Mi sveglio relativamente presto, ma sono ancora di cattivo umore per l’esito della serata precedente. Tutto era andato liscissimo fino all’uscita dal locale, ma poi aveva preso una piega negativa imprevedibile.
Con gli altri ci diamo appuntamento allo Starbucks del Jungcelyon, ma il Londinese è in ritardo e quindi riporto allo Stratega per sommi capi la vicenda della sera prima. Si dice dispiaciuto per il finale. Arriva il Londinese e mentre si beve un litro di caffè americano ci ragguaglia sulla sua nottata con la giovane dai pantaloni bianchi. È andato tutto molto bene ed è soddisfatto della scopata e del feeling. Lo ha definito però “nulla di eccezionale” e ha aggiunto che la tipa “non era il mio prototipo ideale”, ma sono sicuro che anche da nuda era un gran bello di figa e infatti il Londinese conferma.
A lui però piace il genere “pornostar”, se possibile tipo “milfone”. Infatti la sua puttana ideale è una over 30 con tatuaggi, tette grosse, non importa anche se rifatte, e aria da vera puttana. Ha inoltre piacere che lo soddisfi seguendo esattamente il suo copione mentale e che poi si levi dal cazzo alla svelta appena lui ha sborrato e si sente soddisfatto. Non potremmo essere più diametralmente diversi su questo. Io amo le teen slanciate, magre ma con qualche curva al punto giusto. Mi piacciono under30 e non me ne frega molto delle tette grosse, l’importante siano naturali e ben fatte. Non amo i mignottoni eccessivamente vistosi e adoro i culetti sodi e rotondi, possibilmente non troppo grandi. Inoltre mi piace un social time brillante e spontaneo, adoro dormire con la fighetta nel letto e godermela tutta la notte con carezze e abbracci. Lo Stratega ascolta silente le nostre dichiarazioni e si dice d’accordo con me per la parte estetica, con il Londinese per quella comportamentale.
Chiarito questo, dico chiaramente al Londinese che mi tocca invidiarlo per la prima volta in questa vacanza, perché la sua troia dai pantaloni bianchi sarebbe stata la mia fighetta ideale per il long time e sono certissimo sarebbe uscita una top scopata. Con il senno di poi avrei chiaramente sfanculato Chalisa e mi sarei buttato sull’altro. Amen, ormai andata.
Optiamo per recarci oggi a Kamala beach e, sistemati alcuni dubbi relativi al trasporto, optiamo per un taxi privato che dividiamo in 3. Trattiamo andata e ritorno per 1000 baht totali, quindi diviso 3 fanno 10 euro tondi a testa. Kamala non è proprio vicinissimo e ci impieghiamo un po’ per arrivarci, complice anche un po’ di traffico. L’inculata di Patong è che ci sono posti di blocco ovunque per i motorini e i poliziotti thai non vedono l’ora di contestarti ogni minima infrazione per ottenere la consueta stecca, la cui entità varia a seconda del tipo di reato stradale commesso. Io non ho la patente internazionale necessaria per guidare, e mi secca ogni volta dover sganciare 500 baht a ogni posto di blocco per corrompere il tizio di turno. Quindi rinuncio allo scooter ma per raggiungere le spiagge belle in zona è un po’ uno sbattone.
La spiaggia di Kamala è molto bella e oggi per nulla affollata. E’ lunga anche se non è particolarmente larga e il mare è di mio gradimento perché piuttosto calmo e con acqua trasparente. Camminiamo qualche centinaio di metri per poi fermarci a prendere tre lettini presso un tizio davvero molto gentile. 100 baht a testa per lettini e ombrelloni e ci viene dato il permesso di usare la doccia calda sul retro. Gli altri vanno a mangiare ancora qualcosa, ma io non ho fame e li aspetto sul lettino.Ne approfitto per mettere la crema sul labbro gonfio e, dopo ennesima ispezione approfondita, comprendo in modo chiaro che non si tratta di classico herpes solare. È stato sicuramente un contagio di tipo sessuale e, tra le varie porcherie di questa vacanza, tenderei ad escludere i vari limoni staccati a destra e sinistra. Le tempistiche e le dinamiche indicano in Nana la responsabile di sta merda che ho sulle labbra. È stata l’unica a cui ho avuto la malsana idea di leccare figa e non solo, per cui è probabilissimo che me l’abbia gentilmente attaccato lei. Io sono un grande amante delle leccate di figa e annessi, però cerco sempre di evitare quando vado a puttane. Molti lo fanno con totale nonchalance, ma io provo sempre a trattenermi ben capendo il contesto e la situazione particolare. In Italia non ho nessuno problema a fare il porco quanto basta in tal senso, ma qua presto sempre molta attenzione a non espormi a eccessivo contatto di quel tipo. Quella volta però semplicemente non c’è l’ho fatta…..è stato più forte di me! Durante la vacanza finisco sempre con il leccarne almeno un paio….chiaro è che mi sarei potuto evitare almeno la lingua nel culo, però va beh, al cuor non si comanda!
