Il
mattino successivo le dinamiche sono identiche al giorno prima.
Stessa sveglia e stessa colazione, ma stavolta porto appresso il
rancore per la Caporetto della sera prima. In spiaggia ci becchiamo
con Joe e il Ligure e ci ragguagliamo sulla sera prima. Il Londinese
racconta della sua scopata e il Ligure della sua non scopata. La
tizia era ubriaca fradicia e non è riuscito a chiavarsela. In
mattinata lei versava ancora in postumi e lui ha deciso di lasciarla
perdere. Tuttavia si sono scambiati i contatti perché
incredibilmente c’è stato feeling ed entrambi vogliono riprovarci
da sobri un’altra volta.
La giornata non merita descrizione poiché
facciamo le stesse identiche cose del giorno prima, pranzo incluso
nello stesso posto. L’unica differenza è la mia voglia di sborrare
che dopo pranzo arriva letteralmente alle stelle. Non sborro da
qualcosa come SESSANTA ORE e per essere in Thailandia è un’eternità.
Oltretutto in quella spiaggia ci sono una quantità di superfighe
russe da paura. E quando dico superfighe intendo esattamente quello.
Sono come le modelle che si vedono sui social network. Tutte tra i 20
e i 30 anni, fisicamente perfette, ma accompagnate da bestioni russi
con i quali non andrei ad attaccarmi se non in casi estremi. Alcune
sono al seguito di qualche panzone ultrasessantenne sicuramente
sfondato di grana. È un bel vedere e nulla più perché quelle sono
totalmente inarrivabili. È come andare nel principato di Monaco a
vedere le Bugatti Chiron parcheggiate davanti all’hotel de Paris :
sono stupende, ma non te le potrai mai permettere. Però queste russe
hanno comunque la loro funzione: mi fanno venire il cazzo durissimo.
Alle 17 si rannuvola e io decido che ne ho abbastanza, devo sborrare
a tutti i costi. Il Londinese rimane con loro in spiaggia e io, in
sella allo scooter, vado a cercare qualcosa di opportuno alla mia
impellente necessità. So dove dirigermi e quali sono i tre o quattro
posti che possono fare al caso mio. Faccio qualche vasca in scooter
su stradine con baretti e centri massaggi fermandomi davanti a quelli
che mi sembrano un attimo più qualitativi. Non spengo neanche lo
scooter: guardo all’interno, scambio qualche battuta e poi riparto.
Faccio così con quattro o cinque posti, tutti distanti appena
qualche minuto di scooter l’uno dall’altro. Alla fine, in un
centro massaggi mai testato, trovo una che fa al caso mio. Parcheggio
lo scooter e mi presento pimpante sulla veranda. La tizia che avevo
addocchiato mi accompagna dentro e mentre mi accingo a salire le
scale mi fa presente che lei quel giorno non è li per lavorare. La
guardo perplesso e avanzo qualche rimostranza, ma lei mi fa
chiaramente intendere che quel giorno non è in condizioni adatte per
lavorare. Alla fine suppongo abbia le mestruazioni o qualche altra
problematica fisica o di salute, perché mi è sembrata dispiaciuta
ma irremovibile. Mi viene quindi assegnata una d’ufficio e non è
davvero niente di che.
Non ricordo neanche come si chiama, ma sarà
sui 35 anni, fisicamente una delle tante e di faccia altrettanto
anonima. Mi conduce al piano superiore dove c’è l’immancabile
materasso sottile buttato per terra e coperto solo da una tenda.
