venerdì 10 maggio 2019

LA THAI DI ENVING - by Enving - parte 7

Arriviamo a Patong nel primo pomeriggio di lunedì  e so nella mia testa che non c’è molto tempo da perdere poiché staremo qua solo quattro giorni striminziti. 
Andiamo subito a posare i bagagli nel nostro ottimo tre stelle in soi Sansabai (30 euro a notte una stanza doppia matrimoniale superior). L’hotel è assolutamente valido, in posizione strategica, e sembra tenuto molto bene. ottimi la possibilità di farsi portare cibo in camera 24/7 senza aggiunte di soldi rispetto a quelli del ristorante convenzionato, ma soprattutto ottimo che ti passano a rifare le stanze fino alle 17 di pomeriggio, così puoi fare davvero tutte le cose con calma. Siamo affamati e ci rechiamo quindi in un ristorante thai nella medesima via dell’hotel, ordinando un bel po’ di cose e spendendo circa 450 thb a testa. 
Patong è un po’ più cara di pattaya, ed è decisamente più cara di Sud di Phuket, ma i prezzi rimangono comunque bassi se comparati a quelli europei. A portare il cibo sono piuttosto lenti, e ne approfitto quindi per farmi un giro su Tinder. Impressionante come io sia lì da circa un’ora e ad ogni “like” che metto ne esca sempre o quasi uno indietro di rimando. Morale della storia è che in qualche minuto mi ritrovo con quindici chat aperte e millemila messaggi a cui far fronte. Il 90% li ignoro apertamente, ciò che è più interessante lo coltivo invece con più cura. 
Dopo pranzo sbrighiamo qualche faccenda burocratica e di cortesia (alias comprare qualche souvenir e pensierino per i miei tristi e ottusi amici itaiani) e poi ci avviamo verso la spiaggia. La spiaggia di Patong è tutt’altro che paradisiaca : affollata, inquinata, incasinata, piena di venditori ambulanti e promoter di sport acquatici, insomma non proprio il luogo migliore del mondo per rilassarsi. Stiamo un po’ sdraiati a prendere il sole e nel tardo pomeriggio ci rechiamo a giocare al nostro solito, infinito biliardo. Quest’anno sono partito fortissimo io, stracciando il Londinese fino a un clamoroso 9-2, ma Patong ha visto una bella rimonta del mio opponent e la sfida rimarrà equilibratissima fino all’ultimo giorno, dove la spunterò al pelo io per un finale di 24-22 in mio favore. Andiamo quindi in hotel, doccia, pisolino, e via che si esce per cena.
Andiamo in un ristorante già frequentato diverse volte gli scorsi anni, Song Pe Nong 2, famoso in zona per le porzioni abbondantissime e per il menu quasi interamente a base di ottimo pesce. Mangeremo qua anche l’ultima sera, poiché ci piace davvero e il menù è vasto e molto ben dettagliato. Dopo cena andiamo a berci un paio di birrette nei locali del complesso del Tiger, quelli al piano terra. Le ragazze sono davvero molte, ma la qualità anche abbastanza bassa a mio parere. Tantissime quelle un po’ sovrappeso, e smagliature a destra e sinistra. Qualche rara perla qua e là ci sarà pure, ma stasera faccio fatica a trovarla. Beviamo comunque un po’ qua e là, paghiamo qualche consumazione e tocchiamo un po’ tra culi e tette, il tutto in un clima molto disteso e senza pretese di tipo alcuno. 
Finito lì, propongo al londinese di fare un tour delle disco della Bangla, anche per vedere com’è l’aria che tira. Andiamo al white room, bello ma piccolino. Musica da niggah, tipo r&b e non troppe thai-lady. Direi eccesso di turiste anglosassoni, cicciottelle, sudaticce e paonazze per il clima e l’alcool ingurgitato. Vengo pressato un po’ da una grassoccia inglese con le trecce e un vestito a quadretti, ma è più alta di me, sfonda tranquillamente gli 80kg e non mi da l’idea di curare troppo l’igiene personale. No grazie. ma no a prescindere, anche se fosse lei a dare a me 100 euro. Una cosa così non la farei neanche in condizioni disperate, piuttosto mi faccio una sega a bordo pista guarda. Il white room ha il wifi e quindi ne approfitto per un rapido check di internet. Notifiche a fiumi da Tinder, e almeno 10 proposte di incontro. Lascio stare, vorrei tastare dal vivo se possibile e non me la sento di rischiare la scatola chiusa. 
Andiamo poi allo Shark, nuovo locale verso fine bangla verso l’interno, ma è pessimo poiché totalmente vuoto. Locale bello e potenziale infinito, ma sempre desolatamente vuoto. Il Seduction è ormai chiuso da tempo, l’Hollywood non mi ispira molto e non rimane che andare nel tempio delle serate e ella musica a patong : Illuzion. 
