sabato 21 aprile 2012

LA MIA STORIA by Etico parte 3

Avendola conosciuta a capodanno, il 31 dicembre successivo mi liberai sul presto e tornai a trovarla, per riportarla a casa dopo le sei della piovosa mattina del giorno dopo.
Se dovessi fermarmi a riflettere direi che gradualmente si era raffreddata, quel capodanno è forse l'ultimo ricordo di ottime scopate con lei di cui sono sicuro, e forse fu anche una mezza eccezione rispetto alla parte finale dell'anno. Non saprei descrivere esattamente come e perché, ma era così. All'inizio ero quasi io a volerla riaccompagnare perché mi dispiaceva stesse lì (quando le chiedevo se voleva la riaccompagnassi mi diceva di voler aspettare e"now is difficult for me to go back on the road", d a volte dopo un po' insistevo... ho già detto coglione?), col tempo non ce n'era più bisogno ("I have to go now"). Continuavo ad overpagare come prima ma sentivo di stare ricevendo meno in cambio. Il suo coinvolgimento era scemato, iniziava a sembrare che stesse facendo "i compiti". Non metteva più la testa sulle gambe (:P) e non era più lei a prendere tante iniziative (tranne, in seguito, la sega coi piedi e poco altro... presumo fossero cose che altri le chiedevano di fare e che sperimentava poi anche con me, ma vabbè, alla fine neanche mi dispiacque). Cominciai così a diradare, anche se non smisi mai del tutto di andarla a trovare.
Diciamo che quando proprio avevo voglia di una black era quello il porto in cui approdavo.
Fino a quando, giunse l'ennesimo capodanno: ero di ritorno da nonricordodove, era tardino, però mi dissi "ma sì, passiamo a salutarla, che è il nostro secondo anniversario!"... passo e non la vedo. Mah, è tardi, non mi va di fare un giro a quest'ora per aspettare. Mi fermo quindi di fronte a una sua collega (non fica) e scatta subito il broken record: "Andiamo?" "No, I'm sorry, I'm looking for Stealth" - "She's not around." - "Ah... Is she at home?"  - "No, she's in Rome" [non capisco, confondo Rome con home]. - "Eh... at home?" - "No, she's in Rome! Rome! In a camp". Stavolta non capisco "camp". Roma? A far che? "She's been taken by the police and brought to Rome, in a camp for clandestini." Io rimango di merdissima, non avevo mai preso la possibilità in considerazione, mai realizzato fino in fondo la caducità della sua situazione. La tipa, con fare allusivo "So, what do we do?" - "Nothing [what the fuck do you think I feel like doing? Bitch!!]. Sorry. Bye."

La chiamai sulla via del ritorno, mi rispose il messaggio della wind (a proposito: anche da voi tutte le black, e dico tutte, hanno wind?). Arrivai a casa un po' preoccupato. Era una piccola bugiarda, ma la conoscevo da un paio d'anni e mi dispiaceva sapere che aveva mangiato merda per altrettanto tempo e che ora rischiava di tornare a casa a mani presumibilmente vuote. Aveva buttato via due anni di vita per nulla, che tristezza. Mi feci quindi una piccola cultura sui CIE, il che non mi aiutò a tranquillizzarmi, anzi, mi fece quasi stringere lo stomaco. Le telefonai il giorno successivo con lo stesso esito, e di nuovo la mattina dopo. Libero. Mi risponde, mi dice che in effetti è a Roma ma non in un campo "Who told you that?", bensì ospite di sua sorella (più piccola). Il mio bullshit-detector inizia a strombazzare all'impazzata. Altra telefonata, la metto alle strette: bene, quindi sei libera di muoverti, giusto? Sì. Perfetto, allora vengo a trovarti dopodomani (bluffavo, ma vabbè)... Roma è una bella città, ho anche degli amici là, il mio treno arriva alla tal ora... ma non farmi arrivare per scoprire che non ci sei!" Così dall'altra parte, in tono piatto e rassegnato: "It's true." "What's true?" "I'm in a camp. Sorry I lied" [bah, una più una meno... !].

