mercoledì 21 aprile 2010

UN'IMPRESA DA TITANI DAY 4 BY TITANO

Quarto giorno di titano con sorpresa finale...

SVEGLIA E PREPARATIVI

Il letto è comodo e confortevole, trovo il classico piumone, ma questa volta è sufficientemente grande da riucire a rimboccare la parte vicino ai piedi, così da bloccarlo in posizione. La stanchezza ha la meglio, e dormo ininterrottamente fino alle sette del mattino, quando mi sveglio e noto che la giornata è uggiosa. Finora ero stato fortunato, tutte giornate di sole pieno, ieri la temperatura era salita fino a 25 gradi. Scendo per la colazione. Il buffet è degno di un hotel a quattro stelle, peccato che non vi siano cose dolci ma solo salate: uova fritte, wurstel, ampia varietà di salumi e formaggi, croassant salati appena sfornati, frutta fresca, yougurt, stuzzichini, succhi di frutta e quant’altro. Mi viene servito un cappuccino che potrebbe definirsi più una ciotola di caffè e latte, ma comunque gradevole. Acquisto una scheda per la connessione internet wireless, è questa la prima tappa del tour in cui ho trovato un hotspot disponibile (magari ce ne saranno stati altri, alcuni riportano anche presso i locali, ma non avevo sempre il portatile dietro per controllare). Confermo quindi l’impressione che per 62 euro l’hotel è un’alternativa da tenere presente. Mi preparo e mi metto in viaggio. Il programma della giornata prevede tre soste, due delle quale dedicata ad un’altra variazione sul tema che ho voluto introdurre nel tour: è mia intenzione testare l’offerta di club orientali in quel di germania. I club in questione si chiamano Asia Girls, ce ne sono due, uno a Dusseldorf e l’atro a Krefeld. L’hotel che ho prenotato per la notte si trova sempre a Krefeld, vicino all’Happy Garden, che ho intenzione di visitare come ultima meta della giornata. Mi rimetto in marcia e mi incammino in autostrada. Circumnavigo per la seconda volta Colonia, arrivando in breve a Dusseldorf.

