BERNARD MANDEVILLE
(1724)
“Il piano che io propongo è il seguente: si procaccino un centinaio, o più, di case in un quartiere della città adatto alla bisogna, e, in proporzione, in ogni altra città di provincia, sufficienti ad ospitare due mila donne; se si pensa che un centinaio possano bastare, si scelgano cento matrone, una per ogni casa, le quali abbiano sufficiente esperienza ed abilità da esser capaci di governare venti cortigiane a testa, di sopravvedere che queste si mantengano linde e decenti, e intrattengano i gentiluomini in modo civile e cortese. Ad incoraggiamento di queste matrone, ad ogni casa si dovrebbe concedere una certa quantità d'ogni sorta di liquori, esenti da tasse doganali e imposte; con i quali mezzi, le matrone potranno intrattenere i gentiluomini comodamente, senza quelle restrizioni che sì frequentemente s'incontrano in queste case. Oltre al centinaio di case dianzi dette, si dovrebbe provvedere a una grande casa atta a spedale, dove sianovi due bravi dottori e almeno quattro chirurgi. Infine si dovrebbero nominare tre commissari a soprantendere il tutto, ad ascoltare le lamentele e riparare ai torti, a controllare che ogni casa puntualmente osservi quelle regole e quegli ordini che si sarà ritenuto necessario stabilire per il buon governo di questa comunità. A migliore intrattenimento dei gentiluomini, di ogni rango e stato, si divideranno le venti femmine di ognuna delle case in quattro classi, che a seconda della bellezza, ovvero altro titolo, potranno giustamente pretendere mercedi diverse. Il primo gruppo debbe consistere di otto, che possono lecitamente chiedere mezza corona ad ogni visitatore. Il secondo gruppo di sei, la cui mercede può essere una corona. Il terzo di quattro, per mezza ghinea. Le restanti due formerebbero l'ultimo gruppo, e saranno riservate a persone di primo rango, le quali, per la raffinatezza dei gusti loro, potranno permettersi di pagare una ghinea. Per coprire il costo di sì fatti stabilimenti occorrerà solo una picciola tassa; conciocché se il primo gruppo paga solo quaranta scellini l'anno, e il resto in proporzione, ne verranno più di dieci mila sterline l'anno, che non solo coprirebbero le spese per i salari dei commissari, le casse dei chirurgi, e le altre contingenze, ma anche contribuirebbero ad un fondo per il mantenimento degli orfani bastardi e delle vecchie cortigiane. Per il buon governo di codesta società occorrerà che la padrona abbia assoluto comando in casa propria, e che a nessuna femmina venga concesso di dipartire senza il permesso suo. Nessuna altra donna vi si dovrà ammettere, né fanciullo veruno, quale che ne sia il motivo. In alcuna stanza non s'avvi a permettere musica o baldoria che disturbino tutti gli altri. Né si permetterà che, fuori le ore, gentiluomini ubriachi e turbolenti vengano ammessi senza il consenso della padrona, e in caso di violenza, le si concederà di poter chiamare la Forza Civile. Per salvaguardare la salute della società, si ordinerà che se verun gentiluomo protestasse d'aver subito ingiuria, e la femmina si trovasse infetta, senza che lo avesse prima disvelato alla padrona, essa verrà nudata di tutto e cacciata. Ma se una femmina disvelasse la propria disgrazia prima che fosse presentata lagnanza alcuna contro di lei, la si menerà allo spedale, e curerà a pubbliche spese. Nessuna donna che abbia preso la sifilide due volte verrà riammessa. Da notare che tre volte la gonorrea si considererà equipollente a una volta la sifilide. Ma sì come nessuna società si diede un corpo di leggi tutto in una volta, e non fino a che avvenimenti non anticipati le insegnassero la preveggenza, parimenti noi rimetteremo ogni ulteriore regola di cedeste leggi, insieme ad ogni altra nuova legge che sembrerà necessaria, alla saggezza della legislatura”.
3 commenti:
Ma la Carfagna lo ha mai letto?
Sono appena tornato da un putan tour. Ma non per scopare, voglio vedere di fare tutto aprile senza, ma di ritorno da un massaggificio cinese.
Da un po' di tempo su quel viale c'è una nuova iniziativa dei benpensanti: non ricordo se il venerdi o il sabato, il parroco ed un buon numero di fedeli fanno una processione. Risultato: serata rovinata sia per girls che per clienti.
Tornando a casa, a partire da qesto fatto il pensero è decollato ed è volato verso alcune considerazioni.
Tra molte categorie di tipi umani che ne sono due, i puttanieri (di solito sporchi, brutti e cattivi) ed i benpensati (puliti, belli e pii).
Io, e la maggior parte dei lettori credo, appartengo alla categoria dei puttanieri, che quindi chiamerò "noi". Gli altri sono "loro".
I loro metodi li conosciamo, ed anche i loro pensieri.
La considerazione che ho fatto è questa: loro sono appagati del loro essere buoni in quanto ci siamo noi cattivi. Se noi non ci fossimo, verrebbero a mancare i loro atti di bontà. Noi pertanto siamo funzionali a loro, anzi indispensabili.
La differenza tra noi e loro è molto semplice: per poter andare a letto beati loro HANNO BISOGNO di noi. Noi invece per essere felici, di loro NON abbiamo bisogno.
BC io ci metterei che poi anche "loro" - dismessi i panni di tutori del buon costume - qualche marachella la fanno.
Si sa infatti che: " Grandi pregatori, grandi peccatori" e che "Figlie di Maria, le prime a darla via".
Del racconto mi piace il pragmatismo del governare con regole chiare e non ipocrite il fatto che ai Gentiluomini fondamentalmente piace andare a scopare. E spero che le ragazze che si beccano due volte la sifilide rientrino nel programma di mantenimento riguardante le cortigiane ormai appassite e i simpaticissimi "Orfani Bastardi".
Rastigat
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