domenica 30 gennaio 2011

FARE L'AGRICOLTORE O ANDARE AL RISTORANTE? by Rastigat

Mi ricollego alla metafora ristoratoria di Paride Spina, nella quale l'FKK è un ristorante, il Paushalclub una trattoria e il partytreff è un fastfood. 
Io ho mangiato per anni cibo ottenuto con il mio lavoro (le fighe free); i pomodori erano del mio orto nel quale lavoravo dissodando la terra, zappando e strappando le erbacce, e per avere la carne allevavo il maiale, nutrendolo, pulendo le sue deiezioni, e poi facendoci braciole, e salumi vari, quando era il momento di fargli la festa. Ovviamente ero sicuro di ciò che mangiavo, il sapore di tutto questo era sano e genuino, e sapevo che quel cibo non conteneva schifezze (cioè non rischiavo le MST). 
Tutto bene quindi, anche se guardandomi alle spalle quel cibo che mi sembrava "gratis" in realtà aveva un suo costo, non sempre economico, a volte si trattava di tempo, la terra si zappava sotto il sole, con il sudore della fronte, il maiale era buono da mangiare ma quando era in vita era un lavoraccio allevarlo, un lavoro talvolta sporco, e spesso faticoso, quindi ok, sapevo cosa mangiavo ma me l'ero dovuto guadagnare tutto. 
Poi un giorno su un blog (Scopopagando) ho scoperto che esistevano i ristoranti e che la Germania era terra che ne offriva una buona scelta; e così nell'estate del 2009 ne ho visitato uno. In questi ristoranti si mangiano piatti preparati da chef sopraffini, che arrivano da tante parti d'Europa, Ungheria, Polonia, Russia, Romania e anche Germania, visto che li hanno inventati lì. 
Ora, i piatti, dicevo, sono meravigliosi. I miei pomodori e le mie braciole erano buone e anche belle, ma erano pomodori e braciole, mentre qui i piatti sono una vera delizia per gli occhi, ancora prima di assaggiarli, e poi ragazzi il cibo è freschissimo! Quando poi li assaggi a volte per il palato è una vera delizia, le papille gustative frizzano tutte contente e stai veramente bene, a volte invece scopri che il sapore non è pari a quello che la preparazione ti aveva fatto credere, ci sono piatti incredibilmente belli, spesso preparati da chef rumeni, che a volte sono un po' insipidi, però stiamo bene attenti, anche quando sono insipidi stiamo sempre parlando di portate veramente d'eccezione. Quindi, insomma, bisogna stare attenti e scegliere bene, sapendo che comunque anche quando si sbaglia l'ordinazione tanto male non va, in gènere si esce sempre con il sorriso. 
Chiaramente andare a cena in questi ristoranti costa, e costa un bel po' di soldi, ma - lo ripeto - si mangiano piatti che potrebbero stare sulla copertina di Sport Illustrated, o piatti che solitamente si vedono solo in televisione, e i cui consumatori sono i riccastri che se li possono permettere. L'altro lato diciamo negativo, è che non si è sicuri al 100% sulla genuinità del cibo, sebbene fresco potrebbe comunque contenere qualche agente patogeno, cioè secondo me un po' il rischio di beccarsi un maldipancia ogni tanto ci potrebbe essere. 
Per quanto riguarda il costo è difficile fare un paragone con il cibo autoprodotto, perchè come ho detto all'inizio, i pomodori è vero che costano poco, il prezzo dei semi o delle piantine, ma poi li devi innaffiare, li devi tenere puliti, ci vuole il pezzo di terra in cui farli crescere, serve del tempo e tutte queste cose in ultima analisi potrebbero essere monetizzabili. Il maiale idem: bisogna nutrirlo e dedicargli tanto tempo affinchè diventi un buon maiale, e tutto ciò ha un costo. Solo che mentre al ristorante il costo è palese perchè ogni piatto ha il suo, in gènere 50 euro, e poi in base ai contorni il prezzo può lievitare a 100 o 150 euro, nel caso del cibo autoprodotto è molto più difficile determinarne il costo. 
Un altro fattore da tenere in considerazione nel caso del cibo autoprodotto è che quello che io chiamo "fatica" - zappare la terra e seminare, per esempio - e a cui quindi attribuisco un alto costo, per qualcuno potrebbe essere invece un piacere. In gènere da giovani, quando si ha molto vigore, preparare il terreno, seminarlo e mantenerlo per goderne i frutti, comporta un sacrificio minore che quando si va avanti con gli anni e le energie da investire sono minori. Bisogna anche mettere nel còmputo che non sempre la strada del cibo autoprodotto porta buoni frutti; a volte si zappa e si dissoda, e poi non cresce niente! A volte al tuo maiale dai il meglio di quello che hai per nutrirlo e poi quello un giorno scappa via e va nel recinto di qualcun'altro! In quei casi rimani con un palmo di naso, tutto il tuo investimento è perduto, bisogna ricominciare da capo e la fame è sempre tanta.
Al ristorante invece vedi, scegli, compri e mangi; per male che vada il cibo non è saporito come speravi, ma mangiare hai mangiato. 
Quindi diciamo che allo stato attuale delle cose, poichè mi sono trovato con qualche euro da spendere e le forze per zappare cominciavano a pesarmi, ho fatto alcuni giri al ristorante - dei quali vi ho parlato per esteso - e mi sono trovato bene. Inoltre ritengo che la scoperta dei ristoranti sia per me da considerare ancora recente, so che c'è ancora molto da esplorare e nuove portate da provare, per cui sono interessato a ripetere l'esperienza. A dirla tutta, di ristoranti io ne ho visitato uno solo, ma mi sono sempre trovato così bene che quando avevo fame mi veniva voglia di tornare lì. Prima o poi mi farò convincere da Scopopagando a visitarne un altro. Essendo quindi scoperta recente al momento il mio target è il ristorante. Quando poi mi sarò saziato in abbondanza, può darsi che io voglia cominciare a provare cibi meno raffinati - e anche meno costosi - e quindi mi metta a fare qualche giro in trattoria, anche perchè a quanto pare queste trattorie funzionano con il sistema eat-all-you-can, e quindi se si càpita bene ci si può anche abbuffare senza spendere un botto, però questo step lo vedo in un futuro non tanto prossimo.
Nei fastfood, invece, non so se mai ci andrò, anche perchè una volta che sei entrato ti tocca mangiare lì e se il cibo è indigesto o non più tanto fresco, altro non ce n'è e quindi ti tocca mandarlo giù lo stesso, pena il digiuno.
La scorsa estate a dire il vero ho anche mangiato qualche volta anche per strada. Avete presente quei furgoni che fanno panini con la salsiccia o giù di lì? Ebbene, visto che ce n'erano tanti e alcuni mi sembravano attraenti, qualche panino me lo sono pappato; è ovvio che non è come essere al ristorante, il servizio lascia un po' a desiderare, si mangia un po' più in fretta, ma di tanto in tanto un bel paninazzo va bene anche lui, sazia abbastanza e si spende meno, soprattutto perchè lo trovi vino a casa e non devi andare oltreconfine, con aerei, alberghi ecc.