ASIA GIRLD DUSSELDORF

La prima tappa della giornata è l’Asia Girls di Dusseldorf. Il locale si trova nella primissima periferia a sud, e la zona è facilmente raggiungibile dall’autostrada. Si entra in città con la macchina, si ha quindi la possibilità di dare uno sguardo, anche se veloce, al contesto cittadino. Almeno questa zona della città è costituita da palazzine a 3-4 piani, talvolta in classico stile locale, talvolta più comuni e moderne. Nulla di particolare. Parcheggio prima di arrivare al locale, che il navigatore mi indica trovarsi in una stradina a fondo cieco. Avverto una sensazione di disagio, in quanto si ha l’impressione di essere osservati dai passanti. Siamo insomma in città e non c’è un parcheggio privato come in altri club che ho visitato. Mi aspetto un localino piccolo, in classico stile cinese, con una manciata di ragazze, quelle che avevo già intravisto sul sito internet. Ma mi sbagliavo in toto, come a breve vi racconterà. Innanzi tutto avete rischiato di non leggere questa recensione. Già, perché il locale non è un locale ed il luogo non è facile da trovare. In pratica stavo rinunciando e mi accingevo ad andarmene quando finalmente l’ho trovato. Per chi vuole andarci: i numeri civici 33 e 35 sono in una stradina laterale a sfondo chiuso, quella indicata dal Tom Tom. Il problema che tutte le palazzine qui hanno il civico 33: 33a, 33b, 33c, fino al 33f. Faccio un primo giro della strada cercando un locale senza dare all’occhio dei passanti. Nessun locale, qualche attività commerciale che non capisco bene di cosa si tratti, ma nient’altro. Rifaccio allora un secondo giro guardando tutti i campanelli (sul sito c’era scritto “bei Asia”, cerco quindi un campanello con questo nome). Niente da fare. La strada, tra l’altro, non è proprio bellissima, C’è una macchina distrutta, una sorta di autocarrozzerie in fondo alla strada, un posticino tutto sommato non di classe, se vogliamo usare un eufemismo. A questo punto stavo rinunciando, quando noto un ultima palazzina bianca in fondo alla strada, sulla sinistra, al civico 33f. L’entrata non è facilmente visibile, perché è sulla sinistra su un pianerottolo e si deve salire qualche gradino. Ho quasi timore di farlo, perché se non fosse quello il locale e qualche vicino mi vedesse chiedendomi cosa cercavo mi sarei trovato in una situazione imbarazzante. Ed invece è proprio quello: alla porta un campanello “asia”. Quando sono stato io, su una delle finestre, c’è una piccola scritta luminosa “OPEN”. Mi apre una giovane orientale, carina, bassina, ben fornita, AICOTO, o qualcosa di simile. Il locale non è un locale, né una casa per appuntamenti in stile tedesco. E’ semplicemente un appartamento dove queste ragazze orientali ricevono i clienti. Il posto è piuttosto squallidino, benché la camera, arredata in stile orientale con luci soffuse, tutto sommato è graziosa ed accogliente. Trattiamo il prezzo, 100 euro per mezz’ora, 160 euro per un’ora. Provo a contrattare ma la lingua non aiuta. Avverto anche una leggero tono di stizza quando in inglese mi dice “these are the prices here”. Della serie, prendere o lasciare. Accetto la mezz’ora, ormai sono qui. Si rivelerà una scelta corretta. Infatti, a discapito della location, la ragazza è notevole, e ci sa veramente fare. Mi fa fare una doccia in un bagno messo maluccio, quindi inziamo a baciarci e ad accarezzarci in piedi. Bacia bene, anche se per ora senza baci alla francese (ma arriveranno!). Si spoglia pian piano ed ho il piacere di scoprire sotto le mani un corpo da ventenne, sodo e dalla pelle vellutata. Lei è giapponese, deve avere vent’anni, anche se è difficile dargli un’età. Mentre siamo in piedi scende alle parti bassi e inizia un lavoretto niente male. Poi ci sdraiamo e le dedico le mie attenzioni, che gradisce al punto che deve interrompermi per non arrivare. Reinizia lei, in ginocchio sul letto, ma pio mi sdraio per farla lavorare meglio, ed allora da il meglio di se. E’ la prima volta che lo provo, e sono rimasto estasiasto. La fanciulla pratica il deep throat, ed è fantastico vederlo scomparire per intero tra le sue labbra. Quindi mi incappuccia e seguono un paio di posizioni canoniche con ottima partecipazione di lei. Poi baci, carezze, due chiacchere (ma vermente due, perché l’inglese è stentato) e quindi i saluti. “Torna presto” mi dice. Fossi in zona volentieri, penso. Venire apposta non lo consiglio, anche perché non essendo un locale non c’è nulla da fare dopo la timbrata. Ma se siete in zona può rivelarsi una valida alternativa per trascorrere una mezz’ora piacevole in un’atmosfera da vero GFE.

