martedì 8 marzo 2011

GIA' TI AMO

Penso che superata la soglia dei 30 anni, uno dovrebbe pensare alla propria carriera lavorativa e a farsi una famiglia (ovviamente questa cosa non è scritta da nessuna parte, per alcuni la soglia andrebbe posta a 20 anni, per altri dopo i 40, per altri ancora mai).
Per quanto mi riguarda, piu' un lavoro è semplice e meno capacità ti sono richieste, meglio è: sono uno che anzichè una carriera in avanti preferirebbe una carriera all'indietro (ma a parità di stipendio...), come i gamberi.
Se poi penso al secondo ipotetico obiettivo, costruirsi una famiglia, mi scappa da ridere: chi io? Non è tanto una questione di volere o non volere, è che proprio non ne sarei capace. Non sono in grado neppure di badare a me stesso, figurarsi se sono in grado di occuparmi di altri esseri viventi!
E' chiaro il modo in cui aborro qualsiasi forma di responsabilità, e anche senza una laurea in psicologia sono in grado di capire di come il tutto si basi su una profonda insicurezza nei propri mezzi: volendo ci si potrebbe lavorare su e provare a crescere un po', ma credo anche che  se non si sente una spinta dentro di se sia impossibile farlo, e io questa forte motivazione  non la sento.
I panni che indosso iniziano a starmi stretti, ma non ho neppure voglia di cambiarli: qual è la soluzione?
Semplice: non pensarci! 
Ieri sera ho passato 3 ore stregato davanti al pc, guardandomi la colombia su google earth. Mi viene da sorridere ripensando al commento di Rastigat, quando vedendomi perplesso sul viaggio, mi disse che se mi pesava pianificarlo, potevo evitare di studiare e partire ugualmente: non era certo questo il mio problema, anzi! Il piacere di studiare, guardare un posto, capirlo.. a me da un grosso piacere anche il solo viaggiare con la mente, non a caso la geografia era la mia materia preferita. 
Quando come ieri sera mi perdo su google earth mi rendo conto di quanti mondi ci siano da esplorare che non conosciamo, vicino e lontano da noi, mentre invece la nostra vita è stanziale e abitudinaria.
Mi sento un viandante. Non mi interessa arrivare, non c'è nessuna meta da raggiungere, quello che conta è il cammino.
Con la testa sono già partito, proiettato mille miglia da qui. Sono un automa, presente qui con il corpo ma non con lo spirito.
Non essendo un veggente non so come andrà il viaggio, ma  so solo che se non avessi deciso di farlo probabilmente sarei caduto in depressione.  
Colombia già ti amo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Già, non basterebbero 10 vite per esplorali tutti, i mondi di cui parli.... Pensa che io fra 2 giorni parto per Giacarta, mi vengono i brividi solo a pensarci: e non si tratta di figa, anche se magari c'è anche quella; è proprio l'idea di andare a scoprire posti nuovi, così diversi dal nostro quotidiano e finora confinati, almeno per me, nelle fantasie di bambino....
AVV.

Anonimo ha detto...

Quando è prevista la partenza?
Avrei poi una curiosità: diverse volte, discutendo coi miei amici, sostenevo non fosse opportuno "confessare" a colleghi e conoscenti la meta di certi viaggi (Cuba, Tailandia, Romania et similia). Quasto perché, a prescindere dalle effettive frequentazioni, la maggior parte della gente considera (a torto) questi paesi come bordelli. Tu cosa racconti dei tuoi viaggi a colleghi, parenti e conoscenti?

Dott. Spina ha detto...

quando partirò te ne accorgerai, non ti preoccupare :-)
Riguardo al dire la meta sulle prime pensavo di mentire, ma poi mi son reso conto che non sarei proprio capace di mentire su una cosa così grossa e finirei sicuramente con il tradirmi, facendo a quel punto sì una bella figura di merda.
E poi la maggiorparte delle persone che mi conosce e a cui tengo sa del mio vizietto (del resto mica devo renderne conto a una compagna) e gli altri che pensino pure quello che vogliono. Comunque sia, la thailandia è grande, con certe persone ho omesso di dire che sono stato a pattaya. Bangkok, la costa delle andemane (quella di phuket per intenderci), ko samui, il triangolo d'oro e l'arcipelago verso la cambogia di cui adesso mi sfugge il nome meritano una visita a prescindere dalle belle e brave thai.

Jack ha detto...

Se uno stesse a guardare cosa pensa la gente...direbbe solo palle dal mattino alla sera...
bisogna avere il coraggio delle proprie scelte,altrimenti si vive come dei vigliacchi perdenti.

Io ad esempio dicessi in certi ambienti della "bella gente" dei locali (di merda) vado in Colombia...
a tutto penserebbero salvo che alle donne,ma che vado a fare il pieno di neve (molto a torto!!!)

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