Il pomeriggio scorre davvero in maniera tranquilla: ci rilassiamo, facciamo bagni, passeggiate e nuotate e riesco anche a dimenticare le disavventure della notte precedente.
Verso le 18 chiamiamo il taxi che ci viene a riprendere in meno di mezz’ora e nel mentre lo aspettiamo controllo i vari messaggi sul cel. Joe e il Ligure scrivono che stanno venendo a far serata a Patong! Nel frattempo vedo anche un lungo messaggio di Chalisa. Si scusa moltissimo per il suo comportamento della sera prima, mi dice che era ubriaca e che ha sfogato su di me alcuni problemi suoi con i quali non centravo niente. Si dice mortificata per l’accaduto e per farsi perdonare mi chiede di trascorrere la nottata successiva con me assolutamente a titolo gratuito perché vuole porre rimedio. Valuto qualche minuto la sua proposta ma, anche se è gentile da parte sua, declino l’offerta. Con quella ragazza ho chiuso per sempre e non voglio prendere altri rischi inutili. Ci rimane male e mi fa comunque un in bocca al lupo per la mia vacanza e la mia vita futura. Ricambio e cancello per sempre il suo numero di telefono.
C’è anche qualche messaggio su Line delle ragazze dell’Empire della sera prima, e mi ha scritto anche la ballerina dei baretti del Tiger. Sono tutte piste potenzialmente percorribili stasera, ma non voglio prendere decisioni adesso quindi le metto tutte in pre-allarme e valuterò più tardi.
Quando siamo sul taxi mi prende un attacco di fame quindi appena tornato a Patong vado al nuovo grosso centro commerciale che si chiama “central” a comprarmi qualcosa da stuzzicare. Torno poi in stanza e mi concedo un rapido sonnellino di un’ora appena.
Ci vediamo con i ragazzi alle 20.30 all’ingresso della Bangla e andiamo a cenare allo street food poco distante da lì. È davvero uno spettacolo vedere tutte quelle bancarelle e quei venditori che provano a conquistare la tua scelta con ribassi anche nell’ordine dei 10 baht. La scelta è pressochè infinita poiché ci sono almeno 50 banchetti e vendono davvero di tutto. Optiamo per un primo a base di pesce seguito da varia tipologia di pesce cotto sulla griglia davanti ai nostri occhi. Mangiamo come lupi e devo ammettere che è davvero molto buono, ad un prezzo totale assolutamente accettabile, intorno ai 300 baht a testa. Finito cena stiamo a chiacchierare un po’ e l’atmosfera è davvero molto rilassante. Per le 23 siamo di nuovo in hotel a cambiarci e sfoggio il mio migliore outfit della vacanza: pantaloni bianchi strappati con risvolti alla caviglia e camicia di lino blu oceano con maniche arrotolate ai gomiti. Più che un puttaniere in Thailandia, stasera sembro Jerry Calà a Porto Cervo negli anni 90’.
A mezzanotte ci vediamo con Joe e il Ligure all’inizio della Bangla e dopo le presentazioni di rito con lo Stratega iniziamo dai baretti del Tiger. Siamo ben in cinque e le varie puttane e mamasan fanno di tutto per trascinarci nei loro baretti a bere. Optiamo per un baretto centrale con molte ragazze e ordino il mio inossidabile coca-jack. Gli altri spaziano dalla birra al Sang Som. Le ragazze ci si buttano addosso per provare a strappare bevute, ma siamo molto più in modalità da festa che da pastura e quindi rifiutiamo gli approcci. La situazione strana arriva quando io e Lo Stratega veniamo chiamati dal lato opposto del baretto. Mi aspetterei di interagire con qualche giovane puttanella Thai, mentre rimango stupito quando a chiamarci sono due diversamente giovani turiste tedesche. Sono due bionde sulla quarantina, non certo fighe, ma neanche eccessivamente cesse o deplorevoli. Ci chiedono informazioni generiche e turistiche, ma in cinque minuti capiamo che quello è un pretesto perché ci stanno palesemente provando. Mentre rispondo alla mia rimanendo attinente alla domanda, lei mi tira per la camicia e mi mette un braccio intorno alla vita. Per un attimo resto lì al gioco ma poi mi distacco perché non avevo valutato l’ipotesi di scoparmi una turista tedesca con più di 10 anni più di me. Salutiamo educatamente e torniamo sui nostri sgabelli.
