martedì 20 aprile 2010

UN'IMPRESA DA TITANI BY TITANO parte 2

Ed ecco qui il secondo giorno di Titano, che ha l'obiettivo di provare 14 fkk in 7 giorni... . In questo secondo giorno si è diviso tra villa vertigo e goldentime, due pezzi da 90: vediamo come si è comportato...

VILLA VERTIGO

Arrivo a Villa Vertigo in anticipo. Fate attenzione al Tom Tom, il numero civico 90 non lo riconosce, la casa è comunque immediatamente visibile non appena imboccate la via. La riconoscete perché è una villona bianca con il tetto scuro, veramente una bella costruzione. Che classe, penso.
Il primo impatto è veramente positivo. Il giardino sul di fronte curatissimo, le rifiniture della villa tutte di altissimo livello. Il cancello è chiuso, così approfitto per fare un giretto nel limitrofo paesino di Grefrath per osservare qualche spaccato di vita locale. Mi presente puntuale alle 11, ora di apertura.
Questa volta trovo il cancella aperto e entro, non senza un po’ di titubanza visto che il parcheggio interno, sulla destra, è completamente vuoto. Sono il primo cliente. Mi presento all’ingresso e noto che manca il cancello di ferro, nota ormai comune a tutti i locali visitati. Ma trovo invece una bella sbarra rossa. Vuoi vedere che il locale è chiuso ? Mi afficino e fortunatamente vedo un cartello che indica l’entrata laterale; mi sposto e cosa trovo ? Il famigerato cancellino di ferro.
Suono e mi apre la padrona, una signora mora sulla cinquantina, molto gentile ma che non parla inglese. Uno dei genitori era però di Barcellona, così lei parla qualche parola di spagnolo, che per noi italiani è comprensibilissimo.
Gentilissima mi spiega tutto e mi fa fare un tour panoramico del locale. Mi dota di asciugamani e accappatoi color granata (tutti di ottimi materiali e firmati villa vertigo). Nel mentre apprezzo le ottime finiture e immediatamente vengo attratto da due stangone che mi passano di fronte. Dopo le esperienze inguardabili del Saunapark mi sembrano delle visioni. Siamo sul 9 abbondante, due fotomodelle in persona. Siamo in paradiso, finalmente, penso.
Il locale è fantastico, di altissimo livello. Lo avevo immaginato piccolo e invece è piuttosto grande, direi che lo classificherei nella fascia del Palace e del Yin Yang. Si sviluppa tutto al primo piano, con le stanze al secondo. Sulla destra dell’entrata c’è un ampio stanzone con un bar, diversi divanetti, delle jacuzzi, delle poltroncini ed una grande veranda che affaccia su un grande patio con tavolini, sedie, sdraio nonché un bellissimo giardino molto ampio con baldacchini, una bella piscina , vialetti e chi più ne ha più ne metta. Tutto veramente molto bello. Da questo locale si accede alla sauna, al solarium, c’è anche una stanza per la cura delle mani e dei piedi e delle docce. Dietro questo grande locale ci sono gli spogliatoi e le docce. La chiave apre l’armadietto, ed insieme alla chiave viene fornita una tessera a chip sulla quale vengono segnate le consumazioni extra non incluse nel prezzo di ingresso che è, come di consueto, 50 euro. A sinistra dell’entrata si accede invece ad una sala buffet e ad un’altra stanza con un altro bar e dei divanetti. Dalla sala buffet si accede alla scala che porta alle camere al piano superiore. Le camere, come scoprirò da li a breve, sono bellissime, ampie, spaziose, arredate elegantemente, con il bagno in camera, alcune con un bel whirpool circolare.
