Alle
12 suona la mia sveglia e come al solito la stacco subito. Lek sta
ancora dormendo e quindi la sveglio iniziando a toccarla un po’.
Prima ravano per bene quelle pere interessanti, poi passo alla figa e
lei pian piano dà segni di vita. Tutto procede alla grande e stiamo
qualche minuto a giocare così, con molta calma visto che siamo
ancora nel tepore del sonno. Tutto cambia quando lei prende il suo
cellulare e controlla i messaggi. La sua amica ha già finito da
mezz’ora ed è stata velocemente cacciata dalla stanza.
E
qua devo contestare il modo di fare del Londinese, anche se
chiaramente ognuno è libero di fare quel che vuole con le proprie
troie. Lui, per sua stessa ammissione, ha difficoltà ad interagire
con persone dell’altro sesso. Non sa bene cosa dire e come
comportarsi per cui, finita la scopata di rito, vuole che se ne
vadano fuori dai coglioni il prima possibile. Essenzialmente è molto
pragmatica questa cosa. Abbiamo scopato. Ho goduto. Ti ho pagata. Io
e te non abbiamo più nulla da dirci e più nessun valore da estrarre
dall’altra persona, quindi arrivederci il prima possibile. Io non
sono così e quindi fatico a capire come mai tutta questa fretta al
mattino, con quasi tutte le ragazze. È come se provasse fastidio a
tenersele in camera se in quel preciso istante non stanno scopando.
Anche per quel che riguarda il dormire o il chiacchierare, lui non
tollera questi tempi morti e bada solo all’essenziale. La cosa non
mi disturberebbe minimamente se non rovinasse la mia scopata.
Lek
legge i messaggi dell’amica che si trova nella hall e vuole
condividere con lei il mototaxi per andare a casa visto che vivono
insieme. Lek prova a prendere tempo e le dice che scenderà tra poco
più di mezz’ora, ma l’altra fa i capricci e le mette fretta. Lek
potrebbe anche battersene il cazzo allegramente, ma l’altra ha
dieci anni più di lei ed è un po’ la sua “amica di riferimento”
a Pattaya, quindi lascia perdere i discorsi con lei e mi comunica che
è tardi e deve andare. A me un po’ dispiace perché non è che sto
perdendo la scopata della vita, però un’altra bella incannata
l’avrei tirata volentieri, per vari motivi. Ci rimango un po’
male e mi rivesto, celando in parte il mio malcontento. Al momento di
pagarla le allungo 1.5k anziché i 2k pattuiti. Lei fa qualche
rimostranza e mi dice che ci eravamo accordati per 2k. Pacatamente ma
con fermezza le spiego che 2k sono per il long time e lì è stato
fatto uno short time, non certo per colpa mia che l’avrei scopata
nuovamente piuttosto volentieri. Fa un sorriso e mi da un bacio,
segno del fatto che ha capito benissimo la mia posizione. Ci sta che
la furbetta abbia provato comunque a prendersi i 2k, ma non sono
certo un pivellino dei long time! Unica buona notizia di questa
riduzione è che l’uccello si è risparmiato una scopata e dunque
tempo prezioso in più per rimarginare i problemi precedenti.
Ovviamente faccio seguire la solita immancabile passata di crema
miracolosa cicatrizzante a base di acido ialuronico.
Usciamo
a pranzo io e il Londinese perché lo Stratega è impegnato altrove
in imprecisate questioni. Andiamo a mangiare sulla second e gli
faccio presente il mio malcontento di come, ancora una volta, mi sia
rovinato e giocato una scopata per reazioni a catena partite da lui.
Non voglio parlare di colpe perché non si tratta certo di tali,
bensì conseguenze delle sue legittime azioni. Conviene con me
riguardo la questione, ma non troviamo una vera soluzione al
problema. L’unica via percorribile è non prendere più due amiche.
Ci mettiamo d’accordo che non avremmo più dovuto tirare su in
stanza due ragazze che si conoscono e che possano parlarsi al
mattino. Riusciremo nel nostro intento? Ovviamente neanche per
scherzo.
Dopo
pranzo facciamo un po’ di shopping e compro qualche pensierino per
i miei ottusi amici italici. Decidiamo di passare parte del
pomeriggio in un club e, su spinta di Spina e degli altri ragazzi del
blog, optiamo per il Babylon. Lo raggiungiamo a piedi dirigendoci
verso l’interno di Pattaya e ci arriviamo in circa 15 minuti. È un
ibrido tra un baretto e un vero proprio club, avendo caratteristiche
miste di entrambi i posti. Quando entriamo però notiamo che è pieno
di clienti e ci saranno almeno una quindicina di avventori, quasi
tutti dall’accento britannico. Capiamo che sono clienti abituali e
probabilmente vacanzieri pattayani di lunga data.