ASIA GIRLS KREFELD

A questo punto so cosa aspettarmi all’Asia Girls di Krefeld, e sono indeciso se andare o meno. Ma il tour deve essere completato, e i doveri di cronaca verso la comunità internet che in precedenza tanti consigli mi ha fornito non possono essere disattesi. Quindi parto per Krefeld. Impiego un’ora ad arrivare, quando il navigatore, inizialmente, mi segnava 30 minuti. Questa volta il mio fidato Tom Tom mi ha fregato. Il problema è che nella ricerca del percorso più breve lui non tiene conto dei semafori rossi e del traffico. Mi fa infatti passare per il centro di Dusseldorf, piuttosto che farmi fare un giro più largo e prendere l’autostrada. Ne approfitto per vedere un po’ a citta, in quanto mi ritrovo nel traffico cittadino. Mi sembra di essere a milano, ed in alcune zone la città ci assomiglia veramente. Arrivo a Krefeld. Il locale si trova in una zona periferica, che devo dire piuttosto bruttina e squallida. Il navigatore mi conferma di essere arrivato al termine di una strada. Ma la zona è brutta, e non ci sono parcheggi ai lati della carreggiata. Le macchine sono parcheggiate sul marciapiede, ma non voglio rischiare nulla, così mi allontano di alcune centinaia di metri e parcheggio in una zona più tranquilla. Si fa per dire, perché la zona non promette nulla di buona, sporca, girano tipo non del tutto raccomandabili, si prova insomma una sensazione di allerta. Torno in zona, ma non vedo nessun numero 10. Anche questa volta ho difficoltà a trovare l’appartamento (perché di appartamenti si tratta, ormai lo sappiamo). Di fronte al termine della strada c’è una piccola zona a traffico limitato. Due ragazzi giocano a pallone per strada. Proprio in zona trovo un locale con le facciate rosse e le scritte luminose “open” alle finestre. Alcune persone escono dalla porta. Mi avvicino cautamente e guardo i campanelli, ma nessuna indicazione (sul sito c’era scrittto “bei Toto”, campanello “Toto”). Qui siamo inoltre al civico 33. Sul muro scritte “Fick me” e altre cose del genere. Sono indeciso se bussare a caso, i ragazzini che mi guardano mi bloccano. Faccio un giro per le viuzze laterali e trovo altri locali con la scritta “Open” alla finestra. Devono essere altri bordellini orientali. Inizio a capire che la zona è un vero “puttanaio”, scusatemi il termine. Ma del 10 con il campanello “Toto” non se ne vede l’ombra. In realtà era più vicino di quanto immaginavo: alla fine della strada, invece che proseguire dritto per la zona a traffico limitato, è sufficiente girare a destra, probabilmente la strada fa angolo, per trovare quanto cercato. Una palazzina come tante altre, insospettabile. Ai campanelli tanti nome di ragazze cerchiate di rosso …. Immaginate voi cosa potrà significare. Per ultimo il campanello “Toto Maya”, anch’esso cerchiato di rosso. Sarà questo ? Il civico e il nome della strada coincidono, quindi busso. Mi aprono due ragazze orientali, una giapponese e l’altra cinese di Hong Kong. Mi fanno entrare e sedere. Posso scegliere tra le due. Memore della bella esperienza di Dusseldorf, scelgo la giapponese. Il nome inizia con la M, ma proprio non me lo ricordo. Vengo accompagnato a fare la doccia in un bagno anche questa volta di mediocre categoria. La camera è però di nuovo graziosa e confortevole, anche più di quella di Dusseldorf. Letto