martedì 20 aprile 2010

UN'IMPRESA DA TITANI PARTE 3 BY TITANO

Continuo a postare il Titano.. ormai ho iniziato, ormai lo finisco...

SVEGLIA E PREPARATIVI DEL GIORNO 3

Speravo di dormire bene come la prima invece, ed in vece il piumone mi ha fatto troppo caldo e mi sono svegliato parecchie volte cercando una copertura ottimale. I piumoni saranno soffici e confortevoli, ma hanno il grosso difetto di essere “tutto o nulla”. Se hai caldo lo togli, ma così hai freddo, provi a coprirti a metà, ma in qusto modo hai le gambe che scoppiano dal caldo e la schiena congelata. Insomma, non ho dormito per nulla bene.

Mi sveglio di buon ora, faccio le valigie e guardo il programma della giornata. Mamma mia, l’agenda è ricca di appuntamenti, ben tre luoghi da visitare. Eh si, in fase di preparazione avevo dato per scontato che dopo i primi due giorni di “acclimatamento” avrei potuto tentare la tripletta.

In realtà la prima tappa è “scappa e fuggi”, come avrete modo di leggere in seguito. Ma comunque tre tappe sono tre tappe, e quella sorta di “acclimatamento” che avevo previsto in fase di preparazione nella realtà dei fatto è invece già una sorta di affaticamento. Ebbene si, inizio a sentire i primi segni di affaticamento, forse ho esagerato i primi due giorni, non credo di poter riuscire a tenere questo ritmo. Ma il tour è ancora lungo, e lungi da me il pensiero di non portarlo a compimento. Perché tre tappe se ho previsto di visitare 14 locali in 7 giorni ( e quindi, se la matematica non è un’opinione, due locali al giorno) ? Beh, vi svelo il segreto che ho tenuto nascosto finora: la programmazione che ho fatto è ancora più ambiziosa di quello che vi ho raccontato finora. I locali da visitare sono 14, ma tutti in 6 giorni e non 7, così da lasciarmi l’ultimo giorno libero per ritornare nei posti che mi sono piaciuti di più. In pratica il tour dovrebbe prevedere 15-16 visite a 14 locali. L’ultimo giorno non è stato programmato, è una giornata a disposizione che deciderò in seguito come riempire. L’albergo, qualunque locale deciderò di visitare nuovamente, è sempre quello dell’aereoporto di Maastricht, per prendere il volo la mattina successiva.

Ma torniamo al programma di oggi. Si cambia zona. Si lascia la meravigliosa e caratteristica zona del confine tedesco-olandese e ci si sposta verso le grandi città, Colonia e Bonn in particolare. L’idea è quella di visitare il Samya e il mitico Bernd’s. Giornata ricca, quindi. Ma sulla strada per il Samya l’intenzione è quella di visitare anche il Traum Paradies, nella periferia di Colonia. Non è un classico Suna Club, né un club FKK. Dovrebbe essere molto simile ad una casa chiusa, dove si entra, si osservano le ragazze in sfilata, si fa la propria scelta e si entra in camera. Un vecchio bordello, insomma. Diciamo che è una divagazione sul tema che ho voluto introdurre nel tour, anche perché su internet il locale è molto apprezzato. Ho letto essere molto elegante e frequentato da belle ragazze. Mi attendo un localino di classe, insomma, non un borsellino squallido di provincia. L’idea è quella di fare una visita, una scelta, sparare un colpo e quindi via di corsa al Samya.