Ci
sono ben poche ragazze libere, ma decidiamo comunque di accomodarci
sui divanetti in fondo al locale. Fuori fa un caldo insopportabile e
dentro l’aereazione è ottima e si sta davvero bene. Prendiamo due
birre e ce le portano due tipe che si siedono poi con noi. La mia è
onestamente inchiavabile, per cui non le proferisco quasi parola.
Quella del Londinese è piacevole a livello estetico, ma pare
abbastanza timida e sulla sue, seppure sembra simpatica. Quando
proferisce il nome mi ricordo immediatamente che quella è una delle
predilette del dottor Spina, nonché sua vittima della precedente
thai (la trovate sicuramente nelle cronache del dottore, non so se
con vero nome o no, indi per cui non lo faccio). Comunque sia la
chiamo vicino a me, tanto il Londinese non è interessato. Parliamo
un po’ e poi le faccio vedere una foto del dottore. Si ricorda di
lui e mi dice di salutarlo quando lo vedo. Allora scatto un selfie
con lei e lo mando nel gruppo. Il doc apprezza e ricambia il saluto.
Lei è una bella ragazza con un gran bel telaio, anche se non di
primissimo pelo e con gravidanze alle spalle, ma si mantiene
fisicamente in modo egregio. Non la trovo troppo adatta a lavorare in
quel locale sinceramente. Pare quasi timida o un pesce fuor d’acqua
in quel posto. Mi parla un po’ del suo passato lavorativo e di dove
è stata. Ottimo inglese e ragazza interessante anche per una
chiacchierata, mi fa una buona impressione. Me la scoperei anche
parlando per ipotesi, ma non mi passa neanche in testa in quel
momento perché sto benissimo così.
A
cinque metri da noi una tizia (bruttarella e un pochino chiatta)
rimane totalmente nuda. Si mette a pecora sul bancone e inizia a
succhiare il cazzo in modo scenografico a un panciuto britannico in
piedi a bordo bancone. La scena dura qualche minuto, ma non vedo
nessuno imbarazzato dalla cosa. Siamo a Pattaya, ci manca ancora che
qualcuno sia imbarazzato per un pompino in pubblico! La prediletta
del doc mi spiega che è una cosa normale per quella ragazza perché
è fatta cosi (immagino intendesse dire che è proprio una puttana di
suo, a prescindere dalla professione) e che si esibisce spesso in
questo spettacolo folkloristico molto elegante. Finiamo la birra,
paghiamo e usciamo nel caldo pomeriggio pattayano.
Lo
Stratega ci da appuntamento per le 17.30 e ci dice che vuole provare
un thai massage. Gli mando su Google la posizione del o-ring e noi ci
incamminiamo. Arriviamo con sommo anticipo e allora andiamo nel bar
attiguo per una birretta più tre partite a biliardo. Il Londinese
stavolta mi batte di misura, ma ho la testa altrove e non ci metto
impegno. Arrivato lo Stratega paghiamo e andiamo a fare il thai
massage. Solo noi tre clienti al piano rialzato del negozio e tre
massaggiatrici arrivano da noi dopo che ci siamo messi il kimono.
Grassa e vecchia quella del Londinese, una giovane e paffuta cessa
per me, una bella figa slim per lo Stratega. Il massaggio scorre via
liscio e ci facciamo anche tante risate. La mia massaggiatrice a
prescindere dalla scarsa avvenenza sa il fatto suo e mi scrocchia
qualsiasi osso e tendine possibile. Lo Stratega è forse intenzionato
a chiedere il contatto Line alla sua massaggiatrice, ma poi desiste
per non farsi figure barbine. Io sinceramente fossi in lui lo avrei
chiesto se fossi stato interessato. A Pattaya quasi tutto è
noleggiabile per qualche ora, previo pagamento di cifra pattuita.
Desiste e lo capisco, è comunque all’esordio in Thailandia,
bisogna tenerlo sempre a mente.
Usciamo
che sono poco oltre le 18.30 e dove vuoi andare a quest’ora?
Ovviamente soi 6, manco a dirlo. Ci avviamo con il bahtbus e 5 minuti
dopo siamo già in vasca-time. Solita qualità e solite ragazze
urlanti. Ci fermano in almeno una ventina di ragazze e una di loro si
ricordava del colore delle mie magliette dei giorni precedenti.