Mentre lei si assenta qualche minuto, io mi spoglio e mi butto su
quel materasso. Il loculo sarò 3 metri per uno e mezzo e ci sono un
ventilatore e uno speaker che diffonde musica thailandese. La tizia
arriva e io sono impaziente di cominciare. Il finto massaggio inizia
ed è piuttosto valido. Direi insospettabilmente valido. La ragazza è
molto delicata ma sa chiaramente quello che fa. Si muove con
disinvoltura e mi regala minuti apprezzabili. La cosa si protrae a
lungo e mi viene per un attimo il dubbio che possa addirittura
terminare lì. Poi guardo in che cazzo di loculo mi sono infilato e
capisco che non sia assolutamente possibile. Infatti appena mi giro
supino a cazzo duro, la tizia mi guarda come per dire “e ora come
proseguiamo?”. Troviamo l’accordo per una pompa a 1000 baht,
incluso di massaggio. Onestamente la tizia non è bella, però mi
pare alla mano e a suo agio, quindi una chance glie la do. A
proposito di mano, per la sega mi ha proposto 700 baht, ma farmi fare
una sega mi pare un po’ limitante e per 9 euro in più son ben
lieto di farmelo succhiare.
Parte un pompino molto delicato ma
davvero di pregiata fattura. La ragazza deve aver studiato in qualche
prestigiosa scuola perché la tecnica è egregia. Si mette a pecora
trasversalmente a me e con la mano sinistra lo impugna alla base.
Succhia senza muovere la mano e con la bocca è decisa, ma molto
delicata al tatto. Con la destra mi massaggia le palle e valuta
l’idea di infilarmi uno o più dita nel culo, ma al mio deciso
doppio diniego capisce che non sono avvezzo alla pratica. Questa
combo di doppia mano e bocca ritmata mi piace assai e sento che non
durerò troppo a lungo. Lei oltretutto affonda sempre di più e ne
prende in bocca fino a tre quarti. Mi complimento mentalmente per il
tutto perché sta uscendo un grandissimo bocchino, assolutamente
nella top ten della mia vita. Ne approfitto per allungare le mie
viscide mani su quello che offre la casa, ma faccio qualche ravanata
base e nulla più perché non è esattamente il corpo dei miei sogni.
Dopo quelli che possono essere dieci minuti, sborro copiosamente e
lei non ne perde una goccia. Tiene tutto sigillato e continua per
qualche interminabile minuto nonostante io abbia ampiamente finito.
Quando la allontano lei si stacca e sputa in un fazzoletto. Io starei
per alzarmi e rivestirmi, ma lei mi dice che mi può ancora
massaggiare. Sono sorpreso ma anche contento dell’offerta e quindi
lascio fare. Inizia a massaggiarmi la parte davanti, partendo dai
piedi. Sale poi sulle cosce, sulle mani e sulle braccia. Passa poi al
torace e alle spalle. Confermo l’ottima sensazione. Mi fa mettere
seduto e mi massaggia così collo, testa e spalle e capisco che in un
normale centro massaggi deve per forza averci lavorato in passato, se
no non si spiega tutta questa competenza. Mi fa sdraiare nuovamente e
inizia a strusciarsi. Il cazzo torna vivo e fa capolino
dall’asciugamano che per comodità avevo sistemato sopra. Lei lo
nota e lo riprende in mano, chiedendomi se voglio il bis. Le chiedo
quanti sono i danari da aggiungere per un altro giro e la risposta mi
lascia impietrito: niente, lo faccio volentieri per te perché mi
piaci e sei proprio tenero e “handsome man”. Mi assicuro
nuovamente che sia tutto incluso nei mille e con naturalezza da
risposta affermativa. Ovviamente accetto entusiasta e dopo avermi
detto altre 10 volte che sono assolutamente handsome, torna a
succhiare. Si ripete la scena di prima, ma con più foga e più
porcellosità. Affonda molto sul cazzo e tambura le palle con i
polpastrelli. È davvero brava a succhiare, ma d’altronde è il suo
lavoro. Stavolta vendo cara la pelle perché ci metto abbastanza a
sborrare ma, nonostante la mia resistenza per godermelo più a lungo,
riesce a strapparmi un’altra clamorosa sborrata. Non è onestamente
da tutte il riuscirei a estrarmi due sborrate con solo una pompa di
seguito all’altra. Sono un uomo a cui piace trovare la competenza
nelle persone, quindi la premierò a mio modo. Non paga di ciò,
torna a massaggiarmi e dopo due ore su quel lettino direi che il take
care è stato davvero allucinante. Mi rivesto, scendo e sono contento
di darle 1100, quindi lascio ben 3 euro di mancia. Signori si nasce.