Faccio colazione, saldo il conto dell’albergo e mi metto in viaggio. Per la notte ho prenotato un albergo ad Hennef, in modo da essere vicino all’uscita dal Bernd’s. Avevo letto molti commenti positivi su un alberghetto a 200 metri dal Bernd’s, ma ho preferito prenotare in una struttura leggermente più grande a un paio di chilometri di distanza. Per lo meno provo qualcosa di nuovo e condivido le miei impressioni. L’idea è quella di fare il check-in subito dopo essere uscito dal Samya e prima di andare al Bernd’s. Una nota sul programma: visiterò nei prossimi giorni altri locali vicini al Villa Vertigo, ma sono stato costretto ad anticipare la trasferta in quel di Colonia perché il Bernd’s è chiuso durante il fine settimana. Qualora doveste programmare un simile tour, provate a invertire le due giornate, magari rimanendo in zona per visitare gli altri locali e quindi spostarvi verso Colonia. Il viaggio dura infatti un’oretta circa. Nulla di particolare, è tutta autostrada, ma è possibile comunque ottimizzare gli spostamenti. Il viaggio mi conduce lentamente fuori da quelle zone caratteristiche che ho visitato i giorni scorsi per condurmi verso Colonia. Il paesaggio lentamente muta. Sembra ora di attraversare la pianura padana. Ogni tanto ancora qualche casetta caratteristica, che lascia tuttavia presto il posto a palazzi e edifici più moderni.


TRAUM PARADISE

Il locale si trova in una zona industriale tra Colonia e Bonn. E’ vicino all’autostrada, 5 minuti dal’uscita. Il fido navigatore di viaggio mi conduce proprio all’uscio. Sono in anticipo (il locale dovrebbe aprire alle 10), ho una mezz’oretta per scrivere alcuni appunti in attesa dell’apertura.

Il locale si presenta come una palazzina a due piani. Un uarto alle 10 decido di dare un’occhiata al locale da vicino. L’entrata è sul retro, come indicato chiaramente dai cartelli. Mi avvicino per avere conferma degli orari. Evidentemente mi vedono dalla telecamera e immediatamente mi aprono la porta. Mi saluta una signora sulla cinquantina, parla inglese ed è molto gentile. Gli dico che posso passare dopo, ma lei mi fa entrare ed accomodare in un salottino d’attesa, offrendomi da bere e pregandomi di attendere li in attesa che le ragazze si preparino. Leggo qualcosa, mi guardo intorno. Il locale è vermanete bello, proprio come me lo aspettavo. E’ un locale di classe, gran belle finiture e molta attenzione ai particolare. Siamo nuovamente ai livelli del Palace e del Villa Vertigo. Qui non ci troviamo ovviamente in un club ma in una casa per appuntamenti. Approfitto del bagno ed ho l’occasione di vedere le camere, che sono tutte aperte (una decina al primo piano, più credo, altrettante al piano di sotto. Tutte molto belle e arredate con gusto. Arriva il momento tanto atteso, vengo portato in una seconda camera, mi siedo e la signora mi spiega che entreranno le ragazze una ad una, pregandomi di annotare il nome di quella che mi interessa.

Inizia la sfilata. Entrano in successione 7 ragazze, tutte carine, diciamo sette-otto. Nessuna sufficienza stentata, nessuna fotomodella, il livello è comunque altro, e tutte sono vestite in abiti eleganti e molto fini. Segno i nomi annotando due ragazze che mi interessano, una russa e una tedesca. A quel punto entra un’altra signora, la matrona, non so come si possa chiamare. E’ molto disponibile, come tutti in questo luogo, d’altronde. Avrà sessanta anni, bionda, molto cordiale. Capisce che la prima volta e mi chede se ho qualche preferenza. Indico le mie due scelte.

Lei mi fa capire che la russa, NATASHA, parla inglese, è molto dolce e sensuale, mentre l’altra, la tedesca, è molto più giovane e non ha studiato lingue straniere. Si informa poi dei miei gusti, e quando gli dico che cerco un GFE, mi consiglia vivamente di scegliere Natasha. Così faccio. Parliamo di prezzi. Il locale non è economico, come mi attendevo, ma neppure improponibile. Direi un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. Un’ora tutto compreso, con sesso a piacimento senza limitazioni di sorta sono 150 euro. Se voglio posso optare per un’ora e mezza al prezzo scontato di 200 euro invece di 230. Opto per un’ora.