Completato il giro panoramico mi viene presentata dalla padrona una delle stangone che avevo intravisto. ALISA, (anche se ho qualche dubbio sul nome) rumena, 1,70, fisico mozzafiato, corpetto nero. Anche in questo locale, come ormai di consuetudine, la ragazze non sono nude e non possono approcciare il cliente.
Ma la padrona credo che abbia fatto uno strappo alla regola per darmi il benvenuto e per farmi conoscere il meglio dell’offerta in termini di bellezza femminile. Lei è molto gentile, mi fa fare un altro giro del locale, mi offre da bere, si siede sul divanetto a fare quattro chiacchere, insomma si merita il primo cinquantino della giornata. Peccato che dietro tutta quella bellezza vi sia poca, pochissima sostanza. In camera è un disastro. Non bacia, prende lei l’iniziativa e inizia un lavoretto appena sufficiente, intimandomi di avvisarla per non finire in bocca. Le chiedo se posso baciarla anch’io, ma non mi concede il dating. Andiamo male, malissimo, penso. Poco dopo le chiedo di passare all’azione, così mi incappuccia e completiamo la sessione senza troppo coinvolgimento in un paio di posizione canoniche. Assolutamente non consigliata, se non da guardare. D’altra parte il fatto di essere rumena avrebbe dovuto farmi da subito presagire il missile. Esco dalla camera un po’ sconsolato. Sarà meglio dopo, penso. E così sarà.
Nel frattempo il locale si riempe, ora ci sono una decina di ragazze e altrettanti uomini. Mi rilasso un po’, quindi approccio, un po’ per caso, una biondona polacca, ANITA. Il livello delle ragazze è piuttosto alto. Direi nessuna sotto il sette. La media sull’otto, qualche fotomodella da 9 e oltre. Viene da pensare che vi sia una selezione all’ingresso. La polacca in questione non è tra le più belle, parla un po’ d’inglese, ma riusciamo a capirci. E’ simpatica, e decido di darle un’occasione. Ottima scelta. Bacia anche se non troppo appassionatamente, ma si lascia baciare dovunque, si posiziona sul letto spalancando le gambe e ti attende. Non me lo faccio chiedere due volte. Approccio la patatina con il meglio del mio repertorio e in meno di un quarto d’ora lei ha due orgasmi, uno dietro l’altro. Indimenticabile. Proseguo per il terzo, ma lei è esausta e prende l’iniziativa. Il lavoretto di bocca è discreto, ci sa fare, poi passiamo all’azione con un paio di posizioni svolte con buona partecipazione. “Good sex” mi dice. Ci tratteniamo a chiacchierare e accarezzarci un po’. Quindi obolo il cinquantino e saluto allegramente. Finalmente una bella mezz’ora, forse anche di più. Questo è il bello di questi posti. Mi sarà trattenuto sicuramente una quarantina di minuti. Al palace mi avrebbero sicuramente chiesto il centone, non c’è dubbio.
