Il titolo del post, al quale ho a lungo
pensato, apparirà ai più come una contraddizione di concetti o meglio, se la
memoria non mi inganna, un ossimoro :-)
E forse hanno ragione, visto che molto probabilmente si
tratta semplicemente di un bel sogno.
Piacevole a dire il vero, e che faccio regolarmente ormai
da circa un mese e mezzo, ma pur sempre irreale e che, proprio perché ripetuto
così spesso, si è radicato talmente nella mia mente da apparirmi come vero anche
se in realtà non lo è.
Oppure, peggio ancora, potrebbe trattarsi di una perdita
di memoria selettiva che cancella dai miei ricordi l’attimo negativo in cui la
pago, lasciando solo quello positivo del sesso stupendo che facciamo tutte le
volte che ci vediamo.
Questo, in effetti, spiegherebbe molte cose.
Come può infatti una pay, in quanto tale, essere anche
free?
Sarebbe forse più facile per una free essere in un certo
qual modo anche pay.
Quando per “concedersi” necessita di un certo numero di
uscite spesate, regalini o “favori”, oppure quando si “innamora” a comando solo
di uomini che possano garantirle un futuro fatto di ozio e di
agiatezza.
In questi casi, a parte i costi intrinsechi di
mantenimento che superano di gran lunga quelli di un rapporto mercenario, come
andrebbe definito il legame?
Pay o free?
E’ prassi affermare che il modo di fare sesso con una pay
sia diverso dal fare l’amore con la free, in quanto una che lo fa per denaro non
ci può mettere la stessa passione di un’altra che lo fa per piacere.
Quindi la risposta potrebbe essere: se lo fa per piacere,
anche se indirettamente l’ho pagata per averla, è free.
Se invece lo fa SOLO per un tornaconto più o meno velato,
in mancanza del quale termina l’innamoramento (non so perché ma mi viene in
mente la coppia Briatore/Gregoraci), allora più che non essere free diventa UNA GRANDISSIMA TROIA, molto
peggio quindi di una pay, sulla quale tutto si può dire tranne che non sia
trasparente nell’indicare il prezzo del suo “amore”.
Il ragionamento mi pare filare ed in linea di massima lo
condivido.
Io stesso, pur avendo avuto in passato diverse
pseudorelazioni con meretrici praticanti (pay), con le quali ho più volte
giaciuto senza versare obolo alcuno (free), ammetto seppur con le dovute
precisazioni, l’esattezza di questa put-teoria: “la passione che ci mette una
free a cui piaci supera nettamente quella di una pay, interessata a te in
funzione di quanto le versi”.
Esistono però gli ossimori, o se preferite i bei
sogni:
“Ho conosciuto S., Rumena di 25 anni, circa 1 mese e
mezzo fa.
La prima volta che l’ho vista ero in compagnia di
Betman.
Stavamo girovagando senza una meta ben precisa per le
strade di periferia di Pig City, quando all’improvviso notiamo LEI, seduta sola
su di un muretto ad ascoltare l’mp3.
Fin da subito appare simpatica e con il sorriso negli
occhi si avvicina al finestrino per informarci dei costi dei suoi servizi, che
io scelgo nelle opzioni di base.
Proprio i suoi occhi mi convincono appena la ho vicina,
così scarico Betman in strada per farla salire.
Non passano neanche 2 minuti, giusto il tempo per
ingranare tutte le marce, che mi ritrovo in bocca la sua lingua.
Mi bacia e mi abbraccia in modo molto tenero, dolce,
mentre guido, ed il clima che si instaura fin da subito non ha nulla a che
vedere con un rapporto mercenario.
Il sesso poi segue lo stesso ritmo: baci veri, passione
ed una ricerca del piacere che sembra essere reciproca.
Lei si bagna, ansima, cerca la mia bocca per tutta la
durata del rapporto.
Quando torno a recuperare Betman mi accorgo che siamo
stati insieme oltre un’ora e mezza.
“Ci vediamo presto”, le dico mentre scende dalla mia
auto.
Dopo circa una settimana, infatti, la torno a trovare,
ancora in compagnia di Betman, che appena ci fermiamo scende dall’auto per
lasciarle il posto.
Ancora tutto come la volta precedente: dopo pochi attimi,
mentre guido, mi bacia con la dolcezza di una fidanzata felice di
rivedermi.