Natasha è molto simpatica, carina. Non è giovanissima, ha 30 anni, un bel sorriso e dei begli occhi. Chiaccheriamo un po’ per rompere il ghiaccio, poi facciamo la doccia insieme. Ci stendiamo e ci avvinghiamo in un lungo e passionale bacio. Carezze, abbracci, strusciamenti, il tutto nella massima tranquillità e spontaneità. Prende poi lei l’iniziativa, mi accarezza e bacia dovunque, molto lentamente, per poi scendere alle parti bassi. E’ molto delicata, e il fratellino è già da tempo sull’attenti. Non fa nulla per accelerare le cose, lavora prima con la sola lingua, poi con tutta la bocca. Si interrompe da sola, risale strusciandosi con il corpo e mi ribacia. Proseguiamo ancora per un po’. Poii prendo io l’iniziativa, la volto e inizio a baciarla ovunque, per poi arrivare all’oggetto del desiderio. Arriva in pochissimo tempo, ed ho la certezza che non sta simulando. Risalgo, ci ribaciamo a lungo, quindi riprende lei l’iniziativa. Prima di bocca, poi mi incappuccia e mi sale sopra. Movimenti lenti e appassionati. Poi, eccitata, inizia a cavalcarmi più veloce, finchè, stanca, si accascia di lato. Allora salgo sopra di lei e iniziamo una missionaria indimenticabile, molto coinvolgente, baciandoci mentre la penetro prima piano, poi velocemente, poi ancora piano. Mi metto in ginocchio e accellero il ritmo, poi la sposto di fianco per il rush finale. Bello vedere il suo bel seno al natura ballonzolare su e giù. Non mi è facile concludere. Sono evidentemente stanco delle attività dei giorni passati. Lei lo capisce, anche perché la vedo piuttosto stanca. Accellero il ritmo e finalmente arrivo in un bagno di sudore. Mi accascio e continuo a baciarla. Seguono carezze, e poi una bella chiacchierata. Insomma, che dire. La prestazione è di un altro livello rispetto a quello che ho provato finora, un GFE da paura.

Sicuramente le russe sono una garanzia, il locale si presta poi ad una grande attenzione per il cliente. Andateci, se volete trascorrere un’ora veramente piacevole in un ambiente di classe con persone molto gentili e cordiali. Non è il locale per chi vuole spendere 50 euro per una svuotatina veloce. Per quello ci sono altri locali più adatti allo scopo. Ultima informazione: anche qui è necessario essere fortunati. Benchè tutte le ragazze cercano di lasciare soddisfatto il cliente, è possibile non trovarsi benissimo, dipende ovviamente dal feeling che si instaura. Così mi ha infatto raccontato Natasha. Se si cerca un’esperienza soft e si incappa invece con una hard del sesso, probabilmente ci saranno poche affinità. Affidatevi alla matrona, è li per questo. Ditegli che tipo di esperienza state cercando, vi indicherà leri la ragazza o le ragazze giuste. D’altra parte, a differenze dei sauna club, qui il personale cerca di stabilire un rapporto duraturo con la clientela e quindi necessariamente di soddisfazione per quest’ultima. Anche i nuovi arrivati sono i benvenuti, benché il locale sia frequentato per la maggior parte da clienti del posto che ritarnano spesso. Anche il nuovo arrivato, se si trova bene, ritorna. E’ la prima regola del marketing, e qui la conoscono molto bene. Sono contento di aver inserito questa esperienza nel mio tour, spero di aver fornito anche utili informazioni. Ci tornerei volentieri. Ma ora ho altre tappe da completare. Prosegue il tuor. E’ quasi mezzo giorno.