Lo Stratega è stato più sfacciato con la sua e le ha chiesto cosa ci facciano lì in un baretto di puttane due belle signore europee middle-age. La sua con totale nonchalance ha risposto che è il luogo migliore per valutare con calma i numerosi uomini di passaggio e provare ad abbordare quelli graditi. Joe e Ligure ci consigliano di tornare là e portare in stanza ste due maialone perché secondo loro avremmo facilmente strappato un’orgia a quattro. Con lo Stratega basta uno sguardo per capire consensualmente che non andrà così. Finiamo di bere e ci facciamo qualche vasca in Bangla.
Joe è stupito poiché mancava da Patong da molti anni e non si capacità dell’enorme cambiamento avvenuto. Andiamo poi in soi Dragon a bere nel baretto attiguo a dove lavorava lo scorso anno la mia vecchia fiamma Yammy che già all’epoca era venuta due volte a fare long con me nonostante si fosse spostata un paio di mesi prima con un povero farang. Solidarietà amico mio, niente di personale, ma tua moglie è proprio una troia. Ci mettiamo nell’altro baretto e ordiamo da bere. Coca e jack come al solito e me lo recapita una troia assolutamente anonima. Assaggio il cocktail e mi sembra una coca cola sgasata. Scatta la mia immediata protesta direttamente al bancone. Il tizio che fa i cocktail finge di non capire e la mamasan interviene a mediare. Mi assaggia il cocktail, mi da totalmente ragione e me ne fa preparare un altro, questa volta come cazzo si deve. Torno a bere al tavolo e le tipe ci assediano, ma sono bruttarelle e le snobbiamo alla grande. Stiamo a bere mezz’ora poi ci spostiamo all’Illuzion.
È troppo imballato e non riusciamo neanche a girare. Oltretutto essendo in cinque ci perdiamo subito di vista. Mentre vago in solitaria a cercare gli altri, mi imbatto in una tipa molto carina con un curioso cappello largo da pescatore. Mi faccio avanti e mi presento. Lei dice di chiamarsi Rosa e parliamo per qualche secondo. Altezza media, pelle chiara, viso molto carino e corpo tutto curve. Forse un po’ troppo larga di fianchi e culo per i miei gusti, ma toccandola un po’ qua e là mi pare tonica al punto giusto. Le spiego che sto cercando i miei amici e che ripasserò dopo, ma non mi credo e vuole scambiare almeno il numero. Affare fatto, tempo 10 secondi sta in rubrica.
Torno a girare per il locale e mi chiama lo Stratega per una spalla dicendo che gli altri sono usciti. Ci ritroviamo in Bangla e optiamo per altro locale perché a quest’ora l’Illuzion è francamente invivibile. Decidiamo di andare a fare una bottiglia in pista al Tiger e tempo qualche minuto siamo già seduti a bordo pista con la nostra vodka sul tavolo. Costo circa 500 baht a testa, quindi con quindici euro mi sparo due vodka lemon di quelli belli potenti preparati da me. Il tempo scorre veloce e ci divertiamo parecchio. Siamo tutti abbastanza sulla via dell’ubriachezza e diventiamo un po’ molesti. Chiamiamo al tavolo un sacco di tipe a ballare, tutte da gruppi diversi e nel giro di qualche minuto ci ritroviamo dieci troie al tavolo contro noi 5. Interagisco con un paio di esse, ma non sono di mio gradimento. Le abbiamo portate lì perché erano le più maiale del locale e twerkavano da paura, cosa che continuano a fare addosso a noi. Ci facciamo quattro risate ma poi le spediamo al mittente con educazione. Mentre siamo lì a fare show passa Nana con l’ennesimo cliente per mano e mi manda un bacio furtivo accompagnato da un occhiolino. Rimane sempre la regina delle pro, anche se adesso la guardo un po’ torvo perché penso sia lei l’untrice che mi ha contagiato.
