mercoledì 18 aprile 2012

LA MIA STORIA by Etico - 1 parte

In tre/quattro puntate Etico, che tanto mi ha rotto le palle con Hope ;-) ora racconta la sua di storia. Vediamo che ha combinato :-)

Capodanno di qualche anno fa (potrei dire ben quattro-cinque). Mi era capitato un paio volte per sport o bravate tra amici (...) di fermarmi da una nera, avevano qualcosa che mi piaceva, ma quasi ogni volta era stata un'esperienza non memorabile o addirittura atroce (ammetto che i primi tempi non parlavo inglese quindi socializzare era difficile, e poi non ho tuttora un grande scudo spaziale, figuriamoci allora... da bravo punter alle primissime armi, infatti, ero solito prendere missili con buona frequenza): "Andiamo?! [sguardo assassino]", "Toccare tette, 10 euro!" "Non vengo sopra!", senza contare pompini frullati e disgrazie varie... così avevo deciso di smettere. E come tutti quelli che decidono di smettere, mi accorsi quanto fosse difficile. Ma torniamo a quella notte. Ero stato ad una festa privata a casa di amici che era finita piuttosto presto, sulla via del ritorno passo come al solito da una via punteggiata di cioccolatini e distrattamente ne distinguo uno bellissimo, che invece di agitare la gamba in mezzo alla strada o lanciare grida, semplicemente si accorge che l'ho vista e mi sorride. Istintivamente fermo la macchina, abbasso il finestrino, ci sorridiamo e "contratto" brevemente nella lingua d'Albione. Ricordo ogni particolare molto bene, per il tempo che è passato. Sale in macchina, la osservo per quanto possibile nel buio dell'abitacolo e concludo che è davvero bella. I tratti tipici africani (fronte e naso) non sono troppo marcati, la forma delle labbra era qualcosa to die for. Non capisco le sue confuse indicazioni, e mi infilo dietro un camion posteggiato poco distante - eravamo praticamente a ridosso della strada. Lei sembrava un po' preoccupata, ma non mi fece spostare. 15 euro cambiano subito di mano (ero abituato così) e mi accorgo che mi stava fissando. Sostengo il suo sguardo, e tutto quello che riesco a dire dopo troppi istanti è un patetico quanto sentito "I like you!". "I like you too!". "No, I mean... I _really_ like you!". "Me too!" annuisce lei. Devo aver blaterato qualcosa di molto stupido, tipo che non ci credevo, ribatté che non ci credeva nemmeno lei e può darsi risposi che poteva credermi perché ero io a pagare. Devo ammettere che mi ero tirato a lucido per la festa, ed essendo riuscito insolitamente bene, a posteriori non ritengo inverosimile che le piacessi davvero. Le dita della mia mano si trovarono non so come intrecciate alle sue, mentre (o prima, o dopo) ci scambiavamo i soliti convenevoli. Nome... la chiamerò, non senza un grosso spoiler, Stealth. Età... non tanto distante dalla mia di allora, e non nel senso che era vecchia lei (qui scatta lo stupore generale). Nazionalità... Liberiana: la prima di una pila di stronzate abbastanza alta da arrivare alla luna, ma lo avrei saputo solo molto dopo, quindi facciamo finta di nulla (allora non sapevo niente di questo mondo, se non che le ragazze fossero "genericamente" sfruttate). Era qui da, mi pare, un paio di mesi e non capiva una parola di italiano. Poi i ricordi si fanno confusi, penso però che essendo totalmente abituato a trattarle da puttane e non da ragazze, sentivo il bisogno di formalizzare ogni richiesta come dovessi riempire un modulo. Solo a poco a poco mi sciolsi.
Una cosa che ricordo bene è che quando nel bel mezzo del bj provai ad allungare una mano sulle tette rimanendo tagliato fuori dai multipli strati di vestiario, non mi disse "ten euros!" ma "you want to touch my breasts?", e si scoprì un po' laboriosamente un paio di tette ottime delle quali non avevo compreso appieno la dimensione per via del buio e dei vestiti. Ricordo anche che ci baciammo a lungo, erano baci veri, soprattutto "dopo", quando avevo ormai riposto l'arnese nei pantaloni e, presumibilmente sollevata del fatto che non eravamo stati sgamati nell'atto, fu lei a voler continuare cogliendomi del tutto di sorpresa. Mi congedò dopo un tempo che non controllai ma mi parve lunghetto con un "bye, take care of yourself" (ma come? Tu che mi dici di aver cura di me? Va bene che è un modo di dire, ma guarda che non sono io quello nella merda!) che subito le restituii, aggiungendo uno scontato "happy new year" che mi risuonò paradossale nelle orecchie, sapendo che il nuovo anno non le avrebbe portato proprio un cazzo (o tanti, che dir si voglia).
Rientrai a casa un po' stralunato, con tutte le mie certezze sulle black fredde e stronze andate in frantumi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

inizio bellissimo.
Per me questa ti ha lasciato un segno profondo.
Il nonno.Ciao

Anonimo ha detto...

Da uomini rimaniamo sempre sorpresi quando scopriamo che le donne amano il sesso quanto noi , un uomo ben messo , curato e gentile lo apprezzano tutte e le puttane sono donne come le altre . Anzi a volte come in questo caso perfino più vere , dato che possono lasciarsi andare all'istinto senza condizionamenti morali e sociali.

Etico ha detto...

Il nonno la sa lunga...

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

 Forse l’inglese non è perfetto, ma chi se ne fotte! Ho attraversato un periodo buio, un periodo in cui anche se vedevo un perfetto culo a m...