a baldacchino, arredamento in legno scuro, moquette, arazzi alle pareti, il tutto in stile cinese. Ci accordiamo per 100 euro la mezz’ora. I prezzi sono gli stessi di quelli di Dusseldorf. Lei non bacia, almeno non me. Ma iniziamo una lunga, lunghissima serie di carezze reciproche. Mi stendo e la lascio fare. Sarà uno stile giapponese, non lo so, ma provo qualcosa che non avevo mai provato prima. Lei mi accarezza, molto, molto lentamente. Poi sis sposta alle parti basse e le sfiora, gioca con le noccioline, le sposta in basso e in alto, ma sempre tutto al rallentatore. Lui si sveglia, e non vede l’ora che la ragazza si dia da fare come sicuramente saprà fare. E invece lei continua a stuzzicarmi, credo sia una tecnica per innalzare l’eccitazione, che nel mio caso però e a rischio visto che è trascorsa solo un’ora dalla mia ultima esperienza e visto che vengo da tre giorni pieni di avventure. Pur tuttavia la tecnica fa il suo dovere. Lei mi si posiziona sopra e mi da il sedere. E’ molto carina di corpo, anche lei pelle di seta e piedi curatissimi. Solo di faccia non è bellissima, ma a me le orientali proprio non piacciano di faccia, quindi non sono del tutto oggettivo. Si piega e mi mostra la patatina in tutta la sua gloria. Non posso non approfittarne. Inizia un 69 molto, ma molto lento, mi adatto al suo ritmo, non ho nulla da perdere, vediamo dove vuole arrivare, penso. Certo, se continuiamo così altro che mezz’ora, penso, domani devo ancora venire. Ad un certo punto decido di fare il birichino, Avevo il suo culetto a un centimetro dal naso, e allora umetto l’indice e inizio ad appoggiarlo sul buchetto, massaggiandolo con movimenti circolare e contemporaneamente facendo un po’ di pressione. Lei gradisce, ma capisce che la pressione avrebbe inevitabilmente inserito l’indice dispettoso nel buchetto, ed agitandosi per scacciarlo via non faceva altro che agevolare l’operazione. So che le orientali non lo fanno, e per loro è tabu, ma ho voluto provare a vedere le reazioni. Lei è stata un po’ al gioco, poi, forse indispettita, ha smesso il 69 e ha preso il cappuccio. Finalmente ! Mi monta, ma il ritmo è praticamente quello di un lento per ottantenni. Non si fa penetrare completamente. Dopo un po’ finalmente si accelera, e continuamo in quella posizione per un po’. Poi mi metto io sopra e finalmente affondo i colpi, continuando per un bel poi con lei finalmente partecipe e mugulante. L’eccitazione che ha saputo provocare mi rende piuttosto facile raggiungere la conclusione, il tutto nella mezz’ora canonica già concordata. Noto un particolare: sul letto una televisione con un indice delle canzoni in sottofondo. Quando si entra in camera il dvd si avvia. E’ programmato per non ripetersi, e vi sono 7 canzoni. Praticamente, finita la musica finita la mezz’ora. E’ un segnale di avvertimento per le ragazze. Pago il mio centone e scappo di corsa alla macchina, incrociando nel frattempo due loschi figuri in giubbetto di belle nera che non promettono nulla di buono. Che dire, l’esperienze di per se non è male. Se penso però che per 50 euro in più sono stato un’ora da Dio al Traum’s Paradise, non posso consigliarvi questi posti. Le location sono poi piuttosto squallide, e l’esperienza nel complesso ne risente. Lo dovevo per onor di cronaca. Ma non ci ritorno.

