo scorso anno mi hai chiesto 2000 thb a patong e adesso a Phuket Sud me ne chiedi 500 in più? a Phuket sud dove l’ambiente è il più informale di tutta l’isola e il long time mediamente va via a 1000, esagerando proprio 1500? Seriamente? Oltretutto sai già che ti ho infilzata lo scorso anno per 2mila, che ti sei fatta sborrare ovunque e adesso vuoi 2500? A Phuket Sud, ma fottiti un attimo dai, vai in bianco con me come giusto che sia. La barista mi vede, scende dal tavolo e mi vuole convincere a tutti i costi ad unirmi al loro tavolo di tipe. Le dico di no ma insiste, e lo farà anche successivamente per farmi bere gratis, al che penso che io le faccia pena perché pensa probabilmente che io sia stato abbandonato dal mio amico come un cane. Non ha idea che sto aspettando la signora e sto lì per fare passare il tempo. Nel frattempo la signora mi dice le 4.15 e mi promette che non tarderà un minuto oltre. Sono le 3.30 e mi unisco al tavolo delle troie del bar. Ho comunque già deciso che andrò con la signora e, forse con qualche rimpianto, lascio perdere le 4/5 papabili del LC. Avendo mezz’ora da sputtanare decido di divertirmi un po’. 
Per prima cosa, sistematomi al “coperto” al tavolo in mezzo alle troie, scrivo alla freelance di Patong che sono dentro al locale. Lei dice che se vado a parlarle viene in Long per 2000. A questo punto ovviamente non ci andrei manco gratis, altro che 2000. Nel frattempo la barista simpatica ma un po’ pressante inizia a propormi, una dopo l’altra, le varie troie al suo tavolo, per altro le stesse del suo bar. Prima l’orfana, respinta. Poi le due troie del suo bar, respinte (anche se una è scopabile forse, peccato per i fianchi un po’ larghi). Poi mi propone l’altra barista. Respinta, un cesso cosmico. Infine, come gesto di ultima, disperata resa, si propone lei a 1000. Il gesto mi stupisce un attimo. La valuto un attimo seriamente. Carina, circa 30anni ben portati, capelli riccissimo, alta e magrissima. Non sono convinto per il naso troppo grosso che ha, e soprattutto perché è vestita come una donna delle pulizie, senza nulla togliere alla categoria. È vestita esattamente com’era vestita per lavare i pavimenti del bar un’ora prima, maglia sporca e sudata, pantaloni corti per niente sexy, ciabatte. Non voglio scoparmi sta tipa, assolutamente; sarà anche simpatica e probabilmente capace a maneggiare il cazzo, ma non voglio spendere così l’ultima notte lì. Rifiuto e ringrazio, ma non si offende e mi versa da bere il trecentesimo cocktail di quella serata. Nel frattempo la freelance mi inonda di messaggi e scende ancora a 1500, ma le dico va bene solo se mi da il culo. Mi dice di no e quindi amen, ciao e in bocca al lupo per tutto. 
Si son fatte le 4, è tempo di avviarmi nella hall del mio hotel. Mentre esco vengo bloccato da due tipine carine che si offrono apertamente di venire a casa con me visto e considerato che sto uscendo da solo e penso di essere in quel momento decisamente la preda più appetibile di tutto il locale. Serata in effetti particolare….si e no 25 farang e almeno una 50ina di ragazze alla ricerca di accoppiamento. Atmosfera però che stentava a decollare e tutti parevano come indecisi sul da farsi. Avrò visto uscire si e no 5 coppie nell’ora abbondante che sono stato lì dentro, in effetti un po’ pochine. Rifiuto comunque le avance delle ragazze ed esco. Quando sono quasi allo scooter mi sento tirare da dietro e c’è la puttana orfana che mi dice qualcosa tutta concitata. Non capisco un cazzo del pessimo inglese della tipa e lei inizia una scenata assurda. Mi fa proprio una piazzata epica, con urla e sceneggiata plateale. Capisco che si sta lamentando di come la sua amica abbia trovato uno e lei no. Si lamenta che lei fa long time e sta via tutta la notte mentre lei è lì da sola e non ha trovato nessuno che la pagasse. Dice che hanno uno scooter in due e che domani non ha voglia di tornare a riprenderla, per cui dovrò portarla io a casa e che abitano lontano. Mi ripete che sono uno stronzo perché preferisco andare a casa da solo a farmi le seghe piuttosto che scoparmi lei che, a suo avviso, è proprio carina e ci sa fare a letto. Mi dice che non sa se sono gay o semplicemente tirchio, ma che non la sto rispettando. 