SAUNA CLUB SAMYA

Arrivo in circa mezz’ora al Samya. Attenti al numero civico, il Tom Tom non lo riconosce, ma la strada di destinazione è piccola ed il Samya è facilmente identificabile dalla scritta che campeggia in alto all’edificio, bianco, su tre piani. L’ingresso del parcheggio è sul lato, e l’entrata del locale è sul retro dell’edificio, direttamente dal parcheggio. In pratica la massima riservatezza per i clienti, che non devono entrare dalla strada. Sono circa le 13 quando entro.
Ci saranno una decine di ragazze e 5-6 clienti. Il locale non è grande, lo classificherei nei medi, ma è piuttosto confortevole, con finiture di medio livello e un bel centro wellness al piano inferiore. Ma partiamo per ordine. Busso e mi apre immediatamente una signora bionda, che purtroppo non parla inglese ed accenna ad una smorfia quando gli chiedo se lo parlava. Ma ci capiamo ugualmente. Pago i 50 dell’ingresso e ritiro un ottimo accappatoio di ottimo cotone, bianco con i bordi rossi. Il migliore mai trovato finora. Soffice e confortevole.
Al piano di sotto gli spogliatoi, i bagni (ma ci sono anche al piano terra), le docce ed il reparto wellness più completo finora visto: sauna finlandese, bio-sauna, bagno turco, docce con il getto d’acqua gigantesco, lettini per riposarsi, delle vasche per l’idromassaggio dei piedi (credo, non ho visto nessuno che le usava), una stanza per i massaggi. Manca solo la whirpool. Mi viene poi spiegato (ma lo avevo già letto) che 6-7 anni fa il locale era un centro benessere, meta preferita di personaggi famosi e calciatori. Al primo piano, dove ora sono le camere, all’epoca c’erano le stanze per i massaggi.
Ma veniamo al piano terra. La porta immediatamente di fronte a voi quando entrate porta nell’unico salone del locale, con il bar, un piccolo banco buffet, qualche divanetto e l’accesso ad una veranda con tavoli e sedie. La veranda è coperta dal tendone giallo visibile nella foto, oggi si stava bene, ma d’inverno credo che sia inagibile per il freddo. Al piano primo, come già detto, le stanze, tutte molto belle, arredate bene e spaziose. Il livello del complesso è quindi medio, medio-alto. Non arriviamo agli ambienti di classe del Palace o del Villa Vertigo, né del Traum Paradise, ma comunque è molto gradevole. Il grosso vantaggio è che al piano interrato, nel wellness center, si ha tutto il modo di riposarsi indisturbati.
Le ragazze sono tutte in topless, deve essere una regola della casa. Non ci sono bikini o top, tutte uguali. La media è buona, solo un paio di sufficienze, poi tutte belle ragazze, sette-otto con un nove, una biondona polacca di cui vi racconterò dopo. Tempo di aprire le danze. In questo locale è fatto espresso divieto alle ragazze di abbordare i clienti. E la regola è veramente ferrea. Qui, per la prima volta, non ho mai visto nessuna ragazza ammiccare, salutare, sfiorare o fare qualsiasi forma di gesto ai clienti. Sono tutte sedute sui divanetti o sugli sgabelli al bar, in attesa della vostra prima mossa. Talvolta parlano tra di loro, ma quando non sono “in caccia”, si tratta solo di aspettare.
Abbordo SETIENNE (o qualcosa di simile, il nome non era facilissimo), detesca scura, 1,70 circa, capelli lunghi neri, magrolina, seconda di seno. Mi ispirava perché aveva l’aria di una ragazza distinta. Iniziamo a parlare e ci tratteniamo per oltre un quarto d’ora, creando un po’ di feeling. Poi saliamo in stanza. Inizio ad accarezzarla, a baciarla, ma molto delicatamente perché non capisco se gradisce o meno. Faccio tutto molto lentamente, lei lascia fare. Mi concede il dating, molto prolungato, lei è partecipe ma fa fatica a scaldarsi. Per concludere mi aiuto anche conl’indice, che gradisce e non rifiuta. Quindi passa lei al contrattacco. Ci sa veramente fare