Sarah. L'anno scorso me
l'ero fatta per il discorso di "almeno una volta nella vita"
perchè aveva quel corpo lì a cui non avrei cambiato una virgola e
una pelle di madreperla, ma era stata un po' lessa, inoltre - come
avevo descritto - ha quel difetto tremendo di avere un visto da brava
ragazza che ti smonta completamente il desiderio sessuale, è la
ragazza che ogni madre vorrebbe per il proprio figliolo, però so che
è simpatica, non si fa mai problemi a passare tanto tempo con te
anche quando capisce che non cederai, e quindi ci accomodiamo sui
divanetti per fare due chiacchiere. La prendo un po' in giro, le
spiego che con quel viso dovrebbe cambiare lavoro e andare ad
insegnare catechismo ai bimbi crucchi, lei sta al gioco, fa l'offesa,
poi la gentile, poi di nuovo l'offesa, ci divertiamo insomma, e passa
veramente tanto tempo, senza che lei accenni minimamente ad andare in
camera. Chiacchieriamo di tante cose, e visto che parliamo senza
filtri la rimprovero - sempre giocosamente - anche per essere stata
troppo passiva quando siamo stati assieme, ma nel frattempo la
accarezzo molto, ma senza malizia, non me ne sto approfittando, la
sto accarezzando con gentilezza, le spalle, le braccia, la schiena
quando siamo più vicini, insomma mi piace stare lì, e credo di non
esagerare se vi dico che avremo passato un paio d'ore su quei cazzo
di divanetti, al punto tale che a me è tornata la voglia, ho
consumato i polpastrelli su quella pelle di ventenne e mi è
piaciuta, so che in camera non sarà un granchè, ma mi sento anche
un po' in debito per tutto il tempo che mi ha dedicato. Così, quando
ormai lei pensa che ha buttato via il suo tempo con me, le dico di
aspettarmi lì, che vado a fare una doccia e poi tornerò a prenderla
come un fidanzato che va a prendere la sua bella davanti a casa, e
andremo in camera. Lei non ci crede, il solito italiano bugiardo che
si allontana con una scusa e poi non torna più. Che fama da
fedifraghi che abbiamo. Invece faccio sul serio e quando torno,
tagliando la sala principale, scansando un paio di "amore ti
faccio un bello pompino al cinema", e lei mi vede arrivare, mi
sento come Richard Gere che va a prendere Julia Roberts quando ormai
lei non se lo aspetta più, le porgo la mano come se la invitassi a
ballare un Valzer viennese e fossimo negli anni '50, e poi mano nella
mano, andiamo a cercare una camera. Poi sarà che s'è sentita
pungolata sul vivo quando le ho detto che non è tagliata per quel
lavoro, o che era stata troppo passiva, ma rispetto all'anno scorso
mi cambia da così a cosà. Mi chiede cosa e come mi piace, si
impegna, ci mette una sacco di buona volontà e iniziativa, non è
che le piaccio anche un po'? (eheheheheh). Insomma, una sessione da
approfondire, così anche con lei invoco il bis, e tra la prima e la
seconda parte un altro film allucinante di chiacchiere, solo sue
stavolta perchè io ascolto e basta questa ragazza che si sfoga, sul
suo passato, su quello che pensa dell'amore, mi chiede di parlarle
delle volte che mi sono innamorato, poi si lancia in una invettiva
contro gli uomini non sono mai fedeli e lei non si sposerà mai
perchè non vuole essere tradita, mi racconta un lunghissimo episodio
di una sua amica e del suo fidanzato che non sto qui a riportarvi
perchè è veramente infinito. Poi mi racconta di quando con una sua
amica è partita dalla Romania per venire in Germania a lavorare in
questi posti, che a casa dice che fa la cameriera in un ristorante,
che se sua madre sa cosa fa l'ammazza, mi racconta che poi è rimasta
da sola e spendeva 35 euro di taxi per venire all'Oase, più 65 di
entrata, più 35 di taxi per tornare a casa, e così 135 euro al
giorno solo di spese fisse, il che significa che le prime tre volte
ti servono solo per fare pari e patta con le spese, poi della sua
passione per i gatti, per quello che ha e per quello bianco che
vorrebbe, mi racconta degli episodi gatteschi che le sono successi
nella vita, e quando parla dei gatti si illumina come una ragazzina
(in effetti la è). Io sono travolto da questa ragazza che vuota il
sacco, le dico la mia sull'amore e le altre cose che mi chiede, ma il
tempo corre e io ogni tanto penso che qui se mi fa pagare anche le
sue confessioni non mi bastano i cinquantini che ho nel portafogli.
