giovedì 14 maggio 2020

THAI 5 DI ENVING - DAY 8 - ESIGENZE INDIFFERIBILI E CONTATTI PRIMORDIALI - by ENVING

Il mattino successivo le dinamiche sono identiche al giorno prima. Stessa sveglia e stessa colazione, ma stavolta porto appresso il rancore per la Caporetto della sera prima. In spiaggia ci becchiamo con Joe e il Ligure e ci ragguagliamo sulla sera prima. Il Londinese racconta della sua scopata e il Ligure della sua non scopata. La tizia era ubriaca fradicia e non è riuscito a chiavarsela. In mattinata lei versava ancora in postumi e lui ha deciso di lasciarla perdere. Tuttavia si sono scambiati i contatti perché incredibilmente c’è stato feeling ed entrambi vogliono riprovarci da sobri un’altra volta.
La giornata non merita descrizione poiché facciamo le stesse identiche cose del giorno prima, pranzo incluso nello stesso posto. L’unica differenza è la mia voglia di sborrare che dopo pranzo arriva letteralmente alle stelle. Non sborro da qualcosa come SESSANTA ORE e per essere in Thailandia è un’eternità. Oltretutto in quella spiaggia ci sono una quantità di superfighe russe da paura. E quando dico superfighe intendo esattamente quello. Sono come le modelle che si vedono sui social network. Tutte tra i 20 e i 30 anni, fisicamente perfette, ma accompagnate da bestioni russi con i quali non andrei ad attaccarmi se non in casi estremi. Alcune sono al seguito di qualche panzone ultrasessantenne sicuramente sfondato di grana. È un bel vedere e nulla più perché quelle sono totalmente inarrivabili. È come andare nel principato di Monaco a vedere le Bugatti Chiron parcheggiate davanti all’hotel de Paris : sono stupende, ma non te le potrai mai permettere. Però queste russe hanno comunque la loro funzione: mi fanno venire il cazzo durissimo. 
Alle 17 si rannuvola e io decido che ne ho abbastanza, devo sborrare a tutti i costi. Il Londinese rimane con loro in spiaggia e io, in sella allo scooter, vado a cercare qualcosa di opportuno alla mia impellente necessità. So dove dirigermi e quali sono i tre o quattro posti che possono fare al caso mio. Faccio qualche vasca in scooter su stradine con baretti e centri massaggi fermandomi davanti a quelli che mi sembrano un attimo più qualitativi. Non spengo neanche lo scooter: guardo all’interno, scambio qualche battuta e poi riparto. Faccio così con quattro o cinque posti, tutti distanti appena qualche minuto di scooter l’uno dall’altro. Alla fine, in un centro massaggi mai testato, trovo una che fa al caso mio. Parcheggio lo scooter e mi presento pimpante sulla veranda. La tizia che avevo addocchiato mi accompagna dentro e mentre mi accingo a salire le scale mi fa presente che lei quel giorno non è li per lavorare. La guardo perplesso e avanzo qualche rimostranza, ma lei mi fa chiaramente intendere che quel giorno non è in condizioni adatte per lavorare. Alla fine suppongo abbia le mestruazioni o qualche altra problematica fisica o di salute, perché mi è sembrata dispiaciuta ma irremovibile. Mi viene quindi assegnata una d’ufficio e non è davvero niente di che. 
Non ricordo neanche come si chiama, ma sarà sui 35 anni, fisicamente una delle tante e di faccia altrettanto anonima. Mi conduce al piano superiore dove c’è l’immancabile materasso sottile buttato per terra e coperto solo da una tenda. Mentre lei si assenta qualche minuto, io mi spoglio e mi butto su quel materasso. Il loculo sarò 3 metri per uno e mezzo e ci sono un ventilatore e uno speaker che diffonde musica thailandese. La tizia arriva e io sono impaziente di cominciare. Il finto massaggio inizia ed è piuttosto valido. Direi insospettabilmente valido. La ragazza è molto delicata ma sa chiaramente quello che fa. Si muove con disinvoltura e mi regala minuti apprezzabili. La cosa si protrae a lungo e mi viene per un attimo il dubbio che possa addirittura terminare lì. Poi guardo in che cazzo di loculo mi sono infilato e capisco che non sia assolutamente possibile. Infatti appena mi giro supino a cazzo duro, la tizia mi guarda come per dire “e ora come proseguiamo?”