sabato 16 maggio 2020

THAI 5 - DAY 9 - CADAVERI AMBULANTI E SCELTE LEALI by Enving

Apro gli occhi sul presto e lei è ovviamente già sveglia ed è come se mi stesse aspettando. Vado in bagno a darmi una sistemata e quando torno ripartiamo esattamente come avevamo finito qualche ora prima. La scopata è un remake dell’altra, con la differenza che adesso c’è luce naturale che entra dalla grossa tenda che copre l’enorme vetrata. La camera affaccia sul retro della struttura, quindi non c’è alcun pericolo di essere visti. Scosto un po’ la tenda per fare entrare luce e vedere bene alla luce naturale questa ragazza. Sul ventre vedo la grossa cicatrice del parto che avevo già notato al buio la sera prima, ma vista così è impressionante. Sarà che è fresca di circa un anno o poco più ma mi fa davvero un po’ impressione. Mi chiedo se uno squarcio di quel tipo lo abbia fatta un medico, un macellaio o veterinario, ma non è dato saperlo. Sicuramente mi pare uno sbrego esagerato per un parto, ma paese che, vai usanza che trovi. Non me ne curo troppo e mi godo la scopata.
Noto una volta di più che lei è davvero animalesca nel modo di fare e puramente istintiva. Non c’è razionalità, ma puro istinto primordiale. Il fatto di non riuscire a comunicare amplifica la sensazione. La cosa mi piace, è un’esperienza surreale che non avevo mai fatto. Lei si lascia fare qualsiasi cosa e segue qualsiasi mia richiesta o indicazione. Se le chiedessi di pulirmi la stanza perché la cosa mi eccita, lo farebbe senz’altro. Più che altro sarebbe meglio dire che interpreta come riesce le mie richieste. Ma ne esce una gran bella scopata di nuovo. Apro la porta dell’armadio che ha un grosso specchio e mi godo lo spettacolo. Lei non se ne accorge subito e vedendosi per un attimo si vergogna, ma si lascia andare e non se ne cura. La metto a pecora a bordo letto con una gamba per terra e l’altra piegata sopra il lenzuolo. Mi metto dietro e inizio a darci con ritmo. La posizione è perfetta e sembra studiata apposta per le nostre geometrie fisiche. L’altezza e le distanze sono giuste, nessuno deve fare sforzi di alcun tipo per incastrarsi così. La visuale dallo specchio è frontale mentre io la vedo da dietro, insomma un totale di 360 gradi che rendono perfetto quel momento. Ho un’eccitazione molto elevata e sento che ci siamo quasi. Lei ansima regolarmente in modo cadenzato e non ho motivo di credere che una così abbia volontà o capacità di fingere, stonerebbe parecchio con il tipo di persona. Lascio da parte i miei ulteriori propositi porcelli e vengo dentro in quella posizione, mentre do le ultime spinte profonde. L’orgasmo è imperioso e rimango qualche istante così a godermi il momento. Mi sento pienamente soddisfatto e sono felice di quella notte. Tutto è andato bene e sinceramente qualche rischio c’era. 
Mi faccio la doccia e mi metto il costume, preparandomi alla spiaggia. Lei si lava e si riveste, ovviamente senza dire mezza parola. Mi accorgo prima di uscire dalla stanza che non ho lo scooter perché il Londinese lo ha tenuto la sera prima. Non aveva caricato nulla ed era uscito di buon mattino a salutare una sua collega cinquantenne che era in vacanza a qualche km da lì, pura coincidenza scoperta tramite i social. Essendo appiedato propongo ad Atii di accompagnarla a piedi, tanto la distanza che separa la struttura dal baretto è davvero limitata, saranno si e no 500 metri. È contenta che la accompagni e ci avviamo lungo la strada. Non parliamo anche perché non ne avremmo il modo. Arrivati in zona il suo bar è deserto, ma con il vocale mi dice che a breve passeranno a prenderla per portarla a casa. La saluto e sicuramente ci rincontreremo perché sud di Phuket è piccolo e i giri sono più o meno sempre quelli. 
Il Londinese arriva presto in hotel e ripartiamo subito alla volta della spiaggia. Oggi non mi sento molto in forma perché ho dormito poco e Atii è stata impegnativa, mi ha fatto riposare poco stanotte. Inoltre fa un caldo davvero notevole e le mie scottature mi impediscono di stare troppo al sole. Io e Londinese iniziamo a parlare dei nostri soliti discorsi riguardo la possibilità di vivere di rendita e smettere di lavorare intorno ai quarant’anni. Iniziammo a parlare di ciò durante la prima nostra prima vacanza lì insieme e man mano che proseguono gli anni la possibilità si fa sempre meno utopica e più possibile. Chiaramente ci sono diverse incognite da tener presenti, prima di tutte quella di non fare famiglia e dover sempre e solo pensare a sé stessi. Non mi dilungo a riguardo perché si aprirebbe un vasto capitolo off topic.