Andiamo nel solito posto dove il sesso è sempre molto
dolce.
Quando torniamo da Betman, S. ci chiede di accompagnarla
a prendere un caffè, che, insieme ai nostri due aperitivi, insiste per pagare
lei (10 euro totali).
Rimaniamo al bar per mezz’ora circa, poi ci chiede di
riaccompagnarla a casa, visto che di lavorare non aveva più voglia.
Saliamo così in macchina, lei di fianco a me e Betman
seduto nei sedili posteriori.
Partiamo, e dopo pochi istanti me la ritrovo ancora
addosso.
Mi bacia, mi tocca, e anche se abbiamo da poco avuto un
rapporto non riesco a resisterle.
Chiedo quindi a Betman il cambio guida e passo insieme a
S. nei sedili posteriori.
Appena partiti mi sale sopra, mi bacia con passione, me
lo tira fuori e, scostandosi le mutandine, se lo appoggia contro il buchino
completamente depilato.
“non ho il guanto, aspetta”, le dico!
“non importa”, dice lei.
Ora, so di aver fatto parecchie cazzate nella mia vita
puttanistica, tra le quali scopare cabrio la famosa brasiliana che è meglio che
se ne sia andata via per sempre perché io con quella avevo un’affinità sessuale
che non ho mai avuto con nessun’altra, morose e amanti FREE comprese, ma rifarlo
con la pur bella e apparentemente sana S. sarebbe stato davvero da aspiranti
suicidi.
Provo a resistere, adducendo per prima la scusa “non ci
riesco, abbiamo appena fatto”, poco credibile però visto l’evidente stato
erettivo, che visto che me lo sta tenendo in mano, lei riesce a valutare, così
mi rassegno ad accontentarla, ma “non in mezzo al traffico”, le dico, “qua se ci
vedono ci arrestano tutti, Betman compreso”.
Arriviamo così davanti casa sua, l’”autista” scende
mentre noi rimaniamo in macchina, seduti dietro.
“Oscuro” i finestrini con un asciugamano che avevo in
macchina, ci spogliamo e facciamo l’amore.
S. geme, si bagna, mi dice cose nella sua lingua che non
capisco, è tranquillissima mentre io sono un po’ bloccato dalla paura di essere
visto dalla vecchietta che è appena passata con il sacco dell’immondizia in
mano.
Qua se ci vede o che chiama la polizia o che per il
silenzio pretende la sua parte.
Nonostante questi brutti pensieri riesco a finire,
rimaniamo un po’ abbracciati, poi ci rivestiamo e ci salutiamo.
In quel momento non mi viene in mente di pagarla, e lei
non me lo chiede, ma mi saluta con un bacio ed un sorriso.
Il giorno dopo la torno a trovare, ma stavolta da solo,
per un incontro che risulta la fotocopia dei due precedenti.
Finito il tutto le porgo i 30 euro soliti ma lei mi
guarda con un’espressione a metà tra l’interrogativo e l’incazzato.
“cosa sono quelli?” “ non vengo con te per i soldi, non
vedi quanto tempo stiamo? Non guardo mai l’orologio, vengo con te perché mi
piaci”, “se mi paghi ancora è tutto finito”.
Mentre mi rimetto in tasca i soldi penso tra me e me: “ma
è finito cosa??”
In quel momento è nato l’ossimoro, o il sogno, o la
perdita di memoria selettiva, che si è poi verificato per circa altre 10 volte
(nel momento in cui scrivo).
Si, per altre 10 volte ho rivisto S., la ho caricata
durante il suo turno di lavoro, sono stato con lei per il tempo necessario per
fare tutto quello che normalmente si fa con la fidanzata, senza darle neanche 1
euro.
Non mi ha mai chiesto niente, nemmeno i soldi per un
caffè, che anzi di solito paga lei.
Almeno fino a questa mattina, quando una sirena
assordante ed una forte scossa alla testa mi hanno svegliato: “Ehi, chi mi ha
messo addosso questa strana camicia bianca con le maniche legate dietro la
schiena”?
"Apriteeee, apriteeeeee, apriteeeeeeeee" ho un
appuntamento FREEEEE con S., LA PAYYYY........"
xxx72