A questo punto ho 4 opzioni. Prima : le prendo di peso, la porto in camera e gli do tanto di quel cazzo che poi se lo ricorda per tutta la vita. Secondo : le do una pizza in faccia che la sdraio per due settimane nelle aiuole che ha dietro. Terzo : le spiego che ho una fidanzata e che lei è decisamente più cessa della signora. Quattro : semplicemente me ne infischio. Alzo le spalle e letteralmente faccio come se lei non esistesse, come se una mosca avesse disturbato debolmente il mio tranquillo incedere verso lo scooter. Faccio proprio così. Non la degno di mezza risposta e di sguardi o saluti, salgo sul motorino, lo accendo e parto molto lentamente. Lei è incredula e rimane lì piantata come fosse una scultura.
Arrivo in hotel qualche minuto dopo e mi siedo sui gradini della veranda aspettando la signora. Arriva con un leggerissimo ritardo e le dico di tenersi pronta perché me la pagherà. Appena arrivati in camera, neanche mi faccio la doccia e la metto in ginocchio a bordo letto. Le scopo letteralmente la bocca per un po’ mentre vedo saliva colare da tutte le parti. Fa qualche verso , ma tiene bene ritmo e lascia fare. La spoglio con voracità e vedo che si è messa un vestito intimo da vera porca. Sotto i pantaloni attillati bianchi porta delle calze a rete con reggicalze, un perizoma nero davvero striminzito e si rimette i tacchi. Insomma, si è conciata come una vera troia da battaglia. Sarà per questo che è in ritardo? Se si, ben venga! La scopo con forza e decisione, la sbatto nel vero senso della parola e glie lo metto in tutte le posizioni possibili immaginabili. Lei grida forte e fa versi notevoli. Dà il meglio di se sopra di me e quando le metto a pecora, mettendosi in una posizione davvero pazzesca. Rientro a metterglielo tutto fino all’ultimo centimetro e sento le palle che battono forte sul suo corpo. Glie ne do tanto, ma tanto, ma tanto che sono letteralmente stupito dalla mia prestazione sui generis, ma quando vedo le tipe vestite così, io perdo la testa. Stavolta voglio sborrare dentro e mentre è a pecora le pianto un pollice nel culo per darle il ritmo desiderato. Lascia fare e vengo con una sborrata devastante. Esco, scappuccio, controllo, e vado a lavarmi. 
