mercoledì 8 maggio 2019

LA THAI DI ENVING - by Enving - parte 6

Iniziano le ultime 24 ore a sud di Phuket. Passo una serena giornata di mare, godendomi per l’ultima volta del 2018 la mia spiaggia preferita dell’intera Thailandia, anche se ne ho viste al massimo una quindicina e sono ancora molte quelle inesplorate. Questa mi piace molto perché è larga, lunga, poco affollata  e ha molti servizi poco distanti. La gente è tranquilla e riservata, la sabbia soffice e morbida e il mare bello, caldo, calmo e quando faccio il bagno mi sento molto coccolato e rilassato. Insomma è un gran bel vivere. Durante la giornata mi godo gli ultimi momenti di relax prima di trasferirmi nella caotica e frenetica Patong.
Il tempo non è dei migliori a dire il vero, anche perché verso le 17 scoppia un fortissimo temporale che ci costringe ad abbandonare di corsa la spiaggia e trovare riparo in un baracchino che vende creme solari e giochi da spiaggia. Piove a dirotto per un bel po’ e mi siedo annoiato su uno scalino. Già che ci sono mi soffermo anche a pensare alla serata che arriverà e ad una mia piccola fissazione che ormai si ripete immutata da un po’ di tempo : ho il timore di andare in bianco o di prendere un missile l’ultima notte che faccio in un posto. Ho fatto caso che tutte le “ultime notti” fatte in un posto tendo a voler ripetere un long time già fatto in precedenza e, nella fattispecie, quello in cui sono stato meglio. È un meccanismo che mi garantisce di avere una buona prestazione l’ultima notte e congedarmi con un ottimo ricordo di quel posto. Le cose possono chiaramente andare poi storte in qualche modo, ma prendere una che hai già scopato e con la quale ti sei trovato bene è spesso garanzia che la cosa si ripeterà. Sfoglio mentalmente le 4 precedenti notti e, andando per esclusione, non è che rimanga molto! KJ esclusa a priori, la tossica ammalata manco a parlarne, non rimane che valutare la candidatura della signora. Appena aggancio un wifi la contatto e le chiedo lumi per la serata in arrivo e mi dice che deve chiudere il suo bar (abbastanza distante!) alle 2.30 e che può valutare di essere da me alle 3, perché deve prima aspettare che una dipendente le riporti lo scooter dopo essere andata in nottata a fare un’imprecisata commissione a Patong. La convoco quindi alle 3 in albergo, ma mentalmente mi metto in opzione di possibile pacco nel caso io trovi qualcosa di meglio e che mi ispiri fiducia. Nel frattempo sento qualche altra freelance della zona e qualche altro numero di telefono raccolto nei giorni precedenti, a scopo di sondaggio!
Nel tardo pomeriggio mi reco con il Londinese ad una festa in un resort da poco aperto non lontano dal nostro hotel; la festa è noiosa, poca figa e atmosfera piatta, ce ne andiamo a breve. Alle 20 ho appuntamento con KJ. Le devo ridare le scarpe con il tacco e riprendermi le infradito. Mi secca molto dover fare questa cosa perché vuol dire metterci la faccia in una situazione che mi fa sentire a disagio ma, come ribadito a più riprese, la colpa è mia. Mi presento puntuale in scooter, con le scarpe sotto la sella. Lei è sulla sua moto e decidiamo per due passi sul molo dopo esserci scambiati i reciproci averi. L’atmosfera è molto pesante e cupa, come il cielo che ci sovrasta. Parliamo un po’, all’inizio in generale, ma poi in pochi minuti arriviamo al punto nodale della questione, era inevitabile finisse così. Sono abbastanza sincero e onesto con lei : le dico che mi spiace, che ho sbagliato a illuderla, che non ci può essere mai un’ipotesi di futuro insieme e che mi sento in colpa per averle promesso cose che non sono stato in grado di mantenere. Ometto ovviamente di dire il mio mancato e non rinnovato interesse per lei e il fatto che l’ho trovata fuori forma e appiccicosa. Lei ha uno sguardo velatamente triste e spento e questa cosa mi ammazza dentro. Sono così giù di morale che, mentre parlo, mi metto letteralmente a piangere. Ma proprio come un bambino del cazzo. Lacrimoni a tutto andare mi bagnano il viso e non riesco neanche a parlare linearmente. Pazzesco. Io sono sempre uno che se ne batte il cazzo di tutto, e mi ritrovo qua in questa situazione. Penso sia il senso di colpa e di tenerezza che provo nei confronti di questa povera ragazza. Non è una puttana, si fa un culo come una casa per guadagnare due spicci da mandare su in Isaan e, una volta che si fida di uno e fa qualche sacrificio per lui, questo (cioè io) arriva e glie lo mette nel culo, figurativamente e non. Frigno per qualche minuto, poi mi consola un po’ e mi fa sentire meno in colpa. Al di là di tutto, è una ragazza speciale e non meritava tutto ciò. Ci separiamo con un abbraccio e mi riprometto di non fare più delle puttanate del genere, soprattutto gratuitamente a chi non lo merita.