Dopo il riposino pomeridiano in hotel,  mi sveglia un tuono fortissimo verso le 17.30 e mi accorgo che sta per scendere il pandemonio. Quindi mi vesto più in fretta che posso e salto sullo scooter. Arrivo in spiaggia al pelo e recupero il Londinese che già ipotizzava scenari catastrofici. Joe e il Ligure vanno a fare la spesa per la cena per poi raggiungerci al solito baretto, mentre noi iniziamo ad avviarci, tanto sono meno di 2 km. 
Arrivati al bar noto con dispiacere che la ragazza che mi piace non è presente quest’oggi. Davvero un peccato, l’avrei forse prenotata per la nottata se ci fosse stato buon feeling. Ordiniamo da bere e giochiamo a biliardo dove, guarda caso, demolisco il Londinese. Inizia a piovere fortissimo e il Ligure mi avvisa al telefono che ci aspettano a casa alle 20 per cena perché piove troppo e non riescono a raggiungerci al bar. Io e Londinese siamo bloccati nel baretto e le tipe ci perculano simpaticamente per questo stallo. Beviamo ancora e scherziamo un po’ con loro, ma senza offrire niente perché faticavo a trovarne una decente tra tutte le 7 o 8 che c’erano. Passata un’ora a bere e sfondarci di alcool, decidiamo che è ora di andare anche se la pioggia non solo non ha smesso, anzi sembra aumentata. La distanza non è enorme, ma dobbiamo passare a prendere le birre e arriveremmo bagnati lerci a casa loro. Scatta la proposta ignorante e decidiamo di “rubare“ le mantelline delle tipe sul retro del baretto. Quando sono arrivato, avevo parcheggiato sul retro sotto una tettoia abbandonata e ho notato la porta del retro aperta. Su un mobiletto in bella mostra c’erano alcune mantelline antipioggia. Andiamo quindi sul retro, ce le infiliamo velocissimi e usciamo a tutto gas sulla strada mentre le ragazze ci vedono con le lorto mantelline colorate e ci urlano dietro. Troppo tardi, siamo già sulla via del Family Mart e il colpo del secolo è già riuscito. 
Il Londinese prende 5 birre da 66 cl e ci avviamo verso la casa dei nostri amici. L’ottima cena servita dal magistrale Joe è già sul tavolo e mangiamo davvero bene con grande appetito.  Io e Londinese passiamo in hotel a cambiarci e per l’una ci presentiamo ai baretti del LC. Visto che Joe e Ligure sono in arrivo, li aspettiamo al baretto della ragazza del Ligure. Appena arriviamo vedo subito Atii che si affanna dietro il bancone e quando mi vede mi fa un sorriso che più largo di così non l’avevo mai visto. Le sorrido di rimando e ordino da bere all’altra barista che comprende bene l’inglese. Arrivano i nostri amici e iniziamo a bere molto pesantemente, alternando il tutto con brindisi e partite a biliardo. Mi sento felice e mi faccio un sacco di risate. 
Atii nel frattempo è stata accompagnata a casa a cambiarsi per la serata e dietro il bancone non c’è più. Arriva il conto che è nuovamente forfettario, ma paghiamo intorno ai 400 baht a testa. Considerando che tra Coca-Jack e Long Island me ne sono bevuti almeno 4, direi che stiamo pagando decisamente poco. Sono passate le 2 da poco e ci vogliamo dirigere come al solito al LC, l’unico locale degno di menzione in quella zona a partire dall’ora in cui i baretti chiudono.
È domenica, l’annata lì è tutt’altro che esaltante, sinceramente non mi aspetto niente di che da questa serata. Entriamo tra i primi per valutare la situazione con il vantaggio del tempo e della posizione, ma da valutare c’è ben poco. Dopo mezz’ora un po’ inizia a riempirsi, ma c’è sempre poca quantità e soprattutto scarsa qualità complessiva. Ad un certo punto arriva una bella manza dal baretto dell’europeo, sempre situato nel complesso del LC. È decisamente una spanna sopra tutte le altre e tutti gli avventori se ne accorgono. La tipa si mette a ballare in mezzo alla pista completamente da sola e si guarda intorno fissando sistematicamente tutti i farang del locale. È come se si fosse messa in testa un’enorme insegna con scritto “sono qui, pigliatemi prima che lo facciano altri, sto cercando un cliente alla veloce”. Quella tipa mi attizza assai e me la porterei a casa molto volentieri, infatti valuto seriamente la cosa. Ho intenzione di finire la birra e poi andarla a pescare al volo, ma una cosa rapida e indolore, del tipo essere nel letto con lei entro massimo 15 minuti da quando le rivolgerò la parola. 
