Iniziano
le ultime 24 ore a sud di Phuket. Passo una serena giornata di mare,
godendomi per l’ultima volta del 2018 la mia spiaggia preferita
dell’intera Thailandia, anche se ne ho viste al massimo una quindicina e
sono ancora molte quelle inesplorate. Questa mi piace molto perché è
larga, lunga, poco affollata e ha molti servizi poco distanti. La gente
è tranquilla e riservata, la sabbia soffice e morbida e il mare bello,
caldo, calmo e quando faccio il bagno mi sento molto coccolato e
rilassato. Insomma è un gran bel vivere. Durante la giornata mi godo gli
ultimi momenti di relax prima di trasferirmi nella caotica e frenetica
Patong.
Il
tempo non è dei migliori a dire il vero, anche perché verso le 17
scoppia un fortissimo temporale che ci costringe ad abbandonare di corsa
la spiaggia e trovare riparo in un baracchino che vende creme solari e
giochi da spiaggia. Piove a dirotto per un bel po’ e mi siedo annoiato
su uno scalino. Già che ci sono mi soffermo anche a pensare alla serata
che arriverà e ad una mia piccola fissazione che ormai si ripete
immutata da un po’ di tempo : ho il timore di andare in bianco o di
prendere un missile l’ultima notte che faccio in un posto. Ho fatto caso
che tutte le “ultime notti” fatte in un posto tendo a voler ripetere un
long time già fatto in precedenza e, nella fattispecie, quello in cui
sono stato meglio. È un meccanismo che mi garantisce di avere una buona
prestazione l’ultima notte e congedarmi con un ottimo ricordo di quel
posto. Le cose possono chiaramente andare poi storte in qualche modo, ma
prendere una che hai già scopato e con la quale ti sei trovato bene è
spesso garanzia che la cosa si ripeterà. Sfoglio mentalmente le 4
precedenti notti e, andando per esclusione, non è che rimanga molto! KJ
esclusa a priori, la tossica ammalata manco a parlarne, non rimane che
valutare la candidatura della signora. Appena aggancio un wifi la
contatto e le chiedo lumi per la serata in arrivo e mi dice che deve
chiudere il suo bar (abbastanza distante!) alle 2.30 e che può valutare
di essere da me alle 3, perché deve prima aspettare che una dipendente
le riporti lo scooter dopo essere andata in nottata a fare
un’imprecisata commissione a Patong. La convoco quindi alle 3 in
albergo, ma mentalmente mi metto in opzione di possibile pacco nel caso
io trovi qualcosa di meglio e che mi ispiri fiducia. Nel frattempo sento
qualche altra freelance della zona e qualche altro numero di telefono
raccolto nei giorni precedenti, a scopo di sondaggio!
Nel tardo
pomeriggio mi reco con il Londinese ad una festa in un resort da poco
aperto non lontano dal nostro hotel; la festa è noiosa, poca figa e
atmosfera piatta, ce ne andiamo a breve. Alle 20 ho appuntamento con KJ.
Le devo ridare le scarpe con il tacco e riprendermi le infradito. Mi
secca molto dover fare questa cosa perché vuol dire metterci la faccia
in una situazione che mi fa sentire a disagio ma, come ribadito a più
riprese, la colpa è mia. Mi presento puntuale in scooter, con le scarpe
sotto la sella. Lei è sulla sua moto e decidiamo per due passi sul molo
dopo esserci scambiati i reciproci averi. L’atmosfera è molto pesante e
cupa, come il cielo che ci sovrasta. Parliamo un po’, all’inizio in
generale, ma poi in pochi minuti arriviamo al punto nodale della
questione, era inevitabile finisse così. Sono abbastanza sincero e
onesto con lei : le dico che mi spiace, che ho sbagliato a illuderla,
che non ci può essere mai un’ipotesi di futuro insieme e che mi sento in
colpa per averle promesso cose che non sono stato in grado di
mantenere. Ometto ovviamente di dire il mio mancato e non rinnovato
interesse per lei e il fatto che l’ho trovata fuori forma e appiccicosa.
Lei ha uno sguardo velatamente triste e spento e questa cosa mi ammazza
dentro. Sono così giù di morale che, mentre parlo, mi metto
letteralmente a piangere. Ma proprio come un bambino del cazzo.