Torno in hotel, doccia e mangiamo nel nostro hotel dal gestore italiano che, tra l’altro, fa un’ottima pizza e una cucina davvero valida. Dopo cena usciamo e vorremmo andare per baretti, ma il Londinese mi fa una testa così perché vuole a tutti i costi andare a salutare PN prima di andarsene a Patong. Non sappiamo dove cazzo abita sta tizia, non sappiamo neanche dove lavora, non abbiamo internet se non con wifi e lei non gli sta rispondendo agli ultimi messaggi da più di 24 ore. Insiste fino a sfinirmi e allora partiamo in un’impresa pressochè disperata. Lui diceva di ricordarsi il nome del posto dove lavora lei, o quantomeno le indicazioni sommarie che lei pareva avergli dato. Ci pigliamo lo scooter e proviamo a cercare sta cazzo di strada a qualche km dal nostro hotel, ma è buio pesto, non si vede un cazzo, finiamo in stradine sterrate e veniamo anche parzialmente aggrediti da un branco di cani randagi. Sto per perdere la pazienza, stiamo perdendo tempo visto che non è neanche sicuro che sia a lavoro visto che sono le 23 passate. Lui insiste, ci perdiamo continuamente e giriamo quasi mezz’ora su sto motorino. Scopro poi che il suo proposito è ancora più folle del preventivato : il Londinese si è portato dietro pastigliette e preservativi perché vuole trovare posto di lavoro/casa di lei, farsi lasciare vicino lì e raggiungerla a piedi. Lei a quel punto (nei folli progetti del Londinese), non avrebbe altra scelta che farsi scopare a casa di lei o sul posto di lavoro, oppure portarlo a casa e salire in hotel da lui. Appena sento questa storia assurda inchiodo, spengo lo scooter, scendo e gli dico che torno a casa a piedi se necessario, di tenersi lo scooter che io in questa cosa assurda non ci voglio assolutamente rientrare. Lui non è molto capace a guidarlo, oltretutto di notte in strade sterrate in mezzo al nulla, quindi rinsavisce e capisce che il suo progetto è una follia autentica. Amico mio, lasciatelo dire, tu sei davvero un pazzo scatenato! 
Preso atto di ciò, invertiamo la marcia e andiamo per baretti, girandone 3-4. Nell’ultimo di questi arriviamo molto tardi, direi quasi all’una. È un baretto deserto, in mezzo al nulla cosmico, sciatto, trasandato, anonimo e mi chiedo come cazzo faccia a campare. Dentro ci sono due bariste, due puttane che intrattengono i clienti e due tizi francesi sulla settantina che si spupazzano altre due puttane mentre giocano tutti e 4 a biliardo.  Ordiniamo due cocktail e aspettiamo qualche minuto che finiscano con il biliardo, nel mentre parliamo con una delle bue bariste, carina ma non esaltante. Finito di giocare i quattro, iniziamo io e il Londinese e, tra una partita e l’altra beviamo parecchia roba. Nel frattempo i due vecchi francesi prima pasturano un po’ le due puttane e poi, quando pensavo che se la portassero a scopare, salutano e se ne vanno asserendo fosse molto tardi per fare altre cose. Parlando con la barista ci dice che le due puttane dei francesi non lavorano lì, ma sono due clienti arrivate appunto con i francesi. Il londinese allora, drizzate le antenne, inizia ad attaccare bottone con una delle due e dopo qualche minuto è avvinghiato a lei a limonarla duro al bancone. L’altra mi guarda con una faccia palese come per dire “sah, allora, vieni qua e mi spupazzi anche tu o mi lasci qua da sola?”. Beh, ti lascio lì da sola. Brutta non sei certo brutta, ma hai l’aria un po’ da stronza e non mi prendo rischi l’ultima sera. Allora va a casa a cambiarsi perché poi sarebbero andate tutte (bariste comprese) al LC a fare serata, proprio come nelle intenzioni mie e del Londinese. Alle 2.30 il bar chiude e noi prendiamo lo scooter e in 5 minuti siamo davanti al LC. 