con la bocca, è brava, lavora di lingua e poi sa utilizzare tecniche diverse. Mi incappuccia e iniziamo con lei sopra. Dopo una bella cavalcata lei si stanca (mi dice di essere andata a cavallo e di avere i muscoli stanchi). Allora la distendo e vado sopra di lei, con la classica posizione missionaria che mi offre l’occasione di baciarla. Mentra prima baciava dolcemente ma senza concedere il bacio alla francese, ora è lei che prende l’iniziativa. Continuiamo per parecchio tempo, anche perché la mia maratona mi rende ormai difficile raggiungere presto l’orgasmo, così le danze durano in varie posizione con lei sdraiata, poi di lato ed infine sempre alla missionaria. Concludo tutto sudato. Lei molto partecipe e carina. Ma è necessario saperla prendere all’inizio e scaldarla con calma. Chiaccheriamo un po’. Chiedo quanto siamo stati. Più di un’ora mi dice. Un’ora e dieci minuti. Pago un'ora, bacetto e grazie e arrivederci (75 euro, ma ormai in queste zone i prezzi sono standard).
Tempo di avvicinarsi al buffet. Poca roba, trattasi del buffet del pranzo, non posso quindi dirvi cosa ci sarà sera. Io ho trovato i soliti salumi, qualche formaggio (in realtà una decente scelta), della bella frutta fresca. Simpatici i frigoriferi con le bottigliette di bevande a disposizione dei clienti. C’è anche il cavatappi attaccato alla maniglia. Non c’entra nulla ma mi viene in mente ora: i bagni hanno un particolare fenomenale, che vedo per la prima volta. Una volta scaricata l’acqua si attiva un mezzacanismo che fa ruotare la seduta del wc, lo pulisce e lo disinfetta. Veramente una gran bella idea ! Tempo per una sauna e una quindicina di minuti di relax sul divanetto, quindi di nuovo a caccia.
I clienti sono aumentati, saranno una decina, le ragazze circa 15. Una curiosità: all’ingresso troverete l’elenco delle ragazze che lavorano nel locale, sono circa 40 (non tutte in contemporanea) e per ciascuna di esse è indicato quali extra fanno e per che prezzo.
Dopo essermi guardato in giro sono indeciso se andare con un’altra ragazze nella media, accendendo il radar del GFE, oppure puntare sul top della belleza del locale: una bionda alta 1,80, occhi e viso da favola, un corpo da sballo. Non posso lasciarmi sfuggire questa occasione, rischio il missile, chi se ne frega. Lei si chiama KARINA, è polacca, biondissima, capelli a caschetto. Non parla inglese, solo qualche parolina, ma ci si intende. Sciogliamo il ghiaccio ed è simpatica. In camera fa tutto con calma, ma prende lei l’iniziativa. Mi bacia un po’ dovunque (ma non in bocca), quindi passa alle parti basse dove inizia un ottimo lavoretto, con calma e maestria. Gli chiedo di contraccambiare e mi concede il dating. Si lascia andare, si inizia a scaldare, ma poi mi blocca. Mannaggia ! “Dangerous” mi dice. Che significa “dangerous” ?
Capisco che non vuol concludere, tenta di non farlo mai, si stancherebbe troppo. Va beh, pazienza, proseguiamo con l’azione. Ripone nuovamente a sua attenzione al fratellino, poi mi incappuccia. Lei sopra è un vero spettacolo. Partecipa attivamente al gioco, sembra gradire. Anche lei si stanca e allora passo all’ormai consueta girandola di posizione con me sopra e di lato. Ma ho difficoltà a venire, e, per dirla tutta, anche a mantenere in erezione il compagno di avventure. Lei capisce che per concludere è necessaria una mossa astuta, e allora mi propone la pecorina. Signori, che spettacolo. Un sedere da favola. Con foga e colpi ben assestati riesco a chiudere l’esperienza in cinque minuti. Che dire, non un GFE ma un’ottima esperienza. Concludendo, il locale è carino, le ragazze pure, si ha l’impressione che la qualità dei servizi sia mediamente buona. Qualche missile esisterà pure, ma nel complesso credo che valga la pena ritornare.