Saranno solo delle zoccole eh, ma sono zoccole con un’incredibile
memoria fotografica, onori a voi. Facciamo due vasche molto lente e
valutiamo attentamente i prodotti e di conseguenza in quale bar
entrare. Alla fine su spinta mia e dello Stratega optiamo per un bar
dove la fa da padrone il nostro fenotipo di donna ideale: giovane,
skinny e con culetto piccolo e sodo.
Il
prescelto è “Where Angels Play”, a metà via sulla destra
andando verso il mare. Una decina abbondante di ragazze, tutte molto
simili. Vestono con divise a quadretti bianchi e neri tipo
scacchiera, con dei dettagli rossi: pantaloncini aderentissimi corti
ma a vita alta e top super striminzito con scollatura. Individuo fin
dal principio la mia prescelta e mentre entro sulla soglia la fisso
con insistenza. Difatti è proprio lei che mi prende per mano e mi
accompagna ad un tavolino. Seguono gli altri due che si mettono di
fronte a me. C’è solo un altro avventore oltre a noi 3, un
asiatico che beve e pastrugna una in un angolo. Ordiniamo tre birre
che arrivano in un nanosecondo. La tipa che avevo notato mi chiede se
i miei amici vogliono delle ragazze. Chiedo a loro e mi dicono che
per ora prendono tempo, e quindi riferisco. Lei, con fare
probabilmente indagatore e provocatorio, chiede a me se voglio una
ragazza ma le rispondo a tono che la ragazza più interessante del
locale è già lì davanti a me. Dopo una frase del genere non può
che seguire richiesta di lady drink, che infatti arriva puntuale.
Accetto.
Si
presenta: tale Fai, 23 anni dall’Isaan. Sinceramente una gran bella
ragazza. Viso splendido, senza imperfezioni. Capelli stranissimi, non
saprei come definirli, ma finemente lavorati con treccine blu di
media lunghezza. Trucco leggero, sguardo profondo e arrapante. Tette
zero, ma un culo indescrivibile. Oserei dire la perfezione. Lo
Stratega rosica ai massimi livelli e mi dice subito che se non la
scopo io, lo farà sicuramente lui. Mi prendo del tempo per valutare.
Nei quindici minuti successivi chiacchiero e mi coccolo Fai. Non è
un mostro di simpatia e coinvolgimento, ma è talmente bella che
posso soprassedere. Lascia fare e partecipa in modo minimo. Non c’è
un feeling pazzesco, ma è comunque ben disposta. Giochiamo un po’
e inizio seriamente a valutare l’idea di portarla sopra. Mi informo
sui prezzi. 1000 (per lei) più 400 (per la stanza) per portarla
un’oretta sopra, 1000 (barfine)+ 3000 (per lei) per portarla nel
mio hotel in long-time. Direi che il messaggio “non voglio venire
in hotel, ma preferisco essere scopata qua sopra adesso” mi è
giunto abbastanza chiaro. Tergiverso ancora un po’ sul da farsi e
quando le dico che sono indeciso lei di tutta risposta mi infila la
lingua in bocca e mi strizza l’uccello. Non sono più indeciso sul
da farsi. Dove si paga?
Mi
dirigo verso le stanze superiori e lei mi guida. Andiamo al secondo
piano e sembra la stanza delle torture che ho visto da piccolo da
Madame Tussauds a Londra. Corridoi con luci sinistre sul quale
affacciano cubicoli con letti sfondati. Vecchi rumorosi
condizionatori e luci al neon con bagliori a intermittenza. Bagni al
limite del grottesco dove è già notevole se non mi becco scabbia o
piattole che siano. La situazione mi arrapa da morire e se non ci
tenessi disperatamente alla mia vita le chiederei quasi di scoparmela
a crudo. Francamente potrebbe anche dire di si, ma non mi passa
neanche per l’anticamera del cervello.
Mi
lava lei e lascio fare. È più delicata di come lo avrei fatto io.