Lacrimoni a tutto andare mi bagnano il viso e non riesco neanche a
parlare linearmente. Pazzesco. Io sono sempre uno che se ne batte il
cazzo di tutto, e mi ritrovo qua in questa situazione. Penso sia il
senso di colpa e di tenerezza che provo nei confronti di questa povera
ragazza. Non è una puttana, si fa un culo come una casa per guadagnare
due spicci da mandare su in Isaan e, una volta che si fida di uno e fa
qualche sacrificio per lui, questo (cioè io) arriva e glie lo mette nel
culo, figurativamente e non. Frigno per qualche minuto, poi mi consola
un po’ e mi fa sentire meno in colpa. Al di là di tutto, è una ragazza
speciale e non meritava tutto ciò. Ci separiamo con un abbraccio e mi
riprometto di non fare più delle puttanate del genere, soprattutto
gratuitamente a chi non lo merita.
Torno in hotel, doccia e mangiamo nel
nostro hotel dal gestore italiano che, tra l’altro, fa un’ottima pizza e
una cucina davvero valida. Dopo cena usciamo e vorremmo andare per
baretti, ma il Londinese mi fa una testa così perché vuole a tutti i
costi andare a salutare PN prima di andarsene a Patong. Non sappiamo
dove cazzo abita sta tizia, non sappiamo neanche dove lavora, non
abbiamo internet se non con wifi e lei non gli sta rispondendo agli
ultimi messaggi da più di 24 ore. Insiste fino a sfinirmi e allora
partiamo in un’impresa pressochè disperata. Lui diceva di ricordarsi il
nome del posto dove lavora lei, o quantomeno le indicazioni sommarie che
lei pareva avergli dato. Ci pigliamo lo scooter e proviamo a cercare
sta cazzo di strada a qualche km dal nostro hotel, ma è buio pesto, non
si vede un cazzo, finiamo in stradine sterrate e veniamo anche
parzialmente aggrediti da un branco di cani randagi. Sto per perdere la
pazienza, stiamo perdendo tempo visto che non è neanche sicuro che sia a
lavoro visto che sono le 23 passate. Lui insiste, ci perdiamo
continuamente e giriamo quasi mezz’ora su sto motorino. Scopro poi che
il suo proposito è ancora più folle del preventivato : il Londinese si è
portato dietro pastigliette e preservativi perché vuole trovare posto
di lavoro/casa di lei, farsi lasciare vicino lì e raggiungerla a piedi.
Lei a quel punto (nei folli progetti del Londinese), non avrebbe altra
scelta che farsi scopare a casa di lei o sul posto di lavoro, oppure
portarlo a casa e salire in hotel da lui. Appena sento questa storia
assurda inchiodo, spengo lo scooter, scendo e gli dico che torno a casa a
piedi se necessario, di tenersi lo scooter che io in questa cosa
assurda non ci voglio assolutamente rientrare. Lui non è molto capace a
guidarlo, oltretutto di notte in strade sterrate in mezzo al nulla,
quindi rinsavisce e capisce che il suo progetto è una follia autentica.
Amico mio, lasciatelo dire, tu sei davvero un pazzo scatenato!
Preso
atto di ciò, invertiamo la marcia e andiamo per baretti, girandone 3-4.
Nell’ultimo di questi arriviamo molto tardi, direi quasi all’una. È un
baretto deserto, in mezzo al nulla cosmico, sciatto, trasandato, anonimo
e mi chiedo come cazzo faccia a campare. Dentro ci sono due bariste,
due puttane che intrattengono i clienti e due tizi francesi sulla
settantina che si spupazzano altre due puttane mentre giocano tutti e 4 a
biliardo. Ordiniamo due cocktail e aspettiamo qualche minuto che
finiscano con il biliardo, nel mentre parliamo con una delle bue
bariste, carina ma non esaltante. Finito di giocare i quattro, iniziamo
io e il Londinese e, tra una partita e l’altra beviamo parecchia roba.