SISTEMAZIONE IN HOTEL

Dal Samya all’hotel che ho prenotato a Hessen impiego circa mezz’ora di macchina. Percorrendo l’autostrada verso sud continuo ad osservazione lo stesso paesaggio pianeggiante che ormai mi accompagna da tempo. Poco prima di Hessen lo scenario cambia, si intravedono delle colline all’orizzonte, ed i pochi chilometri percorsi prima di arrivare ad Hessen si svolgono su un terreno collinare, simile alla campagna toscana.

L’hotel è l’Euro Park, ed ho trovato una camera a 62 euro colazione compresa. Si trattadi un quattro stelle, una struttura medio-grande, sullo stile delle maggiori catene alberghiere che si trovano anche in italia. Non si tratta quindi dell’alberghetto a gestione familiare, ma un ampio hotel con una reception aperta 2 ore al giorno, personale che parla in italiano. Arrivo in camera, al terzo, piano. E’ sufficientemente spaziosa, arredata modernamente, un bel bagno, ma purtroppo il frigobar è rotto. Unica pecca riscontrata.

Non ho molto tempo, mi sistemo e mi fiondo nuovamente in macchina per raggiungere Bernd’s, cosa che faccio in circa 10 minuti. L’hotel dista una diecina di chilometri dal locale, sulla carta, quando ho prenotato, mi sembravano meno. Stiamo comunque parlando veramente di 10 minuti di macchina, quindi la sistemazione è comunque da tenere presente qualora nel localino consigliato vicino al Bernd’s non si trovasse posto o se comunque si preferisse un hotel internazionale ad un piccolo bed and breakfast a conduzione familiare.

BERND'S SAUNA CLUB

Il locale si trova nel mezzo di un paesino piuttosto caratteristico. Meno pittoresco dei villagi che ho visitato in NWR, ma comunque simpatico. Le costruzioni hanno il classico tetto spiovente con i mattoncini scuri, ma le facciate sono spesso tinteggiate di bianco, talvolta a scacchi neri, caratteristica questa che ho riscontrato solo in questo paesino. Meno curati i vialetti, i giardini, insomma, il tutto meno fiabesco.

Mentre attraverso il paesino ho la sensazioni di essere osservato dagli abitanti. Effettivamente sembra di invadere la loro privacy, ma ormai avranno fatto l’abitudine a vedere macchine nuove che vanno al locale, e non ci fanno più caso. Lo trovo comunque un po’ imbarazzante.

Quando il tom tom mi indica l’arrivo non riconosco immediatamente il locale e soprattutto non identifico il parcheggio. Mi chiedo se il posto è veramente quello, ma scaccio subito i dubbi per la concentrazione di macchine parcheggiate lungo la strada o nelle aree adibite a parcheggio. State attenti a parcheggiare bene, la gente qui si arrabbia. Io ho preferito trovare un’area di parcheggio libera a 200-300 metri e fare qualche a piedi, molto più tranquillo, e si evita qualunque tipo di problema. Avevo letto che c’era anche un parcheggio privato, ma non l’ho trovato. Comunque, la casa è una come tante altre nel villaggio, tenete presente il civico, 28, ben visibile sulla facciata. Novità novità, nessuna inferiata di metallo all’ingresso. Si rampo al Bernd’s questa tradizione che finora non aveva mai tradito.

Busso e mi viene aperto praticamente subito. Mi apre una signora che però non parla inglese, ma immediatamente le viene in soccorso una bionda cinquantenne completamente nuda che mi da il benvenuto in inglese praticamente perfetto. Credo sia una tedesca che lavora da tantissimi anni al locale. Mi conduce agli spogliatoi, mi fa cambiare e quindi mi conduce in giro paronimico per il locale. La prima cosa che penso è se puoi vorrà abbordarmi, ma il pensiero viene subito scacciato quando lei stessa mi indica le caratteristiche del locale, tra cui l’assoluto divieto imposto alle ragazze di approcciare i clienti. Qui tutti si devono sentire a proprio agio.

Iniziamo a descrivere il locale. Allora, è piccolo, il più piccolo che ho mai visitato sinora, immaginatevi un classico appartamento su due pieni (in realtà su tre, ma l’ultimo piano non l’ho visitato e non so cosa ci sia, forse altre camere. Al piano terra, oltre il piccolo bancone della reception troviamo: sulla sinistra un piccolo bar (2-3 posti di fronte al bancone, tanto per intendersi), una sala buffet (piccola, sarà un 3 metri per 4, ci sono solo 6 posti a tavola in tutto) e un salottino con divanetti e un plasma con film porno. I divanetti sono per 6 persone circa, 8 ci stanno strette. Insomma, tutto in miniatura, il clima è quello familiare, sembra di stare in casa altrui ed assistere ad una vesta privata. Al piano di sotto un altro piccolo bar, altri divanetti (6 posti circa), le docce e una piccola sauna. Le stanze sono sia al piano terra che al piano di sotto, tutte molto piccole, il letto e lo spazio intorno per passare.