Tornato nel letto va lei a lavarsi e quando torna prima di tutto mi dice che deve confessarmi una cosa. Mi dice che forse ci rimarrò male e se voglio se ne andrà subito, anche gratis se lo desidero. Mi stupisco un po’ perché mi pare una premessa un attimo forte, ma la faccio sedere sul letto perché sono curioso. Mi dice che mi ha mentito l’altra sera. Mi chiede in che anno sono nato. Rispondo e mi dice che lei ha una figlia da un precedente matrimonio, e che questa figlia ha due anni in più di me ed è proprio una bella ragazza, che è sposata e ha due bellissimi figli. Io penso : e sti cazzi? E quindi? Auguri! Poi però in un secondo applico due rapidissimi calcoli matematici e qualcosa non mi torna all’improvviso. 30 anni di sua figlia, sottratti ai suoi 43 anni fa 13, ed è una cifra assolutamente incongrua per avere una figlia. Non faccio in tempo a ordinare le idee e fare supposizioni che mi mette in mano la sua carta d’identità. Leggo nome e cognome, luogo di nascita e quando vedo la data per poco svengo. Non posso dimenticarmelo ancora ora, anche perché ho scattato una foto. Miss S******A  P***T, 7 agosto 1966. Cosa cazzo vuol dire 7 agosto 1966? Qualcuno mi dica che è uno scherzo! Non può essere vero. Io non ci credo. Quella donna non può avere davvero più di 52 anni. Io avevo giudicato anche pochi i 43 che raccontava in giro, non ci posso seriamente credere che ne abbia 52. Rimango lì come un imbecille con il documento in mano, come in trance per qualche secondo. Per pochi, pochissimi anni, questa tizia poteva essere la compagna di banco di mia madre. Assurdo. Irreale. Impronosticabile. Sono basito. Non la caccio via, ma mi sento davvero strano a essermi scopato due notti di fila una di 52 anni. E mi chiedo che cazzo di Dna abbia per essere arrivata a quell’età lì in quelle condizioni lì. So che può sembrare uno scherzo, ma a questa gli dai tranquillamente 30-32 anni. Sia da un punto di vista fisico, sia estetico di viso e modo di vestire. Mi dice che non si può fermare tanto per questioni di privacy e che, se voglio, a lei piace l’idea di essere riscopata. 
Mentre mi accingo al capire il da farsi penso che sto pagando una che ha 25 anni più di me. quando io sono nato, lei era già madre da due anni. Mi salva il fatto che sono un dannato porco e che la tizia è davvero una porca perché mentre sono lì imbambolato lei mi ha già estratto il cazzo. Ma si dai, diamo ancora un colpo a sta nonnina, che goliardata alla fine. La scopo con meno irruenza della prima volta, alla fine ho davanti una Signora e una nonna, metti che tutte quelle botte aggravino la sua osteoporosi! Battute a parte, la scopo bene ma con calma e quando sto per sborrare vedo i suoi occhiali da vista appoggiati sul tavolino. Ovviamente scatta il porco che c’è in me : la faccio inginocchiare a lato del letto, le faccio mettere gli occhiali e gli tiro una bella sborrata su di essi. Lei lascia fare e con la lingua ne lecca via un po’. La cosa mi appaga e già che abbiamo fatto la goliardata di scoparci nonna papera, almeno facciamo le cose bene fino in fondo. Le lascio i 1000 baht di compenso e ci salutiamo ma, contro ogni pronostico, tornerà a farsi viva più avanti, anche se contro mio gradimento. 
Prima di congedarsi mi fa la morale sul fatto che sono stato uno stupido a portarmi a casa Ong. Dice che lo sanno tutti che è una tossica e una “really bad lady”, che ha il vizio di rubare nelle stanze e che è matta, gelosa e ingestibile. A me non è sparito niente in stanza, ma devo darle ragione perché nei giorni seguenti Ong mi tartasserà a manetta con scenate di gelosia e folli telefonate a tutte le ore. Arriverò al punto di bloccarla su whatsapp perché troppo invadente.
La signora comunque è davvero pettegola perché sa tutto di tutti e il fatto che sia così fissata con la privacy mi fa capire quanto sia abituata ormai a ragionare in certo modo e fare tutte le cose tenendo un profilo basso. Sono stanco e dormo ste pochissime ore che restano e alle 12  suona la sveglia. Faccio la valigia alla meglio, tanto dobbiamo spostarci di pochi km. Arrivato nella hall restituisco le chiavi, saluto il proprietario italiano, acchiappo il Londinese e saliamo sul taxi che, per 600 baht, ci poterà nella hall del nostro hotel di Patong, l’ultima tappa nel nostro straordinario viaggio!  