Digressione sull’Illuzion : discoteca tra le più belle viste in vita mia, impianto stereo sensazionale, giochi di luci e musica degni di Tomorrowland e giro di soldi da fare paura. Frequentato al 70% da turisti da tutto il mondo, il restante sono thai lady stile super-pro, con rate minimo da 3k a salire. Il londinese si sentirà sparare un 7k short time e un 10k long time. Funziona molto al clubbing all’Europea, con tavoli con privè e bottiglie di champagne a 500 euro. I cocktail stessi costano in media 7-8 euro, e far serata lì dentro è dispendioso da tutti i punti di vista. Però la musica è dannatamente bella e io, che sono anche amante del ballare e delle discoteche, non resisto a buttarmi nella calca per godermi musica e serata! Il londinese mi segue e trascorriamo almeno un’oretta lì dentro. Qualche timido approccio avviene, sia attivo che passivo nei nostri confronti, ma sono per lo più turiste e io non voglio perdere tempo per una cosa incerta. 
Fattesi le tre proviamo a fare un salto al tiger sopra, nella disco, ma non pare esserci molto. Facciamo un’altra vasca più lenta ma bisognerebbe accontentarsi di quello che c’è, sinceramente non penso sia il caso e demordiamo presto. Ci avviamo verso casa, sono le 4 e il Londinese inizia a percularmi poiché sta fallendo il mio intento di fare 14 scopate in 14 notti di vacanza. Gli sto per dare ragione, ma propongo un salto al Tai Pan disco prima di andare a casa, tanto è sulla strada dell’hotel. 
Il Tai Pan è il classico locale da pesca dell’ultimo istante. Si anima molto sul tardi, è abbastanza economico e l’età media è spesso molto elevata, più verso gli “anta” che sotto. Molte ragazze di colore sempre presenti, è il regno del prezzo di saldo e dell’affare low cost last second. Giretto esplorativo, ma non c’è proprio una fava di interessante. Anche ben volendo essere ben disposti, bisognerebbe fare un atto di carità verso sè stessi. Mi sto per rassegnare ad andare in bianco quando vedo qualcosa. Vedo un musino molto interessante, chiuso in un vestitino a tubino nero. Passo vicino per vedere meglio la situazione, ci fissiamo reciprocamente per qualche secondo e poi passo oltre. Dico al Londinese che potrei aver trovato una interessante e non mi crede, pensando che lo stia prendendo in giro come vendetta. Faccio un altro giro ed è ancora lì sullo sgabello; è tempo di agire. Mi avvicino e mi presento, ma proprio in quel momento sta andando verso la pista con la sua amica. La seguo e ci mettiamo ad un tavolino a bordo pista, presentazioni di rito. Yammy, 25 anni, bar girl di Soi Dragon, una traversa della Bangla. Ha finito di lavorare alle 3 ed è passata al Tai Pan a salutare qualche amico. Mi sembra un po’ ubriaca e non troppo coordinata, ma vuole bere e ordino e pago due birre. Il Londinese scruta la situazione, anche l’amica di Yammy non è affatto male. Glie la proponiamo, ma il solito Londinese fa il difficile e dichiara di andare a casa. Saluto e ci abbandona. Arrivano le birre, calde e imbevibili. Mollo la mia birra e mi siedo a pasturare con le mani questa Yammy, capisco al volo che quel corpo è uno spettacolo della natura. Morbidissimo, soda, bianchissima di carnagione (è originaria di Bangkok, non un’isaaniana) , mi arrapa molto. Non è molto coinvolta, non bacia, sembra stare sulle sue e si allontana anche a salutare qualche amico. Valuto il da farsi e decido la strategia. 
Le faccio presente che è tardi e che sono stanco, vorrei quindi andare in camera il prima possibile, ovviamente solo se le va. Mi dice di si, e 2mila baht sono un buon incentivo. Accordati. Beve ancora un po’ quella birra calda come il piscio, giusto per dare un senso all’ordine fatto, poi saluta e usciamo. I tacchi sono altissimi e lei molto più ubriaca di ciò che avevo preventivato. Incespica numerose volte ma dice di voler camminare, anche se fa fatica ad andare dritta e barcolla abbastanza. Inizio a pensare di aver fatto una cazzata ad arruolarla. Arrivati sotto l’hotel con calma più che estrema, dichiara di voler mangiare. E me lo dici adesso? Insiste….eh va beh, dove cazzo andiamo? Qua intorno è tutto chiuso e con quei tacchi lì ci impieghi