In attesa
che Rastigat si decida a raccontare cosa ha combinato all'Oase il
secondo giorno, utilizzo parte del suo articolo per ricamarci sopra un
post.
"... i miei amici che sognavano quella
beltade ormai non più raggiungibile
(ndr. ventenni appetitose) non-sanno-che-esistono-questi-posti (ndr. gli FKK). E' terribile. E non lo
immaginano nemmeno! E allo stesso modo io ne ero all'oscuro solo
pochi anni fa. Questa ovvietà, per me ha un significato devastante.
Quante altre cose bellissime ci sono e io ne sono all'oscuro? Quanti
altri piaceri esistono, e svariate persone ne usufruiscono, e io non
lo so e nemmeno riesco ad immaginare? Quanta gente, negli anni in cui
io un posto come un FKK non sapevo nemmeno figurarmelo, si sollazzava
tra gli ozi, gli agi e i piaceri sessuali? E in quanti altri modi che
io non conosco questo sta avvenendo anche adesso, in questo momento
esatto in cui scrivo, e domani quando sarò in ufficio, quante altre
cose mi sto perdendo? E, per noi persone tristemente normali, dalle
possibilità limitate, quanto è bene sapere che esistono queste
possibilità a cui possiamo accedere con il contagocce? Non si sta
meglio essendo all'oscuro di tutto? E' meglio vivere non sapendo che
esistono certe cose, non godendone i vantaggi e i piaceri, ma
preservandosi dai morsi di un desiderio che non è mai pago? O è
meglio non saperlo neanche, vivere tranquilli senza sapere cosa ci si
perde, ma non togliendosi mai certi piaceri? Stanno meglio i miei
amici che non sanno che ci sono gli FKK? O sto meglio io che ne
usufruisco rare volte?
Meno
male che poi si è dato risposta da solo in un successivo commento
"meglio provarlo anche una sola volta che non provarlo mai"" perchè
pensavo che si fosse fuso il cervello a causa dell'afa di quest'estate.
La
paura di fondo che si percepisce dal suo scritto è questa: "se vengo a
conoscenza di una cosa che mi piace parecchio, ma a cui posso accedere
raramente (ndr. immagino per mezzi economici perchè il resto è solo
questione di volontà), non è meglio esserne all'oscuro dell'esistenza, e
vivere nell'ignoranza?"
Ovviamente, almeno per come la vedo io, la risposta è un NO grande come una casa, per almeno tre motivi:
1)
ci sono esperienze così belle, che anche se fatte una sola volta (e che
magari addirittura sappiamo non potremo mai piu' ripetere!) a distanza
di anni ce le ricordiamo ancora con enorme piacere e che sono una fonte
inesauribile di energia mentale positiva. Basti pensare alla vacanza
piu' bella della nostra vita, o alle emozioni del primo amore, etc magari sono passati decenni, ma ci basta farci soffermare sopra il pensiero che in un attimo ci compare un sorriso sul volto;
2)
ci sono esperienze così belle che abbiamo provato ( o che non abbiamo
mai provato ma che sappiamo che volendo le potremmo provare anche noi)
che ci danno anch'esse una bella carica positiva.
Basti
pensare al fatto che siete qua a leggere di scopate di altra gente, in
italia o in giro per il mondo, e che non conoscete neppure di colui che
sta narrando il racconto... per cui, che cazzo ve ne frega di stare qui
a leggere? Semplice: inconsciamente vi immedesimate nel protagonista
dei racconti, in genere il narratore, e vi sentite bene sapendo che
volendo anche voi potreste rivivere le stesse esperienze, perchè non vi
serve una macchina da 100.000 € o essere palestrato, ma molto piu'
semplicemente solo qualche euro in tasca.
3)
Le esperienze belle di cui abbiamo avuto la fortuna di provare o
quantomeno di esserne a conoscenza sono anche ottime valvole di sfogo,
vie di fuga.
Andare
a puttane sulle strade della città non è una via di fuga, perchè è una
cosa molto breve, che si risolve in una serata se non in pochi minuti.
Già un weekend in germania è meglio, si riesce già a staccare
mentalmente dalla nostra vita quotidiana (ecco perchè dico non ha senso
paragonare quanto speso in 3 giorni in germania rispetto alle scopate
che con gli stessi soldi si sarebbero potute fare in italia). Ma ancora
meglio è se si riesce a fare una vacanza sessuale di due-tre settimane,
che ci rigenera completamente e torniamo a casa con un'energia mentale a
mille, anche se con i ritmi che si sono tenuti in vacanza si dovrebbe
essere ridotti a uno straccio (qualcuno si ricorderà che avevo quasi
smesso di dormire nel corso della mia prima vacanza in thailandia,
eppure non mi sentivo stanco, mentre qua in italia se dormo una o due
ore per notte non sono neanche in grado di camminare).
Da
quando ho scoperto pattaya, non ho mai pensato al suicidio. Dovessero
andarmi male le cose in italia, rompermi veramente il cazzo di tutto e
di tutti, beh, anzichè ammazzarmi realmente, mi ammazzerei qui
"virtualmente", per poi rinascere e provare a rifarmi una vita in quel
bengodi, luna park per adulti, "paradiso infernale", che è pattaya!
Ecco
perchè ritengo che le "cose bellissime" di questo mondo citate da
Rastigat vadano assaporate, e quando questo non sia immediamente
possibile (ma "nulla è impossibile!", basta volerlo...), anche solo il
saperne l'esistenza è molto meglio rispetto al fatto di esserne
all'oscuro.. perchè è meglio avere un sogno, piuttosto che non averne!
"Chi si accontenta gode", è un motto che va bene per i bravi cristiani, ossia per gente repressa!
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