Finito di bere decidiamo di tornare tutti all’Illuzion ora che sono le tre del mattino, ma ci accordiamo per separarci all’interno per agevolare la caccia. Io salgo subito al piano sopra perché voglio individuare cappellino rosso e studiarla un attimo. La noto subito sia perché è molto visibile con quello stravagante cappello, sia perché non si è mossa dal tavolo in cui era con le amiche. La guardo un paio di minuti e noto che è sempre attacca a sto cazzo di telefono, in continuazione, sembra una macchinetta. No good. Scendo, la raggiungo faticosamente in mezzo a quella mandria umana e quando mi vede arrivare, mette via subito il telefono. Sembra felice di vedermi, scherziamo e balliamo un po’. il feeling sembra buono, scappa anche qualche fugace limonata e mi pare tutto scorra bene. all’alba delle quattro ci si accorda per la notte. Chiede 2k short time o 3k long time, e questo poco divario mi fa capire cosa preferisca. Contrattacco con un 2k long time e la chiudiamo a 2.5k long time dopo rapidissima contrattazione. Fossimo a Pattaya è eccessivo, ma per essere all’Illuzion al clou della serata direi che è un buon accordo.
Usciamo insieme in Bangla e incontro gli altri quattro che vagano insieme tutti più o meno ubriachi. Fanno educatissimi apprezzamenti alla mia troia, e poi li saluto mentre loro scelgono la meta successiva dove finire la serata. Rosa mi chiede se possiamo andare a mangiare qualcosa e la conduco in un ristorante in soi Sansabai dove ero già stato con il Londinese. Ordina una pizza al salamino piccante e un’acqua naturale, io una coca cola. Mentre aspettiamo la pizza facciamo qualche discorso serio e mi parla della sua vita. Ha un nickname italiano perché ha un figlio di nome Matteo avuto con un italiano in Italia. Dice di aver conosciuto questo tizio un anno e che lui è tornato qualche mese dopo per stare un po’ con lei. Quando lui è tornato in Italia lei ha scoperto di essere incinta ed era sicura fosse del tipo perché è l’unico con cui ha sempre scopato cabrio per un mese di fila. Saputo ciò lui l’ha fatta venire in Italia qualche mese dopo, quando era già visibilmente incinta. Il tizio è un quarantenne benestante dell’Alto Adige e sono stati in Italia un annetto insieme. Nato il bambino tutto ok, poi quando lei ha finito di allattare lui le ha chiesto di andarsene e di lasciargli il figlio che lo avrebbe cresciuto al meglio. Lei non ha voluto e lui le ha offerto una marea di soldi per tornarsene in Thailandia da sola. Non mi ha detto la cifra ma mi ha fatto intendere che erano davvero molti, penso di aver compreso circa intorno a 1 milione di baht perché ha mimato l’1 con il pollice.Quando sento questa storia aberrante mi rendo conto di che cazzo di gold digger ho davanti. Come cazzo si fa a “vendere” tuo figlio al presunto padre in cambio di meno di 30mila euro? Come riesci a dormire la notte per aver fatto una cosa simile? Fortuna che me la devo soltanto scopare perché a livello umano questa tizia mi fa davvero un misto tra pena e schifo, ma sul piano fisico posso senz’altro soprassedere alla morale. In genere non mi ritengo migliore mai di nessuno dal punto di vista umano, perché sarei un fottuto ipocrita. Però la bassezza morale di questa tipa mi lascia perplesso. Cioè, fai una cosa così e la vai anche a raccontare a uno sconosciuto? Boh, il mondo è bello perché è vario, ma a questo punto spero fossero tutte cazzate di una mitomane. Comunque la pizza arriva e fa davvero schifo, faccio onestamente fatica a definirla pizza. Insiste per dividerla ma non assaggerei quella roba per nulla al mondo, specialmente dopo che lei ci mette sopra de ketchup. In quel preciso momento penso che 12 pizzaioli a Napoli abbiano avuto un’emorragia cerebrale a causa di questo vilipendio.
Finisce abbastanza in fretta e vuole passare al 7/11 a comprarsi uno spazzolino. La accontento ovviamente, quella pizza è ancora nei miei occhi tutt’ora. La cosa che mi indispone è che lo spazzolino diventa una vera e propria spesa, fatta di eye liner, strisce per ceretta, deodorante e altre puttanate che non ho inquadrato bene. Mi oppongo allo sfruttamento del mio portafoglio e la invito a rimanere sul necessario. Rimane un po’ indecisa, ma alla fine posa qualcosa. Pazienza se passo per kiniao a sto giro, ma non faccio la spesa a una puttana che ha venduto il figlio per 30mila euro. Sti soldi sono sporchi peggio della sua coscienza, ma almeno che li usi per non fare scempio dei miei.