due ore a fare 50 metri. Insiste. Andiamo a un ristorante 24/7 all’angolo con una via più interna e ordina pollo con riso, facendoselo incartare per il take away. Nel mentre che aspettiamo mi rompe il cazzo su cose generiche, ma è visibilmente ubriaca e cambia umore di continuo. Le chiedo di vedere il suo documento, manco fossi un agente della stradale, e mi a là carta d’identità. Leggo nome, cognome e data di nascita, sulla quale ha mentito. Due anni più del dichiarato, è del 1991. La metto sul ridere, siamo praticamente coetanei. Ride anche lei e mi dice che lo fa sempre. Arriva sto pollo e ce ne andiamo in camera, ma ho il presentimento che sarà una scopata di merda. Mi sbaglio. 
Entrati in camera diventa molto professionale; si sveste, doccia,  denti e mi dice che mangerà dopo. Ben lieto di ciò, mi doccio anche io e iniziamo porcate a bordo letto. Bacia poco, ma la pelle è clamorosa e le curve anche. Seno proporzionato, non grosso, ma bello morbido e alto. Culo da favola, uno dei migliori di questa vacanza. Le scatterò anche qualche foto in perizoma a pecora il mattino dopo. Venendo ai tecnicismi : succhia il cazzo proprio bene, molto brava, poca mano e bello profondo. Le piace succhiare e si vede, la lascio fare un bel po’. da sopra cavalca che è un piacere e a pecora ci do bello secco. Quando la metto sotto e spingo forte gode apertamente e la cosa mi arrapa da matti. È un bel darci e mi sto proprio divertendo. Momento quasi di sborrare mi ricordo di quella cosina che sapeva fare proprio bene : succhiarmi il cazzo. Gli faccio presente la cosa esattamente come l’ho scritta qua, ride e si inginocchia a fondo letto. Mi pianto in piedi davanti a lei, le scopo la bocca qualche minuto e sborro copiosamente in faccia. Ride e va a lavarsi. Vado poi io a lavarmi e lei si mette al tavolo a mangiare. Esco e mi butto a letto, lei insiste tipo un milione di volte per farmi mangiare qualcosa, ma ho zero voglia. Finisce in fretta (ne butta più di metà), si lava i denti e torna a letto. Si mette addosso a me e vuole dormire abbracciata, cercherà di farlo tutta la notte anche quando io sarò girato dalla parte opposta. Si sveglia alle 11 senza problemi e si fa scopare di buona voglia. Anzi, mi sembra lei intenzionata a chiedere il mio cazzo e quando sarei pronto a sborrare mi chiede di aspettare che vuole scopare ancora. Accontentata : non ho problemi a controllare la sborrata dopo 11 giorni di Thailandia. Andiamo avanti per buoni altri 20 minuti e, dopo che si sente soddisfatta, mi dice di sborrarle in faccia di nuovo. Non credo che mi opporrò. La metto su un fianco e mi faccio spompinare stando in ginocchio sul letto. Quando sono pronto a sborrarle in faccia stendo un asciugamano sotto la testa, le raccolgo i capelli, e mi smanetto qualche secondo fino a riempirle la faccia di sborra. Sembra gradire. Gioca ancora un po’ con il cazzo e poi si riveste, ma non prima dell’ennesima doccia. Confermo le mie impressioni della sera prima, ottima pompinara e anche molto simpatica come ragazza, forse solo un pochino lunatica. Pago il pattuito, la saluto, ma ci scambiamo i numeri di telefono.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Spina, sono un tuo lettora affezionato dal 2015, anno in cui ho cominciato a condividere questo hobby con te e con voi altri lettori.
Sono relativamente giovane - 28 anni - e per me sei e siete stati una "guida" per questo mondo. Ho incominciato a frequentare pay perché uscivo da una storia seria durata anni e nei rapporti occasionali con un altra ragazza avevo avuto problemi di erezione. Così ho deciso di provare le pay per capire se avevo un problema o no.
Ho scoperto di non avere nessun problema e ho deciso di divertirmi, quando e come mi va, senza più ricadere nella tentazione della storia "seria" che ti ingabbia e ti costringe, già alla mia età, in una vita quasi matrimoniale (e non hai idea di quanti miei coetanei ci caschino...).
Insomma, questo messaggio per ringraziarvi e ringraziarti delle "puttanate" condivise con me, che dal calduccio del mio letto, prima di andare a dormire, magari dopo un bella scopata in un loft, vi leggevo, prendendo spunto dalle vostre gesta. E con la speranza che ci sia un futuro per questo blog.
Decidi tu che nome darmi...
Saluti