. Troviamo l’accordo per una pompa a 1000 baht, incluso di massaggio. Onestamente la tizia non è bella, però mi pare alla mano e a suo agio, quindi una chance glie la do. A proposito di mano, per la sega mi ha proposto 700 baht, ma farmi fare una sega mi pare un po’ limitante e per 9 euro in più son ben lieto di farmelo succhiare.
Parte un pompino molto delicato ma davvero di pregiata fattura. La ragazza deve aver studiato in qualche prestigiosa scuola perché la tecnica è egregia. Si mette a pecora trasversalmente a me e con la mano sinistra lo impugna alla base. Succhia senza muovere la mano e con la bocca è decisa, ma molto delicata al tatto. Con la destra mi massaggia le palle e valuta l’idea di infilarmi uno o più dita nel culo, ma al mio deciso doppio diniego capisce che non sono avvezzo alla pratica. Questa combo di doppia mano e bocca ritmata mi piace assai e sento che non durerò troppo a lungo. Lei oltretutto affonda sempre di più e ne prende in bocca fino a tre quarti. Mi complimento mentalmente per il tutto perché sta uscendo un grandissimo bocchino, assolutamente nella top ten della mia vita. Ne approfitto per allungare le mie viscide mani su quello che offre la casa, ma faccio qualche ravanata base e nulla più perché non è esattamente il corpo dei miei sogni. Dopo quelli che possono essere dieci minuti, sborro copiosamente e lei non ne perde una goccia. Tiene tutto sigillato e continua per qualche interminabile minuto nonostante io abbia ampiamente finito. Quando la allontano lei si stacca e sputa in un fazzoletto. Io starei per alzarmi e rivestirmi, ma lei mi dice che mi può ancora massaggiare. Sono sorpreso ma anche contento dell’offerta e quindi lascio fare. Inizia a massaggiarmi la parte davanti, partendo dai piedi. Sale poi sulle cosce, sulle mani e sulle braccia. Passa poi al torace e alle spalle. Confermo l’ottima sensazione. Mi fa mettere seduto e mi massaggia così collo, testa e spalle e capisco che in un normale centro massaggi deve per forza averci lavorato in passato, se no non si spiega tutta questa competenza. Mi fa sdraiare nuovamente e inizia a strusciarsi. Il cazzo torna vivo e fa capolino dall’asciugamano che per comodità avevo sistemato sopra. Lei lo nota e lo riprende in mano, chiedendomi se voglio il bis. Le chiedo quanti sono i danari da aggiungere per un altro giro e la risposta mi lascia impietrito: niente, lo faccio volentieri per te perché mi piaci e sei proprio tenero e “handsome man”. Mi assicuro nuovamente che sia tutto incluso nei mille e con naturalezza da risposta affermativa. Ovviamente accetto entusiasta e dopo avermi detto altre 10 volte che sono assolutamente handsome, torna a succhiare. Si ripete la scena di prima, ma con più foga e più porcellosità. Affonda molto sul cazzo e tambura le palle con i polpastrelli. È davvero brava a succhiare, ma d’altronde è il suo lavoro. Stavolta vendo cara la pelle perché ci metto abbastanza a sborrare ma, nonostante la mia resistenza per godermelo più a lungo, riesce a strapparmi un’altra clamorosa sborrata. Non è onestamente da tutte il riuscirei a estrarmi due sborrate con solo una pompa di seguito all’altra. Sono un uomo a cui piace trovare la competenza nelle persone, quindi la premierò a mio modo. Non paga di ciò, torna a massaggiarmi