Siamo in camera che sono le cinque passate e ci diamo subito da fare. Anche da nuda questa Rosa è tanta roba. Ci mette un po’ a scaldarsi però è brava nel suo lavoro e riesco a coinvolgerla bene. Il pompino è di discreta fattura anche se non affonda molto. Lavora molto con la lingua e con le labbra e fortunatamente c’è poca traccia di mano e zero di denti. Quando scopiamo urla e si bagna da paura. Specialmente nel godere fa molto casino. Ansima molto forte e quando spingo secco urla proprio, nel vero senso della parola. Le tappo la bocca con mani, lingua e cuscino, ma rimane comunque molto rumorosa. La scopata esce molto buona e me la godo davvero in diverse posizioni. Le curve ballano tutte sotto i miei poderosi colpi di bacino ed è uno spettacolo della natura vedere tutto quel ben di Dio saltellare da tutte le parti. Vorrei avere cento mani per ravanarla ovunque. Rosa si lascia fare un po’ tutto adesso e anche il solito protocollo del dominio fisico e mentale ha la sua canonica applicazione. Passano diversi minuti di sommo divertimento e quando sono pronto a sborrare mi scappuccio e vengo abbondante sulle tette, sul collo e sulla pancia. Resta lì qualche lungo secondo a riprendere fiato e osservando in che condizioni sono sia lei che la stanza, mi rendo conto di quanto bestiale sia io quando mi lascio andare alla passione di certe scopate. Il tempo del rimorso è breve, perché andiamo a farci la doccia insieme e poi torniamo a letto. Qualche coccola ma senza esagerare, qualche chiacchiera ma senza entrare in cose impegnative e ci addormentiamo che sono quasi le 7.
Avendo appuntamento con gli altri a mezzogiorno per andare in spiaggia, metto la sveglia alle 10.30 per riuscire a fare le cose con calma al mattino. Mentre mi addormento penso a che razza di porcata potrei provare a sottoporre Rosa l’indomani, ma i miei piani verranno maledettamente rovinati, ancora una volta!
3 commenti:
qua hai sbagliato due volte
1)anche a me è capitato una figa ubriaca, presa anni fa all'Insomnia, poi gran scenate con urla da parte sua in walking street, la cara e bella Faa.
la poveretta poi quando mi rivide all'Insomnia un'altra sera si vergognò come una cane (anzi come una cagna), si vedeva che era dispiaciutissima e imbarazzatissima. ok, le promisi di caricarla da sobria, e mai scelta fu più azzeccata, continuava a scusarsi anche in camera! :-))))
2) orgione tu lo stratega e le due maialone crucche? beh, quindi non c'è bisogna di aggiungere altro. quasi quasi ti tolgo l'amicizia, finocchio! :-PPP
certo che nel mondo monger si trova veramente di tutto nei decenni ne ho viste di situazioni limite tra il gringo e la troia locale, l'importante è sempre farle vivere agli altri. Tra 2 maialone 35-40 anni europee e una giovane professionista thai anche io avrei optato per la non orgia. In merito ai gusti del londinese venisse in brasile di tipe milf di suo gusto ne incontrerebbe moltissime. Anonimo "polemico"
Day 13 è uno spunto per varie riflessioni.
1. La figura del Londinese viene rivalutata... milfona pornostar thailandese è tanta roba.
2. Sulla ragazza della sera prima mi domando cosa avrei fatto... D'istinto avrei agito come te, ma riflettendoci un attimo ne poteva venir fuori una gran bella chiavata.
3. Però... Le 40enni tedesche mica sceme, strategia intelligente e anche qui mi domando come mi sarei comportato.. una tedesca per una thai non l'avrei scambiata, ma per un orgione a 4 penso che avrei cambiato il menu....
4. Il passaggio rapido di Nana, appena incrociata, ma fino a questo punto la più coinvolgente.
5. L'accenno agli sponsor che pagano la ragazza a distanza nell'illusione che gli resti fedele. Poveretti.
6. Rosa.... la gold digger e una storia inquietante.
Virgilio
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