Prima di uscire mi lascia il numero di telefono e mi invita a
ripassare nuovamente dal suo centro massaggi per provare una sua
collega. Mi dice che se voglio passare lì anche le sue amiche sono
brave e sono contente di massaggiare un giovane handsome man from
Italy. Il numero di telefono è invece nel caso in cui volessi
passare la notte con lei. Lo scrivo sulle note del telefono, ma lo
cancello ancora prima di accendere lo scooter. Va bene che è una top
pompinara, ma di scoparmela non se ne parla proprio. Penso sia
proprio la classica ragazza perfetta per un centro massaggi di quel
tipo, ma che sfiguri e perda di sostanza in qualsiasi altro contesto,
baretto incluso.
Torno dai ragazzi che si trovano a giocare a
biliardo nello stesso bar del giorno prima. Finito di bere e di giocare ci spostiamo a casa del ligure e ceniamo
lì tutti e quattro. Ceneremo lì tutte le sere con Joe ai fornelli
perché è davvero un cuoco abilissimo e fa dei piatti molto validi.
L’accordo è che noi portiamo le birre per cena e loro mettono casa
e vitto. Affare fatto assolutamente, mangiamo da dio in compagnia e
spendendo nulla visto che compriamo le birre grandi al 7/11 e con 5
euro a testa facciamo cena di livello!
Dopo mangiato sento la
palpebra calare e mi ritiro un po’ in stanza a pisolare prima di
uscire a caccia. Durante la giornata in spiaggia il sole e il vento
sono forti e mi mettono addosso soddisfazione, ma anche tanta
stanchezza. Riesco a dormire un’oretta abbondante e a mezzanotte e
mezza io e il Londinese siamo in sella allo scooter, direzione
baretti del LC. Andiamo a bere in quello di proprietà della
“fidanzata” del Ligure.
Apro parentesi: con l’ubriacona
dell’altra sera, il Ligure ha intrecciato una vera e propria
relazione. Lei ha 37 anni ed è la proprietaria di uno di quei bar.
Non è una puttana e non ha mai chiesto mezzo euro al ligure. Durante
la nostra permanenza lì, veniva spesso con noi anche in spiaggia o a
cenare e anche all’ultimo aggiornamento telefonico con il ligure
(adesso che sto scrivendo sono tornato da qualche settimana, ma lui è
ancora lì), stanno ancora insieme e lui non si è scopato
nessun’altra in un mese e mezzo che è lì. Ma c’è di più:
hanno già fatto i documenti per farla venire un mesetto in Italia
quest’estate, che razza di sbandata ti sei preso Ligure? Vedremo
come finirà. Sta di fatto che sta tipa non è una morta di fame ed è
la proprietaria del baretto, ma come detto la sera prima il ligure
non se l’era ancora scopata perché lei era ubriaca. Nel suo
baretto lavorano altre quattro o cinque ragazze.
La sera precedente,
quella che era con lei mi aveva strizzato l’occhio, ma non l’avevo
considerata. Il fatto è che è carina di viso e con le tette grosse,
ma di fianchi è larghissima e si vedeva lontano mille kilometri che
era molliccia e cadente. Le altre le vedo stasera per la prima volta
e non mi impressionano molto. L’unica degna di nota è la barista:
giovanissima, forse sui 20 anni. Capelli lunghi e nerissimi raccolti
in due trecce. Pelle ambrata e bellezza direi selvaggia. Ci scambiamo
qualche sorriso ma nulla di più. Lei sta lavorando e va ai 200km/h.