e dopo due ore su quel lettino direi che il take care è stato davvero allucinante. Mi rivesto, scendo e sono contento di darle 1100, quindi lascio ben 3 euro di mancia. Signori si nasce. Prima di uscire mi lascia il numero di telefono e mi invita a ripassare nuovamente dal suo centro massaggi per provare una sua collega. Mi dice che se voglio passare lì anche le sue amiche sono brave e sono contente di massaggiare un giovane handsome man from Italy. Il numero di telefono è invece nel caso in cui volessi passare la notte con lei. Lo scrivo sulle note del telefono, ma lo cancello ancora prima di accendere lo scooter. Va bene che è una top pompinara, ma di scoparmela non se ne parla proprio. Penso sia proprio la classica ragazza perfetta per un centro massaggi di quel tipo, ma che sfiguri e perda di sostanza in qualsiasi altro contesto, baretto incluso. 
Torno dai ragazzi che si trovano a giocare a biliardo nello stesso bar del giorno prima. Finito di bere e di giocare ci spostiamo a casa del ligure e ceniamo lì tutti e quattro. Ceneremo lì tutte le sere con Joe ai fornelli perché è davvero un cuoco abilissimo e fa dei piatti molto validi. L’accordo è che noi portiamo le birre per cena e loro mettono casa e vitto. Affare fatto assolutamente, mangiamo da dio in compagnia e spendendo nulla visto che compriamo le birre grandi al 7/11 e con 5 euro a testa facciamo cena di livello! 
Dopo mangiato sento la palpebra calare e mi ritiro un po’ in stanza a pisolare prima di uscire a caccia. Durante la giornata in spiaggia il sole e il vento sono forti e mi mettono addosso soddisfazione, ma anche tanta stanchezza. Riesco a dormire un’oretta abbondante e a mezzanotte e mezza io e il Londinese siamo in sella allo scooter, direzione baretti del LC. Andiamo a bere in quello di proprietà della “fidanzata” del Ligure. 
Apro parentesi: con l’ubriacona dell’altra sera, il Ligure ha intrecciato una vera e propria relazione. Lei ha 37 anni ed è la proprietaria di uno di quei bar. Non è una puttana e non ha mai chiesto mezzo euro al ligure. Durante la nostra permanenza lì, veniva spesso con noi anche in spiaggia o a cenare e anche all’ultimo aggiornamento telefonico con il ligure (adesso che sto scrivendo sono tornato da qualche settimana, ma lui è ancora lì), stanno ancora insieme e lui non si è scopato nessun’altra in un mese e mezzo che è lì. Ma c’è di più: hanno già fatto i documenti per farla venire un mesetto in Italia quest’estate, che razza di sbandata ti sei preso Ligure? Vedremo come finirà. Sta di fatto che sta tipa non è una morta di fame ed è la proprietaria del baretto, ma come detto la sera prima il ligure non se l’era ancora scopata perché lei era ubriaca. Nel suo baretto lavorano altre quattro o cinque ragazze. 
La sera precedente, quella che era con lei mi aveva strizzato l’occhio, ma non l’avevo considerata. Il fatto è che è carina di viso e con le tette grosse, ma di fianchi è larghissima e si vedeva lontano mille kilometri che era molliccia e cadente. Le altre le vedo stasera per la prima volta e non mi impressionano molto. L’unica degna di nota è la barista: giovanissima, forse sui 20 anni. Capelli lunghi e nerissimi raccolti in due trecce. Pelle ambrata e bellezza direi selvaggia. Ci scambiamo qualche sorriso ma nulla di più. Lei sta lavorando e va ai 200km/h. Stasera è sabato, ci sono molti avventori e quindi molto lavoro da fare per loro che sono sotto organico. Stiamo lì a bere e giocare a biliardo e il conto diventa importante perché tra tutti e quattro ci scoliamo almeno 3 o 4 cose a testa, con molteplici shottini offerti dalla casa. Alle 2 quando arriva il conto c’è una simpatica scenetta perché fanno più di 2500 baht. Noi tre iniziamo a invocare il Ligure ad altra voce “LIGURE, LIGURE, LIGUREEEE!”. Lui, davanti alla sua futura fidanzata e reo di averci portato lui a bere in quel bar, non può far altro che aprire il portafoglio e posare 3 bei mille sul bancone! Risate e sfottò generali, ma tutto si conclude simpaticamente perché la sua fidanzata gli fa un forfettario e lui paga di buon grado. Visto che lui e Joe stanno sempre lì per molto tempo, è sensato da parte di lei fidelizzarsi un cliente in questo modo. 