lunedì 6 maggio 2019

LA THAI DI ENVING - by Enving - parte 5

Nuovo giorno inizia, ma vecchia routine che si ripete. Io e il Londinese andiamo a fare colazione dai francesi, che lì in zona hanno davvero ottime bakery. Arriviamo in spiaggia che non è tardi come al solito e riusciamo a goderci la giornata al meglio. Soliti discorsi di carattere economico su come poter lavorare parte dell’anno in Europa e passare 3-4 mesi a godersi la vita lì, su quelle spiagge paradisiache, contornate da figa e divertimento a manetta; forse saremo dei sognatori, ma crediamo davvero di poter realizzare questa cosa tra massimo una quindicina di anni, staremo a vedere. Andiamo via dalla spiaggia piuttosto sul presto perché il cielo si è coperto di nubi sinistre e non vogliamo prenderci un acquazzone epico come lo scorso anno. 
Visto che è presto optiamo per un massaggio, di quelli veri. Andiamo in un noto centro di nostra fiducia in zona, dove ci eravamo trovati benissimo lo scorso anno. Entrando nel complesso notiamo gli scooter dei liguri, ma non li vediamo dentro. Evidentemente saranno sotto massaggio e non li vogliamo disturbare. Optiamo per un classico 1 ora di oil massage, ma mi gira di sfiga e becco una massaggiatrice davvero troppo “violenta” per i miei gusti. Ho diverse contratture a livello di spalle e schiena, dovute agli ultimi intensi mesi in palestra e lei se ne accorge e preme davvero con forza per scioglierle. Apprezzo molto il suo intento ma mi fa davvero troppo male. Chiedo 3 volte per favore di essere più soft, ma pare fregarsene e continua a pestarmi come se non ci fosse un domani. La cosa mi indispone un attimo ma non voglio creare polemiche. Tengo duro ma, dopo questo, non farò più massaggi quest’anno, ho sofferto troppo! E pensare che doveva essere addirittura piacevole, un dolore infinito. Devo però essere onesto nel dire che mi scioglie qualsiasi problema perché poi mi sentirò molto più rilassato e libero a livello muscolare. 
Usciamo che è buio e passiamo a giocare a biliardo in un baretto poco distante. Per fare una goliardata diversa dal solito, ne scegliamo uno di ladyboy e ci facciamo quattro risate facendo un paio di partite io e un ladyboy vs Londinese e altro ladyboy. Alla fine sono simpatici/che e non pressano troppo, per cui ci intratteniamo un bel po’ e beviamo il giusto. Alla fine paghiamo il conto, lasciamo una mancia un filo abbondante e andiamo in hotel. Doccia e si esce a cena. 
KJ mi scrive chiedendomi lumi per come recuperare le sue scarpe e ridarmi le infradito, ma le dico che ci saremmo rivisiti la sera dopo e così avrei avuto modo di salutarla per sempre prima di andare a Patong. A cena abbiamo appuntamento con i liguri che ci portano in un valido ristorante gestito da cinesi, poco lontano da dove stiamo noi. Cibo buono, gentili, conto molto contenuto, cena che scorre via veloce e piacevole con gli aneddoti di uno dei due liguri che svela a me e il Londinese tutta la sua segreta perversione e cosa combina in Italia con delle free quarantenni, divorziate o sposate che siano. Ci mostra una marea di suoi video e foto amatoriali sul telefono e mi apre un mondo. Mai avrei pensato che donne insospettabili si fossero prestate a cose simili con un altrettanto insospettabile “ragazzo”. E bravo ligure! Il pensiero va alla signora della notte prima e del fatto che anche lei sicuramente avrebbe gradito quelle pratiche, a dire il vero non molto comuni. Finiamo di cenare tardi e ci alziamo visto che il locale sta chiudendo. Prima di andare ai soliti baretti, nel complesso vicino al LC, passiamo in un altro bar che non avevo mai notato. I liguri insistono per andare lì perché dicono che spesso si pesca roba valida. 
