Boh, speriamo che stavolta
Rastigat non usi un post per raccontarci della doccia e degli armedietti del
World. Due post interi e ancora non si è vista una figa. E' questo che
penseranno i beceri che vengono qui perchè vogliono leggere di fighe sbrodolanti,
cazzi sborranti e tette debordanti. Beceri che non siete altro. E invece questo
post parte dal mio ingresso negli spogliatoi del World, della porta che apro e
la prima cosa che vedo è una bionda allucinante, altissima, biondissima, con la
pelle chiarissima, fighissima, e NUDISSIMA. 300 km di strada, più il
volo che li ha preceduti, più l'ora in aeroporto che ha preceduto il volo, più
le 2 ore di macchina per arrivare all'aeroporto, più una levataccia mattutina,
più un topolino che alla fiera dell'est mio padre comprò, tutto questo
sbattimento iniziato svariate ore prima, sparisce in quella visione, nel suo
corpo pazzesco, nel suo pancino piatto, nelle sue tette chiare, nelle sue curve
meravigliose, nel profumo e nel tepore che quella cosa bellissima che mi viene
incontro emana ad ogni passo. Non sta venendo da me ovviamente, sta andando a
prendere gli asciugamani che stanno dietro alla porta che io ho appena varcato,
ma è sufficiente per tenerle la porta aperta, per inspirare con la narici
spalancate ogni molecola di ragazza che lei spande nell'aria che la circonda, e
per sapere che non volevo altro che essere qui, adesso.
E' sicuramente la più figa del
World di quel sabato al World, insieme ad un'altra figa incredibile del World
che vedrò al World verso sera e che vi racconterò. Beceri che non siete altro
:)
Mi doccio ed entro nel salone.
L'impatto è sempre quello di entrare in un mondo parallelo dove le ragazze non
sanno cosa siano i vestiti, e dove l'effetto di ciò è moltiplicato da quelle
benedette scarpe da lap-dancer che fanno sembrare irresistibile anche la
ragazzotta più mediocre. Prendo una coca al bar centrale e faccio un giro,
scambio due chiacchiere (sempre le stesse "ammoooore andiamo in camera
???") con le ragazze che incontro, ed è impossibile per un cervellotico
frullatore di pensieri, come sono io, non frullare pensieri su pensieri su
questi posti. Sarà anche che viaggio sempre da solo, e che quindi - tolti gli
approcci delle ragazze, e qualche chiacchiera fugace e casuale con qualche altro
avventore - di spaziotempo per pensare ne ho in abbondanza, ma come è possibile
che ci siano posti così ? Come è possibile che io li debba frequentare con il
contagocce ? Com'è possibile che questo mondo non possa essere la normalità
dove vivere ogni giorno ? Un mondo in cui non si lavora, e si passa tutto il
tempo a passeggiare con un bicchiere di coca in mano, un asciugamano in vita,
in mezzo a ragazze ventenni nude, disponibili, un mondo dove se ti corichi su
un divano dopo 1 minuto una ragazza nuda ti si corica addosso, un mondo dove a 10 metri c'è sempre un
letto libero per rotolarsi con una di queste ragazze. Se votate per me giuro
che vi farò vivere in questo mondo, oltre a 1 milione di posti di lavoro e 80
euro in busta paga.
Mi trovo sul divanone che c'è
giù, tra le camere e la piscina coperta quando sbuca una coppia da infarto: la
bionda iperfiga che ho visto all'ingresso e una sua amica, forse meno stunning,
meno modella, ma con un corpo che è stato fatto per peccare, per peccare
duramente, di quelle cose che ti condannano veramente agli inferi per sempre.
Mi chiedono se voglio fare un trio con loro due. Seee, trovarmi su un letto con
quelle due tope da paura, come incipit della giornata inoltre, significa che
quando mi tolgo l'asciugamano se distrattamente un lembo mi sfiora l'uccello
vengo lì, seduta stante, dopo un secondo. Potrei giocarmela se mi fossi già
fatto un paio di ragazze, o se fosse il secondo giorno, ma così è un suicidio.
Inoltre la bionda iperfiga quando mi approccia in tedesco mi fa un effetto
durezza che non mi ispira tanto; sarà quella cazzo di lingua teutonica in cui
c'è una vocale ogni venti consonanti, ma quando parlano sembrano tutte dei
nazisti che ordinano la tua fucilazione. Passano avanti, ma dopo un po' l'amica
torna e mi si corica di fianco. Si chiama Samira, ha 25 anni, è ovviamente
rumena e vagamente nel taglio degli occhi ricorda Eva Henger. Mi puzza un po'
di missile, ma le mie difese sono deboli, debolissime. Mi si appoggia addosso,
è calda e profumata, la accarezzo, schiena, cosce, culo, capisco all'istante
che cederò, ho superato il punto di non ritorno; è formosa al punto giusto e ha
due tette che sono... che sono... niente, non sono tette, sono poppe, gonfie e
dure e calde e morbide e dure e morbide e calde. Io non sono un fanatico del
genere, ma quando sono così, quando te le trovi tra le mani, sotto il naso e ne
senti l'aroma tiepido, non c'è niente da fare. Quando me le appoggia addosso,
le dico andiamo all'istante. Andiamo in camera e, come da copione, lei fa un
po' di voltafaccia; buona parte della gattosità e delle fusa che mi faceva
prima sono rimaste sul divano dove eravamo. Bacia superficialmente, e allora mi
spupazzo un po' quel corpo, le succhio quelle poppe e penso a come le tette
naturali possano essere ancora più dure di quelle finte, e al momento di grazia
che lei sta attraversando nella sua vita: difficilmente potrà essere meglio di
così, difficilmente quelle due meraviglie potrebbero migliorare. E' un frutto
pienamente maturo che sta emanando il massimo della sua polpa. Sarebbe da
passarci una giornata intera se non avesse quel modo di fare da rumena,
peccato. Succhiare succhia bene, ma mi incappuccia prima che io lo chieda, e
questo non mi va; voglio decidere io quando ne ho abbastanza, invece mi trovo
incappucciato con lei che mi viene sopra. Mi accontento, si fa per dire, stando
sotto mi trovo ancora quelle due cose nelle mani e nella bocca, e se
accontentarsi è questo allora voglio sempre accontentarmi. Dopo un po' la metto
sotto e la pompo energicamente, perchè non mi va che conduca lei il gioco.