Ma è ora di approcciare il buffet. Non c’è effettivamente molto, salumi e formaggi, qualche marmellata e yougurt, sulla falsariga del Yin Yang. Siamo perà al buffet del pranzo, tenete conto per i paragoni. Verso l’una arriva inoltre un’ottima zuppa calda con verdura e pasta corta. Devo dire piuttosto buona. Nel pomeriggio arriveranno delle fette di torta.
Ma passiamo alla mia terza ed ultima esperienza in quel di Villa Vertigo. Già da tempo stavo osservando una ragazza carina, bionda, con i capelli lisci a caschetto, che se ne stava in disparte con una vistosa tunica color lilla. Mi ha incuriosito sia perché era l’unica vestita (le altre ragazze sono in due pezzi, alcune in topless, altre indossavano un corpetto), sia perché non faceva assolutamente nulla per incrociare gli sguardi dei clienti. Si era anche presa una rivista e si era messa a leggere. Vengo a sapere che è russa, si chiama MIA. Nessun cliente decide di abbordarla, e la stavo osservando già da un paio d’ore. La cosa era veramente strana. Ma le cose strane mi incuriosiscono, così mi armo di coraggio e la approccio. Si dimostra simpatica, parla bene l’inglese, ed iniziamo una amabile conversazione. Mi dice che ha i suoi clienti abituali, perché gli piace instaurare un feeling. Difficilmente viene approcciata da nuovi clienti. Umm…butta male penso. Ma poi decido di sfoderare le migliori armi a mia disposizione in termini di simpatia e cortesia. E così mi ritrovo a chiacchierare piacevolmente per più di mezz’ora, durante la quale ho appreso molto della sua vita e del suo modo di pensare. Visto che il ghiaccio si era rotto ho pensato di invitarla in zone più riservate del locale …. Insomma ci siamo spostati in camera. Decisione azzeccatissima. D’altra parte le russe non mi hanno mai smentito. Lei è molto dolce, ti accarezza, ti bacia (anche se non alla francese) dovunque, si lascia accarezzare e baciare. Fa tutto molto, ma molto lentamente. Mi concede il daty e ragiunge l’orgasmo in un tempo sorprendentemente veloce. Poi mi concede le sue attenzioni. Il lavoro di bocca è di egregia fattura, umido, profondo e stuzzicante al punto giusto. Gioca con le mani e con la lingua. Il tempo passa piacevolmente, ma sono sempre più eccitato e allora prendo il cappuccio e glielo passo. Lei lo indossa con la bocca e si siede sopra il fedele compagno di avventure. Diverse posizioni con lei sopra, con la massima partecipazione. Poi mi fa presente di essere stanca, allora la distendo e continuo alla missionaria, quindi a metà pecorina. Lei urla dal piacere, ma prende un cuscino e si tappa la bocca. Per me è la terza della giornata, quindi posso giocare a mio piacimento fino alla venuta finale. Rimaniamo ancora parecchio tempo ad accarezzarci, farci le coccole e chiacchierare. In tutto siamo stato un’ora e mezzo in camera. 150 euro spesi non bene, benissimo. Consigliatissima, ma create il giusto feeling prima. Ci accomiatamo promettendole che verrò nuovamente a trovarla, chissà! Il posto sicuramente merita. Stanco faccio una doccia per tornare in albergo, riposarmi un’oretta e prepararmi per la seconda avventura della giornata, il mitico Golden Time.