Il bar è gestito da ladyboy, l’atmosfera è molto scatenata e ci sono molti clienti, tra cui anche coppie di giovani occidentali. Ci sono un paio di sventole bionde davvero impressionanti, tipo modelle nord europee ma sono tutte accompagnate da armadi a quattro ante che suppongo sia meglio non provocare. A fianco al nostro tavolo c’è un compleanno di ragazze thailandesi. Sono 7-8, bevono e fanno casino. Sono in ottimo mood da festa e ci agganciano loro. Di tutte, ne individuo due scopabili, ma sembrano quelle un attimo più sobrie e tranquille. Valuto la situazione ma non mi sbilancio. Uno dei due liguri e il Londinese sono particolarmente attivi e riescono a prendere numeri di telefono e l’accordo di massima che ci saremmo visti successivamente al LC. Andiamo poi ai soliti baretti vicini al LC e ne giriamo un paio. Alla fine andiamo al solito baretto dell’italiano, ma prima di entrare i liguri ci salutano che passano a casa a sbrigare alcune imprecisate commissioni. Meglio non indagare troppo a riguardo! Nel baretto ci sono alcuni clienti, ma io e il Londinese siamo interessati al solito biliardo. Prendiamo due birre e tre partite. 
Una delle ragazze che è lì per intrattenere i clienti è una storica di quel locale, tale Ong. Ha 27 anni ma lavora lì da 8 anni, essendo arrivata giovanissima. È una vecchia conoscenza di uno dei due liguri che se la era scopata 3-4 anni prima, ma non era rimasto troppo entusiasta della cosa. L’aveva definita meccanica, passiva, assente e poco coinvolta, insomma le aveva fatto uno spot tutt’altro che buono. In effetti la sera prima, nello stesso bar, mentre parlavamo con l’italiano che lo gestisce lei sembrava totalmente diversa. Statica, stanca, annoiata, quasi assente e assorta nei suoi pensieri, a tal punto che nessuno se l’era filata di striscio. Stasera mi pare piuttosto su di giri invece. Sorride ed è coinvolgente, pare proprio un’altra persona. Mentre gioco a biliardo mi porta la birra e nel farlo mi si attacca abbracciandomi. E’ una bella ragazza, alta, molto longilinea e slanciatissima con dei tacchi vertiginosi. Sarà almeno un metro e ottanta compresi i tacchi e spicca per un culo davvero tondo e alto. Facciamo qualche risata e ne approfitto per tastare un po’ la merce. Lascia fare come se nulla fosse. Mi chiede da bere e le dico dopo, nel caso io vinca la partita. Mi va di supersfiga percchè la nera mi finisce nella buca sbagliata a causa di uno sfortunatissimo rimpallo, ma le faccio cenno di prendere da bere lo stesso e corre veloce al bar. Quando torna con il suo cocktail ne approfitta per venire verso di me e mi stacca un limone durissimo, senza la minima avvisaglia. Ovviamente ricambio e le infilo mezzo metro di lingua in gola. A quel punto vado a un tavolino rialzato a bordo bar e lei mi segue. Dico al Londinese di giocare la prossima partita contro qualcun altro, che io lì ho da fare. Inizio a ravanare per bene e mi piace assai quello che trovo. Soda, muscolosa, slanciata ma ben definita, la voglio nel mio letto. Manca poco a chiusura del bar e glie lo faccio presente. Mi dice che è contenta di venire da me, ma dovrò aspettare mezz’ora che deve chiudere il bar. Aspetto senza problemi, tanto mi scolo un altro paio di birre e scherzo un po’ con il londinese che pensa ancora intensamente a PN e non vuole scoparsi niente che non sia lei. Che fisse che si prende sto londinese, incredibile! 
Arrivano i liguri e sono caldi per andare al LC ad acchiappare qualcosa. Ong finisce di chiudere e mi raggiunge, al che tutti e cinque andiamo al LC. Dentro ci sto si e no 10 minuti. Ong inizia a ballarmi sul cazzo e mi diventa di marmo, al che ho fretta di andare a scoparla, lei anche. Butto comunque un occhio dentro al LC per vedere la mercanzia ma, rispetto alle sere precedenti, non vedo molte facce nuove. Intravedo la signora, ma non vado a salutarla, intravedo quella del baretto che aveva pasturato il ligure, ma stasera non posso proprio provare ad accalappiarla. Vedo un altro paio di volti noti, ma sono concentrato solo su Ong.  Il londinese è attaccato al cellulare cercando un wifi per vedere se PN gli ha risposto. Dramma esistenziale di quel vecchio romanticone del Londinese. Vado in hotel con Ong e voglio proprio scoparmela per bene. Mi chiede 1500 prima di salire in scooter, le dico 1000 e chiudiamo a 1200. 