E invece non avviene niente di tutto ciò perché arriva Atii e mi si incolla. Ma nel vero senso della parola. Mi si appende al collo e non mi molla. È carina come la sera prima, ma sinceramente a me stasera non va di caricarla. Non so bene perché, ma non vorrei ricaricarmela due sere di fila. Provo a spiegarle che voglio dormire da solo, ma le evidenti difficoltà comunicative tra noi non permettono al messaggio di arrivare. Chiedo allora alla fidanzata del Ligure di intercedere per me e lei mi guarda severamente. Prima di parlarle mi spiega che sto facendo una cosa davvero brutta e che Atii ci rimarrà malissimo. Lo so bene e me ne dispiace molto, ma non sento la volontà di trascorrere con lei la notte, e non devo certo giustificarmi con chicchessia. Sono intransigente a riguardo e la tipa lo spiega ad Atii. Lei mi guarda delusa ed effettivamente ci rimane molto male. Le faccio dire ulteriormente che è liberissima di andare con chi vuole che io non ci rimarrò male e questo la fa stare ancora peggio. Si mette a piangere e parte una tragedia greca di quelle teatrali. La consolano due amiche, ma il pianto non si arresta. Il tutto avviene a mezzo metro da me, ma non mi sento colpevole più di tanto. Potrei diventare colpevolissimo quando la topina in cerca di clienti mi si avvicina e viene a parlarmi direttamente al tavolo dove sono appoggiato. 
Due velocissime chiacchiere e capisco al volo che ci avevo visto giusto su quella tipa, vuole un cliente e lo vuole alla svelta. Lì per lì devo prendere una grossa decisione. Onestamente me la vorrei scopare eccome, è davvero carina, ma non mi sento di fare uno sgarro simile ad Atii. È lì dietro di me ancora in lacrime, questa infamata sarebbe davvero troppo. Faccio un respiro e uno sforzo sovraumano dicendo alla tipa che stasera sono già “fidanzato” e che me la sarei davvero portata volentieri in hotel un’altra sera. Mi dice che va bene e di passare al bar la sera successiva che avremmo potuto bere qualcosa e combinare senza problemi. A quel punto si allontana e io valuto la situazione: in pista c’è molto poco e sono stato costretto a respingere la miglior occasione del locale in nome della mia correttezza nei confronti di una povera ragazzina in lacrime dietro di me. Che senso ha restare lì? Cosa sto a fare? Ho rimbalzato la migliore per forze di causa maggiore, per la figa lì dentro quella sera lì io ho sicuramente chiuso. Certo potrei stare per bere e ballare, ma ormai non sono dell’umore giusto per farlo. Mi definisco un apatico e un cinico, ma ho rispetto per i sentimenti umani e quella ragazza non meritava di vedere una scena così. Ne parlo con Londinese e di dice d’accordo con me. Intervengono gli altri e mi consigliano tutti di riprendermi Atii stanotte perchè, a quel punto, l’avrei portata via probabilmente anche gratis. Sinceramente non mi va di riprenderla per i motivi già esposti, non è mai stata una questione di soldi. Alle 3 e mezza usciamo tutti dal locale. Ligure con signora al seguito, io, Londinese e Joe da soli. Ci salutiamo e prendiamo direzioni diverse. 
Gli altri vanno a casa, Londinese va a farsi un kebab a 50 metri da lì e io vado a recuperare lo scooter. Mentre lo tolgo dal cavalletto sento arrivare Atii. Non sta più piangendo ed è venuta fuori a salutarmi o, più probabilmente, a controllare che fossi effettivamente da solo sulla via di casa. Stiamo lì insieme accoccolati in silenzio per una decina di minuti. Non ci diciamo assolutamente nulla, stiamo semplicemente abbracciati e ci facciamo qualche coccola, con quale innocente bacio a stampo. Io capisco sinceramente la sua reazione e spero lei capisca la mia decisione. Se non capirà non è un problema mio, penso di essere stato fin troppo corretto. Mi trattengo ancora qualche minuto lì con lei, ci salutiamo con un bacio e lei si incammina verso un mototaxi, io verso casa.
Arrivato in stanza mi butto sul letto a ripensare alla decisione di non portarmela lì di nuovo. Non so perché io lo abbia fatto, ma sentivo il bisogno e il desiderio di non farlo e non mi pento sia andata così. A volte le ragioni umane sono incomprensibili e penso questo sia uno di quei casi. Mi addormento che è molto tardi e sono pronto per quella che sarà la mia ultima giornata a Sud di Phuket. 
Quest’anno è stato complicato lì dal punto di vista della figa, ma mancano ancora 24 ore e mi voglio far valere per quanto possibile. Nelle ultime quattro notti, ben tre le ho dormire da solo e non mi era mai successo in Thailandia nulla di simile. Avevo messo in conto di voler fare 15 long time su 15 notti, quindi è doppiamente inaudito quello che è (o per meglio dire “non è”) accaduto. 
Ma la Thailandia è così, totalmente imprevedibile. Tu pianifichi e ti metti nelle condizioni migliori per far sì che tutto rispetti i piani, ma poi accade l’esatto contrario. Amo anche questo aspetto di questo straordinario paese.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

