A Rastigat l'Oase dovrebbe dare il premio fedeltà...
Ecco qua la sua ultima visita.
Prologo.
Partita per altri lidi la mia Perla di
Labuan, ho pensato bene di non sentire la sua mancanza concedendomi
un week-end all'Oase, e se è vero che dalle mie avventure OTR devo
veramente impegnarmi e spremerle a fondo per ottenere uno scritto per
il blog (a parte la bellissima avventura che ha visto Perla di Labuan
come protagonista), quando torno dall'Oase mi trovo invece nella
situazione contraria: un turbine di pensieri nascono mentre mi trovo
in quel luogo, crescono durante tutta la permanenza, poi fermentano e
lievitano nel viaggio di ritorno e nei giorni successivi
(generalmente il viaggio in macchina di ritorno verso Hahn avviene a
notte fonda, che è un momento particolarmente indicato per
pensierare, generalmente non ho fretta anzi mi conviene fare passare
il tempo e quindi vado molto piano, 90 km/h, e a questa velocità
solo lo 0,0001% del mio cervello è impegnato nella guida, mentre
tutto il resto frulla e centrifuga i pensieri, li incastra sempre in
nuove forme, poi smonta tutto e li rimonta in modo diverso, ogni
volta costruendo uno scenario diverso).
Così, quando torno
dall'Oase, mi trovo addirittura ad avere il problema contrario, avrei
mille attacchi possibili e non so quale scegliere: scimiottare una
canzone che riassume quello che penso (Heaven Is a Place on Earth,
Belinda Carlisle, 1987), iniziare con una frase ad impatto ("Quanta
GNOCCA!"), partire da uno dei mille pensieri e poi
spiraleggiarci attorno fino a raccontare il tutto, partire dalla fine
e raccontare tutto a ritroso, o scegliere uno dei mille punti di
vista diversi che due giorni all'Oase stimolano nelle mie visioni.
Quello che a volte accade è che poi "qualcosa" che succede
nei giorni successivi dia un ordine naturale ai miei pensieri, e così
quello che mi rimane è solo buttare giù un racconto di getto
secondo questo ordine. E' un po' come quelle particelle (i miei
pensieri) che si trovano in uno stato casuale e alla rinfusa, ma che
grazie ad una scarica elettrica (un episodio) si allineano e prendono
una forma ordinata.
L'anno scorso l'episodio-scarica-elettrica era
stato vedere in tv - un paio di giorni dopo essere rientrato dalla
Tedeschia - quella supergnocca di Megan Fox, e avere pensato in
rapida successione che ogni uomo (o almeno io) nella vita dovrebbe
provare a scop... ehm... a tromb... ehm... a stare insieme ad una
così, e subito dopo avere pensato che in effetti me ne ero appena
scopate 6-7 di pari livello.
In questa occasione l'episodio è nato
all'Oase osservando un signore che è impossibile non definire
"anziano" entrare in una camera con una figa meravigliosa.
Questo signore era già un po' curvo di schiena e spalle, pelle
abbastanza cascante, pochi capelli bianchissimi e occhiali; ebbene
non saprei dirvi cosa ci abbia fatto con questa ragazza, ma
supponiamo che non gli funzioni più e che non si sia aiutato con
nessun aiuto chimico; se anche così fosse... ma vogliamo toglierli
la possibilità di accarezzare ancora una volta una coscia calda e
levigata? vogliamo togliergli la possibilità di assaporare ancora
una volta una tetta ventenne, tiepida, profumata, con quella
consistenza che riesce ad essere dura e morbida nello stesso tempo?
vogliamo togliergli la possibilità di addentare metaforicamente, e
con tutta la delicatezza che merita, quel frutto rigoglioso e
saporito? vogliamo togliergli la possibilità di guardare ancora una
volta da 2 cm di distanza una figa giovane, rasata, rosea, bella,
delicata? Guardando lui, pensavo che se la salute mi assiste e non mi
mancherà il valsente per fare un giro ogni tanto in un FKK, per
altri 30 anni avrò ancora la possibilità di non farmi mancare
questi piaceri.
Questo pensiero, che come vi dicevo è nato all'Oase,
mi è ritornato su, come una cena maldigerita, pochi giorni dopo
essere rientrato in Italia, quando con amici (quasi tutti sposati o
giù di lì) si parlava del fatto che più passano gli anni e più
sbavi per le diciottenni, e questa constatazione era tutta
accompagnata da una sfilza di ululati nella più canonica tradizione
maschile da bar: "oohhh... ma vi ricordate la pelle di una
ragazza di 20 anni?", "oohhhh... e le tette che puntano
verso il cielo", "ohhhh... sììì, come sono
frescheeee"... insomma io partecipavo a questa gara di
rimembranze ormai svanite, pensando che tutte quelle cose
appartenenti al passato, nel mio caso erano memorie fresche di 2-3
giorni, e se fossi riuscito a ripercorrere il cammino di quel signore
anziano, quel tipo di memorie sarebbero state storia recente, linde
dalle ragnatele e dalla polvere del tempo ancora per un bel pezzo.
Da
qui è scaturito un altro pensiero: i miei amici che sognavano quella
beltade ormai non più raggiungibile
non-sanno-che-esistono-questi-posti. E' terribile. E non lo
immaginano nemmeno! E allo stesso modo io ne ero all'oscuro solo
pochi anni fa. Questa ovvietà, per me ha un significato devastante.
Quante altre cose bellissime ci sono e io ne sono all'oscuro? Quanti
altri piaceri esistono, e svariate persone ne usufruiscono, e io non
lo so e nemmeno riesco ad immaginare? Quanta gente, negli anni in cui
io un posto come un FKK non sapevo nemmeno figurarmelo, si sollazzava
tra gli ozi, gli agi e i piaceri sessuali? E in quanti altri modi che
io non conosco questo sta avvenendo anche adesso, in questo momento
esatto in cui scrivo, e domani quando sarò in ufficio, quante altre
cose mi sto perdendo? E, per noi persone tristemente normali, dalle
possibilità limitate, quanto è bene sapere che esistono queste
possibilità a cui possiamo accedere con il contagocce? Non si sta
meglio essendo all'oscuro di tutto? E' meglio vivere non sapendo che
esistono certe cose, non godendone i vantaggi e i piaceri, ma
preservandosi dai morsi di un desiderio che non è mai pago? O è
meglio non saperlo neanche, vivere tranquilli senza sapere cosa ci si
perde, ma non togliendosi mai certi piaceri? Stanno meglio i miei
amici che non sanno che ci sono gli FKK? O sto meglio io che ne
usufruisco rare volte?
5 commenti:
l'ignoranza di certe cose è uno dei motivi per cui abbiamo ancora la cazzo di legge Merlin.
Spero stia bruciando negli inferi tanto cari ai cristiani.
Er sor fabio
L'Avvenire giornale clericale propone di estendere all'Italia la normativa svedese che punisce con 6 mesi di carcere chi va a prostitute .
La merlin non era una della dc. La merlin era una di sinistra socialista femminista. Quelli sono i peggiori. Pervhe' i preti tollerano tutto basta che non si veda e poi vai a confessarti. Invece quelli di sinistra con le loro stronzate della dignita' delle donne rompono i coglioni piu' dei preti.
Quoto in pieno l'anonimo delle 14.06
AVV.
Anche se 'sta stronzata di proposta dell'Avvenire, se è vera....
Boh, saranno socialisti femministi pure loro..... Certo che neppure dagli svedesi me lo aspettavo - a meno che non si tratti di una norma riferita alla prostituzione stradale, e magari i bordelli sono legali (come mi pare più probabile....
AVV.
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