Arrivati in stanza non lasciamo passare troppo tempo prima di darci dentro. Fisicamente è tanta roba davvero e riesco a farle alcune foto testimoniano quanta roba sia sta ragazza. Tette medie, proporzionate e molto sode e lisce. Ventre piattissimo con fianchi stretti, proprio come piace a me! culo ottimo ma, ora che la vedo in perizoma, meno pieno di quello che pareva con quel vestito nero attillatissimo, ma sono comunque soddisfatto. Pompini molto buoni con molta saliva, ma non affonda troppo. Scopata validissima, molto agile e malleabile lei, la metti come vuoi e sa creare curve pazzesche con quel corpo skinny. Mi eccito da matti e la tamburo come dio comanda. Mentre scopiamo le dico che voglio il bis subito dopo e acconsente. Smanaccio duro mentre scopo ancora più duro e ci metto un po’ a capitolare, ma alla fine riesco a sborrare senza problemi, ovviamente in bocca. 
Vado a farmi la doccia e quando torno vedo che gioca a una specie di lotteria sul telefono, una cosa a soldi e neanche pochi (500 thb a partita); ne fa un paio e da come reagisce direi che gira male perché mi pare di umore non troppo buono. Poi prova a loggarsi al sito della sua banca ma non riesce a entrare. Mentre lei esegue queste operazioni pseudo-contabili, controllo il telefono e vedo un messaggio del londinese che mi dice che hanno prelevato 3-4 tipe di quelle alla festa di compleanno nel locale di ladyboy, e che stanno andando in una villa con piscina di un imprecisato amico italiano per una festicciola calda e privata. Il Londinese allega anche un selfie con piscina alle spalle ed è un posto da urlo. Mi faccio mandare la posizione e propongo la cosa ad Ong. Penso che, avendola già scopata e testata, non avrà problemi a farsi scopare a bordo piscina anche davanti a tutti. Tanto, se iniziassimo io e lei, di lì a poco ci seguirebbero anche tutti gli altri. L’idea dell’orgia in piscina mi arrapa da matti e ne parlo a Ong, cercando di metterla giù nel modo più interessante possibile. Riceve la notizia con totale assenza di interesse e mi dice che non ha voglia. È stanca dalla giornata e non le va l’idea. Non insisto perché tanto ho già capito come sarebbe inutile totalmente e le propongo di riscopare, ma mi dice un secco no e che è stanca. Ahia. Forse ho preso un mezzo missile, sicuramente è lunatica e incostante. Faccio finta di prendermela un po’ per il suo rifiuto, e ci addormentiamo ognuno per i cazzi suoi. 
Verso le 7 del mattino ci colpiamo involontariamente dormendo. Siamo svegli entrambi, ci facciamo una risata e finiamo a scopare entro 30 secondi netti. Pieno shot notturno. Sono molto aggressivo e deciso in questa scopata perché vorrei in qualche modo fargliela pagare per avermi detto di no due ore prima. Lei anziché patire sembra goderne e, quando a pecora le pianto un pollice nel culo si gira e mi guarda arrapata. Le dico che lo voglio mettere anche nel culo e mi dice di no perché è troppo grosso. Glisso e inizio a scoparla normale mentre infilo due dita nel culo, ed è quindi palese che il suo “no” era tutt’altro che categorico. La stimolo per bene e 10 minuti dopo sono lì che provo a entrare nel culo dopo averci sputato ripetutamente sopra. Che signore che sono! Quel buco del culo è maledettamente stretto e nonostante io sia di marmo, faccio fatica estrema a farmi largo. Lei non sta ferma e si muove, mi dice di no e che ha troppo male. Faccio lo gnorri e provo a insistere con forza, ma quando vedo che fa finta di frignare, non voglio incidenti diplomatici e lascio perdere, torno in figa senza problemi. Per onor di cronaca debbo ammettere che il mio cazzo era davvero troppo grosso per quel buchino piccolo piccolo, anche il pollice entrava con fatica. La scopo molto bene ancora una mezz’ora e poi sborro, ma non mi ricordo dove. I miei appunti hanno un incredibile bug, non ho scritto dove ho sborrato. Pazienza, sicuramente ho goduto come un porco. 