situazione ambigua, sicuramente ti sei comportato lealmente ma ogni lasciata è persa in un contesto del genere poi. Sarebbe interessante un approfondimento dell'argomento del cambio di vita ossia andare a vivere stabilmente nel posto vacanziero che ci piace, potrei dire la mia in quanto anni fa ci andai molto vicino. Anonimo "polemico"

Anonimo ha detto...

Ragazza selvaggia e alle prime armi. Non hai valutato di andare a crudo completo?

Inoltre, hai provato a chiedere Il buco del Culo?

Probabilmente avrei fatto una scelta diversa dalla tua continuando a piombarmi la selvaggia analfabeta.

Ottimo reportage, grazie!

don Cappella

Anonimo ha detto...

scusami però non capisco e non mi torna la dinamica : se hai deciso di non caricare quell'altra per una questione di lealtà e rispetto, perchè alla fine non ti sei ricaricato quest'altra che non sapeva parlare? una volta che sei lì per lì per andare in hotel, e lei anche ti segue fuori, mi sembra ovvio come questa volesse venire con te a qualsiasi costo! Non so quale sia il motivo che ti ha tenuto bloccato, ma mi sembra logico e sensato averla tirata su anche per niente!! Mi trovo in disaccordo, ma io non sono te e viceversa, quindi forse non posso capire!

Peter Pan

Enving ha detto...

con il senno di poi probabilmente ritengo di aver fatto un errore a non ricaricare la Selvaggia quella notte, ma cosa volete che vi dica, quella sera me la sono sentita così e se tornassi indietro probabilmente sul momento rifarei la stessa cosa. Non sono così cinico come amo raccontare in giro e probabilmente i molti scrupoli che mi faccio in talune circostanze mi impediscono di essere egoista come in molti mi hanno accusato di essere negli ultimi anni! Selvaggia mi ha provocato un misto di tenerezza e pietà ed è come se mi stessi approfittando di qualcuno "tecnicamente inferiore", anche se non voglio mai ritenermi migliore di nessuno. E' una cosa strana da spiegare e probabilmente chi non l'ha mai provata non sa ciò di cui parlo, ma i miei scrupoli mi hanno bloccato e probabilmente mi sono perso una gran notte! @anonimo polemico, avoja se ho valutato un cambio vita e uno spostamento all'estero, eccome se l'ho fatto. Per il momento ho desistito per un paio di questioni : in primis sono under30, ho un lavoro che mi piace e sarebbe difficilmente sostenibile un'intera vita goduta di rendita senza lavorare. In secondo piano ho importanti affetti famigliari e relazionali in Italia, mi dispiacerebbe molto abbandonarli adesso per una cosa di quel tipo. Come terzo punto ci metto che la Thailandia non la vedo bene come paese per l'espatrio....un conto è la vacanza della mesata, un altro è impostare una vera e propria vita....ci sono posti probabilmente migliori, ma non saprei ora indicarli! Comunque valuto per i prossimi anni....tra una decina/quindicina di anni massimo potrei davvero valutare quell'ipotesi.
@don Cappella, in effetti no, non ho valutato nessuna delle due questioni! Era così una novità quella ragazza che non ho voluto strafare ma, con buona probabilità, avrei ottenuto esito positivo in entrambi i casi....almeno una delle due (quale secondo te?!?!?!?!?!?!) avrei potuto ottenerla piuttosto facilmente .....sto parlando della cruditèè....non ho voluto correre (minimi) rischi!

Saluti Nostalgici

Enving

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