TRASFERIMENTO IN HOTEL

L’hotel dista poco più di dieci minuti. Attraverso parte della periferia di Krefeld e mi convinco sempre di più che il posto è piuttosto malfamato. Sporco ovunque, aiuole non curate, marciapiedi sconnessi, insomma siamo in una altra Germania, quella che non avrei immaginato esistesse. Con sollievo l’hotel è fuori Krefeld, i man mano che esco dalla città mi sento sempre più sollevato. Faccio fatica a trovare l’hotel, che è inserito in un grosso contesto dedicato ad un parco naturale, con traverse che si chiamano tutte allo stesso modo. Chiedo informazioni ad una coppia che passava a piedi con il cane e finalmente lo trovo. L’hotel p discreto, un tre stelle in classico stile internazionale. Nulla di particolare, molto simile all’hotel di Hessen.


HAPPY GARDEN

Arrivo all’happy gardem in 20-25 minuti circa, e finalmente l’inferiata di ferro mi conferma di essere nuovamente arrivato in un Saunaclub. Dopo le due esperienze di stamani sono sollevato nell’animo. Parcheggio, suono e vengo accolto da una signora che non parla inglese ma mi fornisce subito un accappatoio, le ciabatte e mi prende le chiavi dell’armadietto, facendomi fare un giretto panoramico del locale. Lo classificherei tra i locali medi, dove il piccolo lo riserverei per ora al Bernd’s visitato ieri. Sulla destra dell’ingresso ci sono le scale che portano alle camere del piano inferiore e una porta che conduce al locale bar, non molto grande, con un bancone per una decina di persone posto lungo un corrodoio, dove è difficile passare quando c’è molta gente, In fondo al bancone il locale si amplia per far posto ad alcuni divanetti. Alla sinistra dell’ingresso ci sono invece gli spogliatoi, quindi, proseguendo, le docce ed un altro locale, più ampio e su due livelli, con altri divanetti, il bancone del bufet (per ora vuoto!) e un maxi-schermo sul quale proiettano costantemente un canale sportivo. Tutte le ragazze sono in bikini, qualcuna veste un corpetto. Non dovrebbero approcciare i clienti, ma in realtà capita spesso che lo facciano, complice anche in questo locale gli spazi stretti quando c’è molta gente. I locali al chiuso sono quindi limitati, anche se confortevoli. Nel periodo estivo c’è però un bel giardino esterno con piscina e altri posti a sedere. Di sera si illumina rendendo il tutto molto carino. Il livello del locale, come finiture, lo definirei tuttavia medio. Sono circa le 16 quando approccio KATIA, bulgara, mora, una seconda di seno, sui 25 anni. Parla qualche parola di italiano, e ci si intede benissimo. Passiamo in camera, dove è piuttosto partecipe. Bacia, mi concede un dating veramente prolungato, al termine del quale, eccitato, prendo il cappuccio e lo indosso da solo, per poi montarle sopra prima alla missionaria, poi in altre posizioni. Lei partecipa, e con immensa soddisfazione timbro il primo cartellino del locale. Purtroppo non immaginavo che anche qui i missili sono in agguato. Passa infatti un quarto d’ora e mi approccia MAGDA (MADDALENA), polacca, bionda, una terza di seno, non altissima. Già al bancone avevo il sentore che non ci fosse feeling, mi sembrava troppo distaccata. “Ma è polacca”, penso, non può tradire la fama delle ragazze polacche, che finora, insieme alla russe, mi hanno sempre dato grandi soddisfazioni . E così mi convinco di andare in camera. Un disastro ! A parte il fatto che era passato solo un quarto d’ora dal mio ultimo cartellino, il terzo della giornata, lei non fa assolutamente nulla per rendere la situazione coinvolgente. Se ne sta immobile distesa sul letto mentre io inizio a baciarla, quando provo a passare alle parti basse accetta ma senza il minimo di partecipazione. Poi prende lei l’iniziativa ma prima di usare la bocca prende il fazzoletto e mi pulisce come se avessi del catrame appiccicato sulla testolina del fratellino. Gli faccio capire che mi sta facendo male e per tutta risposta lei afferma che deve pulirlo. Ma vai a quel paese, penso, ho già fatto quattro docce oggi, l’ultima non più tardi di 10 minuti fa. Poi inizia un lavoretto con la massima svogliataggine, nota un neo e mi chiede cos’è. “Un neo….non è mica una pustola piena di pus”, penso. Ma niente da fare, di continuare il lavoretto di bocca