sabato 13 agosto 2011

ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA: SECONDO GIORNO by RASTIGAT

Secondo giorno. La prima è Krina, una mia vecchia conoscenza di due anni fa. Mi verrebbe da pensare che due anni di quella vita farebbero sfiorire chiunque, e invece lei è perfettamente uguale a due anni prima e misteriosamente la sua terza perfetta e piena non è scesa di un cm. Due anni - almeno - di vita senza reggiseno, due anni in cui chissà quanti uomini hanno succhiato, leccato, palpato e morso quelle due delizie e loro non si sono sciupate neanche un po', sono sempre lì ad attirare gli uomini come le api sul miele. Quanta generosità in quel corpo e in quelle forme. Lei è rumena ma solo di passaporto, non c'entra niente con quella popolazione, non sembra rumena di viso, non sembra rumena di corpo, non sembra rumena di voce e di approccio, e soprattutto non sembra rumena in un letto. Anche lei è una GFE la cui fama ha travalicato i confini dell'Oase, ma una GFE più passiva di Gabriela, si lascia fare tutto, e risponde ad ogni tua iniziativa con passione, ma l'iniziativa deve sempre essere tua. Vuoi stare con la lingua nella sua bocca per un'ora mentre la scopi? Risponderà ai tuoi baci con ardore, ma non sarà mai lei la prima a baciarti. Vuoi averla addosso come un vestito? Prendila e mettitela addosso e lei ti avvolgerà come un visone, ma non lo farà mai di sua iniziativa, mentre Gabriela è come se ti dicesse "mettiti lì e non preoccuparti, penso a tutto io". Gabriela mi ha dato l'impressione della classica donna che se uno se la sposa si trova in casa una schiava, ma una schiava per scelta, felice di esserlo, una che al mattino ti porta la colazione a letto, poi ti veste da capo a piedi, ti lega le scarpe, ti fa il nodo alla cravatta, e quando arrivi a casa la sera hai una amante focosa che si fa in quattro per te, e nel suo essere così serva rende schiavo te di lei, ti strega e ti rende completamente dipendente finchè ti rendi conto che per tutta la vita sei stato tu il suo servitore, e non il contrario. Due stili diversi, ma entrambi piacevolissimi. Anche con Krina decido per l'extra-time, 1,5 ore e doppia sessione. A quel punto ho felicemente soddisfatto il mio bisogno di sesso e mi scatta il bisogno di "almeno una volta nella vita", quello della prima puntata, quello del volere ancora tra le mani un corpo perfetto secondo i canoni di perfezione che forse sono innati o forse no, forse te li instillano nel cervello con le pubblicità e la televisione. Lo so che forse sono desideri indotti, lo so che sono manipolato e traviato e plagiato nel desiderare una cosa piuttosto che l'altra, ma quando vedi ovunque pubblicità di costumi da bagno, e biancheria intima, quando le vedi sui giornali, in televisione, nei cartelli stradali, e quando anche la facciata di una cattedrale in ristrutturazione è completamente rivestita della modella del momento in 20 metri per 20 e ti mostra il suo corpo photoshoppato ingrandito come un campo da pallacanestro poi è ovvio che desideri quello. Così cerco Elena. Non so ancora che si chiama così, ma ieri l'ho guardata e riguardata, e poi guardata e rimirata, ed Elena è la mia "almeno una volta nella vita".

