venerdì 2 marzo 2012

PARLIAMO DI MUSICA

Della nuova Favorita parlerò poi, la notizia del giorno è la morte di Lucio Dalla.
Che due palle, immagino giorni di martellamento sui mass media. Per me è morto solo un anziano inutile come tanti, l'ultima canzone sua che mi piaceva era infatti Caruso, e siamo a metà degli anni '80 grosso modo, un bel po' di tempo fa... E poi uno che ha dichiarato di essersi ispirato al simpaticone fondatore dell'Opus Dei, non può essere di certo da me rimpianto... come sapete odio l'ipocrisia, l'abolirei per legge ;-)
Comunque non posso nascondere che è stato un gran personaggio, e di canzonette belle ne ha fatte, all'epoca. Per cui lo voglio ricordare con questa canzone che quando l'ascoltavo da ragazzino me lo faceva diventare duro...
certo, ora andrebbe aggiornata la canzone, inserendoci nel testo una bella nigeriana :-) E poi cazzo ci faceva Dalla con una puttana? Infatti nella canzone dice che non ci ha fatto niente :-)
Ma a me piace essere dissacrante, e mescolare il sacro al profano..per cui vi segnalo anche questa bella canzonetta appena uscita (da gustare anche il video):
che riporta in voga una domanda vecchia come l'umanità: costa di piu' una free o una pay? ;-)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me, la migliore citazione di puttane in musica - a parte Bocca di Rosa di De André - è in quella canzone di Califano, "La mia libertà" (http://www.youtube.com/watch?v=7zF-E-_8m7M&feature=related), dove fa:

"da una finestra si affaccia una donna
ed un sorriso mi fa
è una di quelle, ma è bella
e stasera mi va
passo un'ora in sua compagnia
e poi vado via..."

Mi immagino la scena, fra i vicoli e sotto il sole di Roma, che bellezza
Ma la pay in questione probabilmente si chiamava Annina, Gabriella, Sarah (con l'"h"!) o più recentemente magari Jessica.....non credo che neanche in questo caso si trattasse di una nigeriana..... eh eh
AVV.

BC ha detto...

Io non sono vecchio, ma comunque appartengo a quella generazione che mentre venivano trasmessi i cartoni animati, ogni tanto venivano interrotti da un’edizione straordinaria del telegiornale. Poteva essere una stazione che esplodeva, un treno che saltava per aria, un aereo che veniva dirottato, un parlamentare o un giudice che venivano uccisi. Qualcosa di molto serio insomma. E’ così che nel mio animo l’edizione straordinaria si associa a qualcosa di grave, e quando vedo la fatidica scritta in televisione fermo tutto e mi accingo ad ascoltare con attenzione.
Un sabato pomeriggio di 20 giorni fa vedo andare in onda un’edizione straordinaria del TG1. Mi metto in ascolto con una certa trepidazione e compare il faccione del giornalista che annuncia: “Roma ancora sotto la neve!”. Mio pensiero: MA VAFFANCULO! CHI SE NE FREGA!
Perché questa premessa? Perché ieri la notizia della morte di Dalla mi ha provocato la stessa reazione.
Ieri mattina andando al lavoro la radio parlava di incidenti tra polizia e no tav, sono entrato un ufficio e per 4 ore sono stato in quell’atmosfera sospesa nella quale non sai nulla di ciò che accade fuori dalla finestra.
Esco alla pausa pranzo, entro in macchina e la radio continuava ad accennare alla “terribile notizia”, naturalmente davano per scontato che tutti sapessero. Dopo le notizie della mattina pensavo a scontri, morti, roba del genere insomma.
Quando poi ho capito che la “terribile notizia” era la morte di Dalla, mi vergogno a dirlo, ma il pensiero è stato: MA VAFFANCULO! CHI SE NE FREGA!

Anonimo ha detto...

Ricordo che a Dalla non è che le donne interessassero un granché...

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

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