Nel frattempo i due vecchi francesi prima pasturano un po’ le due
puttane e poi, quando pensavo che se la portassero a scopare, salutano e
se ne vanno asserendo fosse molto tardi per fare altre cose. Parlando
con la barista ci dice che le due puttane dei francesi non lavorano lì,
ma sono due clienti arrivate appunto con i francesi. Il londinese
allora, drizzate le antenne, inizia ad attaccare bottone con una delle
due e dopo qualche minuto è avvinghiato a lei a limonarla duro al
bancone. L’altra mi guarda con una faccia palese come per dire “sah,
allora, vieni qua e mi spupazzi anche tu o mi lasci qua da sola?”. Beh,
ti lascio lì da sola. Brutta non sei certo brutta, ma hai l’aria un po’
da stronza e non mi prendo rischi l’ultima sera. Allora va a casa a
cambiarsi perché poi sarebbero andate tutte (bariste comprese) al LC a
fare serata, proprio come nelle intenzioni mie e del Londinese. Alle
2.30 il bar chiude e noi prendiamo lo scooter e in 5 minuti siamo
davanti al LC.
I baretti attigui hanno già chiuso da poco, e qualche
persona sta entrando dentro. Davanti all’entrata vediamo arrivare le due
troie dei francesi e il Londinese, come suo solito, vuole subito andare
a scopare e fare il Long time, anche se un po’ di serata con me avrebbe
anche potuto farla. Va beh, ma lo capisco alla fine, ci sta
assolutamente! La sua troia è un attimo restia sul da farsi perché non
vorrebbe lasciare da sola la sua amica a dover cercare un cliente al LC.
La troia del Londinese mi chiede se può parlarmi un attimo in privato.
Acconsento e ci allontaniamo di qualche metro. Mi dice che la sua amica è
una vera maiala, che le piace farsi sborrare in bocca e che fa dei
pompini incredibili. Sto un po’ al gioco, fingendomi interessato e lei
continua a elencare le somme doti da suina della sua amica, il tutto
contornato da decantazioni di prezzi bassi e soddisfazione garantita. In
realtà è una mera sponsorizzazione della sua amica, volta a non farsi
rompere il cazzo per averla lasciata sola. Ringrazio ma rifiuto, al che
mi fa la solita raccomandazione di “please take care about her”; si,
come no, vado a fare la balia della tua amica troia dentro al LC pur non
volendomela poi scopare, come no!
Entro al LC da solo ed è ancora
presto, ma il locale è davvero poco frequentato stasera. Londinese come
detto assente, ma anche i liguri assenti poiché il mattino dopo alle 5
avrebbero avuto il taxi che li portava all’aeroporto di Phuket per 4
giorni di escursione in paese confinante con la Thailandia. Avrebbero
potuto fare gli eroi e venire a fare serata con noi, per poi fare
shortino e partire direttamente in after. Non se la sono sentita e sono
andati a dormire subito dopo cena. Ci siamo salutati con entusiasmo con
la promessa di fare serata a Patong tutti insieme quando loro torneranno
dalla trasferta e in quella che per noi sarà la nostra ultima notte
Thailandese. Piano rispettato? Si e no, poi vedremo!
Nel giro di qualche
minuto arriva un po’ di gente, e anche un bel po’ di figa. Controllo il
cellulare (il LC è dotato di wifi per fortuna) e vedo che la signora mi
dice che ci sono contrattempi sulla restituzione dello scooter, e che
tarderà sicuramente, fissando l’ora di arrivo tra le tre e le quattro.
Valuto quindi le opzioni. Alzo lo sguardo e riesco a dominare
praticamente tutto il LC : due-tre ragazze carine, molto giovani e molto
“vivaci”, ballano con entusiasmo e in maniera piuttosto sexy. Sono
praticamente vestite in tuta e infradito, truccate pochissimo e sembrano
tutte una la copia dell’altra. Nei tavoli alla destra ho tutto il bar
dove c’erano i francesi; ci sono le due bariste, le due puttane, e la
puttana orfana di quella del Londinese. Girando lo sguardo a sinistra
vedo a un tavolo, da sola, un’altra freelance con la quale avevo già
messaggiato nel pomeriggio. Guardandola bene e avvicinandomi noto che
io quella puttana lì in realtà la conosco già bene! Me la sono scopata
in un long time lo scorso anno a Patong! Tale “Sopa”, questo il nome
d’arte, me la sono presa lo scorso anno all’illuzion a Patong quando
lei era in trasferta lavorativa là! Di lei ricordo i capezzoli
giganteschi anche su seno piccolo, gli ottimi bocchini con sborrate in
faccia e le pecorine perfette con un corpo flessibile e morbido! L’avevo
colta come una pro di discreto livello che non guardava in faccia
nessuno se non il dio denaro. La scopata era andata bene lo scorso anno,
ma non avevo percepito un feeling pazzesco. Per non compromettermi
ulteriormente, visto che sta usando il cellulare le scrivo su whatsapp
facendo finta di niente. Mi risponde al volo e mi dice che è dentro il
LC, ma mi dice che si sta annoiando perché ci sono pochi clienti e che
probabilmente si getterà sull’alcool. In effetti vedo che ha davanti una
bottiglia di Sang Som e se lo sta scolando a buon ritmo. Le chiedo
quanto vuole per un long time e mi dice 2500 thb! Le confesso che già ci
conosciamo perché abbiamo scopato lo scorso anno e mi aveva chiesto
2000.