Quando sa che sono italiano tituba, dice che gli italiani sono complicati. Probabilmente "complicati" significa che vogliamo trombare, mentre lei è abituata ad essere prenotata per 3 ore da un vecchiardo finanziere di Francoforte, che in tutto quel tempo sì e no riesce a farsi una scopata a cazzo barzotto, ma anche lui - come me - ha capito che quella roba lì, quella cosa che ha Elena, non te la puoi procurare in nessun'altro modo. Non puoi farla fare ad una industria o ad un laboratorio, non la sanno fare alla NASA, e non troverai mai un miniera dove estrarne quintali, quella roba lì, che Elena ha, è il materiale di cui è fatta lei. E' quel materiale di cui sono fatte alcune, poche, pochissime, ragazze quando hanno venti anni, e oltre ad essere così raro è anche un materiale che deperisce, tra un po' nemmeno lei lo avrà più. E' quel materiale che è morbido e duro allo stesso tempo, soffice e compatto allo stesso tempo, liscio e gommato allo stesso tempo, e non puoi farlo in nessun modo; se lo vuoi provare - e tutti lo vogliono provare - devi per forza rivolgerti a chi è fatto di quella roba lì, senza nessun merito, per caso, per capriccio, per incrocio genetico, per combinazione. Oltre al materiale di cui è rivestita, sempre per capriccio e per caso c'è anche un gioco di proporzioni in cui il confine tra bellezza e normalità si gioca nello spazio di millimetri. Spalle, vita, fianchi, ventre, gambe, ginocchia, caviglie, basta un niente perchè l'armonia di tutte queste parti diventi sbilenca, e con lo stesso niente diventi invece una forma che va a toccare qualcosa nel profondo della nostra conoscenza, e in millenni di evoluzione (o di televisione). Elena è lì che parla con me, ma potrebbe stare ad una festa a Montecarlo dove il più sfigato è il team-manager di una squadra di Formula Uno. Le leggo in faccia che a letto sarà una fregatura, una salma, ma voglio la clessidra del suo corpo "almeno una volta nella vita". Dopo, c'è un attimo in cui si tradisce. Siamo già nel dopo, del durante non vale la pena parlarne, lei si corica supina al mio fianco, si distende tutta, le gambe tese, le caviglie che si toccano, tutto il corpo allineato e disteso, le sue tette perfette quasi si rovesciano all'indietro, e guardando giù lungo il suo fisico sinuoso dice: "my body". Tradisce che lei stessa ammira il modo in cui è fatta, sa di essere bellissima, così bella che quella bellezza fa stare bene anche lei.

La successiva fisicamente è la fotocopia della precedente, si chiama Sara e già l'anno scorso avevamo passato un bel po' di tempo insieme, con lei a cercare di convincermi a farle fare un po' di soldini, ma Sara ha il problema che ha una faccia e un sorriso da brava ragazza che sono talmente da brava ragazza che uccidono completamente la sexytudine. Potrebbe essere una cosa intrigante, come quella che gira per l'Oase con gli occhialini da segretaria, e questa Sara potrebbe invece intrigarti con il suo dualismo, diavolo e acqua santa, e invece no, mi uccide il desiderio. Per questo motivo non c'ero andato l'anno scorso, nonostante avesse un corpo da "almeno una volta nella vita". Non saprei come descriverlo, ma c'è qualcosa in quel viso, nel suo modo di parlarti, nel suo modo di sorridere, che ti fa pensare che prima di venire all'Oase era all'oratorio di Francoforte a tenere una trentina di bambini crucchi, tra giochi e momenti di preghiera. Sara è la ragazza che quando la presenti ai tuoi genitori a tua mamma si inumidiscono gli occhi, perchè sa che farete 5 figli perfetti e la casa splenderà come uno specchio. E così la rimbalzo varie volte anche stavolta. Chiacchieriamo, la accarezzo, cerco di farmela piacere, ha un corpo pari a quello di Elena, ma non mi accende. La cosa si ripete varie volte, e secondo me non lavora tanto perchè questo effetto lo fa anche ad altri. Forse su qualche giappo che non conosce bene il linguaggio dei nostri visi europei questo effetto brava-ragazza non ha effetto, ma su di me e - ci scommetterei - su tanti altri lo ha eccome. Boh, finisce che in uno dei mille momenti in cui cincischiamo me la ritrovo tra le braccia, e quello che ho tra le braccia è un corpo bellissimo per il quale dovrei fare disastri pur di averlo, e così cedo, senza tanta convinzione. Durante il trombo è piuttosto salma e tanto tanto inesperta, mentre nel dopo si comporta come una morosina molto dolce, e invece di agevolare la fine della sessione e affrettarsi per andare ritirare il dovuto, tira fuori il cellulare e mi fa ascoltare delle canzonette rumene spiegandomi quello che raccontano e sono tutte "lui l'ha tradita ma lei lo ama ancora", "lei lo ama, ma lui non la vede neanche", tutte robe così. Io come un vecchio satiro schifoso, passo per l'ennesima volta una mano sul suo corpo sdraiato sul fianco, percorrendo il declivio della sua schiena, la valle in corrispondenza della vita stretta, per poi inerpicarmi sulla ripida salita che porta in cima alle sue anche dalle quali scivolo piano piano sui marmi levigati delle sue gambe. Le chiedo se mi vuole sposare, così tanto per dire una cazzata e farla ridere, lei tira fuori che con il lavoro che fa non la vorrà mai nessuno. Cerco di rassicurarla, non importa se hai fatto per un po' questo lavoro e sei stata con tanti uomini, per me per esempio non sarebbe un problema, ti vorrei lo stesso, ovviamente se stai con me dovresti smettere e fare qualcos'altro, ma il passato sarebbe passato e non avrebbe importanza, e poi abbiamo tutti qualche scheletro nell'armadio e tutti abbiamo fatto qualche cazzata, "almeno una volta nella vita".