Stasera è sabato, ci sono molti avventori e quindi molto lavoro da
fare per loro che sono sotto organico. Stiamo lì a bere e giocare a
biliardo e il conto diventa importante perché tra tutti e quattro ci
scoliamo almeno 3 o 4 cose a testa, con molteplici shottini offerti
dalla casa. Alle 2 quando arriva il conto c’è una simpatica
scenetta perché fanno più di 2500 baht. Noi tre iniziamo a invocare
il Ligure ad altra voce “LIGURE, LIGURE, LIGUREEEE!”. Lui,
davanti alla sua futura fidanzata e reo di averci portato lui a bere
in quel bar, non può far altro che aprire il portafoglio e posare 3
bei mille sul bancone! Risate e sfottò generali, ma tutto si
conclude simpaticamente perché la sua fidanzata gli fa un
forfettario e lui paga di buon grado. Visto che lui e Joe stanno
sempre lì per molto tempo, è sensato da parte di lei fidelizzarsi
un cliente in questo modo.
Quando chiudono i baretti poco dopo, ci
spostiamo al LC e stasera c’è un po’ più di movimento visto che
è sabato. Io provengo da Pattaya e in confronto lì è il vero e
proprio inferno ma, considerando la sera precedente, sembra andare un
po’ meglio, anche se ci andava davvero poco. Entriamo che la serata
è già un pelo lanciata e prendiamo posto sugli sgabelli a bordo
bancone. Siamo noi 4 e siamo anche abbastanza ubriachi. Un po’ di
fauna c’è già, ma il grosso deve ancora arrivare. Alle 3 arrivano
diverse tipe da vari baretti sparsi ovunque a sud di Phuket e in
pista 6 o 7 interessanti le vedo stasera. Arriva la futura fidanzata
del ligure con appresso tutte quelle del bar, barista inclusa.
Ci
presentiamo e mi dice di chiamarsi “Atii” o qualcosa di simile
che non capisco. Per forza che non capisco: questa non parla inglese.
Ma non intendo dire che lo parla male o poco, intendo che proprio non
parla una parola. Non sa dire “thank you” o “please”. Chiedo
spiegazioni alla fidanzata del ligure e mi dice che è arrivata
giovedì mattina dritta dritta dall’Isaan. È la cugina di una sua
ex dipendente e sta a Phuket per la prima volta nella sua vita da
complessivi due giorni e mezzo. Anche al bar non sa bene cosa fare e
corre ai 200 all’ora per passare bottiglie, portare ghiaccio,
lavare bicchieri e mettersi in mostra ai suoi occhi e a quelli delle
colleghe.
Valuto un attimo la cosa e decido di buttarmi
nell’avventura. Balliamo e questa si avvinghia pesantemente. Mi
stampa un limone selvaggio, dove selvaggio sarà il termine più
giusto per qualsiasi cosa. Con Atii inizia un’avventura quantomeno
surreale. Non possiamo parlare mezza parola, in nessuna lingua. Si fa
fatica anche per le cose più basilari e quando devo andare in bagno
si dispera perché ha paura che la pianti lì. Sono il primo
potenziale farang della sua vita e ha capito che tra tutti i pezzi di
merda che ci sono in Thailandia per andare a scopare puttane, io sono
uno di quelli, ma uno come si deve. Uno che non la maltratterà e che
le renderà accettabile e forse forse anche piacevole qualcosa di
inevitabile: la sua prima notte con un farang. Torno dal bagno e mi
pare di vedere uno di quei cuccioli abbandonati in autostrada al
guard rail che dopo 2 giorni vede tornare il padrone che lo aveva
abbandonato. Mi fa tenerezza e capisco che alla fine questa cosa mi
va assolutamente. Balla bene, è scatenata ma anche dolce. Vuole
dimostrarmi di essere una buona scelta, ma non sa bene come fare. Io
tutte queste cose le capisco dal suo palese linguaggio non verbale e
provo profondo rispetto per lei e per l’impegno che ci mette.