Ovvio che il mio concetto di energicamente è una carezza rispetto a quello che
le faranno certi teteschi di 120
kg, ma è quello che mi viene. Me la gioco così Samira. A
dire il vero non mi ricordo il momento del pagamento, e il fatto che io mi
scordi qualche fotogramma è indice della mia insoddisfazione. Insoddisfazione
relativa ovviamente; sono stato con una figa che nel mondo reale non avrei mai.
Dopo di lei giro un bel po' per
il locale, tra il su e il giù, mi schiocco sui divanoni, mi lascio approcciare
da tutte, per il gusto di sentirmele addosso e accarezzare i loro corpi
profumati. Giro ancora, conosco una tizia, Giuliana, una gazzella rumena, mora,
occhi verdi che fanno paura da tanto sono belli, e un cerotto sul culo di
quelli per non fumare. Sto a chiacchierare un po' con lei per perdermi in quei
laghi verdi, bella ragazza, veramente, ma troppo nervosa, troppo secca. Mentre
sono su uno sgabello una tipetta mi fa cenno di andare da lei, ma faccio venire
lei da me; mentre si avvicina la riconosco, è Katia, Katia la cerbiatta,
occhioni, nasino all'insù, boccuccia, un musetto bellissimo, te la ricordi
Scopo? l'hai fatta anche tu. E' ancora lì, con delle calze di pizzo a metà
coscia molto sexy, e tutto il resto nudo, spettacolo. Mi ricordo che succhiava
di brutto, non la farò, ma forse sbaglio.
Passa un bel po' di tempo, giro e
rigiro, conosco ragazze, le rimbalzo. Se penso adesso a certe che ho
rimbalzato, mi viene da spaccarmi la testa contro il muro. Chi se ne frega se
sono missili, perchè non ci sei andato Rastigat ? Quando ti ricapita ? E'
sempre così quando torno a casa, quando torno nel mondo in cui viviamo ogni
giorno, penso ai lavori a cui ho detto di no e non capisco come ho fatto. C'è una
che va come un treno, la bookano in continuazione, anche lei corpo da infarto,
gommosissima nel modo giusto, tette che puntano al soffitto, un'altra è una
stanga che sembra tedesca, bionda, occhioni azzurri, scambio due parole con
lei, è croata o giù di lì, ma è troppo alta per me; glielo dico, scende dai
tacchi, è ancora più alta di me, mi intimorisce, la salto.
Poi becco Mimì. E sono fottuto.
3 commenti:
Lo confesso: quando ho iniziato a leggere il post mi è balenato un pensiero per la mente; "Ma Rastigat è diventato il nuovo Timido".
Poi ho letto 2 righe, 3, 4........
Ci sono racconti lunghi che quando arrivi alla fine ti rammarichi siano già finiti.
Ci sono racconti lunghi che nemmeno arrivi alla fine, spegni prima.
Quelli che scaturiscono dalla "penna" di Rastigat sono un radioso esempio del primo tipo.
Ehi Timido: senza offesa...
Credo che i racconti lunghi siano l'unica cosa in comune tra me e Rastigat,per il resto siamo agli antipodi a cominciare dal fatto che lui li scrive bene e io male.
A dir la verità,durante il mio ultimo viaggio in Germania,ho anche pensato a lui mentre mi dirigevo verso Francoforte perché,se avessi saputo l'indirizzo di uno dei due, avrei voluto andare o al World o all'Oase in quanto non mi sentivo in gran forma e mi ero anche stufato di guidare(del paesaggio non me ne può fregar di meno),ma strada facendo mi è tornata la voglia di trombare e mi son fermato nell'unico partytreff in quella zona (per fortuna avevo l'indirizzo nonostante non avevo in programma di andare lì).
Timido
P.S.
Sono un po' becero e alcune cose,pur se scritte bene, mi sembravano un po' inutili e,non oso immaginare quanto scriverebbe se in un viaggio si trombasse 20 ragazze:)
Non è mai stato nel mio intento scrivere cose utili. Scrivo per sfogo e divertimento. È possibile che rileggerò queste cose quando avrò 80 anni (se ci arriverò).
Rastigat
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