Short version. Nell'incertezza che potesse essere espulsa in ogni momento, mi faccio lasciare un recapito "locale" del suo paese, giusto in caso la mia stupidità si spingesse a tal punto da mandarle soldi a casa... non ero sicuro lo avrei fatto, ma avrei voluto la possibilità di scegliere (alla fine non ho mandato nulla). Edo State. Scoprii così che non era liberiana, ma nigeriana. Come se me ne potesse fregare qualcosa, poi: avessi scoperto aveva le tette piccole sarei stato sconvolto, ma della nazionalità chissenefrega. Mi seccava un po' la menzogna, questo sì. Ma oramai ero abituato a che mentisse praticamente senza ragione... la sfortuna dei cazzari è che devono ricordarsi le stronzate che dicono, altrimenti quelli con buona memoria presto li sgameranno. Comunque. La chiamavo quasi quotidianamente, a volte (più raramente) lo faceva lei. Spesso mi flashava affinché la chiamassi (no comment). Quasi sempre le telefonate erano brevi, a parte le prime, ma speravo le facesse piacere... o così mi diceva. Un avvocato ce l'aveva, per quel che vale in queste circostanze.
Un paio di volte al telefono ebbe dei mezzi crolli nervosi, mi chiese perché odiamo i nigeriani, che se avesse Berlusconi tra le mani "I would finish him!", si era rotta le palle di stare lì senza sapere cosa ne sarebbe stato di lei, non ce la faceva più eccetera.
La trattavano benino anche se le davano solo riso e pasta e mi dice che le stava venendo la pancia (azz) a mangiare sempre quelle cose e stare sdraiata sui materassi. Dopo l'ora di pranzo e cena non rispondeva mai perché "I was sleeping, everybody was sleeping"... ma come, tutti i giorni il primo pomeriggio dormite? Mi sa che la storia dei tranquillanti è vera allora. Si lamentava che doveva restare in quel posto, e, aggiunse incazzata nera (:P) "with no cream for my body!!".
Benedetta ragazza! Sei chiusa in un CIE incerta se domani ti manderanno indietro con un calcio nel culo e riesci a lamentarti che non hai la crema per il corpo?! Sta di fatto che mentre è nel cie le faccio un paio di ricariche: so che ha già la possibilità di telefonare, e che le userà per divertirsi, chiamare amiche eccetera, ma se contribuiranno a rendere il suo "soggiorno" meno pesante, chissenefrega. Spesso sento le sue "compagne di stanza" urlare e ridere in sottofondo, riesco a distinguere "boyfriend", mi dice che la prendono in giro. Vi risparmio gli imbarazzanti tentativi di indurmi a fare sesso telefonico, combattuto com'ero tra il volerla assecondare, se è quel che poteva farla sentire meglio (può darsi lo facesse nella speranza di evitare che cercassi black pussy altrove?... bah), e il senso di ridicolaggine che sentivo nel prestarmi a quella farsa.

Stadifatto che, come del resto spesso accade, non la espellono. Esce dal CIE (allora il tempo di permanenza massimo era ancora di sei mesi) e ci incontriamo per due chiacchiere. E' appena un pochino-ino ingrassata in effetti, ma ancora ben lungi dal sovrappeso manifesto, e trombabilissima (all'inizio aveva un ottimo frame da molto magra tonica colle tettone, io pensavo fosse diventata chissà che!). Come le vedo le labbra, poi, capitolo all'istante e mi viene duro: averle piene è un tratto etnico, la forma era proprio sua. Racconti di quì, racconti di là, mi mostra un po' orgogliosa il permesso di soggiorno, mi comunica però che la polizia le avrebbe intimato di non tornare sulla strada o l'avrebbero espulsa (?!)... mi fa vedere le foto dei suoi coinquilini/padroni di casa (non ricordo), una coppia di black con dei pargoli: sperai di tutto cuore che presto lei potesse fare lo stesso.

Scopro (di nuovo, mettendola un po' alle strette perché non me lo voleva dire) che si prostituisce ancora, ma con modalità diverse: venditrice ambulante di cianfrusaglie, diurna, perlopiù in zone industriali; l'articolo disponibile "in ultima istanza" per rimediare qualcosa è sempre la fica... oltre a questo continuava a farlo con "vecchi" clienti affezionati, come il sottoscritto. Da quando è uscita dal CIE quasi due anni fa, abbiamo scopato solo tre-quattro volte, anche se ci siamo sentiti ed a volte visti più spesso. Non mi veniva più naturale cercarla come prima, lei non era più come prima. E poi stare qualche ora in macchina ha iniziato a pesarmi, troppi rischi, troppo scomodo, c'è poca luce, eccetera. Lei non ha un posto, io nemmeno (più che altro sono poco incline a cercarne uno e casa mia è "problematico").
Oramai la consideravo una vecchia amica con la quale ogni tanto non mi dispiaceva trombare, le volevo bene insomma. Un paio di volte (io però non volevo trombare per i motivi sopra richiamati) mi chiese un aiuto finanziario in occasione di non ricordo quale incombenza burocratica, e la scadenza di una mensilità dell'affitto. Me lo disse così, in stile "sono nella merda" insomma (da qui la domanda a xxx72 di tempo fa). Non credo che fosse davvero disperata a tal punto, anzi mi piaceva pensare che a breve avrebbe fatto abbastanza soldi da ritirarsi per poter vivere la vita che voleva, quindi l'aiutai volentieri. Iniziò a prenderci gusto e chiedere di più, al che le spiegai educatamente che non era il caso. Parve capire, ringraziò ed evitò di insistere. Abbiamo continuato a sentirci sporadicamente. E così siamo arrivati verso la fine del 2011. Vicino alla pirotecnica (sì, insomma...) conclusione di questa storia sbrindellata.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