Cinque minuti dopo siamo stesi a letto a porcheggiare e gli
asciugamani bucati e lisi sono solo un ricordo a bordo letto. Lei a
livello di tette sta a zero o quasi, del tipo che ho più pettorali
io. Cicatrice leggermente visibile sulla pancia, segno di gravidanza
di qualche anno prima. Ma quel culo si conferma stellare e mi dedico
a lui. Facciamo le consuete varie porcherie e sono soddisfatto del
suo bocchino. Non eccezionale, ma comunque si vede che è del
mestiere perché le pivelle sono fatte diversamente. Mentre mi metto
l’impermeabile si mette quella fastidiosa crema bianca sulla figa e
mi assicuro che ne metta una quantità molto limitata. Mentre salgo
sul letto per scoparla con una mossa sapiente do un colpo alla crema
e la faccio rotolare sotto il letto. Si lascia scopare bene e le
assesto dei colpi notevoli. Cambiamo quattro o cinque posizioni e
quando la metto a pecora per il gran finale (nonché piatto forte
della casa), Fai sa che ci darò come un fabbro e cerca la sua
cremina. Ovviamente non la trova e quindi si continua senza. La pompo
a dovere per buoni minuti in un crescendo di ritmo. Mi metto in piedi
a bordo letto e batto davvero secco nella stessa posizione. Al
momento di sborrare mi siedo sul letto con la schiena supina e lei si
mette in ginocchio al fondo a succhiare. Vengo abbondantemente in
bocca a lei asseconda il movimento con la testa alla perfezione,
senza perderne neanche una goccia. Hai capito la puttanella della
cremina? Chi l’avrebbe mai detto che quel visino angelico faceva
ste porcherie? Ovviamente un po’ tutti, lavora in un bar sulla soi
6. Se non sei così, qua non ci lavori. Espletati i lavaggi di rito e
riso con lei per l’ennesima volta perché non si ricordava il mio
nome dopo che glie l’avrò ripetuto dieci volte, ci facciamo una
bella risata e scendiamo. Pago il dovuto e torno dagli altri, che
stavano finendo due nuove birre e stavano pigramente pasturando due
ragazze sedute con loro. Non hanno intenzioni bellicose, quindi
pagano e andiamo a cena.
Decidiamo
di nuovo per il Kiss Food sulla Second perché hanno molto gradito la
sera precedente. Questa sera mi sento stanco, ma sicuramente un po’
meglio della sera precedente. Riesco a godermi meglio la cena e sono
più di compagnia. Terminato per le 22, sento la palpebra molto
cadente e non voglio rovinarmi la nottata girando come uno zombie.
Quindi saluto la combriccola e mi dirigo in hotel a riposare un po’.
Stavolta anche loro optano per un po’ di riposo e ciascuno torna
nel suo letto.
Mentre
mi incammino verso la mia stanza penso a come in questi giorni io
abbia scopato tipe quasi tutte simili: bel viso, alte, slanciate, con
grandissimi culi e poche tette. Stasera vorrei cambiare un po’ e
tirare su una con due belle bombe. Ho proprio voglia di due belle
pere abbondanti con cui giocare per bene. Vediamo cosa riesco a
trovare di questa tipologia!
Sveglia
a mezzanotte e ci si prepara per la Walking Street. Mentre siamo
sulla Beach road per la consueta vasca tra topi e puttane, puttane e
topi, mi chiama lo Stratega su Line per dirmi che non parteciperà
alla serata. Si è svegliato un po’ rintronato e non ha voglia di
vestirsi e uscire. Vuole però scopare e ci informa quindi che farà
un easy short time con uno dei suoi contatti Line per 1000 baht ed è
già tutto concordato. Gli auguriamo buona serata e ci dirigiamo
decisi in Walking. Entriamo in qualche pub/locale per giri
esplorativi, ma troviamo musica live e tipe oltre i trent’anni. Il
Londinese strizza l’occhio alla situazione, io per nulla. Facciamo
poi qualche disco preliminare come 808 e Lucifer, ma sappiamo bene
che il vero movimento è altrove. Andiamo all’Ibar e stasera
iniziamo a tutta. Interagisco con parecchie tipe e faccio due battute
con tutte. Non trovo però nulla che mi convinca davvero e che si
allinei ai miei progetti iniziali, ma è ancora molto presto, le
ragazze non sono ancora agguerrite nel cercare un merlo. Il Londinese
è sempre a rimorchio e lo vedo poco propositivo. Ad un certo punto
però una lo aggancia e parte una conoscenza. La cosa si fa seria e
allora me ne vado in solitaria. L’ibar comincia a svuotarsi e molti
salgono al piano superiore. Li imito e mi metto a girare.I giri non
durano tanto perché vedo un prodotto di mio interesse, proprio
accanto alla scala di accesso esterno al locale. È lì con tre
amiche, ma non capisco se sono appena arrivate o se ne stanno
andando. Mi avvicino per delucidazioni e mi metto a parlare con la
più carina del gruppetto che è del resto quella che mi interessa.
