lunedì 16 luglio 2012

COSE BELLISSIME

In attesa che Rastigat si decida a raccontare cosa ha combinato all'Oase il secondo giorno, utilizzo parte del suo articolo per ricamarci sopra un post.

"... i miei amici che sognavano quella beltade ormai non più raggiungibile (ndr. ventenni appetitose) non-sanno-che-esistono-questi-posti (ndr. gli FKK). E' terribile. E non lo immaginano nemmeno! E allo stesso modo io ne ero all'oscuro solo pochi anni fa. Questa ovvietà, per me ha un significato devastante. Quante altre cose bellissime ci sono e io ne sono all'oscuro? Quanti altri piaceri esistono, e svariate persone ne usufruiscono, e io non lo so e nemmeno riesco ad immaginare? Quanta gente, negli anni in cui io un posto come un FKK non sapevo nemmeno figurarmelo, si sollazzava tra gli ozi, gli agi e i piaceri sessuali? E in quanti altri modi che io non conosco questo sta avvenendo anche adesso, in questo momento esatto in cui scrivo, e domani quando sarò in ufficio, quante altre cose mi sto perdendo? E, per noi persone tristemente normali, dalle possibilità limitate, quanto è bene sapere che esistono queste possibilità a cui possiamo accedere con il contagocce? Non si sta meglio essendo all'oscuro di tutto? E' meglio vivere non sapendo che esistono certe cose, non godendone i vantaggi e i piaceri, ma preservandosi dai morsi di un desiderio che non è mai pago? O è meglio non saperlo neanche, vivere tranquilli senza sapere cosa ci si perde, ma non togliendosi mai certi piaceri? Stanno meglio i miei amici che non sanno che ci sono gli FKK? O sto meglio io che ne usufruisco rare volte?

Meno male che poi si è dato risposta da solo in un successivo commento "meglio provarlo anche una sola volta che non provarlo mai"" perchè pensavo che si fosse fuso il cervello a causa dell'afa di quest'estate.
La paura di fondo che si percepisce dal suo scritto è questa: "se vengo a conoscenza di una cosa che mi piace parecchio, ma a cui posso accedere raramente (ndr. immagino per mezzi economici perchè il resto è solo questione di volontà), non è meglio esserne all'oscuro dell'esistenza, e vivere nell'ignoranza?"
Ovviamente, almeno per come la vedo io, la risposta è un NO grande come una casa, per almeno tre motivi:
1) ci sono esperienze così belle, che anche se fatte una sola volta (e che magari addirittura sappiamo non potremo mai piu' ripetere!) a distanza di anni ce le ricordiamo ancora con enorme piacere e che sono una fonte inesauribile di energia mentale positiva. Basti pensare alla vacanza piu' bella della nostra vita, o alle emozioni del primo amore, etc magari sono passati decenni, ma ci basta farci soffermare sopra il pensiero che in un attimo ci compare un sorriso sul volto;
2) ci sono esperienze così belle che abbiamo provato ( o che non abbiamo mai provato ma che sappiamo che volendo le potremmo provare anche noi) che ci danno anch'esse una bella carica positiva.
 Basti pensare al fatto  che siete qua a leggere di scopate di altra gente, in italia o in giro per il mondo, e che non conoscete neppure di colui che sta narrando il racconto... per cui, che cazzo ve ne frega di stare qui a leggere? Semplice: inconsciamente vi immedesimate nel protagonista dei racconti, in genere il narratore, e vi sentite bene sapendo che volendo anche voi potreste rivivere le stesse esperienze, perchè non vi serve una macchina da 100.000 € o essere palestrato, ma molto piu' semplicemente solo qualche euro in tasca.
3) Le esperienze belle di cui abbiamo avuto la fortuna di provare o quantomeno di esserne a conoscenza sono anche ottime valvole di sfogo, vie di fuga.
Andare a puttane sulle strade della città non è una via di fuga, perchè è una cosa molto breve, che si risolve in una serata se non in pochi minuti. Già un weekend in germania è meglio, si riesce già a staccare mentalmente dalla nostra vita quotidiana (ecco perchè dico non ha senso paragonare quanto speso in 3 giorni in germania rispetto alle scopate che con gli stessi soldi si sarebbero potute fare in italia). Ma ancora meglio è se si riesce a fare una vacanza sessuale di due-tre settimane, che ci rigenera completamente e torniamo a casa con un'energia mentale a mille, anche se con i ritmi che si sono tenuti in vacanza si dovrebbe essere ridotti a uno straccio (qualcuno si ricorderà che avevo quasi smesso di dormire nel corso della mia prima vacanza in thailandia, eppure non mi sentivo stanco, mentre qua in italia se dormo una o due ore per notte non sono neanche in grado di camminare). 
Da quando ho scoperto pattaya, non ho mai pensato al suicidio. Dovessero andarmi male le cose in italia, rompermi veramente il cazzo di tutto e di tutti, beh, anzichè ammazzarmi realmente, mi ammazzerei qui "virtualmente", per poi rinascere e provare a rifarmi una vita in quel bengodi, luna park per adulti, "paradiso infernale", che è pattaya! 
Ecco perchè ritengo che le "cose bellissime" di questo mondo citate da Rastigat  vadano assaporate, e quando questo non sia immediamente possibile (ma "nulla è impossibile!", basta volerlo...), anche solo il saperne l'esistenza è molto meglio rispetto al fatto di esserne all'oscuro.. perchè  è meglio avere un sogno, piuttosto che non averne!
"Chi si accontenta gode", è un motto che va bene per i bravi cristiani, ossia per gente repressa!

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