GOLDENTIME

Mi accingo a raggiungere il Golden Time con una certa curiosità. Ho letto di tutto di più su questo locale, che molti definiscono uno dei migliori, se non il migliore della zona. Scoprirò che, almeno dal mio punto di vista, nulla è più lontano della verità. Ma andiamo per ordine. Il tragitto dall’hotel al locale è brevissimo, dieci minuti scarsi. Il fido Tom Tom indica l’arrivo quando sono a metà di uno stradone e non vedo nessun locale. Vado avanti e torno indietro, rallento e trovo sulla destra una stradina di accesso. Il locale è ad un unico piano, e non è facilissimo vederlo dalla strada. Il cancellone d’ingresso non riporta la sigla Golden Time, ma non faticherete a trovarlo dal gran numero di macchine postegiate. Entro e mi parcheggio sulla destra, non senza difficoltà a trovare posto. Ci saranno almeno 50 macchine posteggiate. Trafficato il locale, penso. Solita cancellata, ormai è un segno distintivo, suono ed entro. Un baccano assordante. Musica a palla. In pratica è come essere in una discoteca. Fiumane di persone. Abituato ad altri locali più sobri qui sembra di essere entrati in un mercato. La signora all’ingresso mi consegna il braccialetto con una chiave magnetica e un ottimo accappatoio bianco. Le docce sono subito sulla sinistra. Il locale all’interno è piuttosto piccolo. In pratica un unico stanzone dove c’è il bar e i divanetti. Definirlo stanzone non è poi neppure troppo corretto. Si sta stretti, insomma. C’è tanta gente, ma tanta vermente. Ci saranno 50-60 uomini e 30-40 ragazze, praticamente tutti ammassati. Si fatica a camminare e a trovare posto a sedere. Nel descrivere i locali cerco di essere il più obiettivo possibile, così da darvi un’idea delle differenze tra un posto e l’altro. Qui proprio non mi trovo a mio agio. Faccio un giro per il locale, scopro che oltre al locale bar e divanetti il locale si estende circumnavigando un cortile interno. Tutto intorno le camere, e nel cortile una sauna, un whirpool, delle docce e un lettino per i massaggi. Il cortile è coperto da una vetrata, non è a cielo aperto, e si sta bene. E’ l’unico posto dove si riesce a trovare un po’ di tranquillità. Certo, c’è anche la parte esterna, e forse per questo il Golden Time acquista punti. Il giardino sul retro è piuttosto grande, più o meno come quello del Villa Vertigo. C’è un patio cono tavolini e divanetti, vialetti, degli chalet e un tendone riscaldato dove servono il buffet. Noto che stanno distribuendo cibo caldo, una sorta di spezzatino condito, ma non approfondisco l’argomento in quanto avevo deciso di mangiare dopo la prima timbrata. Si rivelerà poi la scelta sbagliata perché il buffet è aperto dalle 6 alle 8 e poi chiude. Sono le 7 circa, mi metto subito in caccia. Ma non c’è bisogno di darsi tanto da fare. Ho letto che nel locale alle ragazze era vietato approcciare i clienti. Nulla di più falso, almeno oggi. Ho visto tante ragazze che abbordavano i clienti, ed io stesso sono stato approcciato una decina di volte, mi sono anche saltate addosso mentre stavo riposando su una sdraio nel cortile dopo aver fatto una sauna. Il locale ha finiture medie, è discreto, ma nulla a che vedere con il lusso del Villa Vertigo. Le ragazze sono in bikine, alcune in topless, alcune con il corpetto. La media è anche qui molto alta. Appena sono entrato ho notato subito diverse belle stangone, ma difficilmente si scende sotto il sette. Solo un paio di ragazze su 40 circa si meritavano appena la sufficienza, per il resto 7 abbondanti, molti 8 e qualche fotomodella da 9, anche se forse il top di Villa Vertigo non si raggiunge. Anche in questo caso, come al Villa Vertigo, si ha l’impressione che esista un filtro all’ingresso: qui le brutte non entrano ! Meno male !. I passaggi sono molto stretti per la calca, si strusciano i lati delle ragazze, e loro ne approfittano per tirarti a se.

Una di questa è NELLY, bielorussa. Parla pochissimo inglese, ma ci si intende. Devo pur iniziare in qualche modo, e le russe/bielorusse non mi hanno mai tradito. Così decido di seguirla in camera. Scelta corretta. Bacio appassionato, dating molto gradito, prolungato. Quando stava per venire mi sono aiutato con il mio indice, lei ha gradito, ma mi hai poi sgridato. Evidentemente in altre occasioni, più lucida, non si fa penetrare con le dita. Passa quindi all’attacco, ed il lavoretto non è per nulla male, alternando colpetti con la lingua ad affondi più vigorosi. Le danze ci vedono impegnati in tre posizioni, iniziando con lei sopra, per poi proseguire con una prolungata missionaria e quindi concludere alla pecorina. Ottima partecipazione e buon GFE. Il Golden Time, confusione a parte, si conferma un posto con ragazze di alto livello e servizi in camera soddisfacenti.