Si
chiama Anna, 26 anni, proveniente dal Laos. Mi dice che due sue
amiche stanno andando via perché lavorano sul presto il giorno dopo
e che rimangono lei e la sua amica. Parliamo appena qualche secondo e
poi ci spostiamo in una zona un po’ più comoda dove la guardo per
bene. E’ piuttosto bassa, direi 150 centimetri, ma snella pur
essendo tutta curve. Indossa un jeans lungo con tacco alto e sopra un
top nero non troppo scollato ma con strani intrecci sul davanti. Non
riesco a guardarla molto in faccia perché ho lo sguardo fisso sulle
pere: sono davvero grosse. Non voglio perdere tempo e ce ne andiamo a
ballare a bordo pista. Mi sembra simpatica e socievole, inoltre balla
molto bene. In pubblico non si lascia eccessivamente andare e
balliamo in modo composto qualche minuto. Non riesco a capire se
queste tette siano naturali o fake perché, essendo ancora in fase di
conoscenza, non sono ancora così spregiudicato dal toccare o
chiedere. Noto che l’amica è sempre appiccicata a lei e le chiedo
spiegazioni. Mi dice che è una sua cara amica appena arrivata dal
Laos e che è molto timida. Non ha molta esperienza nel campo e sta
cercando un koreano per la notte perché le piacciono quel tipo di
asiatici.
L’amica
è molto giovane, ma non è molto bella. Dovrebbe perdere qualche kg
e anche di faccia non è nulla di che, non sembra inoltre neanche
troppo sveglia o propositiva. Dice che la vuole aiutare a trovare il
giusto cliente per lasciarla in buone mani. La cosa non mi secca
troppo me la faccio capire che non voglio fare troppo tardi. Stiamo
ancora lì qualche minuto e la tizia a rimorchio non pare muoversi di
mezzo centimetro, neanche ci prova con i numerosi koreani del locale
perché è troppo timida. Una puttana timida, che fantastico
ossimoro! A sorpresa dal nulla arriva il Londinsese e provo
prontamente ad accollargli temporaneamente l’amica lessa di Anna.
So che non c’è alcuna possibilità che la cosa vada in porto per
svariate ragioni, ma distrarla qualche minuto per portarmi via Anna
mi pareva una buona idea. Ovviamente non se ne fa niente anche perché
Londinese non è dell’umore di scopare altro visto che la sua
pastura di mezz’ora prima era andata male. C’è stato scarso
feeling e non se l’è sentita di concluderci nulla. Dichiara di
fare ancora un po’ di serata e poi di andare a dormire da solo,
cosa che accadrà a breve. Continuo a ballare con Anna e quando ci
accordiamo per la notte a 2k long time si lascia andare di più e
smaialeggia il giusto. Questo a palese dimostrazione di come siano le
motivazioni a la differenza. Il ballo inizia a farsi più caldo e
scomposto, ma ancora non riesco a capire la naturalezza o meno di
quelle pere grosse, nonostante le strusciate e qualche rapida
palpatina. Mi riprometto di scoprirlo il prima possibile perché la
faccenda mi intriga moltissimo. È tutta la vacanza che voglio farmi
una bella tettona e, se possibile, la vorrei naturale. Ovviamente
però c’è sempre l’amica lessa in mezzo ai coglioni e la cosa
inizia a tediarmi. Faccio presente la cosa ad Anna e conviene con me
sulla questione, chiedendomi ancora un po’ di tempo per aiutarla a
piazzarsi. Qualche koreano interessato c’è, ma lei ha un
atteggiamento che non aiuta l’incrocio di intenti e la trattativa
non viene mai neanche imbastita.
Dalla
zona del deejay iniziano a tirare magliette e gadget e Anna mi dice
che ne vorrebbe uno. Le dico una cosa del tipo “se riesco a
prenderti qualcosa, andiamo subito da me in hotel ok?”. Ridacchia e
accetta. Tempo un minuto, nuovo giro di lanci e quando vedo arrivare
una maglietta in zona mi sposto rapidamente e salto più alto che
riesco. Forte del mio passato da calciatore dilettante, ma di grande
presenza fisica in aerea di rigore, mi ricordo di saltare con i
gomiti ben larghi e infatti, pur non avendone diritto, mi accaparro
facilmente la maglietta. Torno da Anna con lo sguardo del cacciatore
che sta portando a casa la cena cacciata e lei si arrende alla dura
realtà dei fatti : la sua amica lessa non troverà un cazzo koreano
stasera. Usciamo dall’Insomnia e andiamo in Walking Street. È
parecchio tardi quando mette la lessa su un mototaxi. Si dai, fai la
brava lessa, vai a fanculo che mi hai fatto perdere almeno un’ora e
accetta un consiglio da Enving : se vuoi fare la puttana freelance
devi avere molta più iniziativa e intraprendenza! Sono cliente da
lunga data e se hai questo atteggiamento passivo e spento, ne trovi
ben pochi che ti caricheranno!