Mi dice che la mia foto profilo di whatsapp non le dice nulla di
che e che pensa io stia mentendo solo per spendere meno, ma io sono
certissimo che sia lei e le dico che mi ricordo dei suoi capezzoli
enormi. Lei allora, stupita di questa particolare affermazione, mi dice
che mi crede, ma che sono comunque 2500 thb. Scusami un attimo, troia;
lo scorso anno mi hai chiesto 2000 thb a patong e adesso a Phuket Sud me
ne chiedi 500 in più? a Phuket sud dove l’ambiente è il più informale
di tutta l’isola e il long time mediamente va via a 1000, esagerando
proprio 1500? Seriamente? Oltretutto sai già che ti ho infilzata lo
scorso anno per 2mila, che ti sei fatta sborrare ovunque e adesso vuoi
2500? A Phuket Sud, ma fottiti un attimo dai, vai in bianco con me come
giusto che sia. La barista mi vede, scende dal tavolo e mi vuole
convincere a tutti i costi ad unirmi al loro tavolo di tipe. Le dico di
no ma insiste, e lo farà anche successivamente per farmi bere gratis, al
che penso che io le faccia pena perché pensa probabilmente che io sia
stato abbandonato dal mio amico come un cane. Non ha idea che sto
aspettando la signora e sto lì per fare passare il tempo. Nel frattempo
la signora mi dice le 4.15 e mi promette che non tarderà un minuto
oltre. Sono le 3.30 e mi unisco al tavolo delle troie del bar. Ho
comunque già deciso che andrò con la signora e, forse con qualche
rimpianto, lascio perdere le 4/5 papabili del LC. Avendo mezz’ora da
sputtanare decido di divertirmi un po’.
Per prima cosa, sistematomi al
“coperto” al tavolo in mezzo alle troie, scrivo alla freelance di Patong
che sono dentro al locale. Lei dice che se vado a parlarle viene in
Long per 2000. A questo punto ovviamente non ci andrei manco gratis,
altro che 2000. Nel frattempo la barista simpatica ma un po’ pressante
inizia a propormi, una dopo l’altra, le varie troie al suo tavolo, per
altro le stesse del suo bar. Prima l’orfana, respinta. Poi le due troie
del suo bar, respinte (anche se una è scopabile forse, peccato per i
fianchi un po’ larghi). Poi mi propone l’altra barista. Respinta, un
cesso cosmico. Infine, come gesto di ultima, disperata resa, si propone
lei a 1000. Il gesto mi stupisce un attimo. La valuto un attimo
seriamente. Carina, circa 30anni ben portati, capelli riccissimo, alta e
magrissima. Non sono convinto per il naso troppo grosso che ha, e
soprattutto perché è vestita come una donna delle pulizie, senza nulla
togliere alla categoria. È vestita esattamente com’era vestita per
lavare i pavimenti del bar un’ora prima, maglia sporca e sudata,
pantaloni corti per niente sexy, ciabatte. Non voglio scoparmi sta tipa,
assolutamente; sarà anche simpatica e probabilmente capace a maneggiare
il cazzo, ma non voglio spendere così l’ultima notte lì. Rifiuto e
ringrazio, ma non si offende e mi versa da bere il trecentesimo cocktail
di quella serata. Nel frattempo la freelance mi inonda di messaggi e
scende ancora a 1500, ma le dico va bene solo se mi da il culo. Mi dice
di no e quindi amen, ciao e in bocca al lupo per tutto.