Infatti mi ha catturato. Mi lascio trasportare e ballo avvinghiato a
lei. Mi tiene strettissimo e sudiamo come due animali. Nonostante
l’aria condizionata, ci dimeniamo in danze e scenette varie e alla
fine mi diverto anche lì dentro. Le do il telefono con la
calcolatrice aperta per sapere quanto vuole e la cosa pazzesca è che
non sa neanche quanto deve chiedermi. Scrive tre volte dei numeri ma
poi li cancella prima che io possa leggerli. Mi sarebbe piaciuto
sapere cosa aveva scritto. Alla fine va a chiedere alla fidanzata del
ligure e torna con su scritto 1500. Alzo la testa e guardo in faccia
la fidanzata del ligure che mi sorride come per dire “eddai su
Enving, sei il suo primo farang, vuoi davvero mortificarla o
approfittartene?”. Va bene, vada per 1500, lo mettiamo tra gli atti
di carità della mia vita. Siamo a sud di Phuket a inizio stagione e
qua il Long time si fa a 1000. Ma sticazzi, sono in vacanza e questa
avventura non è neanche a metà.
Usciamo dal locale sul presto e nel
mutismo generale ce ne andiamo in stanza. Non ho modo di imbastire
mezzo discorso con una che non capisce neanche “how old are you,
your age babe”. Arriviamo in stanza e lei viene colta da imbarazzo.
Non sa cosa fare. Sicuramente le hanno detto che deve spogliarsi e
andare a lavarsi prima di mettersi nel letto, ma la luce è accesa e
lei è in preda alla vergogna. L’istinto le dice di saltarmi
addosso e limonarmi pesantemente, provando contestualmente con mosse
diversive ad avvicinarsi all’interruttore e spegnere la luce.
Capisco la situazione e blocco tutto, non voglio renderle
l’esperienza difficile. Spengo la luce e la faccio sedere sul
divanetto a fianco a me.
Estraggo il cellulare anziché il cazzo e
vado sul traduttore. Il mio intento è quello di impostare un
italiano-thai e scambiarci qualche messaggio per metterla più a suo
agio e rassicurarla sul fatto che tutto andrà bene. Scrivo un bel
messaggio di qualche riga e poi glie lo giro per farla leggere. Fissa
lo schermo qualche secondo e poi mi guarda. Non mi risponde e intendo
che non abbia capito. Magari ho usato qualche parola difficile o
magari non ha tradotto molto sensato visto che la frase era lunga e
articolata. Cambio argomento e le scrivo un più basico “quanti
anni hai?”, così da sapere la sua età e con che cosa dovrò
confrontarmi stanotte. Le giro il cellulare e, vista la sua
espressione, capisco tutto e resto impietrito. Non era colpa del
traduttore la frase di prima, era colpa sua. Atii non solo non sa
parlare inglese. È totalmente analfabeta. Non sa né leggere nè
scrivere, neanche in Thailandese. Sono sotto shock. Non pensavo nel
2020 potesse esistere ancora qualcuno al mondo che non era mai andato
a scuola. Mi incuriosisco e tramite il traduttore vocale del
cellulare (grazie DIO!) registro messaggi in italiano e glie li
faccio sentire in thailandese. Lei a sua volta registra in
thailandese e poi mi esce la traduzione vocale in Italiano. Parliamo
così almeno mezz’ora ed esce fuori che: non è mai uscita in vita
sua dal suo villaggio fino a due giorni prima. Non sa nulla del mondo
esterno e non è mai andata a scuola un giorno della sua vita. Ha
sempre e solo lavorato nella fattoria di famiglia del profondo Isaan
e per lei il mondo intero si limita a un piccolissimo villaggio
sperduto nelle campagne della provincia di Kalasin, vicino al confine
con il Laos. Non ha idea di cosa sia Facebook e non ha uno
smartphone. L’hanno vestita e truccata le sue nuove colleghe del
bar perché lei non l’aveva mai fatto e non era capace. Aveva messo
i tacchi la prima volta la sera prima e si avvinghiava a me perché
non era sicura di essere capace a ballare con i tacchi. Ha visto il
mare il giorno precedente per la prima volta in vita sua e ovviamente
non aveva mai viaggiato in aereo o altro mezzo di trasporto che non
fosse un pickup o uno scooter. Ha 20 anni e l’immancabile
figlioletto già partorito l’anno precedente. Finito di “dare
latte a bambino” cito testualmente, la sua famiglia le ha cercato
un lavoro e l’ha trovato in una lontana isola famosa dove era
andata a lavorare una parente qualche tempo prima. Era stata
accompagnata all’aeroporto in Isaan e presa in consegna a quello di
Phuket, dove le avevano un po’ spiegato come funzionava lì. Lei
non era mai stata con altro uomo se non il suo fidanzato thai con cui
ha avuto un figlio e poi lui era scappato perché non aveva soldi per
mantenere la famiglia. Insomma, la classicissima storia di mezzo
isaan, ma questa volta in salsa molto più selvaggia.