I baretti attigui hanno già chiuso da poco, e qualche persona sta entrando dentro. Davanti all’entrata vediamo arrivare le due troie dei francesi e il Londinese, come suo solito, vuole subito andare a scopare e fare il Long time, anche se un po’ di serata con me avrebbe anche potuto farla. Va beh, ma lo capisco alla fine, ci sta assolutamente! La sua troia è un attimo restia sul da farsi perché non vorrebbe lasciare da sola la sua amica a dover cercare un cliente al LC. La troia del Londinese mi chiede se può parlarmi un attimo in privato. Acconsento e ci allontaniamo di qualche metro. Mi dice che la sua amica è una vera maiala, che le piace farsi sborrare in bocca e che fa dei pompini incredibili. Sto un po’ al gioco, fingendomi interessato e lei continua a elencare le somme doti da suina della sua amica, il tutto contornato da decantazioni di prezzi bassi e soddisfazione garantita. In realtà è una mera sponsorizzazione della sua amica, volta a non farsi rompere il cazzo per averla lasciata sola. Ringrazio ma rifiuto, al che mi fa la solita raccomandazione di “please take care about her”; si, come no, vado a fare la balia della tua amica troia dentro al LC pur non volendomela poi scopare, come no! 
Entro al LC da solo ed è ancora presto, ma il locale è davvero poco frequentato stasera. Londinese come detto assente, ma anche i liguri assenti poiché il mattino dopo alle 5 avrebbero avuto il taxi che li portava all’aeroporto di Phuket per 4 giorni di escursione in paese confinante con la Thailandia. Avrebbero potuto fare gli eroi e venire a fare serata con noi, per poi fare shortino e partire direttamente in after. Non se la sono sentita e sono andati a dormire subito dopo cena. Ci siamo salutati con entusiasmo con la promessa di fare serata a Patong tutti insieme quando loro torneranno dalla trasferta e in quella che per noi sarà la nostra ultima notte Thailandese. Piano rispettato? Si e no, poi vedremo! 
Nel giro di qualche minuto arriva un po’ di gente, e anche un bel po’ di figa. Controllo il cellulare (il LC è dotato di wifi per fortuna) e vedo che la signora mi dice che ci sono contrattempi sulla restituzione dello scooter, e che tarderà sicuramente, fissando l’ora di arrivo tra le tre e le quattro. Valuto quindi le opzioni. Alzo lo sguardo e riesco a dominare praticamente tutto il LC : due-tre ragazze carine, molto giovani e molto “vivaci”, ballano con entusiasmo e in maniera piuttosto sexy. Sono praticamente vestite in tuta e infradito, truccate pochissimo e sembrano tutte una la copia dell’altra. Nei tavoli alla destra ho tutto il bar dove c’erano i francesi; ci sono le due bariste, le due puttane, e la puttana orfana di quella del Londinese. Girando lo sguardo a sinistra vedo a un tavolo, da sola, un’altra freelance con la quale avevo già messaggiato nel pomeriggio.  Guardandola bene e avvicinandomi noto che io quella puttana lì in realtà la conosco già bene! Me la sono scopata in un long time lo scorso anno a Patong! Tale “Sopa”, questo il nome d’arte, me la sono presa lo scorso anno all’illuzion a Patong quando lei  era in trasferta lavorativa là! Di lei ricordo i capezzoli giganteschi anche su seno piccolo, gli ottimi bocchini con sborrate in faccia e le pecorine perfette con un corpo flessibile e morbido! L’avevo colta come una pro di discreto livello che non guardava in faccia nessuno se non il dio denaro. La scopata era andata bene lo scorso anno, ma non avevo percepito un feeling pazzesco. Per non compromettermi ulteriormente, visto che sta usando il cellulare le scrivo su whatsapp facendo finta di niente. Mi risponde al volo e mi dice che è dentro il LC, ma mi dice che si sta annoiando perché ci sono pochi clienti e che probabilmente si getterà sull’alcool. In effetti vedo che ha davanti una bottiglia di Sang Som e  se lo sta scolando a buon ritmo. Le chiedo quanto vuole per un long time e mi dice 2500 thb! Le confesso che già ci conosciamo perché abbiamo scopato lo scorso anno e mi aveva chiesto 2000. 