Io
e Anna saliamo su un altro mototaxi e in qualche minuto siamo nella
mia stanza. Lascia il passaporto laotiano in reception e saliamo di
sopra. Un po’ di brevi chiacchiere e poi iniziamo a darci da fare,
ancora mezzi vestiti. In camera Anna è molto più sciolta rispetto a
quanto visto in pubblico. Quando la spoglio noto un corpo
notevolissimo con una pelle perfetta. È davvero liscia e
piacevolissima al tatto. Non ha mezzo pelo sul corpo ad eccezione di
capelli e sopracciglia e sempre appena uscita da una spa. È pur vero
che quelle tette sono enormi, ma purtroppo sono siliconate. Devo
chiaramente complimentarmi con il chirurgo per il lavoro svolto ma,
appena liberate dal reggiseno, si nota subito come siano troppo sode
per essere reali. Il tatto fa il resto, purtroppo sono fake. Non me
ne cruccio oltremodo.
Andiamo
separatamente a farci la doccia e quando torna iniziamo a limonare
duro sul letto. Qualche secondo dopo inizia a succhiarmi il cazzo:
discreta, ma nulla di più. Lo fa perché deve farlo, ma non perché
le piace. Non va troppo profonda e usa troppa mano. Meglio, anzi
molto meglio quando scende sulle palle e affini. Ci mette impegno ed
esce un discreto lavoro totale, quantificabile in una piena
sufficienza, direi abbondante, 6.5 per lei. La scopata va decisamente
bene. Anna è piccolina e molto maneggevole. Si lascia girare e
rigirare secondo il mio gusto e le piace essere scopata duro. Le do
tutto quello di cui dispongo e riesco a spingere decisamente forte,
nonostante le condizioni precarie in cui versa il mio sfortunato
arnese. La scopata mi piace molto ma durante l’atto capisco come
lei non gradirebbe una mia sborrata in bocca/faccia, per cui lascio
perdere l’intento e mi concentro sulla dura battaglia in atto. La
giro in 3-4 diverse posizioni e mi lascio andare totalmente. Quelle
tette sono belle e divertenti ma io non gradisco il seno rifatto per
cui non riesco a godermelo troppo. Ho per l’ennesima volta la
conferma che preferisco un seno più piccolo ma ben fatto rispetto a
due meloni simili ma palesemente fake. Quando la metto sopra e spingo
con tutta la forza che ho, noto come quei due peroni siano incollati
al corpo e non si muovano se non minimamente. Non apprezzo molto
tutta quella staticità per cui mi limito a fruirne al minimo
sindacale. La metto poi a pecora e sono pronto agli ultimi minuti di
stantuffo prima di sborrare. Come da copione le vengo dentro a pecora
mentre la sculaccio secco e le tiro i capelli. Mi sono divertito con
lei e pare che anche Anna la pensi uguale.
Prima
di addormentarci me la metto vicina, rigorosamente nuda. Quel corpo è
notevolissimo e la pelle è liscia e profumata in maniera
impressionante. Accarezzarla è un ottimo modo per crollare nel sonno
ed ho tutte le intenzioni di godermela al meglio…...
3 commenti:
Grande vacanza ragazzo!! Si evince proprio che tu te la sia spassata un bel po'!!! Il sentimento che provo adesso per la maggiore è pura invidia!! Hai anche un bel modo fluido di scrivere le cose e anche se i racconti sono molto lunghi, gli sto dietro volentieri! Bravo, bella vacanza seriamente!
Peter Pan
Mitico il colpo di tacco alla Madjer per buttare il barattolo di crema sotto al letto!
https://youtu.be/anNfcZe0hvY
Questo il link per chi non lo ricordasse
Trilogy
Grandissima penna, racconto davvero sublime! Non hai perso sicuro tempo eccessivo, continua a deliziarci con i particolari! Riesco a sognare anche io pur non essendoci purtroppo mai stato.
grazie!
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