Poi come se mi leggesse nel pensiero, quasi mi chiede scusa e mi dice
che non sta facendo la furba per fare passare il tempo e che non lo
considererà. Non so che dire, si vede che aveva bisogno di parlare
con qualcuno, probabilmente passa molte ore qui dentro dove ha solo
contatti professionali, e fuori da qui è sola, o le persone con cui
parla non sanno quello che fa e quindi deve sempre stare su un
livello molto superficiale di conversazione. Boh, io quasi le voglio
un po' bene dopo che mi ha raccontato metà della sua vita,
sicuramente un po' mi ci affeziono, e poi non dimentichiamo che tutto
il resto di lei è da "almeno una volta nella vita", quindi
stiamo parlando di un bel po' di tempo trascorso insieme, oltre ai
divanetti anche in camera, a volte più vicini, a volte più lontani,
a volte mezzi abbracciati, a volte lei in ginocchio, con le mani sul
grembo mentre io la guardo, e mentre lei mi parla di tutto e di più,
quindi dai miei occhi di bellezza ne è passata a fiumi e un po' per
desiderio e un po' per l'intimità che si è venuta a creare le salto
addosso per la seconda volta, e ne viene fuori una bella scopata
dolce e tranquilla. Povera Saretta, esempio di come si può fare un
lavoro che "ti ruba la vita" (cit. AVV) senza perdere un
certo candore dell'anima. D'altra parte c'era da aspettarselo, con
quel viso da brava ragazza che evidentemente non è altro che
l'espressione di quello che ha dentro. Mi porta via mezza giornata da
sola, la Sarah, poi mi trascino un po' ancora per il locale, ad orari
in cui non l'ho mai frequentato. Quando è molto presto e ci sono
pochi clienti, ti dà l'impressione che ci sia poca gente. Quando è
molto tardi e sono rimasti pochi clienti, ti dà l'impressione di
quando finisce una festa.
Mentre cincischio seduto
ad un tavolo si siede una ragazza per sfumacchiare una sigaretta;
l'ho vista varie volte nel corso dei due giorni e non mi ha mai
cagato neanche di striscio, non che ma la sia presa, anzi in genere
si guardano le ragazze per valutarle (mi piace, non mi piace, è un
missile, non lo è), ma bisogna farlo senza incrociare troppo i loro
occhi altrimenti attaccano delle pezze da paura e poi le devi
scacciare con il forcone. Con questa non ce n'è stato bisogno,
sebbene abbia incrociato i suoi occhi non mi hai mai preso in
considerazione, e nemmeno ha cercato di tenere il contatto visivo per
capire se ero interessato. Visto che ce l'ho a 30 cm la guardo bene:
ha degli occhi da paura. Sono dolci, dolcissimi, intensi, e nello
stesso tempo sono perfidi e sprezzanti, sembrano occhi di chi ha
vissuto molto e ne ha viste tante, e anche gli occhi di chi ha preso
delle bastonate, ma anche gli occhi di chi ne ha date via un bel po',
di bastonate. Le chiedo come si chiama: Amelia. Ahi ahi ahi, ho letto
di lei su ISG tutto il bene e tutto il male possibile. Puoi trovarti
benissimo oppure può rovinarti una giornata. I suoi occhi sono la
seconda polaroid che mi porto a casa. Anzi, con il senno di poi nei
2-3 giorni successivi al mio rientro gli occhi di questa Amelia sono
stati la cosa a cui ho pensato di più, di più che alle belle
gnocche che mi sono fatto, di più che alle scopate goduriose in
ambiente godurioso, di più di tutto; nei due minuti che li ho
guardati mi hanno scombussolato l'anima, mi hanno fatto quasi paura.
E' tardi, esco, guido
piano verso Hahn nel cuore della notte, e pensando alle ragazze con
cui sono stato mi accorgo che erano tutte mie vecchie conoscenze,
sono stato solo con ragazze con cui ero già stato almeno una volta.
Non mi sembra un buon segno, forse le altre non mi hanno convinto, o
forse - a causa del fatto che era un anno che non passavo di qui -
non ero in vena di rischi missili, e quindi mi sono comportato in
modo poco esplorativo, ho preferito andare sul sicuro. Penso tanto ai
due giorni che ho trascorso, viaggiando sempre da solo, due giorni
durante i quali sciolgo ogni legame con il mondo in cui vivo sempre,
due giorni in cui nessuno sa dove sono, e un po' per questi motivi, e
un po' per il modo più profondo di pensare che si ha di notte, mi
sembra di essere stato due giorni in un mondo parallelo dove anch'io
sono un altro.
1 commento:
Passo a leggervi ogni tanto.. devo dire che Rastigat nei suoi post riesce a descrivere impeccabilmente un certo modo di osservare e muoversi ancor più che avventure ed evoluzioni sessuali.. la conclusione di questo post (come pure altri punti di altri sui post) immagino abbia colpito per efficacia più di qualche lettore..
Roman
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