Mi dice che la mia foto profilo di whatsapp non le dice nulla di che e che pensa io stia mentendo solo per spendere meno, ma io sono certissimo che sia lei e le dico che mi ricordo dei suoi capezzoli enormi. Lei allora, stupita di questa particolare affermazione, mi dice che mi crede, ma che sono comunque 2500 thb. Scusami un attimo, troia; lo scorso anno mi hai chiesto 2000 thb a patong e adesso a Phuket Sud me ne chiedi 500 in più? a Phuket sud dove l’ambiente è il più informale di tutta l’isola e il long time mediamente va via a 1000, esagerando proprio 1500? Seriamente? Oltretutto sai già che ti ho infilzata lo scorso anno per 2mila, che ti sei fatta sborrare ovunque e adesso vuoi 2500? A Phuket Sud, ma fottiti un attimo dai, vai in bianco con me come giusto che sia. La barista mi vede, scende dal tavolo e mi vuole convincere a tutti i costi ad unirmi al loro tavolo di tipe. Le dico di no ma insiste, e lo farà anche successivamente per farmi bere gratis, al che penso che io le faccia pena perché pensa probabilmente che io sia stato abbandonato dal mio amico come un cane. Non ha idea che sto aspettando la signora e sto lì per fare passare il tempo. Nel frattempo la signora mi dice le 4.15 e mi promette che non tarderà un minuto oltre. Sono le 3.30 e mi unisco al tavolo delle troie del bar. Ho comunque già deciso che andrò con la signora e, forse con qualche rimpianto, lascio perdere le 4/5 papabili del LC. Avendo mezz’ora da sputtanare decido di divertirmi un po’. 
Per prima cosa, sistematomi al “coperto” al tavolo in mezzo alle troie, scrivo alla freelance di Patong che sono dentro al locale. Lei dice che se vado a parlarle viene in Long per 2000. A questo punto ovviamente non ci andrei manco gratis, altro che 2000. Nel frattempo la barista simpatica ma un po’ pressante inizia a propormi, una dopo l’altra, le varie troie al suo tavolo, per altro le stesse del suo bar. Prima l’orfana, respinta. Poi le due troie del suo bar, respinte (anche se una è scopabile forse, peccato per i fianchi un po’ larghi). Poi mi propone l’altra barista. Respinta, un cesso cosmico. Infine, come gesto di ultima, disperata resa, si propone lei a 1000. Il gesto mi stupisce un attimo. La valuto un attimo seriamente. Carina, circa 30anni ben portati, capelli riccissimo, alta e magrissima. Non sono convinto per il naso troppo grosso che ha, e soprattutto perché è vestita come una donna delle pulizie, senza nulla togliere alla categoria. È vestita esattamente com’era vestita per lavare i pavimenti del bar un’ora prima, maglia sporca e sudata, pantaloni corti per niente sexy, ciabatte. Non voglio scoparmi sta tipa, assolutamente; sarà anche simpatica e probabilmente capace a maneggiare il cazzo, ma non voglio spendere così l’ultima notte lì. Rifiuto e ringrazio, ma non si offende e mi versa da bere il trecentesimo cocktail di quella serata. Nel frattempo la freelance mi inonda di messaggi e scende ancora a 1500, ma le dico va bene solo se mi da il culo. Mi dice di no e quindi amen, ciao e in bocca al lupo per tutto. 