Sapute queste e
altre sconvolgenti sfaccettature della sua giovane vita, inizio però
a farmi qualche scrupolo per ovvie ragioni. Quando lei mi vede
titubante e probabilmente indeciso, mi dimostra di essere si
analfabeta e colta, ma sicuramente non stupida. In un secondo è nuda
e mi vola letteralmente addosso, in barba alla doccia. Riesco a
convincerla ad andare a lavarsi e le prometto che non la manderò via
prima di domani mattina. Dopo averla vista nuda mi passa quel secondo
di incertezza che mi aveva preso un attimo prima. Ha davvero un bel
corpo e delle curve notevolissime. Gran bel culo e tette naturali
molto belle e sode. Figa un po’ pelosa ma, visto il contesto, mi
avrebbe infastidito il contrario. Deve per forza essere qualcosa di
selvaggio, mi aspetto qualcosa di incredibilmente primordiale. E
infatti così è.
Espletate le questioni igieniche partono baci
passionali e le mani si spingono avide a conosce il corpo dell’altro.
Lei è davvero selvaggia e istintiva. Il pompino è crudo, molto
violento. Lei si sforza nella parte di essere perfetta e mi vuole a
tutti i costi mostrare il meglio del repertorio. Arriva a farmi male
con la bocca per quanta decisione e passione mette, ma lascio fare
perché è davvero al colmo dell’impegno. Lascio succhiare in modo
interminabile e lei non metterebbe mai fine alla cosa, a costo di
andare avanti 3 giorni a succhiare quel cazzo straniero. Alla fine
non è male a succhiare e, corretta in qualche fondamentale, ritengo
possa anche avere un futuro in quel campo. Passo a scoparla, non
prima però di essermi adeguatamente protetto con il preservativo.
Ovviamente le hanno spiegato che deve farlo usare ai farang, ma
dubito sia mai stata scopata con un preservativo. Guarda curiosa ma
non commenta, anche perché le servirebbe un traduttore di uno
smartphone che lei non possiede.
La scopata è molto buona e
ovviamente lei si fa fare di tutto. Parto piano e voglio un attimo
testarla, ma lei è coinvolta e spinge forte lei. Cambiamo tutte le
posizioni possibili immaginabili senza mai uscire da dentro di lei e
ne esce una scopata bella lunga e veramente selvaggia. Al momento di
sborrare decido di testare i suoi istinti selvaggi fino in fondo e,
estratto e scappucciato il cazzo, la metto inginocchiata a succhiare
a fondo letto. Non fa una piega e torna a divorarlo con frenesia. Non
dura molto perché mi sento venire ed esplodo in un misto di bocca,
faccia e tette. Va a lavarsi e poi vado io. Ci mettiamo a letto e mi
si avvinghia in modo davvero stretto. Non ho capito se fosse un gesto
affettivo o una reminiscenza da boa costrictor. Parliamo ancora un
po’ con il traduttore vocale e poi proviamo a dormire. Più che
provare a dormire abbracciati sembra che lei sia serpente e che mi
voglia soffocare. Mi tiene strettissimo e cadiamo addormentati così.
Mi sveglierò diverse volte la notte con lei sempre a tirarmi vicino.