Quando chiudono i baretti poco dopo, ci spostiamo al LC e stasera c’è un po’ più di movimento visto che è sabato. Io provengo da Pattaya e in confronto lì è il vero e proprio inferno ma, considerando la sera precedente, sembra andare un po’ meglio, anche se ci andava davvero poco. Entriamo che la serata è già un pelo lanciata e prendiamo posto sugli sgabelli a bordo bancone. Siamo noi 4 e siamo anche abbastanza ubriachi. Un po’ di fauna c’è già, ma il grosso deve ancora arrivare. Alle 3 arrivano diverse tipe da vari baretti sparsi ovunque a sud di Phuket e in pista 6 o 7 interessanti le vedo stasera. Arriva la futura fidanzata del ligure con appresso tutte quelle del bar, barista inclusa.
Ci presentiamo e mi dice di chiamarsi “Atii” o qualcosa di simile che non capisco. Per forza che non capisco: questa non parla inglese. Ma non intendo dire che lo parla male o poco, intendo che proprio non parla una parola. Non sa dire “thank you” o “please”. Chiedo spiegazioni alla fidanzata del ligure e mi dice che è arrivata giovedì mattina dritta dritta dall’Isaan. È la cugina di una sua ex dipendente e sta a Phuket per la prima volta nella sua vita da complessivi due giorni e mezzo. Anche al bar non sa bene cosa fare e corre ai 200 all’ora per passare bottiglie, portare ghiaccio, lavare bicchieri e mettersi in mostra ai suoi occhi e a quelli delle colleghe. 
Valuto un attimo la cosa e decido di buttarmi nell’avventura. Balliamo e questa si avvinghia pesantemente. Mi stampa un limone selvaggio, dove selvaggio sarà il termine più giusto per qualsiasi cosa. Con Atii inizia un’avventura quantomeno surreale. Non possiamo parlare mezza parola, in nessuna lingua. Si fa fatica anche per le cose più basilari e quando devo andare in bagno si dispera perché ha paura che la pianti lì. Sono il primo potenziale farang della sua vita e ha capito che tra tutti i pezzi di merda che ci sono in Thailandia per andare a scopare puttane, io sono uno di quelli, ma uno come si deve. Uno che non la maltratterà e che le renderà accettabile e forse forse anche piacevole qualcosa di inevitabile: la sua prima notte con un farang. Torno dal bagno e mi pare di vedere uno di quei cuccioli abbandonati in autostrada al guard rail che dopo 2 giorni vede tornare il padrone che lo aveva abbandonato. Mi fa tenerezza e capisco che alla fine questa cosa mi va assolutamente. Balla bene, è scatenata ma anche dolce. Vuole dimostrarmi di essere una buona scelta, ma non sa bene come fare. Io tutte queste cose le capisco dal suo palese linguaggio non verbale e provo profondo rispetto per lei e per l’impegno che ci mette. Infatti mi ha catturato. Mi lascio trasportare e ballo avvinghiato a lei. Mi tiene strettissimo e sudiamo come due animali. Nonostante l’aria condizionata, ci dimeniamo in danze e scenette varie e alla fine mi diverto anche lì dentro. Le do il telefono con la calcolatrice aperta per sapere quanto vuole e la cosa pazzesca è che non sa neanche quanto deve chiedermi. Scrive tre volte dei numeri ma poi li cancella prima che io possa leggerli. Mi sarebbe piaciuto sapere cosa aveva scritto. Alla fine va a chiedere alla fidanzata del ligure e torna con su scritto 1500. Alzo la testa e guardo in faccia la fidanzata del ligure che mi sorride come per dire “eddai su Enving, sei il suo primo farang, vuoi davvero mortificarla o approfittartene?”. Va bene, vada per 1500, lo mettiamo tra gli atti di carità della mia vita. Siamo a sud di Phuket a inizio stagione e qua il Long time si fa a 1000. Ma sticazzi, sono in vacanza e questa avventura non è neanche a metà. 