Si son fatte le 4, è tempo di avviarmi nella hall del mio hotel. Mentre esco vengo bloccato da due tipine carine che si offrono apertamente di venire a casa con me visto e considerato che sto uscendo da solo e penso di essere in quel momento decisamente la preda più appetibile di tutto il locale. Serata in effetti particolare….si e no 25 farang e almeno una 50ina di ragazze alla ricerca di accoppiamento. Atmosfera però che stentava a decollare e tutti parevano come indecisi sul da farsi. Avrò visto uscire si e no 5 coppie nell’ora abbondante che sono stato lì dentro, in effetti un po’ pochine. Rifiuto comunque le avance delle ragazze ed esco. Quando sono quasi allo scooter mi sento tirare da dietro e c’è la puttana orfana che mi dice qualcosa tutta concitata. Non capisco un cazzo del pessimo inglese della tipa e lei inizia una scenata assurda. Mi fa proprio una piazzata epica, con urla e sceneggiata plateale. Capisco che si sta lamentando di come la sua amica abbia trovato uno e lei no. Si lamenta che lei fa long time e sta via tutta la notte mentre lei è lì da sola e non ha trovato nessuno che la pagasse. Dice che hanno uno scooter in due e che domani non ha voglia di tornare a riprenderla, per cui dovrò portarla io a casa e che abitano lontano. Mi ripete che sono uno stronzo perché preferisco andare a casa da solo a farmi le seghe piuttosto che scoparmi lei che, a suo avviso, è proprio carina e ci sa fare a letto. Mi dice che non sa se sono gay o semplicemente tirchio, ma che non la sto rispettando. 
A questo punto ho 4 opzioni. Prima : le prendo di peso, la porto in camera e gli do tanto di quel cazzo che poi se lo ricorda per tutta la vita. Secondo : le do una pizza in faccia che la sdraio per due settimane nelle aiuole che ha dietro. Terzo : le spiego che ho una fidanzata e che lei è decisamente più cessa della signora. Quattro : semplicemente me ne infischio. Alzo le spalle e letteralmente faccio come se lei non esistesse, come se una mosca avesse disturbato debolmente il mio tranquillo incedere verso lo scooter. Faccio proprio così. Non la degno di mezza risposta e di sguardi o saluti, salgo sul motorino, lo accendo e parto molto lentamente. Lei è incredula e rimane lì piantata come fosse una scultura.
Arrivo in hotel qualche minuto dopo e mi siedo sui gradini della veranda aspettando la signora. Arriva con un leggerissimo ritardo e le dico di tenersi pronta perché me la pagherà. Appena arrivati in camera, neanche mi faccio la doccia e la metto in ginocchio a bordo letto. Le scopo letteralmente la bocca per un po’ mentre vedo saliva colare da tutte le parti. Fa qualche verso , ma tiene bene ritmo e lascia fare. La spoglio con voracità e vedo che si è messa un vestito intimo da vera porca. Sotto i pantaloni attillati bianchi porta delle calze a rete con reggicalze, un perizoma nero davvero striminzito e si rimette i tacchi. Insomma, si è conciata come una vera troia da battaglia. Sarà per questo che è in ritardo? Se si, ben venga! La scopo con forza e decisione, la sbatto nel vero senso della parola e glie lo metto in tutte le posizioni possibili immaginabili. Lei grida forte e fa versi notevoli. Dà il meglio di se sopra di me e quando le metto a pecora, mettendosi in una posizione davvero pazzesca. Rientro a metterglielo tutto fino all’ultimo centimetro e sento le palle che battono forte sul suo corpo. Glie ne do tanto, ma tanto, ma tanto che sono letteralmente stupito dalla mia prestazione sui generis, ma quando vedo le tipe vestite così, io perdo la testa. Stavolta voglio sborrare dentro e mentre è a pecora le pianto un pollice nel culo per darle il ritmo desiderato. Lascia fare e vengo con una sborrata devastante. Esco, scappuccio, controllo, e vado a lavarmi. 