Si son fatte le
4, è tempo di avviarmi nella hall del mio hotel. Mentre esco vengo
bloccato da due tipine carine che si offrono apertamente di venire a
casa con me visto e considerato che sto uscendo da solo e penso di
essere in quel momento decisamente la preda più appetibile di tutto il
locale. Serata in effetti particolare….si e no 25 farang e almeno una
50ina di ragazze alla ricerca di accoppiamento. Atmosfera però che
stentava a decollare e tutti parevano come indecisi sul da farsi. Avrò
visto uscire si e no 5 coppie nell’ora abbondante che sono stato lì
dentro, in effetti un po’ pochine. Rifiuto comunque le avance delle
ragazze ed esco. Quando sono quasi allo scooter mi sento tirare da
dietro e c’è la puttana orfana che mi dice qualcosa tutta concitata. Non
capisco un cazzo del pessimo inglese della tipa e lei inizia una
scenata assurda. Mi fa proprio una piazzata epica, con urla e
sceneggiata plateale. Capisco che si sta lamentando di come la sua amica
abbia trovato uno e lei no. Si lamenta che lei fa long time e sta via
tutta la notte mentre lei è lì da sola e non ha trovato nessuno che la
pagasse. Dice che hanno uno scooter in due e che domani non ha voglia di
tornare a riprenderla, per cui dovrò portarla io a casa e che abitano
lontano. Mi ripete che sono uno stronzo perché preferisco andare a casa
da solo a farmi le seghe piuttosto che scoparmi lei che, a suo avviso, è
proprio carina e ci sa fare a letto. Mi dice che non sa se sono gay o
semplicemente tirchio, ma che non la sto rispettando.
A questo punto ho 4
opzioni. Prima : le prendo di peso, la porto in camera e gli do tanto
di quel cazzo che poi se lo ricorda per tutta la vita. Secondo : le do
una pizza in faccia che la sdraio per due settimane nelle aiuole che ha
dietro. Terzo : le spiego che ho una fidanzata e che lei è decisamente
più cessa della signora. Quattro : semplicemente me ne infischio. Alzo
le spalle e letteralmente faccio come se lei non esistesse, come se una
mosca avesse disturbato debolmente il mio tranquillo incedere verso lo
scooter. Faccio proprio così. Non la degno di mezza risposta e di
sguardi o saluti, salgo sul motorino, lo accendo e parto molto
lentamente. Lei è incredula e rimane lì piantata come fosse una
scultura.
Arrivo in hotel qualche minuto dopo e mi siedo sui gradini
della veranda aspettando la signora. Arriva con un leggerissimo ritardo e
le dico di tenersi pronta perché me la pagherà. Appena arrivati in
camera, neanche mi faccio la doccia e la metto in ginocchio a bordo
letto. Le scopo letteralmente la bocca per un po’ mentre vedo saliva
colare da tutte le parti. Fa qualche verso , ma tiene bene ritmo e
lascia fare. La spoglio con voracità e vedo che si è messa un vestito
intimo da vera porca. Sotto i pantaloni attillati bianchi porta delle
calze a rete con reggicalze, un perizoma nero davvero striminzito e si
rimette i tacchi. Insomma, si è conciata come una vera troia da
battaglia. Sarà per questo che è in ritardo? Se si, ben venga! La scopo
con forza e decisione, la sbatto nel vero senso della parola e glie lo
metto in tutte le posizioni possibili immaginabili. Lei grida forte e fa
versi notevoli. Dà il meglio di se sopra di me e quando le metto a
pecora, mettendosi in una posizione davvero pazzesca. Rientro a
metterglielo tutto fino all’ultimo centimetro e sento le palle che
battono forte sul suo corpo. Glie ne do tanto, ma tanto, ma tanto che
sono letteralmente stupito dalla mia prestazione sui generis, ma quando
vedo le tipe vestite così, io perdo la testa. Stavolta voglio sborrare
dentro e mentre è a pecora le pianto un pollice nel culo per darle il
ritmo desiderato. Lascia fare e vengo con una sborrata devastante. Esco,
scappuccio, controllo, e vado a lavarmi.
Tornato nel letto va lei a
lavarsi e quando torna prima di tutto mi dice che deve confessarmi una
cosa. Mi dice che forse ci rimarrò male e se voglio se ne andrà subito,
anche gratis se lo desidero. Mi stupisco un po’ perché mi pare una
premessa un attimo forte, ma la faccio sedere sul letto perché sono
curioso. Mi dice che mi ha mentito l’altra sera. Mi chiede in che anno
sono nato. Rispondo e mi dice che lei ha una figlia da un precedente
matrimonio, e che questa figlia ha due anni in più di me ed è proprio
una bella ragazza, che è sposata e ha due bellissimi figli. Io penso : e
sti cazzi? E quindi? Auguri! Poi però in un secondo applico due
rapidissimi calcoli matematici e qualcosa non mi torna all’improvviso.