Faccio in tempo a farmi una doccia che vengo abbordato da una bulgara, a cui necessariamente devo rispondere che non che la faccio la seconda volta dopo cinque minuti. Peccato perché era molto carina. Prosegue e questa volta mi abborda un’altra bielorussa, VESNA. Questa volta mi lascio convincere, anche perché lei è da copertina, un corpicino minuto ma sodo, con ogni cosa al suo posto. Mora, seconda di seno, un bel visino. In camera si rivela tuttavia discreta ma non superlativa. Bacia un po’ svogliatamente, prende subito l’iniziativa con il fratellino, mi concede un ottimo 69 ma …. Accade il fattaccio. Ragazzi …. Sono passati appena dieci minuti dall’ultima venuta, la quarta della giornata, e il mio compagno di avventura ha deciso che stavo sottoponendolo ad un ritmo troppo forzato. Così ha deciso di non collaborare. Ho dovuto interrompere il 69 e scusarmi. Ma lei non si è data per vinta. Rilassati, mi ha detto. Ha riniziato il suo lavoro con dolcezza, poi in maniera sempre più decisa. E così ha risvegliato colui che era già andato precocemente in letargo. Colgo l’attimo e chiedo di incappucciarlo. Lei sorpresa mi dice … “allora proviamo eh ?”. Certo che proviamo, penso. La posizione è quella a me più canonica con lei sopra. Che decido di non cambiare. Bella la vista del suo corpicino, che ammiro fino all’esplosione. Altra discreta mezz’ora in camera. Ora però ho proprio bisogno di riposo.

Vado a mangiare, ma il buffet è già finito, mi informo e mi dicono che alle 10 arriva la pizza. Aspetto con una suana e una riposatina sul letino del cortile. Quindi mi fiondo su una zuppa di fagioli e mais che rendono disponibile vicino al bancone bar. Arriva quindi la pizza. Dopo essermi rifocillato ammiro il moto vorticoso di uomini in accappatoio bianco e ragazze. E’ veramente un gran mercato del sesso. Sono indeciso se andare via o tentare l’ultimo colpo. Incontro nuovamente Nelly, che mi presenta un’amica, DASHA, russa. Come posso dire di no ? Anche questa una scelta giusta. Ottimo bacio alla francese, interrompo io per cambiare gioco, lei sarebbe andata avanti ad oltranza. Mi concede il dating, che tuttavia non prolungo perché evidentemente lei non gradisce più di tanto. Nel frattempo si era riempita la mano di gel e aveva iniziato ad accarezzare il fratellino che questa volta era già bello e arzillo. I giochini con la bocca sono degni di una gran professionista. Me li godo per una decina di minuti. Quindi gli chiedo di salirmi sopra. Dopo cinque minuti la ribalto e continuo a lavorarla di sopra, un po’ alla missionaria, un poò inginocchiato, un po’ alla mezza pecorina. Vengo con le sue gambe sulle mie spalle, affondando i colpi e arrivando al sesto orgasmo della giornata. Stanco, distrutto, assonnato, mi doccio e fuggo verso il mio albergo.

E’ passata la mezzanotte, devo riprendermi per un’altra giornata di nuove avventure. Considerazioni finali sul locale. Vi ho già detto tutto, ragazze molto belle, servizi più che soddisfacenti, ma è una gran bolgia. Gli spazi interni sono piccoli e claustrofobici, visto il numero di persone. Sono certo che con la bella stagione e gli spazi esterni a disposizione, tutto sarà più vivibile. Per il momento io preferisco di gran lunga il Villa Vertigo.

commento del Dott. Spina, aka Scopopagando: il ragazzo si è fatto onore anche il secondo giorno, ce la farà arrivare al settimo? lo scoprirete solo leggendo le prossime puntate... :-)
riguardo ai locali: villa vertigo è l'unico di "famoso" che mi manca, anche se i miei informatori non ne sono poi così entusiasti... forse un anno fa (questo racconto risale alla primavera 2009) le cose per villa vertigo andavano meglio.
Al goldentime sono invece ormai di casa e almeno di vista conosco tutte le colonne portanti del locale (ossia le storiche..) e un leggero calo c'è stato ma rimane pur sempre un signor locale, specie in estate quando c'è il bel parco (chiamarlo giardino sarebbe riduttivo) all'aperto: ho saputo dalle ragazze che invece preferiscono il locale in inverno, perchè in estate tendono a disperdersi nel parco e a rilassarsi troppo a prendere il sole, mentre in inverno, quando si sta tutti nel salone, alla lunga ti annoi e sei più spronato a "socializzare" in camera con le belle signorine.

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