Il Bernd’s è un mondo a se, non ci può classificare. Questa è la conclusione a cui sono giunto. Qui le ragazze sono tutte nude, rigorosamente, ma non possono approcciare. Qui tutti sono disponibili e gentili, il clima è da vecchi amiconi. Tutti si conoscono, la base della clientela è costituita per la maggior parte da locali che orami da anni frequentano il locale. E’ anche un locale molto disinibito e dove è necessario non avere troppe inibizioni. Innanzi tutto non esistono gli accappatoi. Viene fornito un asciugamano. Il mio era troppo piccolo, ed ho poi dovuto chiederne uno più grosso. Generalmente l’azione inizia in pubblico. Baci, anche appassionati e quasi sempre lavoretto di bocca di fronte a tutti, a distanza talvolta anche molto ravvicinata, visto gli spazi. Il tutto nella massima tranquillità e disinvoltura. Mentre stavo seduti nel divanetti mi è capitato spesso di avere una coppia in azione alla mia destra e una alla mia sinistra. C’è anche una stanza al piano di sotto con una grande vetrata. Una coppia faceva sesso in camera e si vedeva tutto. Passando per il corridoio si sentono i mugolii delle coppie in amore. Alcuni – ma questo mi è stato solo detto, e non ho potuto verificarlo di persona – fanno sesso con la porta aperta per farsi vedere.

Decido di aprire le ostilità approcciando DANY (DANIELA), rumena, piuttosto in carne ma gradevole, bel visino, mora. Quando mi dice di essere rumena ho delle perplessità vista la fama non proprio lusinghiere delle ragazza provenienti dalla Romania. Ma siamo al Bernd’s penso, quindi qui fregature o missili non si trovano. E in effetti questa è la caratteristica del locale. I missili praticamente non esistono, il locale è famoso per l’ottimo servizio offerto dalle ragazze. Tutte baciano appassionatamente, anche perché lo fanno prima di andare in camera, sui divanetti, dove inizia l’azione. Nessuna ha fretta di concludere, tutte sono partecipi e disponibili a vari giochini. Ovviamente ognuno a modo suo, ma nessuna proverà a farvi venire in cinque minuti per uscire dalla camera in dieci. Daniela si dimostra gentile e simpatica. Parla inglese ma anche italiano (l’unica al Bernd’s, mi viene riferito). In camera altri baci, carezze, poi il solito menu, composto da un ottimo lavoretto di bocca, un daty, le tre classiche posizioni canoniche. Tutto con molta partecipazione da parte di lei e ottima soddisfazione da parte mia.

Dopo una doccia decido di mangiare qualcosa. Il buffet non è ricchissimo ma comunque gradevole. Formaggi, salumi, uova sode, yougurt e un paio di piatti caldi: una zuppa di verdure e dei carciofini di bruxelles. Mi stendo sui divanetti per riposarmi un po’.

Accanto a me siede ALEX (ALESSANDRA), bulgara, magrolina, seconda di seno, mora, bel visino. La incrocio con gli occhi e inizio a chiacchierare. Ci facciamo sempre più vicini e anche con lei iniziamo a baciarci. In camera stesso repertorio, non mi dilungo, forse lei è un po’ meno partecipe, soprattutto per il fatto che è sempre attenta al cappuccio durante la penetrazione. Generalmente a me da fastidio che metta la mano laggiù per verificare che sia sempre tutto a posto. Ma per il resto tutto ok, se non per il fatto che dopo mezz’ora di giochini vari e cavalcate in varie posizioni, l’amico di avventure decide di fare festa, non ne vuol sapere di concludere. Non gli posso dare torto, visto lo stress a cui lo sto sottoponendo, quindi mi scuso con Alex e gli dico che per me è stato bello lo stesso.