Le dico che non se ne va da lì senza il terzo round domani mattina, lei mi limona secco e mi dice volentieri. Cinque ore dopo circa mi sveglio ed è mezzogiorno. Il cellulare è tempestato di chiamate e messaggi del londinese. Lo richiamo un attimo e mi dice che è in giro da due ore da solo, sta facendo alcune commissioni e che ieri sera è andato in bianco perché le tipe della festa in piscina li hanno incredibilmente paccati all’ultimo! Che bidone clamoroso! Loro 3 hanno abbandonato il LC convinti di scoparsi queste tre in piscina. Avevano anche ottenuto l’accesso a quella villa notevolissima e le tipe, dopo averli fatti aspettare più di un’ora, li hanno bidonati alle 5.30 di mattina! Londinese e liguri male male male qua, saranno incazzati a manetta. Pensiero sul Londinese : 9 giorni di Thailandia, tre ragazze scopate, due delle quali per altro discutibili a mio avviso. Amen. De gustibus non disputandum est.
È tarda mattinata e io mi affretto a svegliare Ong per scopare ancora, ma cazzo è bollente. È palesemente ammalata. Ha il corpo che scotta, ha tremori e gli occhi offuscati. Cazzo le è successo in poche ore? Mi ricordo le parole sulla meth e sulla sua alternanza di umore. Mi ricordo le parole dell’italiano su di lei e su altre ragazze e capisco immediatamente che Ong è una cazzo di tossica. Ieri sera era così in palla perché aveva fumato meth con la pipa e, senza tergiversare troppo le pongo domande dritte, mirate, senza fronzoli. Ammette tutto senza problemi e dice che questo stato di salute è normale dopo aver fumato tanto quando era tanto che non lo faceva. Dice che la meth buona costa tanti soldi e lei non li ha. Cosi fuma molto meno di una volta e riesce a prenderne una a basso costo, ma non purissima e con questi effetti collaterali. Ho passato un’ottima nottata, ma questa notizia mi ghiaccia. Non mi piace la droga, o almeno non questo genere di droghe pesanti e mi preoccupo un po’ per la mia salute. Fortuna che ho fatto tutto gommato, ma vorrei che sta tossica se ne andasse prima possibile. La pago, le chiedo di andarsene e come atto di generosità le lascio un po’ delle mie scorte mediche, italiane e non. Aspirina, tachipirina, moment più altre cose che ho sempre dietro per le emergenze. Mi saluta solo dopo aver preso di forza il mio numero di cellulare e mi fa promettere che ci saremmo rivisti la sera dopo. Ovviamente è una promessa del marinaio perché, potendo scegliere, mi evito volentieri le tossiche. 
Uscita lei arriva il Londinese con la colazione. È tardissimo e decidiamo di mangiare tanto ora, per poi andare in spiaggia poi nel pomeriggio. A pranzo il Londinese comincia la sua consueta lagnanza per non essere più riuscito a scopare PN, della quale sembra proprio essersi innamorato perso. Arriva a farmi proposte assurde nelle quali, secondo il suo pensiero, io dovrei fare finta di riagganciare con KJ solo per fare in modo che si possa ricreare una cosa a quattro per permettergli poi di riscopare PN. Londinese, ma sei matto? Manco se mi dai 300 euro!

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...