azz ma è stata una storia infinita.
Siamo col fiato sospeso in attesa del colpo di scena finale.
Di quelle che frequentavo tutte usavano wind.
Sempre parlando delle stesse avevano una innata propensione a mentire,anche su cose apparentemente banalissime come la nazionalità,ma su questo almeno una ragione ce l'hanno...per non essere facilmente identificabili.
Per darti il numero di casa doveva essere veramente disperata perchè là c'è la sua famiglia.
Poi mentire per loro non è così riprovevole...in fondo anche noi gli raccontiamo quello che ci pare e come ci pare.

Tutte le volte che finivano in the camp la prima richiesta era di spedire qualche tubetto di crema,immagino per conservare al meglio corpo e viso, anche durante la detenzione.
Immancabilmente sequestrati.
Hanno una cura maniacale di pelle e capelli.
Anche secondo me le tengono sedate.
Basta poco per squilibrare le loro finanze e secondo me hai fatto bene ad aiutarla con parsimonia senza farti svenare.
Ho apprezzato il tuo disincanto e la tua lucidità costanti.
Questo sesto senso ti ha permesso di non uscirne con le ossa rotte.
Poi è normale che le cose col tempo perdono l'iniziale passionalità.
Questo è uno strano gioco dove a metterci il cuore si resta scottati.
Comunque vada hai fatto un ottimo debutto.
Stammi bene.Il nonno.Ciao

Etico ha detto...

La lucidità... ehm, no spoiler... azz.
Diciamo che mantenerla non era facile, e non sono riuscito a farlo quanto avrei voluto.
Credo di aver camminato su una linea sottile e di aver messo qualche volta il piede fuori.
Non ero poi "così" lucido, ma mi fermo qui per ora.

Nell'ultima parte temo che potrei anche starti un bel po' sulle palle (...), vedremo.
Nel caso, mi dispiacerà: mi piace cosa scrivi e come lo scrivi. :)

JUS ha detto...

Anche dalle mie parti (Napoli) le poche da cui ho avuto il numero erano Wind :)
Ultimamente mi è capitata una cosa simile: la black di cui ero diventato "cliente abituale" (per modo di dire, la incontravo una volta ogni 15 gg circa), dopo essere sparita dalla circolazione per un pò, mi ha detto a telefono di non far più quel lavoro... ma è passata a fare la venditrice ambulante! Cosa ha potuto causare questo cambiamento? Non è stata in alcun CIE. So che frequenta la chiesa (non ne conosco la confessione religiosa): può aver influito?

JUS

Etico ha detto...

Jus, guarda, non te lo so dire.

A me un'altra ragazza con cui sono entrato in semi-confidenza ma che paradossalmente non ho scopato (la prima volta era talmente stanca, assonnata ed affamata che mi sarebbe sembrato di scopare un cadavere, la seconda abbiamo solo fatto un giro perché così mi andava) ha detto che lei, pur avendo il permesso di soggiorno (non so come), quando è sulla strada e vede la polizia scappa lo stesso, ugualmente quando su qualche cavalcavia scorge i camioncini fiuta la retata e scappa a prescindere, eccetera.

Mi ha detto che ad alcune che conosce la polizia avrebbe semplicemente strappato (proprio così ha detto) il permesso di soggiorno per poi portarle in questura. Mi ha fatto intendere che non vogliono che stiano sulla strada, e che lo fanno "because they can".
La mia reazione è stata ovviamente di incredulità e sconcerto: in teoria sono un idealista che vorrebbe credere nello stato di diritto e quella roba lì (...).

Forse, dico forse, "annacquare" l'attività di prostituta con quella di venditrice ambulante le espone a minori rischi di questo ed altro genere, pur riducendo il potenziale guadagno.
Se poi la tua davvero non esercita più e riesce ad andare avanti lo stesso, meglio per lei. :)

SCOPOPAGANDO IS BACKING!

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