Usciamo dal locale sul presto e nel mutismo generale ce ne andiamo in stanza. Non ho modo di imbastire mezzo discorso con una che non capisce neanche “how old are you, your age babe”. Arriviamo in stanza e lei viene colta da imbarazzo. Non sa cosa fare. Sicuramente le hanno detto che deve spogliarsi e andare a lavarsi prima di mettersi nel letto, ma la luce è accesa e lei è in preda alla vergogna. L’istinto le dice di saltarmi addosso e limonarmi pesantemente, provando contestualmente con mosse diversive ad avvicinarsi all’interruttore e spegnere la luce. Capisco la situazione e blocco tutto, non voglio renderle l’esperienza difficile. Spengo la luce e la faccio sedere sul divanetto a fianco a me. 
Estraggo il cellulare anziché il cazzo e vado sul traduttore. Il mio intento è quello di impostare un italiano-thai e scambiarci qualche messaggio per metterla più a suo agio e rassicurarla sul fatto che tutto andrà bene. Scrivo un bel messaggio di qualche riga e poi glie lo giro per farla leggere. Fissa lo schermo qualche secondo e poi mi guarda. Non mi risponde e intendo che non abbia capito. Magari ho usato qualche parola difficile o magari non ha tradotto molto sensato visto che la frase era lunga e articolata. Cambio argomento e le scrivo un più basico “quanti anni hai?”, così da sapere la sua età e con che cosa dovrò confrontarmi stanotte. Le giro il cellulare e, vista la sua espressione, capisco tutto e resto impietrito. Non era colpa del traduttore la frase di prima, era colpa sua. Atii non solo non sa parlare inglese. È totalmente analfabeta. Non sa né leggere nè scrivere, neanche in Thailandese. Sono sotto shock. Non pensavo nel 2020 potesse esistere ancora qualcuno al mondo che non era mai andato a scuola. Mi incuriosisco e tramite il traduttore vocale del cellulare (grazie DIO!) registro messaggi in italiano e glie li faccio sentire in thailandese. Lei a sua volta registra in thailandese e poi mi esce la traduzione vocale in Italiano. Parliamo così almeno mezz’ora ed esce fuori che: non è mai uscita in vita sua dal suo villaggio fino a due giorni prima. Non sa nulla del mondo esterno e non è mai andata a scuola un giorno della sua vita. Ha sempre e solo lavorato nella fattoria di famiglia del profondo Isaan e per lei il mondo intero si limita a un piccolissimo villaggio sperduto nelle campagne della provincia di Kalasin, vicino al confine con il Laos. Non ha idea di cosa sia Facebook e non ha uno smartphone. L’hanno vestita e truccata le sue nuove colleghe del bar perché lei non l’aveva mai fatto e non era capace. Aveva messo i tacchi la prima volta la sera prima e si avvinghiava a me perché non era sicura di essere capace a ballare con i tacchi. Ha visto il mare il giorno precedente per la prima volta in vita sua e ovviamente non aveva mai viaggiato in aereo o altro mezzo di trasporto che non fosse un pickup o uno scooter. Ha 20 anni e l’immancabile figlioletto già partorito l’anno precedente. Finito di “dare latte a bambino” cito testualmente, la sua famiglia le ha cercato un lavoro e l’ha trovato in una lontana isola famosa dove era andata a lavorare una parente qualche tempo prima. Era stata accompagnata all’aeroporto in Isaan e presa in consegna a quello di Phuket, dove le avevano un po’ spiegato come funzionava lì. Lei non era mai stata con altro uomo se non il suo fidanzato thai con cui ha avuto un figlio e poi lui era scappato perché non aveva soldi per mantenere la famiglia. Insomma, la classicissima storia di mezzo isaan, ma questa volta in salsa molto più selvaggia. 