Ultima sessione con una ucraina TANIA, che purtroppo non parlava una parola di inglese, ma in camera ci siamo intesi benissimo. Praticamente siamo venuti insieme mentre eravamo in posizione canonica. Anche lei molto partecipe, bacia appassionatamente, si lascia coinvolgere nel daty, ma ormai rischio di ripetermi, in quanto qui al Bernd’s si fa veramente fatica ad immaginare che le cose possano andare male con le ragazze. Che dire, il locale è una piccola (in tutti i sensi) oasi di trasgressione, non è dal mio punto di vista classificabile in quanto è veramente un mondo a se.

La conclusione cui sono giunto è che o lo ami o lo odi. Sicuramente aiuterebbe molto parlare tedesco, qui non tutti parlano inglese, sicuramente è frequentato da gente locale, quindi è necessario essere discreti, entrare in punta di piedi e farsi accettare sapendoci un po’ fare. Interessante per un’esperienza, molto più interessante se si avesse la possibilità di tornarci periodicamente, per stringere legami e sentirsi sempre più a proprio agio. Perché proprio questo è il rischio: se non ci si immedesima nel clima e non ci si lascia dietro un po’ di inibizioni, si rischia di trovarsi male.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Fin'ora il tipo ha speso in ingressi e trombate 1360 euro (dove non specificato ho calcolato un cinquantino) e ha testato 18 ragazze, ed è solo a 3 giorni.

Sta accusando la stanchezza un po' presto visto l'obiettivo che si è dato.

Vedremo cosa succede nei prossimi giorni, di sicuro la voglia se l'è cavata.

Faccio una domanda a Spina e commentatori poichè c'è un tema che ricorre ed è successo anche a me: perchè una ragazza professionista del sesso è disposta a farsi infilare un cazzo ma si dimostra restìa a un paio di falangi di un dito a caso ?

Rastigat

Dott. Spina ha detto...

perchè la fica è fatta per accogliere il cazzo, non le dita. leggasi unghie: molto più facile lesionare la fica o le sue pareti interni con un dito che con un cazzo. cmq non tutte son così :-)))

Anonimo ha detto...

Onore e gloria al prode Titano, e' un puttaniere di razza, sicuramente. Riguardo le dita, tante hanno la paura che siano "sporche", e anche se te le pulisci e disinfetti davanti ai loro occhi, rimangono nella convinzione che siano semre "sporche". Paranoie di cretine, che altrimenti non farebbero il lavoro che fanno.
Uno

Anonimo ha detto...

Avrei un paio di domande: 1) come fa costui a mantenere certi ritmi senza aiutini? Magari ha 20 anni e l'ormone impazzito, ma mi pare improbabile. 2) mi lascia mooolto perplesso il fatto che siano abituali bbj e daty. Ma non si rischia troppo?

Anonimo ha detto...

Sulla base delle mie esperienze personali, devo dire che non ho trovato così tante resistenze alle dita.....
In termini più espliciti, quando hanno il mio fratellino nella fica, le signorine di solito non disdegnano un dito nel didietro o viceversa (nel qual caso le dita sono ben di più di una.....). Sarà perché tengo le unghie curate e non me le mangio? So che le donne ci fanno caso, ma non avevo mai pensato che il motivo potesse essere anche quello, chissà....
AVV.

xxx72 ha detto...

Perché il primo è coperto, le seconde no, con tutto quello che ne ne consegue (discorso igiene, eventuali ferite presenti sulle dita, presenza di unghie che possono ferire, ecc...)-
Il divieto di inserire dita, infatti, decade se queste vengono preventivamente "inguantate", proprio come il nostro amichetto.
A tal proposito ricordo con piacere un triplice inserimento in rai2 con dita incappucciate ad una donzella che poi sosteneva di non fare anal :)))
Venendo a Titano: 1360 euro in 3 giorni???? pivello :))

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

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