nemmeno se ne parla. Lo prende in mano e tenta di farlo resuscitare con un lavoro di manovella piuttosto energico. Il compagno di avventure, già provato dagli straordinari a cui lo sto sottoponendo, pretende per lo meno un po’ di gentilezza e di atmosfera per alzare la testolina, quindi non posso dargli addosse se è rimasto accucciato nei suoi alloggi. Stizzito gli dico di smetterla, mi sono proprio rotto le scatole. Gli do i suoi 50 euro, tanto non ho voglia di fare casini, saluto con un sorriso e a mai più rivederci. A questo punto ero sicuramente poco motivato a proseguire la mia permanenza all’happy e pochi spazi per stare tranquilli. Dipende ovviamente dai gusti, può piacere o meno. Qui, a differenza del Golden Time, ho trovato la temperatura esterna più gradevole, le porte erano aperte e nei locali al chiuso non si respirava fumi. Mi era infatti scordato di dirvi che al Golden Time, oltre una certa ora, entrare nel locale bar significa entrare in una cappa di fumo. A me personalmente il fumo da noia, per voi potrebbe non essere un problema. Ma non vi ho ancora parlato del parco ragazze. Beh, il concetto è quello del Golden Time, la scelta è di alta qualità, molte ragazze molto belle, pochissime sotto il 7, la maggior parte 7 o 8, con un paio di 9. Una in particolare, bionda con un corpetto rosso, mi intrigava particolarmente. Si sa che le supermodel spesso nascondono dei missili, ma decido comunque di provare l’aproccio. Iniziamo a chiacchierare, ma non regge la conversazione. Si fa offrire un cocktail (4 euro), ma sono sempre e solo io a fare domande, lei non partecipa. Forse è fatta così, perché ho notato che non conversava neppure con gli altri uomoni, o forse non c’era semplicemente feeling. Non avevo voglio di rischiare un altro missile, ed ho lasciato perdere. Non saprò mai se mi sono perso una gran mezz’ora con la più bella del locale o se avevo appena evitato una grande fregatura. Incrocio MARIA, appoggiata su uno sgabello, che scambio per Russa. In realtà è bulgara, bionda, anzianotta, diciamo sotto la quarantina. La cosa mi stuzzica, non l’ho mai fatto con una di questa età e il mio radar mi dice che l’esperienza potrebbe essere coinvolgente. E così è, in effetti. Lei bacia appassionatamente, si fa baciare dovunque e partecipa alla grande, le danze iniziano con movimenti molto lenti, per poi accelerare pian piano, in diverse posizioni, fino al gran finale. Ottima mezz’ora e forse oltre. 50 euro e grazie. Doccetta e riposo sui divanetti. Accanto a me una brasiliana che non parla né tedeco né inglese, e quindisi trova un po’ spaesata. Non ricordo il nome, purtroppo, ma ha un gran bel fisico, seno purtroppo rifatto (a me piacciono quelli naturali). Lei mi stuzzica, ma gli spiego che sono appena uscito dalla camera. Comprensiva non mi molla e continua a chiacchierare. Passa così circa mezz’ora, finchè lei si fa più intraprendente, facendomi capire che le brasiliane a letto sono molto calde. Che dire, sono stremato, ma l’ultimo colpo della serata non si rifiuta. E così ci spostiamo in una camera in una chalet fuori in giardino. Mi ero infatti scordato di dirve che il giardino è contornato di piccoli chalet, utilizzati quando le camere all’interno sono tutte occupate. Lei è scatenata e caldissima. Mi salta addosso, mi acciuffa dovunque, mi bacia, prende subito di mira il giocattolino con un lavoretto niente male anche se per me troppo vigoroso. Ma so contraccambiare con la stessa moneta. La prendo di peso e la ribalto, gli salto addosso e passo alle parti basse. Lei gradisce ed è molto attiva e partecipe. Non resisto, prendo il cappuccio, lo indosso e la penetro alla missionaria. Non riesco a capire il motivo, ma il mio michetto tra le gambe ha risposto con una imprevedibile prontezza alla situazione, era arzillo come alla prima botta giornaliera. Ma la conclusione è comunque difficile da raggiungere, quindi strapazzo la brasiliana in tutte le posizioni che conosco, con lei strillante e completamente partecipe. Arrivo con i battiti a 2000 e mi accascio sul letto. Per oggi basta. Doccia, pizza (nel frattempo erano arrivate delle teglie piene di pizza di diversi tipi) una bevuta e via in albergo a riposare per le nuove avventure di domani.