Sapute queste e altre sconvolgenti sfaccettature della sua giovane vita, inizio però a farmi qualche scrupolo per ovvie ragioni. Quando lei mi vede titubante e probabilmente indeciso, mi dimostra di essere si analfabeta e colta, ma sicuramente non stupida. In un secondo è nuda e mi vola letteralmente addosso, in barba alla doccia. Riesco a convincerla ad andare a lavarsi e le prometto che non la manderò via prima di domani mattina. Dopo averla vista nuda mi passa quel secondo di incertezza che mi aveva preso un attimo prima. Ha davvero un bel corpo e delle curve notevolissime. Gran bel culo e tette naturali molto belle e sode. Figa un po’ pelosa ma, visto il contesto, mi avrebbe infastidito il contrario. Deve per forza essere qualcosa di selvaggio, mi aspetto qualcosa di incredibilmente primordiale. E infatti così è. 
Espletate le questioni igieniche partono baci passionali e le mani si spingono avide a conosce il corpo dell’altro. Lei è davvero selvaggia e istintiva. Il pompino è crudo, molto violento. Lei si sforza nella parte di essere perfetta e mi vuole a tutti i costi mostrare il meglio del repertorio. Arriva a farmi male con la bocca per quanta decisione e passione mette, ma lascio fare perché è davvero al colmo dell’impegno. Lascio succhiare in modo interminabile e lei non metterebbe mai fine alla cosa, a costo di andare avanti 3 giorni a succhiare quel cazzo straniero. Alla fine non è male a succhiare e, corretta in qualche fondamentale, ritengo possa anche avere un futuro in quel campo. Passo a scoparla, non prima però di essermi adeguatamente protetto con il preservativo. Ovviamente le hanno spiegato che deve farlo usare ai farang, ma dubito sia mai stata scopata con un preservativo. Guarda curiosa ma non commenta, anche perché le servirebbe un traduttore di uno smartphone che lei non possiede. 
La scopata è molto buona e ovviamente lei si fa fare di tutto. Parto piano e voglio un attimo testarla, ma lei è coinvolta e spinge forte lei. Cambiamo tutte le posizioni possibili immaginabili senza mai uscire da dentro di lei e ne esce una scopata bella lunga e veramente selvaggia. Al momento di sborrare decido di testare i suoi istinti selvaggi fino in fondo e, estratto e scappucciato il cazzo, la metto inginocchiata a succhiare a fondo letto. Non fa una piega e torna a divorarlo con frenesia. Non dura molto perché mi sento venire ed esplodo in un misto di bocca, faccia e tette. Va a lavarsi e poi vado io. Ci mettiamo a letto e mi si avvinghia in modo davvero stretto. Non ho capito se fosse un gesto affettivo o una reminiscenza da boa costrictor. Parliamo ancora un po’ con il traduttore vocale e poi proviamo a dormire. Più che provare a dormire abbracciati sembra che lei sia serpente e che mi voglia soffocare. Mi tiene strettissimo e cadiamo addormentati così. Mi sveglierò diverse volte la notte con lei sempre a tirarmi vicino. Tutte le volte che mi sveglio per girarmi la trovo sveglia che mi guarda e mi chiedo se abbia chiuso occhio o meno. Mi sento fin un po’ in soggezione a dormire davanti a una sconosciuta che se ne sta lì a fissarmi. La notte scorre così, tra una pressione sullo sterno e una costrizione del torace al punto che, se riesco a svegliarmi vivo l’indomani, sarà comunque una grande vittoria.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