Luke ha detto...

Semi-tossiche, Milf ultra 50enni, Sindrome di Montezuma, Risse sfiorate, il Londinese nell'iperuranio alla ricerca di situazioni improbabili, annose ricerche di wifi per risparmiare 10 euro di sim thai, più che un viaggio di piacere, un percorso ad ostacoli.
Comunque molto divertente e ben scritto ;)

Dott. Spina ha detto...

Ahah, il nome da darti è facile: "L'Illuminato"!
Il blog non chiuderà, ma corre il forte rischio di essere abbandonato.
Per cui se vuoi provare a cimentarti narrando qualche tua esperienza pay, sei il benvenuto! Puoi inviarle a scopopagando@hotmail.it oppure scriverle qua sotto forma di commento che poi le trasformo in post!

Enving ha detto...

Luke : sicuramente non è stata una vacanza piatta, noiosa o senza rischi/emozioni, e meno male che non è stata così! Chi non risica non rosica, e io penso di aver consapevolmente risicato. Non mi farei 11mila km e 16 ore di volo per poi fare passeggiate mano per mano all'ombra delle palme della beach road. Un po' di movimento e azione lo gradisco. Ti voglio solo precisare una cosa : il fatto di non avere la scheda thai non è una questione economica. Spendere 2300 (come è avvenuto), o spender 2310 non mi fa alcunissima differenza. Il non aver voluto avere scheda Thailandese è stata una precisa scelta strategica, per non essere continuamente rintracciabile. Avevo bisogno di non essere reperibile per il maggior tempo possibile.

Luke ha detto...

Tranquillo, la mia era solo una osservazione data dal fatto che quando sono stato sul suolo Thai l'essere connesso costantemente era un "plus"...ma, date le tue considerazioni, immagino anche vi possano essere legittime motivazioni diverse che possano portare a scelte differenti.
Ma pensi che il Londinese, che dai tuoi racconti non esce proprio "benissimo" possa essere coinvolto in futuro in altre avventure? ;)

Enving ha detto...

Più che legittime, te lo assicuro! :-)
Mi poni una bella domanda, alla quale ho risposto in modo abbastanza esaustivo nelle considerazioni finali che usciranno sul blog alla fine della cronaca. Considerando che, se ho fatto bene i conti manca una sola parte del racconto (esce domani), la parte delle considerazioni finali dovrebbe uscire sabato pomeriggio alle 19! Non voglio darti spoiler anticipati, ma la questione è più che mai viva e me ne sto già occupando proprio in questi giorni! :-)

Anonimo ha detto...

Dai Spina pubblica il finale!!! Grande Enving bellissimo racconto ma dove l'hai conosciuto the london man?
Loco vicenza

Enving ha detto...

@Loco Vicenza : ti ringrazio, mi fa piacere sia stato apprezzato!

Io e il Londinese siamo della stessa città. Avevamo amici in comune e ci siamo conosciuti qua una decina scarsa di anni fa. Lui poi è andato a vivere a Londra per lavoro 6-7 anni fa, ma ci siamo tenuti comunque in contatto. Torna in Italia 3-4 volte l'anno e ci si vede spesso!

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

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