Tutte le volte che mi sveglio per girarmi la trovo sveglia che mi
guarda e mi chiedo se abbia chiuso occhio o meno. Mi sento fin un po’
in soggezione a dormire davanti a una sconosciuta che se ne sta lì a
fissarmi. La notte scorre così, tra una pressione sullo sterno e una
costrizione del torace al punto che, se riesco a svegliarmi vivo
l’indomani, sarà comunque una grande vittoria.
5 commenti:
interessante situazione ma non so come avrei reagito, penso che le scopate migliori si facciano con tipe più navigate ma se ti va bene è il giusto contesto. Ma questo posto a sus di puket è cosi economico? ossia 1000 long time nell isola poù sputtanata d'asia? so di altre cifre. Anonimo della volta scorsa
Bello il racconto, mi sta piacendo molto!
Chiedo una curiosità da totale novizio: le thai sono aperte al secondo canale? Oppure nessuna lo fa?
lo fanno lo fanno. allora: ladyboy yes tutti of course, thailady non so dirti le percentuali, non è un articolo che richiedo, non sono un patito del culo, ma si trova tranquillamente, sparando cifre a caso direi tra un 20 e un 40%, a seconda del tuo calibro? comunque ecco, per il culo è una delle cose in cui è meglio chiedere PRIMA di portarla su in camera, anche se odio chiedere le cose prima, quello che fa e non fa, non mercanteggio ma punto a instaurare un ottimo feeling, a "conquistarla", ma nel caso volessi il culo, beh, sarei costretto a chiedere prima.. diciamo che è più specialità da america latina ma è più diffuso in thai che negli fkk tedeschi, parlando per mia esperienza eh
Ahahahahaah un finale epico!! Mi hai fatto sbellicare dal ridere!! Hai reso l'idea alla perfezione, pare quasi di essere là in quella stanza!
@anonimo della volta scorsa : ciao! Phuket è molto turistica e commerciale ma qua fa un po' eccezione! è una tranquillissima località di mare, lontana dai grandi flussi turistici. Diciamo che è di "nicchia"....è tranquilla, ci sono tanti residenti o long stay (anche semestrali) e una buona comunità di italiani. Non faccio il nome del posto perchè è piccolo e tutti ci si conosce con tutti, quindi non vorrei correre il rischio di sputtanare qualcuno. Fatti conto che ci sono poche famiglie e pochi giovanotti, ma tanto turismo di gente sulla cinquantina o più che viene a svernare qua per lunghi periodi. Si pratica moltissimo Muay Thai e ci sono disseminate molte palestre. I prezzi sono davvero molto cheap, ma la qualità è anche molto bassa, bisogna accontentarsi! Come detto la uso da stacco tra Pattaya e Patong e vengo anche qua a riposarmi con gli amici con i quali ho stretto buoni rapporti negli anni! Capisco che non sia troppo entusiasmante raccontare qua rispetto a Pattaya, ma ha comunque il suo perchè. Ora mi prenderò un po' di stacco di almeno un paio di anni da qua perchè su una permanenza in Thailandia di sole due settimane, ora qua per me è diventata sacrificabile!
Remigio : sinceramente il culo non è una specialità qua! L'america latina è sicuramente più adatta e, in dissenso con il dottor Spina, qua secondo me la percentuale di ottenere il culo è del 10%. Dipende poi molto dagli ambienti che giri e quelli che frequento io non sono i più indicati per sfondare dei culi. Sicuramente Spina sa frequentare posti più ruspanti dove aumentano le percentuali di fare dei culi. Io sono un amante del genere ma non lo vado a cercare di proposito. Quando trovo una che me lo concede è sempre una bella sorpresa e glie lo pesto a dovere, ma in genere accade non più di un paio di volte a vacanza! Se ti piace il genere è sufficiente chiedere comunque...in mezzo ad un mare di "if you like fuck ass go to ask to Ladyboy", otterrai sicuramente anche qualche yes, probabilmente con sovrapprezzo di qualche centinaio di baht se si tratta di una pro. Però se uno è ossessionato dai culi, la direzione corretta è il sud america!
Enving
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