interessante situazione ma non so come avrei reagito, penso che le scopate migliori si facciano con tipe più navigate ma se ti va bene è il giusto contesto. Ma questo posto a sus di puket è cosi economico? ossia 1000 long time nell isola poù sputtanata d'asia? so di altre cifre. Anonimo della volta scorsa

remigio ha detto...

Bello il racconto, mi sta piacendo molto!
Chiedo una curiosità da totale novizio: le thai sono aperte al secondo canale? Oppure nessuna lo fa?

Dott. Spina ha detto...

lo fanno lo fanno. allora: ladyboy yes tutti of course, thailady non so dirti le percentuali, non è un articolo che richiedo, non sono un patito del culo, ma si trova tranquillamente, sparando cifre a caso direi tra un 20 e un 40%, a seconda del tuo calibro? comunque ecco, per il culo è una delle cose in cui è meglio chiedere PRIMA di portarla su in camera, anche se odio chiedere le cose prima, quello che fa e non fa, non mercanteggio ma punto a instaurare un ottimo feeling, a "conquistarla", ma nel caso volessi il culo, beh, sarei costretto a chiedere prima.. diciamo che è più specialità da america latina ma è più diffuso in thai che negli fkk tedeschi, parlando per mia esperienza eh

Anonimo ha detto...

Ahahahahaah un finale epico!! Mi hai fatto sbellicare dal ridere!! Hai reso l'idea alla perfezione, pare quasi di essere là in quella stanza!

Enving ha detto...

@anonimo della volta scorsa : ciao! Phuket è molto turistica e commerciale ma qua fa un po' eccezione! è una tranquillissima località di mare, lontana dai grandi flussi turistici. Diciamo che è di "nicchia"....è tranquilla, ci sono tanti residenti o long stay (anche semestrali) e una buona comunità di italiani. Non faccio il nome del posto perchè è piccolo e tutti ci si conosce con tutti, quindi non vorrei correre il rischio di sputtanare qualcuno. Fatti conto che ci sono poche famiglie e pochi giovanotti, ma tanto turismo di gente sulla cinquantina o più che viene a svernare qua per lunghi periodi. Si pratica moltissimo Muay Thai e ci sono disseminate molte palestre. I prezzi sono davvero molto cheap, ma la qualità è anche molto bassa, bisogna accontentarsi! Come detto la uso da stacco tra Pattaya e Patong e vengo anche qua a riposarmi con gli amici con i quali ho stretto buoni rapporti negli anni! Capisco che non sia troppo entusiasmante raccontare qua rispetto a Pattaya, ma ha comunque il suo perchè. Ora mi prenderò un po' di stacco di almeno un paio di anni da qua perchè su una permanenza in Thailandia di sole due settimane, ora qua per me è diventata sacrificabile!

Remigio : sinceramente il culo non è una specialità qua! L'america latina è sicuramente più adatta e, in dissenso con il dottor Spina, qua secondo me la percentuale di ottenere il culo è del 10%. Dipende poi molto dagli ambienti che giri e quelli che frequento io non sono i più indicati per sfondare dei culi. Sicuramente Spina sa frequentare posti più ruspanti dove aumentano le percentuali di fare dei culi. Io sono un amante del genere ma non lo vado a cercare di proposito. Quando trovo una che me lo concede è sempre una bella sorpresa e glie lo pesto a dovere, ma in genere accade non più di un paio di volte a vacanza! Se ti piace il genere è sufficiente chiedere comunque...in mezzo ad un mare di "if you like fuck ass go to ask to Ladyboy", otterrai sicuramente anche qualche yes, probabilmente con sovrapprezzo di qualche centinaio di baht se si tratta di una pro. Però se uno è ossessionato dai culi, la direzione corretta è il sud america!

Enving

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...