Tornato nel letto va lei a lavarsi e quando torna prima di tutto mi dice che deve confessarmi una cosa. Mi dice che forse ci rimarrò male e se voglio se ne andrà subito, anche gratis se lo desidero. Mi stupisco un po’ perché mi pare una premessa un attimo forte, ma la faccio sedere sul letto perché sono curioso. Mi dice che mi ha mentito l’altra sera. Mi chiede in che anno sono nato. Rispondo e mi dice che lei ha una figlia da un precedente matrimonio, e che questa figlia ha due anni in più di me ed è proprio una bella ragazza, che è sposata e ha due bellissimi figli. Io penso : e sti cazzi? E quindi? Auguri! Poi però in un secondo applico due rapidissimi calcoli matematici e qualcosa non mi torna all’improvviso. 30 anni di sua figlia, sottratti ai suoi 43 anni fa 13, ed è una cifra assolutamente incongrua per avere una figlia. Non faccio in tempo a ordinare le idee e fare supposizioni che mi mette in mano la sua carta d’identità. Leggo nome e cognome, luogo di nascita e quando vedo la data per poco svengo. Non posso dimenticarmelo ancora ora, anche perché ho scattato una foto. Miss S******A  P***T, 7 agosto 1966. Cosa cazzo vuol dire 7 agosto 1966? Qualcuno mi dica che è uno scherzo! Non può essere vero. Io non ci credo. Quella donna non può avere davvero più di 52 anni. Io avevo giudicato anche pochi i 43 che raccontava in giro, non ci posso seriamente credere che ne abbia 52. Rimango lì come un imbecille con il documento in mano, come in trance per qualche secondo. Per pochi, pochissimi anni, questa tizia poteva essere la compagna di banco di mia madre. Assurdo. Irreale. Impronosticabile. Sono basito. Non la caccio via, ma mi sento davvero strano a essermi scopato due notti di fila una di 52 anni. E mi chiedo che cazzo di Dna abbia per essere arrivata a quell’età lì in quelle condizioni lì. So che può sembrare uno scherzo, ma a questa gli dai tranquillamente 30-32 anni. Sia da un punto di vista fisico, sia estetico di viso e modo di vestire. Mi dice che non si può fermare tanto per questioni di privacy e che, se voglio, a lei piace l’idea di essere riscopata. 
Mentre mi accingo al capire il da farsi penso che sto pagando una che ha 25 anni più di me. quando io sono nato, lei era già madre da due anni. Mi salva il fatto che sono un dannato porco e che la tizia è davvero una porca perché mentre sono lì imbambolato lei mi ha già estratto il cazzo. Ma si dai, diamo ancora un colpo a sta nonnina, che goliardata alla fine. La scopo con meno irruenza della prima volta, alla fine ho davanti una Signora e una nonna, metti che tutte quelle botte aggravino la sua osteoporosi! Battute a parte, la scopo bene ma con calma e quando sto per sborrare vedo i suoi occhiali da vista appoggiati sul tavolino. Ovviamente scatta il porco che c’è in me : la faccio inginocchiare a lato del letto, le faccio mettere gli occhiali e gli tiro una bella sborrata su di essi. Lei lascia fare e con la lingua ne lecca via un po’. La cosa mi appaga e già che abbiamo fatto la goliardata di scoparci nonna papera, almeno facciamo le cose bene fino in fondo. Le lascio i 1000 baht di compenso e ci salutiamo ma, contro ogni pronostico, tornerà a farsi viva più avanti, anche se contro mio gradimento. 
Prima di congedarsi mi fa la morale sul fatto che sono stato uno stupido a portarmi a casa Ong. Dice che lo sanno tutti che è una tossica e una “really bad lady”, che ha il vizio di rubare nelle stanze e che è matta, gelosa e ingestibile. A me non è sparito niente in stanza, ma devo darle ragione perché nei giorni seguenti Ong mi tartasserà a manetta con scenate di gelosia e folli telefonate a tutte le ore. Arriverò al punto di bloccarla su whatsapp perché troppo invadente.
La signora comunque è davvero pettegola perché sa tutto di tutti e il fatto che sia così fissata con la privacy mi fa capire quanto sia abituata ormai a ragionare in certo modo e fare tutte le cose tenendo un profilo basso. Sono stanco e dormo ste pochissime ore che restano e alle 12  suona la sveglia. Faccio la valigia alla meglio, tanto dobbiamo spostarci di pochi km. Arrivato nella hall restituisco le chiavi, saluto il proprietario italiano, acchiappo il Londinese e saliamo sul taxi che, per 600 baht, ci poterà nella hall del nostro hotel di Patong, l’ultima tappa nel nostro straordinario viaggio!  

1 commento:

Anonimo ha detto...

Con tutta la scelta e la possibilità di cambiare partner, io non avrei esitato di prenderne su un'altra l'ultima notte! Con il belino che aspettavo tutta la sera che arrivasse quell'altra, oltretutto anche su con gli anni! A parte questo, grande organizzazione di viaggio! Bravo, a me sei piaciuto quasi sempre

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