30 anni di sua figlia, sottratti ai suoi 43 anni fa 13, ed è una cifra
assolutamente incongrua per avere una figlia. Non faccio in tempo a
ordinare le idee e fare supposizioni che mi mette in mano la sua carta
d’identità. Leggo nome e cognome, luogo di nascita e quando vedo la data
per poco svengo. Non posso dimenticarmelo ancora ora, anche perché ho
scattato una foto. Miss S******A P***T, 7 agosto 1966. Cosa cazzo vuol
dire 7 agosto 1966? Qualcuno mi dica che è uno scherzo! Non può essere
vero. Io non ci credo. Quella donna non può avere davvero più di 52
anni. Io avevo giudicato anche pochi i 43 che raccontava in giro, non ci
posso seriamente credere che ne abbia 52. Rimango lì come un imbecille
con il documento in mano, come in trance per qualche secondo. Per pochi,
pochissimi anni, questa tizia poteva essere la compagna di banco di mia
madre. Assurdo. Irreale. Impronosticabile. Sono basito. Non la caccio
via, ma mi sento davvero strano a essermi scopato due notti di fila una
di 52 anni. E mi chiedo che cazzo di Dna abbia per essere arrivata a
quell’età lì in quelle condizioni lì. So che può sembrare uno scherzo,
ma a questa gli dai tranquillamente 30-32 anni. Sia da un punto di vista
fisico, sia estetico di viso e modo di vestire. Mi dice che non si può
fermare tanto per questioni di privacy e che, se voglio, a lei piace
l’idea di essere riscopata.
Mentre mi accingo al capire il da farsi
penso che sto pagando una che ha 25 anni più di me. quando io sono nato,
lei era già madre da due anni. Mi salva il fatto che sono un dannato
porco e che la tizia è davvero una porca perché mentre sono lì
imbambolato lei mi ha già estratto il cazzo. Ma si dai, diamo ancora un
colpo a sta nonnina, che goliardata alla fine. La scopo con meno
irruenza della prima volta, alla fine ho davanti una Signora e una
nonna, metti che tutte quelle botte aggravino la sua osteoporosi!
Battute a parte, la scopo bene ma con calma e quando sto per sborrare
vedo i suoi occhiali da vista appoggiati sul tavolino. Ovviamente scatta
il porco che c’è in me : la faccio inginocchiare a lato del letto, le
faccio mettere gli occhiali e gli tiro una bella sborrata su di essi.
Lei lascia fare e con la lingua ne lecca via un po’. La cosa mi appaga e
già che abbiamo fatto la goliardata di scoparci nonna papera, almeno
facciamo le cose bene fino in fondo. Le lascio i 1000 baht di compenso e
ci salutiamo ma, contro ogni pronostico, tornerà a farsi viva più
avanti, anche se contro mio gradimento.
Prima di congedarsi mi fa la
morale sul fatto che sono stato uno stupido a portarmi a casa Ong. Dice
che lo sanno tutti che è una tossica e una “really bad lady”, che ha il
vizio di rubare nelle stanze e che è matta, gelosa e ingestibile. A me
non è sparito niente in stanza, ma devo darle ragione perché nei giorni
seguenti Ong mi tartasserà a manetta con scenate di gelosia e folli
telefonate a tutte le ore. Arriverò al punto di bloccarla su whatsapp
perché troppo invadente.
La signora comunque è davvero pettegola perché
sa tutto di tutti e il fatto che sia così fissata con la privacy mi fa
capire quanto sia abituata ormai a ragionare in certo modo e fare tutte
le cose tenendo un profilo basso. Sono stanco e dormo ste pochissime ore
che restano e alle 12 suona la sveglia. Faccio la
valigia alla meglio, tanto dobbiamo spostarci di pochi km. Arrivato
nella hall restituisco le chiavi, saluto il proprietario italiano,
acchiappo il Londinese e saliamo sul taxi che, per 600 baht, ci poterà
nella hall del nostro hotel di Patong, l’ultima tappa nel nostro
straordinario viaggio!