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Gallagher si complimenta con Rastigat per il bel modo di scrivere ! Assolutamente ;-)

Anonimo ha detto...

la bellezza di per sé è zero!
conta solo il rapporto qualità prezzo per un puttaniere doc.

:)

er sor fabio

BC ha detto...

E poi come è finita?
Avrebbe accettato la tua offerta?

Anonimo ha detto...

Rastigat... scherzando, scherzando, lo sai che non saresti il primo ad impalmare una strafiga che per un certo periodo della sua vita ha fatto senza troppa convinzione quel lavoro. Vero?

Loco, from Milan.

Anonimo ha detto...

Notevole,caro Rastigat.(ma come ti e' venuto questo nick?).Ho notato che non tarocchi o reinventi il nome delle ragazze,questo a privilegio di che fara' un salto in cruccolandia ed avra' "un''infarinatura" data dal tuo racconto.Bravo.
A proposito,tra queste fichette quante sfruttavano l'effetto minifiga?
Alien 2

Anonimo ha detto...

Gallagher, grazie, è l'argomento che mi tira fuori il meglio :)

Er sor Fabio, per me la qualità sta molto nella bellezza, quindi ottimo rapporto.

BC, la mia non era una proposta che presupponeva una risposta. Se mi avesse detto "sì", me la sarei data a gambe. Ti immagini quanto potrebbe durare? 10 giorni? 11?

Loco, essendo molto belle e, tra qualche anno, molto ricche, immagino che qualcuno se lo sposeranno di sicuro. Dipende da cosa ci si aspetta da loro. Sia che ti innamori, sia che tu stia cercando solo una compagna con cui dividere la tua vita, avrai sempre un po' di tarlo, e arriverà il giorno in cui quel pensiero ti diverrà insopportabile.

Alien 2, sicuramente il missilone Mauela era la MiniFiga per antonomasia. Anche Gabriela la è un po'. Le altre per niente, le ultime due, quelle "bellissime salme" erano alte pur avendo solo scarpe con i tacchi, niente robe da lap-dance ai piedi.

Rastigat

Anonimo ha detto...

Grazie della puntualizzazione Rastigat ;-)
Ma ora,se mi e' concessa,una domanda "di servizio"...Il Modenese e' ancora tra noi?

BC ha detto...

Una volta una sudamerica mi ha chiesto se l'avessi sposata. Le ho risposto che non mi piacerebbe essere cornuto, ma lei ha risposto che se si sposava avrebbe smesso col mestiere.
Comunque secondo me le sudamericane non sono donne di famiglia.
Dopo poco il suo annuncio non è più stato pubblicato e dopo qualche mese l'ho trovata su una TV locale che faceva la valletta a Marco Predolin.
Ora non è più neppure la.

Anonimo ha detto...

GRande Rastigat!! bellissimo racconto, non una mera cronaca di ciø che hai fatto. Sembra di essere lì in prima persona.. anche per uno come me che in un FKK non ci è ancora mai stato...
per caso sei stato anche al Palace di Francoforte? Alcuni amici ci vanno spesso.. ma non sono mai stati all'oase quindi mi chiedo quale dei due sia meglio (presto organizzerò una mia prima spedizione in un fkk..)
Saluti

el matador

xxx72 ha detto...

x Anonimo delle 14:01

presente

Syl ha detto...

Ma noooo.. mi stavo appassionando!
E poi come va a finire?
E soprattutto... puttane salme?
Ma allora è proprio vero che buttate soldi. :)
Io il post lo reintitolerei cosi':
"Necrofilo: almeno una volta nella vita, ma con una salma con un corpo da paura!"
;)

Anonimo ha detto...

Syl bel titolo, in effetti non mi aspettavo niente da loro, soprattutto da Elena (la prima delle due), ma quel corpo caro Syl, quel corpo era veramente un capolavoro della natura.

Per i soldi poi ognuno li butta come vuole. Io li considero "ben spesi".

Rastigat

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