Rastigat

P.S. Ultimamente si parla molto di chi invece usa servizi di catering, cioè cuochi e cibi ti arrivano direttamente in casa, e con questi puoi organizzare cene sontuose per divertirti e fare divertire anche gli amici. Stiamo però parlando di servizi molto costosi e fuori dalla portata delle nostre tasche.

4 commenti:

Dott. Spina ha detto...

Mi ha fatto divertire la metafora del maiale: pensavo che ti riferissi al caso in cui allevi il maiale con cura e questo muore prima di essere macellato.. invece hai tirato fuori che scappa nel recinto di un altro contadino :-)
ps: è sempre un piacere leggerti, scrivi pure quando vuoi.

Anonimo ha detto...

Un'altra considerazione, il panino per strada il più delle volte,parlando di gastronomia europea,per pochi euro in più,ti portano al loro ristorantino con rispettivo servizio di classe e senza fretta,alla metà del prezzo delle loft a parità di qualità e servizio,secondo me la scelta migliore.anche per mangiare solo 3 pietanza in germania a 400 euri qui a bologna te ne mangi ben 8 di pietanze.

Anonimo ha detto...

metafora deliziosa
bravo

Anonimo ha detto...

caro anonimo sopra di me è evidentissimo che non sei mai stato in germania :-)

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