E qui, signori miei, accade l'imponderabile, un giallo internazionale, un caso per scrittori di thrilling: eh sì, perchè le cronache di questa fantasmagorica settimana di Titano si interrompono così, e sono ferme da un anno esatto, giorno più giorno meno. Non un commento - evidentemente bloccati -, nulla di nulla. Un collega scrive "...a riposare per le nuove avventure di domani" e poi sparisce nel nulla, ingoiato dal vuoto telematico, intrappolato nella Rete. Che fine avrà fatto?

a) si è rotto i coglioni di scrivere: o troppo prolisso o niente ;

b) ha involontariamente infilato le due mani in un tritarifiuti ;

c) gli è venuto un infarto ed è morto con onore sul campo di battaglia.. magari in un qualche sperduto in mezzo alla campagna c'è una piccola lapide dentro un piccolo localaccio che ricorda il valoroso titano e le sue gesta eroiche che si è immolato per la Causa... ;

d) ha raccolto su internet informazioni false e tendenziose e il quinto giorno è finito in un partytreff di trans i quali non l'hanno fatto uscire e anzi sono entrati in massa in lui.. e dalla vergogna e per il trauma subito ha smesso di scrivere e di andare a puttane (preferendo a queste i bambini...) diventando Fra Lechiappe;

e) ha volutamente troncato a metà la narrazione delle sue gesta, scomparendo nel nulla, in modo che i suoi lettori, chiedendosi che fine abbia fatto, lo ricordino per sempre, diventando quindi eterno!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

già, che strano.... organizzazione del "tour" e meticolosità della descrizione (anche degli alberghi!) fanno escludere che abbia perso la voglia di raccontare le sue prodezze..... Mah, di sicuro gli è successo qualcosa; speriamo che, se ha stirato le zampine, lo abbia fatto con la faccia affondata in un 69, almeno....
AVV.

Anonimo ha detto...

Noooooooooo... Titano ma che cazzo fai? Questo è un chiaro caso di coitus interruptus. Cioè ci fai presagire una avventura no-limits, e poi alla fine del primo tempo si scopre che il secondo non esiste. Io stavo quasi per fare il foglio Excel delle trombate e a metà avventura invece ...

Vabeh, comunque il Titanic ha speso circa 1700 euro di trombate in 4 giorni + 70 euro ca per 3 notti + 200 di macchina + un 100 di volo e benza = diciamo 2200 euro in 4 giorni. Mantenendo questa media sarebbe arrivato ad aggiungere altri 400 euro al giorno di trombate (6 x 50 per le 6 trombate canoniche e 2 x 50 di ingressi, il tutto per altri 3 giorni = 1200 euro) + 3 notti ancora a 70 euro a notte, diciamo 3800 euro. Così tanto ? Soccia, una settimana da leoni.

Però qui non si sa se la sola più grande ce l'ha tirata Titano ad interrompere il racconto lasciandoci con il fiato sospeso, o Paride Spina che sapeva fin dall'inizio che di racconto monco si trattava, ma ci ha fatto la sorpresa :)

Rastigat

P.S. Comunque Titano ha questa strana idea, molto maschile, che se sta leccando la passera ad una donna e questa sente che sta per venire, allora lei si ferma un attimo prima... per quale motivo? Loro mica si smontano come noi; se anche venisse potrebbe tranquillamente andare avanti a fare il suo dovere.

Anonimo ha detto...

In effetti capita spesso che ti fermino un momento prima di venire,probabilmente l'orgasmo le stanca e rende difficile proseguire il lavoro. Dobbiamo cercare Titano, e nel caso fosse spirato per arresto cardiaco,gli dedicheremo una via a imperitura memoria.
Uno

Anonimo ha detto...

A forza di praticare un cosi' serrato daty,la bocca gli si e' trasformata in una fica,con tanto di clitoride sul palato.Il poveretto,non potendo piu' uscire di casa senza incrociare sguardi ammiccanti di uomini e donne,si e' ritirato definitivamente a vita privata nello stesso monastero di Marrazzo.

Anonimo ha detto...

Sono Titano (o meglio Pisdrullo) vivo e vegeto ..... quando ho iniziato a inviare i post ad escortforum non mi sembrava vi fosse molto interesse nel leggere il resoconto del mio viaggio, ma soprattutto gli amministratori del sito hanno fatto di tutto per rendere difficoltosa la pubblicazione. Avevo allora creato un blog, ma anche li avevo postato solo i primi 4 giorni .... poi mi sono stufato visto che nessuno leggeva o commentava il racconto. Se siete interessati invio al mitico scopopagando il resto del racconto.

Anonimo ha detto...

Sono sempre l'autore dei post. Ho appena pubblicato nel mio blog il resoconto degli altri giorni. Se scopopagando vuol riportare il racconto anche qui ne sarò lusingato. Magari potrebbe indicare anche un link al mio sito. Sono ovviamente benvenuti tutti i commenti. Rileggendo il racconto a distanza di tempo mi rendo conto di aver fatto errori che oggi non rifarei. Nel frattempo ho fatto tante altre esperienze in terra teutonica e non - magari mi rimetto a scrivere....

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...